Articolo di Politica interna, pubblicato venerdì 19 novembre 2010 in Olanda.
[Het Financieele Dagblad]
[Articolo originale "Pas op of ik schiet" di Maarten Veeger]
La lite tra Berlusconi e Gianfranco Fini è scivolata quasi senza soluzione di continuità in una lite tra l’esperto di mafia Roberto Saviano e il Ministro degli Interni Roberto Maroni. E quando c’entra la mafia il gioco si fa duro.
Saviano è l’autore del libro (e film) di successo Gomorra e lunedì scorso, nel corso di un programma televisivo seguito da un altissimo numero di telespettatori, ha tenuto un lungo monologo sui pericoli legati alla mafia. Ha detto che la mafia è molto attiva nell’area di Milano ed è quindi molto più di un problema circoscritto al Sud. Ha aggiunto che la mafia fa presa nelle teste della gente e che cambia poco se alcuni boss mafiosi vengono arrestati, giacché nuovi boss prendono prontamente il loro posto. Per inciso ha poi aggiunto che esistono legami tra il partito politico Lega Nord – che riscuote successo nell’area milanese – e le organizzazioni criminali del Sud Italia, con le loro nuove basi al Nord.
Fino a quest’estate la maggior parte dei politici negavano che la mafia fosse molto attiva al Nord ma nel frattempo nessuno lo può più negare. La mafia va dove ci sono soldi e dove questi vengono spesso distribuiti dalla pubblica amministrazione. Con l’approssimarsi dell’Esposizione Universale Expo, delle linee ad alta velocità e di nuove autostrade c’è molto da guadagnare a Milano.
Il ministro Maroni si è arrabbiato soprattutto perchè ora il suo partito viene visto come una banda di mafiosi. Ha preteso di poter replicare durante lo show, che viene visto da 10 milioni di italiani, e se non glielo concederanno andrà dal Presidente della Repubblica per far valere i suoi diritti. Nel frattempo è successo qualcosa.
Nei pressi di Napoli è stato infatti arrestato il boss della camorra Antonio Iovine, ricercato già da quattordici anni. Tutti hanno espresso apprezzamento per l’operato della polizia, anche Roberto Saviano, che nel suo libro cita anche Iovine, definendolo uno dei boss più pericolosi del napoletano.
Ha fatto però molto comodo al ministro Maroni che Iovine venisse arrestato proprio questa settimana. Iovine veniva pedinato già da lungo tempo, cosa che la polizia tende a fare per poter così allo stesso tempo individuare le tracce di altri boss mafiosi. In altre parole: l’ordine di arrestare Iovine poteva essere dato in qualunque momento e naturalmente è stato dato questa settimana.
Ha funzionato. Se prima c’era soprattutto rispetto per Saviano con le sue scioccanti affermazioni, ora la maggioranza degli italiani si schiera con il ministro, secondo un sondaggio della seconda metà della settimana. Il ministro della Giustizia ha contribuito ad aiutare Maroni dicendo che l’arresto di questa settimana è merito soprattutto delle politiche del governo. Il suo messaggio implicito era che se quel governo cadrà la mafia avrà subito più spazio.
Maroni ha infine ottenuto la possibilità di dire la sua nel programma realizzato con la collaborazione di Saviano. La direzione dell’emittente pubblica ha costretto i creatori del programma a permetterglielo. Inoltre, il quotidiano Il Giornale ha iniziato una raccolta di firme per imbavagliare Saviano.
In sintesi: per gli opinionisti è molto pericoloso collegare la mafia alla politica in questo Paese. E non è neanche la mafia a sparare.
Fonte: http://italiadallestero.info/archives/10457
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