giovedì 25 novembre 2010

«Gelmini dimettiti»


Da redazione
Creata il 25/11/2010 - 07:30
Enrico Campofreda
ISTRUZIONE. Il secondo giorno di discussione alla Camera della riforma universitaria è caratterizzato da una vibrante protesta di decine di migliaia di studenti, docenti e ricercatori davanti a Montecitorio.

Ricercatori sui tetti, come gli immigrati sulle gru. è la protesta non violenta ma estrema verso un governo incapace d’ascoltare. è l’atto d’accusa di decine di migliaia di studenti medi e universitari, di ricercatori e precari contro Mariastella Gelmini, «l’avvocaticchio fatto ministro per distruggere la scuola pubblica» come afferma uno di loro davanti Montecitorio sfilando in corteo. Anche nella seconda giornata di discussione della Riforma universitaria, che cerca voti di sostegno alla Camera (e forse li trova in Futuro e Libertà o gli strappa l’astensione) la mobilitazione è rilanciata ovunque. La didattica è in gran parte ferma in molte scuole e in tutti i maggiori atenei italiani, ma ci si oppone anche facendo lezione in piazza come i liceali del Manara al Pantheon.

Milano, quindi Torino, dove i giovani antigelmini ieri scesi sui binari ferroviari sono oggi sui tetti, egualmente a Firenze, Pisa, Salerno, Palermo. E Roma che, dopo l’occupazione di Architettura a Fontanella Borghese, ha visto gli universitari sfilare vicinissimi ai luoghi istituzionali che decideranno se il testo diventerà legge o meno. L’esasperazione non gli ha fatto rispettare il divieto e sono giunti davanti al Senato al grido di «Dimissioni», alcune mani hanno lanciato uova mentre i poliziotti rispondevano coi lacrimogeni e in un altro angolo coi manganelli. Subito sono giunti sdegno e censura dei due presidenti Schifani e Fini che hanno stigmatizzato l’offesa protestataria alla sacralità del Palazzo. La ministra dell’Istruzione ha definito la contestazione «strumentalizzata dalla sinistra e sostenitrice di vecchie baronie».

I ragazzi le rispondono che «l’università regalata ai privati con risorse sempre più scarse apre spazi solo a chi è molto raccomandato o a chi in famiglia ha molti soldi». Le voci dell’opposizione parlamentare dicono: Bindi (Pd) : «Questa controriforma serve solo a parificare la Cepu di Berlusconi a prestigiose sedi universitarie»; Di Pietro (Idv): «I cittadini devono sapere che Fini e Casini sono dei casinisti: a parole appaiono salvatori della patria ma in parlamento salvano solo questo governo». Sul ruolo di servizio di alcuni politici s’esprime anche chi è in strada.

Pietro Di Gennaro, precario del personale amministrativo nell’ateneo salernitano e sindacalista Usb, sostiene: «E' vergognoso che un governo in coma sia il becchino delle strutture del sapere del nostro Paese. Ci auguriamo che la legge non passi, taluni parlamentari in contrasto con Berlusconi dovrebbero farsi un esame di coscienza perché le nuove normative previste attaccano anche la loro rappresentanza sociale. L’università trasformata in azienda di pochi - aggiunge Di Gennaro - metterà ai margini anche molti aderenti all’area politica e sindacale di certa destra. Sono contento dell’odierna presenza di delegazioni di numerose sigle sindacali ma queste - conclude - devono riflettere: dovrebbero appoggiare incondizionatamente il movimento di protesta mentre finora i Confederali non l’hanno fatto».
URL di origine:
http://www.terranews.it/news/2010/11/%C2%ABgelmini-dimettiti%C2%

 

Nessun commento: