Sono Germania, Francia, Olanda, Austria, Finlandia e Lussemburgo.
Ieri i ministri delle Finanze di questi sei paesi si sono riuniti per la prima volta: in discussione l'ipotesi di rafforzamento del fondo Ue salva-stati. Il loro timore è che l'aumento delle garanzie statali necessario a potenziare il fondo possa aumentare il costo di finanziamento del loro debito e in prospettiva mettere a rischio la loro tripla A.
Che cos'è il fondo Ue salva-stati (Efsf) è qual è la sua dotazione finanziaria?
L'Efsf (European Financial Stability Facility) è il fondo che garantisce la stabilità finanziaria dell'area euro. Istituito nel maggio 2010, si finanzia sul mercato emettendo obbligazioni garantite dagli stati membri con cui può aiutare i paesi in difficoltà. Le agenzie di rating gli hanno assegnato la tripla A, che equivale alla massima affidabilità creditizia. Può emettere bond fino a 440 miliardi di euro (ne ha già stanziati 85 per l'Irlanda). In realtà la sua disponibilità effettiva è inferiore (circa 250 miliardi): la parte restante infatti deve essere immobilizzata in riserve per garantire i prestiti e mantenere la tripla A
Come potrebbe essere potenziato?
L'ipotesi circolata finora è quella del raddoppio delle risorse del Fondo, portando la sua dotazione da 440 a 880 miliardi di euro. È la proposta già avanzata a fine 2010 dall'Fmi (e sostenuta dalla Bce), pronto a sua volta a raddoppiare il suo contributo da 250 a 500 miliardi di euro. La Germania però frena e sarebbe disposta a concedere solo un aumento delle garanzie statali tale da portare la capacità effettiva di finanziamento del Fondo a 440 miliardi. Sul tavolo dei ministri anche la possibilità che l'Efsf acquisti sul mercato titoli di stato degli Stati membri in difficoltà, come fa da mesi la Bce. In discussione infine la questione dei tassi di interesse da applicare ai prestiti dell'Efsf, da molti giudicati troppo alti.
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