martedì 22 marzo 2011

Mezzogiorno-Sera. 22 marzo 2011.

Lombardo, una poltrona per due.

Pronto un decreto: 400 milioni saranno restituiti alle regioni

Lampedusa, sbarchi senza fine. Oggi arriva la San Marco

Vendola: sui rifiuti un clima da paura

Studio sperimentale dell'Ilva per misurare emissioni di diossina

Libia: rimorchiatore 'asso' ormeggiato in porto a Tripoli.

Lampedusa, sbarchi a raffica nella notte

Piove e aumenta la paura. Il Comune ordina la bonifica

Unità, l'elogio agli eroi del Risorgimento


Lombardo, una poltrona per due. 22 marzo 2011 |  Autore: Andrea Lodato. Raffaele Lombardo ha già identificato le possibili figure cui affidare il Movimento per l’Autonomia dopo l’assemblea costituente che si è svolta a Palermo sabato. Dopo il governo dei tecnici, ecco il partito dei tecnici-non politici. Il pole position, secondo le indiscrezioni che trapelano dal quartier generale autonomista, potrebbero esserci l’economista Gianfranco Viesti o lo scrittore Pino Aprile. Il primo, che insegna Economia a Bari ed è editorialista, è esperto di questione meridionale e ne offre da tempo una lettura che piace molto a Lombardo: l’Italia capovolta, il Sud sfruttato dal Nord, la necessità di una nuova politica. Discorso simile per il giornalista e scrittore Pino Aprile, autore del libro Terroni, in cui rilegge il Risorgimento e l’Unità d’Italia, partendo dalla testi della colonizzazione del Mezzogiorno, dello scippo delle risorse per arrivare ai nostri giorni.
Per Lombardo uno dei due potrebbe essere il nuovo leader per lanciare la fase 2 del partito, ma potrrebbero avere un ruolo anche entrambi, così come Lombardo vorrebbe dentro anche il numero 2 di Confindustria-Sicilia, Antonello Montante, molto vicino alla presidente nazionale, Emma Marcegaglia e ad alcuni degli uomini del Pd che oggi appoggiano il governo Lombardo. Questa è la linea, il resto sta nell’accordo sempre più stretto che Lombardo ha con Casini e con l’Udc e con il tentativo di esportare stavolta il movimento davvero in tutto il Sud-Italia, per arrivare a raggiungere alle elezioni il 2%, mentre alla Regione correrebbe per un 12-14%. Ai suoi ha detto chiaro e tondo: da oggi basta correnti, basta liti, basta personalismi: un solo partito, un solo leader, una sola linea. La sua. Un po’ come la Lega, insomma…

Pronto un decreto: 400 milioni saranno restituiti alle regioni
Roberto Turno ROMA – il Sole 24Ore.
Il governo è pronto ad affidare a un imminente decreto legge – e non al decreto legislativo su federalismo fiscale regionale e sanità – la copertura degli oltre 400 milioni che ha promesso di restituire alle regioni come parziale ristoro dei tagli al trasporto pubblico locale decisi con la manovra estiva. Ma sulla copertura della somma deve ancora decidere: l'ipotesi del maxi bollo sui Suv è stata ancora ieri cautamente negata ai governatori, ma l'Economia la tiene comunque in serbo. Oggi i governatori – che quella tassa non la vogliono – in seduta straordinaria concorderanno la linea finale delle regioni e diranno se la controproposta sul trasporto locale basterà a confermare l'intesa sul federalismo fiscale data il 16 dicembre scorso ma solo con la garanzia dell'azzeramento dei tagli dell'estate scorsa.
Il lasciapassare dei governatori sarebbe fondamentale – ma non ancora decisivo – per il buon esito finale del voto parlamentare su fisco regionale e costi standard sanitari. La speranza di palazzo Chigi è di evitare quel 15 a 15 nel voto della bicameralina che si configurerebbe come una sconfitta politica, anche se poi il governo, come accaduto col fisco municipale, potrebbe sempre andare avanti e magari ripetere il voto in aula (con la fiducia) forte della sua maggioranza numerica. Resterebbe però lo smacco di una riforma istituzionale di così vasta portata non votata da una larga parte del parlamento, praticamente respinta da tutta l'opposizione e da un gruppo nutrito di regioni. Di qui il pressing per cercare una via d'uscita nei pochi giorni che restano per il parere parlamentare.
Anche se in questo confronto nelle ultime ore si sono innescati altri elementi che potrebbero avere un effetto decisivo per le sorti del federalismo regionale. Anzitutto le parole di ieri del capo dello Stato e il suo ripetuto invito alla condivisione tra tutte le forze politiche e a «non lasciare incompiuto» il lavoro sul federalismo fiscale. Parole che non potevano passare inosservate in casa Pd. I democratici sono pronti a convocare per mercoledì una sorta di stati generali dei gruppi di Camera e Senato per decidere la linea da tenere. E non a caso la bicameralina – tanto più davanti alle risposte che le regioni attendono dal governo – farà slittare di un giorno il suo voto: anzichè entro domani sera, si voterà giovedì. Da oggi intanto si comincerà a discutere gli emendamenti ai pareri depositati dal relatore di maggioranza Massimo Corsaro (Pdl) e da quello di minoranza Francesco Boccia (Pd). Quella sul trasporto locale non è naturalmente la sola partita aperta su cui maggioranza e opposizioni continuano a darsi battaglia. Il capitolo della spesa sanitaria, ad esempio, resta un osservato speciale con uno schieramento bipartizan pro sud contro il testo che però finora non è riuscito a conquistare grandi risultati. Non quelli più attesi, almeno.
È stato Boccia ancora una volta ieri a chiarire la richiesta di fondo del Pd. E cioè che con l'entrata in vigore del federalismo fiscale nel 2013 si interrompano i tagli a regioni ed enti locali della manovra estiva. Una sorta di clausola di salvaguardia da affidare a un tavolo istituzionale per decidere – se non ci fossero le condizioni per andare avanti – di bloccare la riforma. «Senza revoca dei tagli sarebbe inevitabile un aumento della pressione fiscale», afferma Boccia. Proposta che però ieri Corsaro ha respinto al mittente: «Abbiamo accolto 10 delle 12 proposte dell'opposizione. Se il Pd dovesse mantenere questa pregiudiziale sarebbe un'occasione persa e vorrebbe dire che si rimangia la parola e che gioca una partita strumentale».
LE TAPPE
Addizionali Irpef
L'addizionale Irpef regionale dello 0,9 per cento potrà essere sbloccata fin dal 2011: salendo dello 0,5 per cento fino al 2013 colpendo tutte le fasce di reddito, per poi salire al 2 per cento nel 2014 e nel 2015 fino al 3 per cento ma agendo dai redditi oltre i 28mila euro in su
Irap
Sarà anticipata al 2013 la possibilità di ridurre o azzerare l'imposta regionale sulle attività produttive e sarà inserita tra le opzioni anche la deduzione della base imponibile
Perequazione
La perequazione tra regioni ricche e regioni povere a regime sarà anticipata al 2013: da quel momento verranno cancellati i trasferimenti erariali e scatterà l'addio alla spesa storica per arrivare in cinque anni ai costi standard

Lampedusa, sbarchi senza fine. Oggi arriva la San Marco
di BlogSicilia - 22 marzo 2011 -
Non accenna a diminuire l’ondata di approdi sulle coste di Lampedusa. Dopo la mezanotte almeno due gli sbarchi che si registrano. In tutto, sono 127 i migranti giunti a bordo di due barconi, soccorse dalla Guardia di finanza a largo dell’isola. In una si trovavano 105 persone e nell’altra 22 persone: sono state condotte a terra. Gli extracomunitari stipati nel centro di accoglienza e nella stazione marittima superano le cinquemila unità. La situazione, a Lampedusa, è insostenibile. Oggi arriverà la nave San Marco per evacuare, come ha già annunciato il ministro degli Interni Maroni, una parte dei migranti.

Vendola: sui rifiuti un clima da paura
di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - La raccolta differenziata che non cresce, per il combinato disposto tra la mancanza degli impianti di compostaggio e quella che lui definisce una «cointeressenza». Cioè un rapporto molto forte tra i signori delle discariche e le amministrazioni comunali, legati da appalti che costituiscono «una forma di finanziamento inappropriata della politica». Di fronte alla Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, a inizio marzo, il governatore Nichi Vendola non ha nascosto polvere sotto il tappeto: «Ci sono territori» della Puglia, ha detto, «in cui si percepisce un clima di intimidazione e attorno ai rifiuti è difficile costruire una battaglia politica a viso aperto, limpida e pulita, perché c'è un clima che mette paura». Ma in Puglia, ha spiegato, «noi non siamo stati al palo».

La Commissione presieduta da Gaetano Pecorella (Pdl) ha ormai quasi terminato il lavoro: la relazione finale è attesa a breve. Nessuna infiltrazione mafiosa, anche se esistono forti rischi legati al «vicinato»: dalla Campania alla criminalità balcanica. Ma, al di là di questo, c’è il problema di un ciclo che non si è ancora chiuso: ogni anno finiscono in discarica 1 milione di tonnellate di rifiuti, dei quali circa un terzo non trattate.

Tolti Corigliano e Grottelline, gli impianti previsti dal Piano dei rifiuti sono quasi tutti completati. Tuttavia la differenziata (dato certificato 2009) è ferma al 16%, anche perché non ci sono le strutture per recuperare l’umido: «Se l'umido non si raccoglie - ha spiegato Vendola - è difficile passare dal 15 al 55 per cento pur essendo noi in una progressione di incremento superiore alla media nazionale».
E con una buona parte della frazione secca che continua a finire in discarica per mancanza di acquirenti. Vendola ha anche ribadito il suo sì ai termovalorizzatori: no agli inceneritori-mostro, sì a piccoli impianti «che rendano la termovalorizzazione residuale e non esaustiva».

Ed ha raccontato che sono stati i Comuni, nella scorsa legislatura, a bloccare le sanzioni economiche per chi non fa la differenziata: «Per due anni consecutivi ho ceduto all'Anci che, garantendo un impegno diffuso sul territorio, ha chiesto di rinviare questa specie di redde rationem economico-finanziario».
Il che riporta, appunto, al quel rischio di «cointeressenza» tra gli amministratori locali e le aziende che curano la raccolta. Per questo il governatore ha annunciato un progetto di legge, ora in dirittura d’arrivo: «Chi fa più raccolta differenziata ha l'ecotassa, chi meno fa la raccolta differenziata più deve pagare». E poi, «un provvedimento di incentivo agli agricoltori per l'uso del compost», perché «se produciamo il compost e poi magari dobbiamo andare a portarlo in discarica, non abbiamo fatto un grande avanzamento».

Ma siamo sempre lì: la gran parte degli impianti di compostaggio non sono ancora pronti. Vendola è stato in audizione due volte, il 2 e il 9 marzo. Nella seconda seduta c’era l’assessore Lorenzo Nicastro a rispondere alle domande più tecniche: da pm in aspettativa ha consigliato, tra l’altro, di inasprire le sanzioni per lo smaltimento abusivo. Il presidente ha invece riconosciuto che la raccolta differenziata non è l’uovo di colombo: «I problemi della tariffa da noi sono giganteschi», ha detto, volendo dire che i cittadini pagano ancora troppo poco, ma anche che i prezzi bassi invogliano le aziende di mezza Italia a scaricare in Puglia. Sia legalmente che illegalmente. Ed è assolutamente necessario ridurre le quantità di rifiuti prodotti, quando «il trend è invece drammaticamente espansivo»: in caso contrario «noi difficilmente ce la caveremo, neppure con la raccolta differenziata, che rischia di essere una specie di evocazione taumaturgica ».

Studio sperimentale dell'Ilva per misurare emissioni di diossina
TARANTO – L'Ilva di Taranto, d’intesa con il ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia e l’Arpa Puglia, farà uno studio di fattibilità che comprenderà anche la sperimentazione di un sistema di campionamento in continuo del camino E312 dell’impianto di agglomerazione, al centro di polemiche con gli ambientalisti soprattutto per le emissioni di diossina. Lo rende noto in una nota la stessa azienda del gruppo Riva.

«Si tratta di un importante passo avanti – sottolinea Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento di Taranto – per verificare le condizioni di fattibilità tecnica per l'implementazione del campionamento in continuo della diossina». «La fase di sperimentazione – è detto nella nota - servirà inoltre a capire se e come la tecnologia oggi esistente sarà in grado di fornire risultati attendibili e utili». Il dirigente dello stabilimento fa presente nella nota che «alle istituzioni è stato precisato che le tecnologie a livello internazionale sono ancora in fase di studio e non esiste una norma di riferimento. Nessun impianto di agglomerazione in Europa, simile a quello di Taranto, è stato mai installato con successo. L’Ilva potrebbe essere la prima a farlo: abbiamo già messo al lavoro i nostri ingegneri e tecnici per le necessarie verifiche di fattibilità».

Nella nota l’Ilva sottolinea, inoltre, che lo stabilimento tarantino «è una delle industrie più controllate a livello italiano e europeo. Nel 2010 si sono, infatti, svolti 223 controlli per questioni riguardanti l'ambiente, di cui più della metà compiuti dall’Arpa. Inoltre, già oggi, il camino E312 dell’agglomerato è monitorato 24 ore su 24 online dal Dipartimento Provinciale dell’Arpa per quanto riguarda Nox, Sox e Polveri».

Libia: rimorchiatore 'asso' ormeggiato in porto a Tripoli. 10:11 22 MAR 2011
(AGI) - Napoli, 22 mar. - Questa mattina alle 8.30 (ore italiane) il rimorchiatore Asso Ventidue ha ormeggiato nel porto di Tripoli. Lo rende noto l'armatore. L'equipaggio e' stato autorizzato dai militari libici a bordo a contattare familiari e compagnia. La societa' Augusta Offshore ha confermato che "tutti i membri dell'equipaggio stanno bene" e precisato che "in questi giorni l'attivita' di Asso Ventidue si e' limitata a monitorare le coste libiche. Ma la vicenda non puo' considerarsi conclusa". (AGI) .

Lampedusa, sbarchi a raffica nella notte
Sull'isola 5.700 migranti, più degli abitanti
Ancora appelli per l'immediato trasferimento dei profughi:
dal sindaco di Lampedusa all'Alto commissariato Onu
ROMA - Sono arrivati a Lampedusa a bordo di tre barconi altri 290 immigrati, dopo le migliaia che hanno raggiunto l'isola nei giorni scorsi. Due sbarchi, il primo di 105 persone e il secondo di 22, sono avvenuti nella notte, mentre l'ultimo barcone - con a bordo 164 persone, tra cui un minorenne - è entrato in porto scortato da una motovedetta delle Capitanerie di porto poco dopo le 8 del mattino. Con questi nuovi arrivi, salgono a circa 5.700 i profughi presenti sull'isola, un numero superiore agli stessi abitanti.

A Lampedusa, dove per oggi sono state fissate l'evacuazione di un migliaio di immigrati a bordo della nave militare San Marco e la visita di una delegazione del comitato parlamentare di controllo sull'accordo di Schengen, guidata dal presidente Margherita Boniver, la situazione resta tesa. Il sindaco Bernardino De Rubeis e la popolazione sollecitano l'immediato trasferimento dei profughi: una posizione condivisa da numerose organizzazioni umanitarie come l'Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Piove e aumenta la paura. Il Comune ordina la bonifica
Lunedì 21 Marzo 2011 14:32 GINOSA - Domani dovrebbe essere il giorno decisivo per conoscere le intenzioni del Governo nazionale sugli aiuti agli alluvionati tarantini, ma l’emergenza resta e già oggi si agisce per scongiurare nuovi pericoli.
L’amministrazione comunale sta, infatti, per emettere un’ordinanza con la quale avviare immediatamente la bonifica della foce del Galaso.
Le previsioni meteorologiche non lasciano tempo alle riflessioni.
La  pioggia di questi giorni e le nuove precipitazioni annunciate fanno temere.
“Alla prima pioggia - commenta il delegato sindaco di Marina di Ginosa, Leonardo Galante - la gente ha paura. Teme che il peggio possa tornare e che il rientro nelle case si allontani sempre di più”.
Il pericolo è di una nuova esondazione.
L’acqua dalle campagne arriva nei canali e da lì al Galaso la cui foce resta intasata dai detriti e dal fango trasportati quella terribile notte dell’1 marzo.
“Già oggi - aggiunge Galante - stiamo attivando l’ufficio tecnico per la predisposizione dell’ordinanza che dia il via libera alla bonifica. Non possiamo aspettare ancora”.
I fondi ci sono. L’amministrazione comunale ha già messo a disposizione, con una delibera di consiglio comunale, trecentomila euro.
“La foce del Galaso deve restare aperta - insiste il delegato sindaco - perché da lì l’acqua raggiunge il Bradano dove, peraltro, l’argine resta ancora da sistemare”. 
Intanto domani l’avvocato Leonardo Pugliese depositerà alla Procura della Repubblica le denunce dei cittadini che hanno subito danni dall’alluvione. Sono circa ottanta.
“Il sospetto - ci dice - è che non ci sia mai stata una manutenzione degli argini del fiume Bradano dagli anni Sessanta ad oggi. Oppure che sia stata mal eseguita altrimenti non si spiega perchè in altre alluvioni, negli ultimi cento anni, Ginosa non si sia mai allagata”.
I cittadini chiedono di verificare eventuali responsabilità del disastro da parte degli enti preposti alla gestione del fiume e della diga di San Giuliano.
Cresce la tensione e l’attesa di tornare alla normalità.

Unità, l'elogio agli eroi del Risorgimento
Sindaco Mennitti e Vendola a confronto
Studenti giunti al Verdi di Brindisi con treno storico
Vendola:«Paese fatto con le lacrime delle mamme»
BRINDISI - Compatti nel riconoscere i meriti di Carlo Pisacane nell’unificazione dell’Italia; separati, praticamente agli antipodi, nel giudicare lo spirito nazionalista di Cavour. Il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e il governatore Nichi Vendola, senza nascondere stima e differenze politiche, hanno espresso posizioni e sentimenti sull’Unità d’Italia difronte a trecento studenti baresi, giunti nel capoluogo brindisino a bordo del treno storico di Trenitalia. Per il viaggio, che rientra nell’iniziativa «Ferrati in storia» realizzata da Ferrovie dello Stato e Regione Puglia, i ragazzi hanno utilizzato le sei carrozze degli anni Trenta guidate da un locomotore degli anni Sessanta appena rimesso a nuovo.

In un confronto cordiale, a tratti serrato ma anche estremamente onesto, moderato dalla vice direttora del Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti, Mennitti e Vendola hanno elogiato i «loro» eroi del Risorgimento: accanto al «predicatore» Giuseppe Mazzini e al «meridionale» Carlo Pisacane; la letteratura di Francesco De Sanctis ha trovato il favore bipartisan. «Perché l’unità materialmente si è realizzata con la presa di Porta Pia, mentre per quella culturale abbiamo avuto bisogno della letteratura del saggista campano» ha ricordato il governatore. Ma un «merito incontestabile» nel fare dell’Italia una nazione, Mennitti lo riconosce anche a Cavour. «Diventare patria - spiega Mennitti - è un’altra cosa ma al primo presidente del consiglio si deve un riconoscimento storico, senza sostituire ad ogni costo la mitologia con la storiografia». Il brigantaggio è banditismo, chiede Tulanti. Ma il fenomeno che ha caratterizzato il primo decennio dopo l’unità d’Italia è troppo complesso per essere ridotto ad un giudizio che prescinde dal contesto storico e geografico. «Nel banditismo risorgimentale si mescolano figure diverse» risponde Vendola. «Figure in cui si fondono bene e male», ribadisce Mennitti che poi considera poco convincente l’ipotesi che il desiderio di unità e la sua realizzazione potesse partire dal Sud.

Infine, accanto alla «patria difesa con la spada e concimata dal sangue», Vendola sottolinea l’importanza della «matria» - senza quote rose però, ma con parità di genere - che invece ha concimato l’unità con le lacrime delle madri alle quali sono stati strappati figli e mariti. All’assessore regionale ai trasporti Guglielmo Minervini, che ha accompagnato gli studenti nelle aule didattiche allestite sul treno, il compito di descrivere attraverso i loro post i sentimenti dei giovani sull’anniversario dell’unità. Tra le variegate citazioni, da Dante a Ligabue sino agli aristotelici sillogismi, è emerso un quadro chiaro, capace di superare le divisioni interne dei federalismi ma anche le differenze culturali dei nazionalismi. E, a proposito, delle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’unità d’Italia, Mennitti ha ricordato agli studenti baresi che Brindisi, seppur dimenticata nei festeggiamenti ufficiali, per cinque mesi nel 1943, è stata capitale. «Nessun rammarico per questa dimenticanza - specifica il sindaco - perché non vogliamo un riconoscimento da mettere in bacheca. La città è stata capitale ma questo è un dato che prescinde da valutazioni: è oggettivo». Cancellarlo, perché la fuga a Brindisi di re Vittorio Emanuele III fu interpretata come una mancanza di responsabilità, è un esercizio senza senso, ha concluso Mennitti
Francesca Cuomo

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