giovedì 25 novembre 2010

Italia paralizzata e incosciente


ultimo aggiornamento: 25 november 2010 12:12
Berlino.
Macché Irlanda, macché Spagna o Portogallo. La vera minaccia che incombe sull'euro è l'Italia.

Per questo, quando il cancelliere Angela Merkel e il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble discuteranno con i partner la riforma del Patto europeo di stabilità "dovrebbero mettere in conto la possibilità di una crisi dell'Italia".
A vedere l'Italia sull'orlo dell'abisso è Frankfurter Allgemeine Zeitung in un lungo editoriale dal titolo "L'Italia si avvicina all'abisso", nel quale la maggiore responsabilità della situazione viene assegnata alla classe politica.

Un Paese paralizzato
"La paralisi politica potrebbe diventare pericolosa già nel 2011", scrive la 'Faz', poiché Silvio Berlusconi "è debole, ma l'opposizione spaccata non e' in grado di trarne profitto. Per evitare una nuova vittoria di Berlusconi, i suoi avversari puntano ad un ritorno al sistema proporzionale, in una parola alla palude degli Anni '80".

Ritorno al pantano
Una situazione del genere, si legge nell'articolo, promette "scenari cupi per il futuro", poiché il Paese è "senza guida, incapace di prendere decisioni e ben lontano dal compiere le necessarie riforme".

Fuga dai Bot
Dopo aver rilevato che anche in tempi di ripresa economica la crescita italiana è solo dell'1%, mentre il deficit pubblico aumenta, il giornale osserva che è "solo una questione di tempo su quando gli investitori tireranno le conseguenze con una fuga dai titoli di Stato".

Generazione fallimentare
Per la 'Faz' "a fallire è stata una generazione di politici, che con il bipolarismo voleva creare maggiore stabilità. Adesso è in marcia un nuovo tipo di condottiero di partito, che prende per arte di governo il clientelismo e i vuoti paroloni quotidiani. Questa gente blocca da anni con tatticismi quotidiani le riforme di lungo respiro".

Le conseguenze per l'euro
Il giornale di Francoforte ricorda che a settembre il deficit italiano è stato di 1.845 miliardi di euro, "oltre 150 miliardi di euro in più di quello della Germania", con la conseguenza che "una crisi del debito italiano, se affrontata in modo dilettantesco, potrebbe scatenare un'enorme carica esplosiva per l'unione monetaria europea e per la stessa Ue, ma purtroppo l'Italia si avvicina a questa crisi, senza che i politici italiani se ne interessino".

E invece, anche se "il mondo politico italiano continua a cullarsi in una sensazione di sicurezza", "se si verificassero turbolenze a causa della montagna del debito italiano, le crisi della Grecia e dell'Irlanda sarebbero uno scherzetto al confronto".

Alcune riflessioni italiche
Sulle considerazioni della Faz sullo scenario politico ogni lettore può farsi la sua idea. Su quelle di natura economica, invece, il quotidiano tedesco sembra dimenticare il recente accordo in sede europea per considerare - nella valutazione dell'affidabilità di un Paese membro dell'area euro - non solo il volume del suo debito pubblico, ma anche l'entità di quello privato (che nel caso italiano è di gran lunga inferiore a quello di molti altri Paesi). E ancora, se il ragionamento sull'ammontare complessivo del debito italiano rispetto a quello tedesco è di un certo effetto, quello che conta per i mercati è il trend attuale. In altre parole, negli ultimi 5-7 anni la progressione del debito pubblico italiano è stata inferiore a quella di Francia e Gran Bretagna. E nella recente crisi economica del 2008 il sistema Italia sostanzialmente non ha reagito con l'esplosione fuori controllo della spesa pubblica, come attestato da Bce, Fmi e dalle agenzie di rating internazionali.

L'opinione di Passera
A distinguere è anche l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, interpellato a margine di un convegno dell'Unione nazionale dei consumatori. Per quanto riguarda il rischio di contagio, Passera ha sottolineato che la situazione irlandese è "una situazione diversa. La crisi dell'Irlanda deriva da una gestione poco saggia del sistema bancario. L'Irlanda ha dovuto farsi carico di una situazione sproporzionata rispetto alle forze reali del Paese".
"La situazione italiana - ha aggiunto Passera - è diversa, il pubblico non ha dovuto mettere un euro in operazioni di salvataggio del sistema bancario, in più la gestione del deficit del nostro Paese è sotto controllo". E l'attuale situazione di instabilità politica del paese può influenzare l'economia?"Chi ha la responsabilità della gestione politica deve assicurare stabilità. L'economia e l'occupazione hanno bisogno di piani di medio e lungo periodo. È responsabilità della classe dirigente assicurare stabilità".
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