Lavoro, Censis: più stranieri per lavoro manuale (+718mila in 5 anni)
Roma, 19 apr (Il Velino) - Con 8 milioni 357mila occupati nel 2010 il lavoro manuale continua a rappresentare uno dei pilastri del nostro mercato del lavoro, interessando ben il 36,6 per cento degli occupati del Paese. Si tratta di un universo complesso di mestieri, all’interno del quale si trovano artigiani e operai specializzati (4 milioni 264mila occupati), addetti agli impianti (1 milione 798mila) e lavoratori a bassa o nulla qualificazione (2 milioni 295mila). Tra i lavori più diffusi, vi sono gli addetti alle pulizie (969.580), muratori, carpentieri e ponteggiatori (705.126), autisti e camionisti (588.262), meccanici, gommisti e carrozzieri (511.636), piastrellisti, idraulici ed elettricisti (472.435), operai agricoli specializzati (354.325). È quanto emerge dalle elaborazioni effettuate dal Censis nell’ambito di un’attività istituzionale volta a delineare le nuove opportunità dei lavori tecnico-manuali. Mestieri che gli italiani sono sempre meno disposti a svolgere, lasciando ai lavoratori stranieri nuove opportunità di lavoro e di impresa. Tra il 2005 e il 2010, infatti, a fronte di un crollo del numero di lavoratori italiani occupati in lavori manuali (-847mila, con un decremento dell’11,1 per cento), aumenta quello dei lavoratori stranieri (+718mila, con una crescita dell’84,5 per cento).
Un vero e proprio “effetto sostituzione”, considerato che, fatti 100 i lavoratori manuali, l’incidenza degli stranieri è passata, nel corso degli ultimi cinque anni, dal 10 per cento al 18,8 per cento, raggiungendo quota 52 per cento tra gli addetti ai servizi di pulizia, il 32 per cento tra gli addetti del settore edile, il 30 per cento tra le figure non qualificate che lavorano nel turismo. Mestieri a vocazione sempre più straniera e sempre meno giovanile. Tra i lavoratori manuali diminuisce, infatti, la presenza di giovani under 35, che passano dal 34,3 per cento al 27,6 per cento, mentre cresce quella degli over 45, dal 34,2 per cento al 40,2 per cento. Si mantiene stabile la presenza femminile, che risulta ancora minoritaria (24,8 per cento). Il mercato dei lavori manuali non sembra conoscere crisi. Stando alle previsioni di assunzioni delle aziende, il 43,1 per cento di quelle programmate per il 2010 (vale a dire 238mila nuovi posti di lavoro) avrebbe interessato questa tipologia di lavoratori, e in particolare gli addetti ai servizi di pulizia (su 100 previsioni di assunzione, 8 sono destinate a tali figure), muratori (5 per cento), conduttori di camion e macchine (2,6 per cento).
Per molti di questi mestieri, le aziende incontrano difficoltà a reperire le figure necessarie: sono più di 60mila i posti di lavoro che rischiano di restare vacanti, perché le aziende non trovano persone disposte a svolgere tali lavori o per la scarsa preparazione di quelle individuate. Circa 36mila riguardano operai specializzati, e in particolare muratori in pietra (6.505 posti), meccanici (3.596), elettricisti (3.408), idraulici (2.469), meccanici e montatori di macchinari (2.330); altri 15mila i conduttori di impianti, soprattutto camionisti (2.753) e conduttori di macchine per il movimento terra (1.769); e 9mila lavori non qualificati, tra cui soprattutto personale per le pulizie (4.596).
(red/glv) 19 apr 2011 17:00
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