Politica ed economia:
1. Belgio, nuove consultazioni dopo la rinuncia dell’ultimo mediatore.
2. Spagna ko/ La disoccupazione vola oltre il 20%.
Finanza e debiti sovrani:
3. Bce: al fondo salva-stati il compito di acquistare i bond.
1. Belgio, nuove consultazioni dopo la rinuncia dell’ultimo mediatore. Roma, 27 gen (Il Velino) - Il mediatore del re, il socialista fiammingo Johan Vande Lanotte, ha gettato la spugna da poche ore e in Belgio è ripresa la polemica tra valloni e fiamminghi sulle responsabilità del vuoto di potere. Il Paese resta senza un governo da sette mesi e neppure la manifestazione apolitica con 50mila persone che hanno sfilato a Bruxelles per dire “vergogna!” è bastata a convincere le due comunità a raggiungere un’intesa per la condivisione del potere. A riaprire le danze il deputato nazionalista fiammingo dell’N-Va, Ben Weyts, che, riferisce il quotidiano Le Soir, ha accusato la controparte vallona di aver sistematicamente respinto tutte le proposte fiamminghe per raggiungere un accordo: “Non abbiamo smesso di assumere iniziative ma dall’altra parte abbiamo sentito solo dei no”.
Sulla stessa linea la senatrice Liesbeth Homans dello stesso partito: “I francofoni – ha dichiarato – non hanno ancora capito che servono dei cambiamenti”. Di fronte al perdurare dell’impasse, Alberto II non molla. Il sovrano, impegnato questa mattina a ricevere i diplomatici accreditati in Belgio, non è ancora pronto a convocare nuove elezioni. E dal pomeriggio, ha annunciato, darà vita all’ennesimo giro di consultazioni. Allargate queste volta, si legge sul quotidiano La libre Beligique, a tutti i gruppi politici, a inclusione dei liberali. (dam) 27 gen 2011 11:45
2. Spagna ko/ La disoccupazione vola oltre il 20%. Zapatero alza l'età pensionabile. Venerdí 28.01.2011 10:10. Il tasso di disoccupazione spagnolo vola al 20,33% nel quarto trimestre del 2010, il massimo da oltre 13 anni. Nel terzo trimestre era al 19,8%. Gli analisti si aspettavano un leggero rialzo al 19,9%. Il 2010 diventa così il quarto anno consecutivo di aumento della disoccupazione nel paese iberico anche se la crescita dell'anno appena chiuso (370.100 disoccupati in più) è inferiore a quella del 2009, quando persero il lavoro oltre 1 milione di persone.
Secondo i dati statistici il numero delle famiglie con tutti i componenti disoccupati nell'ultimo trimestre 2010 è salito a 1,3 milioni mentre i nuclei familiari con 'piena occupazionè sono scesi di 39.400 unità a quota 9,2 milioni.
La disoccupazione spagnola viaggia a una media doppia rispetto a quella europea e il governo teme seri contraccolpi sui consumi. L'esecutivo non prevede un miglioramento del tasso di disoccupazione prima della seconda meta' del 2011 e stima un tasso di disoccupazione al 19,3% quest'anno. A settembre dello scorso anno il governo ha varato una riforma del mercato del lavoro, che agevola le procedure di licenziamento, semplifica la contrattazione e incentiva l'assunzione di manodopera giovanile. Il tasso di disoccupazione giovanile e' al 40%.
Intanto, oggi il governo spagnolo vara una riforma che contiene l'aumento dell'eta' pensionabile da 65 a 67 anni. Ieri l'esecutivo ha raggiunto un accordo di principio coi sindacati, dopo mesi di difficile negoziato. I sindacati hanno ottenuto che i lavoratori che hanno pagato 38,5 anni di contributi possano comunque andare in pensione a 65 anni. La riforma previdenziale punta a convincere i mercati che Madrid fa sul serio quando parla di rilanciare l'economia, ma non avra' effetti concreti sul bilancio pubblico prima del 2015.
Brutte notizie anche dal fronte delle banche. Gli utili di La Caixa, la prima cassa di risparmio spagnola, scendono del 12% nel 2010 a 1,5 miliardi di euro. Il gruppo, che creera' una societa' quotata chiamata CaixaBank, annuncia un core capital ratio dell'8,6%, superiore alla quota minima dell'8% stabilita dal governo iberico per le banche quotate. I cattivi prestiti si attestano al 3,7% del totale. La Caixa e' la prima cassa di risparmio spagnola a quotarsi in Borsa e intende trasferire alla societa' Criteria le sue attivita' bancarie, in vista dell'Ipo. (AGI)
3. Bce: al fondo salva-stati il compito di acquistare i bond. Da "IL SOLE 24 ORE" di venerdì 28 gennaio 2011. Trichet e Bini Smaghi premono per l`opzione degli interventi Bce: al fondo salva-stati `l l compito di acquistare bond Beda Romano FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente La Banca centrale europea sta insistendo perché il fondo salva-stati (noto con l`acronimo inglese Efsf) possa acquistare obbligazioni pubbliche sui mercati pur di stabilizzare il sistema finanziario della zona euro.
La questione sollevata dalla Bce giunge mentre l`istituto lancia i primi segnali di una normalizzazione della sua politica monetaria in un momento di ripresa dell`economia e di preoccupazione per l`inflazione, anche quella importata.
Parlando ieri a Bologna, Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Bce, ha spiegato che affidare all`Efsf l`acquisto di titoli pubblici permetterebbe ai paesi in crisi debitoria «di avere un debito più basso e più sostenibile» e consentirebbe una stabilizzazione del sistema finanziario.
Il banchiere ha parlato di «soluzione vincente» ma ha sottolineato che la scelta finale spetta ai governi.
Questa opzione liberebbe la Bce da un`incombenza molto controversa. Da sette mesi ormai, l`istituto monetario sta acquistando obbligazioni pubbliche, in tutto quasi 80 miliardi di euro, nel tentativo di raffreddare le tensioni sui titoli obbligazionari dei paesi in difficoltà finanziaria. Pur sterilizzati, gli acquisti nascondono, secondo numerosi osservatori, il pericolo di una monetizzazione del debito.
L`istituto monetario è consapevole del rischio di trovarsi a gestire due obiettivi inconciliabili:
la stabilità finanziaria e la lotta all`inflazione. In un momento di tensioni inflazionistiche - ieri Bini Smaghi ha messo l`accento sui pericoli di inflazione importata proprio mentre in gennaio i prezzi al consumo in Germania sono saliti del 2% annuo - si capisce il desiderio della Bce di trasferire ad altri il compito di acquistare obbligazioni per stabilizzare i mercati.
Parlando a Bloomberg Tv, lo stesso presidente Jean-Claude Trichet ha detto che questa soluzione potrebbe essere utile.
Dietro alle aspirazioni della Bce di cedere questa incombenza all`Efsf si nasconde anche la grave deriva dei conti pubblici e la paura che in un modo o nell`altro i governi possano a un certo punto fare pressione sulla banca per ovviare al problema attraverso nuove e controverse forme di acquisizione di obbligazioni statali.
L`andamento dei disavanzi pubblici continua a preoccupare. Ancora ieri Trichet haparlato di situazione non sostenibile nella zona euro. Dal canto suo il Fondo monetario internazionale ha pubblicato nuove stime sull`andamento dei deficit nei paesi industrializzati. Nel mirino gli Stati Uniti e il Giappone, mentre le previsioni dell`Fmi relative all`Italia sono rimaste pressoché invariate rispettò a novembre comun deficit-Pil del 4,3% nel 2011 e del 3,5% nel 2012.
Il futuro del fondo salva-stati dotato di 440 miliardi di euro è oggetto di accesi negoziati a livello europeo, in vista di un vertice il 4 febbraio. La Germania si è mostrata fredda all`idea di un suo rafforzamento, ma la sua è probabilmente una posizione negoziale. Il governo federale è pronto a trovare un accordo che preveda anche un aumento della dotazione dell`Efsf, ma in cambio vuole un patto di stabilità più impegnativo, con regole più rigide.
Le elezioni in alcune regioni tedesche tra febbraio e marzo complicano la situazione. Peraltro i due partiti della coalizione democristiana-liberale hanno posizioni divergenti.
Angela Merkel punta comunque ad avere prima del voto nel Baden-Wurttemberg il 27 marzo un pacchetto di misure convincente agli occhi della sua opinione pubblica.
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