Di EMILIO SALIERNO
MATERA - La ferrovia non c’è più, ma continuiamo sostenerne i costi come se sul nostro territorio ancora ci fosse. Una strana situazione, soprattutto in una fase in cui è forte la necessità di ridurre la spesa pubblica.
Perchè la Regione Basilicata continua a pagare alle Ferrovie appulo lucane (Fal), per il servizio “sostitutivo”, per ogni chilometro percorso con gli autobus, la tariffa che, invece, si riferisce al trasporto su rotaia?
Il collegamento Matera-Miglionico- Montalbano Jonico viene garantito con i treni o con i bus? E se è giusta la seconda ipotesi - e in effetti è giusta - perché non si provvede a rivedere la convezione con le Fal? Conti alla mano, se si rivedessero le cose, il risparmio non sarebbe trascurabile: la Regione, infatti, dà 1,80 euro a chilometro alle ditte private (Cotrab) che garantiscono le linee bus, mentre circa 3 euro per ogni chilometro alle Fal per il servizio su gomma Matera-Miglionico-Montalbano e anche per la tratta Bari-Matera.
Sempre conti alla mano, il taglio sui trasporti potrebbe aggirarsi dai 22 ai 30 milioni di euro (in tutta la Basilicata), la riduzione della rimessa potrebbe oscillare da un minimo del 60 per cento ad un massimo che va oltre l’85 per cento. Il servizio che in Basilicata le Fal rendono è dato da una percorrenza complessiva annua di circa 690mila chilometri per i treni e di circa 2 milioni e 200 mila per gli autobus.
«Quel servizio nato come integrativo su gomma - dice Pio Abiusi, dell’associazione Città plurale - è divenuto un servizio su gomma a tutti gli effetti e per buona parte dei tratti la rete ferroviaria non esiste proprio più. Insomma, non è arrivato il momento che la Regione, per risparmiare, cominci a pagare il servizio su gomma reso dalle Fal allo stesso prezzo del costo del trasporto regionale su gomma? Le spese alle quali vanno incontro i due vettori, cioè Fal e Cotrab - sottolinea Abiusi - sono identiche. Forse ci sono maggiori oneri indiretti alle Fal per organizzazione aziendale, ma questo non può mica ricadere sulla collettività. Tra l’altro, i bus Cotrab sono tutti nuovi o comunque in condizioni dignitose. E scusate se è poco».
Una volta - è bene ricordarlo - c’erano le ferrovie in concessione, quelle cioè che esercitavano il servizio con una “delega” ricevuta dallo Stato. Poi lo Stato ha provveduto a privatizzare la sua ferrovia, costituendo una società di capitale che controlla diverse altre società di cui le più significative sono la Rfi per le infrastrutture e Trenitalia per il materiale rotabile ed i servizi all’utenza. La nostra piccola ferrovia in concessione, le Fal, ha avuto una storia travagliata da quando alla Mediterranea calabro lucana (Mcl) venne revocata la concessione. La società fu commissariata e venne ridenominata Ferrovia calabro lucana (Fcl). Il commissariamento si rese necessario a seguito del grave incidente ferroviario accaduto nel 1961 in prossimità di Catanzaro, che causò 71 morti.
La scarsità di risorse ha sempre caratterizzato la gestione della società, a prescindere dalla sua denominazione e degli ambiti territoriali di competenza. Nell’ambito di una politica di riduzione di costi vennero abolite in Basilicata in maniera progressiva, fino ad arrivare allo smantellamento, quattro tracciati: la Potenza-Pignola-Laurenzana (per circa venti chilometri), la Lagonegro-Sicignano-Lauria (per circa 40 chilometri), la Atena- Marsiconuovo-Villa d’Agri. Tutte e tre nel Potentino ed una sola, ma decisamente più importante, nel Materano, ossia la Matera- Miglionico-Montalbano.
Il servizio venne garantito con autocorriere e venne individuato come “integrativo su gomma”. Negli anni’90, i tronconi della gestione commissariale vennero divisi e nacquero le Fal per la Puglia e la Basilicata e le Fc per la Calabria. La gestione commissariale si chiuse all’inizio degli anni 2000 e nacquero due società di capitale.
05 Dicembre 2010
FONTE:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=387507
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