di ANTONELLA INCISO
POTENZA - Si sà: in tempi di «vacche magre» i soldi vanno utilizzati nel migliore dei modi.
E se l’annuncio dell’impiego dei fondi del petrolio per fronteggiare i tagli disposti dal Governo nazionale fatto dal presidente De Filippo ha provocato la reazione di qualcuno (una sparuta minoranza per la verità), è altrettanto vero che non è la prima volta che i soldi derivanti dal greggio vengono “stornati” da una voce all’altra. È il caso di una parte dei soldi che l’Eni versa in base all’accordo con la Regione a titolo di compensazione per le estrazioni petrolifere. Per il 2009 e il 2010, infatti, le risorse destinate a due di queste risorse sono state dirottate su altro.
In particolare, l’accordo Eni - Regione prevede un’ erogazione di finanziamenti da parte della società petrolifera da destinare a tre voci: la compensazione ambientale, lo sviluppo sostenibile e la gestione del sistema di monitoraggio ambientale. Per le ultime due voci, però, i fondi non sono stati mai utilizzati o più precisamente nelle uniche occasioni in cui sono stati erogati sono stati impiegati per altro.
Nell’ultimo biennio, infatti, la Giunta regionale - con le delibere 1023 e 1525 del 2009 e 1638 e 1674 del 2010, ha impiegato le risorse annue trasferite dall’Eni e destinate alle prime due voci «per finanziare i progetti predisposti e gestiti dalle Regione o da enti delegati, diretti alla compensazione ambientale con interventi di rimboschimento, ricostruzione o manutenzione della vegetazione nelle zone interessate dalle perforazioni e in aree protette quali “bioitaly” e il parco nazionale appennino lucano».
In tutto 5 milioni di euro l’anno, divisi in circa 2 milioni di euro per lo sviluppo sostenibile e 3 milioni di euro per il monitoraggio. Una somma non indifferente (ottenuta per la prima volta nel 2009 considerato che dal 1998 al 2008 non sono stati dati per una clausola sospensiva) che però nei fatti - solo per il 2010, ad esempio, è stata assorbita quasi completamente dalla voce «lavoro». Il che tradotto in termini più semplici significa che i soldi sono stati utilizzati prevalentemente per il costo della manodopera che viene impiegata in attività di forestazione.
Insomma, con i fondi del monitoraggio ambientale e dello sviluppo sostenibile sono stati pagati gli operai forestali che lavorano nelle Comunità Montane. Il tutto, tra l’altro, nonostante proprio per la voce «compensazione ambientale» la Regione abbia ottenuto dall’Eni e per tutto un decennio (sino al 2008 ed a partire dal 1998) undici miliardi di vecchie lire. «Questi soldi rappresentano un bel sì a quell’ammortizzatore sociale che è rappresentato dalla forestazione» tuona l’opposizione in Consiglio regionale che sulla vicenda ha anche presentato una mozione in cui chiede «di non modificare la destinazione delle risorse spettanti per il 2011».
«Da tutto ciò si ricava una sola considerazione - precisa il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa - in Basilicata non esiste una reale programmazione e le risorse dirette ed indirette rivenienti dall’estrazione del petrolio sono gestite così in malo modo che non creano alcun ritorno in termini di sviluppo. È emblematico che la Regione Basilicata non abbia un progetto strategico di politica ambientale, infatti, invece di provvedere con altre risorse di bilancio a finanziare il piano di forestazione, si arriva addirittura a variare il protocollo di intesa sottoscritto con l’Eni, poi De Filippo asserisce che non ha alcun potere contrattuale con l’Eni - conclude Rosa - preferendo congelare e non programmare su questioni strategiche per l’ambiente oppure investire su ipotesi di sviluppo della green ecology. Reputiamo questo l’ennesimo caso uno spreco di danaro pubblico da parte del Governo De Filippo, che in assenza di qualunque progetto politico per la Basilicata, continua ad operare con atti estemporanei. Per il 2011 la scusa già è pronta: il Governo Berlusconi taglia e la Basilicata è costretta ad utilizzare le risorse del petrolio per la spesa corrente».
DIRITTO DI REPLICA: LA REGIONE E LO SVILUPPO SOSTENIBILE FATTO CON I FONDI DEL PO VAL D’AGRI
«I 5 milioni di euro destinati alla forestazione per il 2010 e il 2009 sono il frutto di un’opera di “moral suasion” portata avanti dal presidente De Filippo nei confronti dell’Eni». È quanto fa sapere la Regione in merito alla vicenda dei soldi dell’Eni per la forestazione.
«Il protocollo tra Regione ed Eni era articolato su 12 accordi attuativi. Il primo, relativo alla compensazione ambientale prevedeva un contributo di 11 miliardi di vecchie lire per 10 anni - precisa la Regione - così l’ultimo piano di forestazione finanziato con queste risorse è stato quello del 2008. Il progetto sullo sviluppo sostenibile, invece, era soggetto ad una “clausola di sospensiva” secondo cui l’Eni avrebbe dovuto erogare i 4 miliardi di lire all’anno dall’entrata in funzione del Centro Oli di Viggiano solo quando fossero stati perfezionati tutti gli adempimenti a carico della pubblica amministrazione. Adempimenti, soprattutto sul versante municipale, non ancora portati a termine. Ciò nonostante la Regione è riuscita ad ottenere dall’Eni 2 milioni di euro per il 2009 e per il 2010».
«La stessa cosa è avvenuta per il monitoraggio che prevede 3 milioni di euro per 15 anni dall’entrata in funzione del sistema di monitoraggio ambientale, da realizzare con un finanziamento una tantum di 10 miliardi di lire - aggiunge la Regione - sistema ora in fase di realizzazione. Non essendo entrato in funzione il sistema di monitoraggio, l’Eni non sarebbe stata tenuta a versare i 5 milioni di euro. Convincerli è stato quindi un atto di virtuosa diplomazia istituzionale - conclude la nota - che ha consentito alla Regione di non interrompere la forestazione scaduta nel 2008, la quale al di là degli aspetti occupazionali, importanti per i quasi 5000 addetti del settore, consente di preservare uno dei “tesori” più preziosi della Basilicata: l’ambiente. Non va dimenticato, poi, che gli interventi previsti dal protocollo “sviluppo sostenibile” sono stati realizzati attraverso il Programma operativo val D’Agri, con 350 milioni di euro messo a disposizione dei 30 comuni dell’area».
05 Dicembre 2010
FONTE:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=387506
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