venerdì 21 gennaio 2011

Ciriaco De Mita: «No a questo federalismo»

L'UNIONE SARDA - 21.01.2011
«L'Udc ha sempre avversato il federalismo e per questo in Parlamento voterà contro senza equivoci. Il meccanismo del federalismo non è correggibile perché un mostro non può assumere dimensione umana».


Lo ha affermato ieri a Cagliari Ciriaco De Mita, parlamentare europeo, dopo una carriera ai vertici della politica italiana con la Democrazia Cristiana. Più volte ministro, ha anche guidato il Governo. E ieri è intervenuto al convegno organizzato dall'Udc sul tema “Tra federalismo e riforma dello Stato e della Regione”, al quale hanno partecipato anche gli assessori regionali Giorgio Oppi e Sergio Milia e i consiglieri regionale e provinciali, compreso il sindaco di Mandas Umberto Oppus, organizzatore del convegno. Il Consiglio Comunale di Mandas, all'unanimità, aveva conferito in mattinata a De Mita la cittadinanza onoraria.
«Il federalismo dovrebbe avere l'obiettivo di una spesa oculata», ha aggiunto il parlamentare Europeo dell'Udc, «e di una responsabilità legata a chi utilizza le risorse a cui spetta il meccanismo di prelievo e non l'amministrazione. Cioè chi deve spendere deve tassare».
Nel sistema previsto, «non si va verso un'autonomia ma verso l'accentramento». Nel momento in cui lo Stato accentra le risorse che poi decide di lasciare nel territorio, «succederà che le Regioni cercheranno di trattenere le proprie risorse e in molti casi non basteranno certo per migliorare i servizi erogati».
Ciriaco De Mita ha parlato anche di come i provvedimenti legati al federalismo potranno conciliarsi con le regioni autonome: «C'è una grande confusione e non si avverte perché si assecondano i desideri, mentre le riforme vere sono la definizione giuridica dei comportamenti». Noi, fino a poco tempo fa, ha continuato De Mita, «ci siamo misurati sui veri problemi dell'autonomia per organizzare il governo nel territorio senza scontri col Governo centrale». Purtroppo il federalismo, più che un modello di organizzazione dello Stato, è diventato una bandiera e le leggi. Non si è mai visto discutere di regolamento fiscale senza fare i conti con il prelievo. Questa è la contraddizione». SERGIO ATZENI
 

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