In Lombardia ben 25 diversi strumenti di incentivo alle imprese. Nei prossimi giorni nuove misure di sostegno.
Il Veneto attiva nuove linee per ulteriori 12 milioni, insieme all'avvio di un nuovo fondo regionale di garanzia e controgaranzia per le Pmi, con una dote iniziale di 35 milioni.
In Piemonte e Lombardia assegnazione di "buoni" per la copertura delle spese di promozione all'estero.
Due miliardi di incentivi dalle regioni
Francesca Barbieri – il Sole 24ore
Il governo taglia, le regioni sfoltiscono. Per gli incentivi è iniziato un anno all'insegna della semplificazione, almeno sulla carta. In attesa della riforma nazionale degli aiuti alle imprese, che entrerà in vigore nel 2012, le regioni cercano di far quadrare i conti dopo la riduzione dei trasferimenti statali, senza però rinunciare agli investimenti. Sommando nuovi stanziamenti (pochi) e il ripescaggio di fondi europei non spesi, il budget complessivo per il sostegno alle piccole e medie imprese si aggira intorno ai due miliardi. Una sfida riuscire a distribuirli tutti: l'esperienza del passato insegna che molte Pmi si sono tenute lontane dagli sportelli regionali a causa degli iter complessi e dei tempi lunghi per ottenere le risorse.
In Lombardia, a esempio, si contavano ben 25 diversi strumenti di incentivo alle imprese, a inevitabile rischio sovrapposizione.
«Puntiamo a semplificare e razionalizzare - promette il vice presidente Andrea Gibelli, assessore all'industria, artigianato, edilizia e cooperazione - attraverso l'unificazione dei bandi regionali. Nei prossimi giorni pubblicheremo nuove misure di sostegno ispirate a questi principi». A disposizione per il 2011 uno stanziamento di quasi 400 milioni, di cui la metà da reiscrizioni di risorse Ue.
Anche nel Lazio la parola d'ordine è semplificazione. «A dicembre - spiega Pietro Di Paolo, assessore alle attività produttive - la giunta ha approvato la proposta di legge sull'applicazione dello Small business act in cui si prevede che tutti i testi normativi con riflessi sulle Pmi siano redatti con disposizioni chiare, semplici e comprensibili, tenendo ben presente l'ottica degli imprenditori». La palla passa ora al Consiglio regionale che esaminerà il disegno di legge a marzo.
Nella gestione dei budget l'azione dei governatori si snoda lungo due direttrici: da un lato sostenere l'accesso al credito delle Pmi, rafforzando i fondi di garanzia regionali, dall'altro supportare l'innovazione, conditio sine qua non per la competitività delle imprese sullo scenario globale. «In questo momento l'accesso al credito e la garanzia continuano a essere le misure più richieste - sottolinea Sara Giannini, assessore alle attività produttive delle Marche - per questo intendiamo potenziare il fondo di garanzia regionale e attiveremo un accordo con l'Abi sullo smobilizzo dei crediti verso la Pa». Il Veneto sta per attivare nuove linee di intervento nell'ambito di ricerca e innovazione per ulteriori 12 milioni, insieme all'avvio della fase operativa di un nuovo fondo regionale di garanzia e controgaranzia per le Pmi, con una dote iniziale di 35 milioni.
In Campania è stata avviata la liquidazione di una prima tranche di incentivi di 3,5 milioni di euro a un centinaio di aziende per il consolidamento delle passività a breve, insieme al pagamento dei "bonus" per il credito d'imposta regionale per nuovi investimenti produttivi, che dispone di un budget di 60 milioni. Non è invece ancora operativo (ma lo sarà entro marzo) il credito d'imposta introdotto dalla Sicilia per nuovi investimenti e per la crescita dimensionale delle imprese.
C'è attenzione anche sul fronte delle aggregazioni: dopo il via libera da Bruxelles, la settimana scorsa, alla norma che concede agevolazioni alle reti d'impresa, la Toscana sta per riaprire il bando per sostenere i processi di integrazione, mentre nel Lazio si apriranno a marzo i bandi per incentivare le "unioni" di Pmi nei settori del chimico-farmaceutico, agroalimentare ed elettronica, adottando la formula del contributo a fondo perduto.
Per supportare le imprese a caccia di nuove opportunità all'estero si sta, infine, diffondendo il modello del voucher: in Piemonte per esempio è in corso l'assegnazione di "buoni" per la copertura delle spese di promozione all'estero sostenute dalle Pmi in occasione di fiere internazionali oltre confine, modello che sta per debuttare anche in Lombardia.
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