domenica 28 novembre 2010

QUEI CUMULI DI MONNEZZA SPIETATA METAFORA DEL PAESE


Famiglia Cristiana
Gli immensi cumuli di immondizia che deturpavano Napoli e la Campania avevano fatto da sfondo alla caduta dell'ultimo Governo Prodi. La loro scomparsa era stato il primo innegabile successo del quarto Governo Berlusconi.
Il Cavaliere aveva dimostrato di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, nel maggio 2008, ripulendo Napoli grazie ai pieni poteri del commissario Bertolaso. La convocazione nella cittŕ partenopea del Consiglio dei ministri era la celebrazione trionfale d'una vittoria della politica sulla sciatteria civica. Ma in Italia, ormai, le fasi politiche sono come un giro di giostra. Ecco che ritorna, la monnezza, spietata metafora del Paese, con montagne di rifiuti che salgono fino ai primi piani. Assieme alle rivolte della gente e all'impotenza degli amministratori. Un'immagine internazionale devastante. Ricadiamo nel fatalismo di fondo, ben noto ai campani onesti, a quella rassegnazione odiosa che porta molti a scrollare le spalle davanti all'emergere dei mali del Sud. «A Napoli», ha scritto Elena Ferrante, «le montagne di spazzatura sembrano il simbolo di un marciume cosmico. Qui non solo il marcio si vede, ma ha una sua potenza prefiguratrice. Se uno sa guardare, ci vuole poco a capire che questa sporcizia puzzolente e infetta, generatrice di profitti legali e illegali, non e’ un arcaismo, e’ modernissima, preme dietro la precarieta’ di ogni ordine, in ogni parte del pianeta». Due anni dopo i problemi sono gli stessi: il ginepraio di appalti e subappalti che fanno lievitare costi e clientele, il vespaio delle competenze amministrative, la burocrazia opprimente, la mancanza d'una cultura civica che faccia rispettare la raccolta differenziata, l'esportazione a caro prezzo dell'umido da compostaggio, il problema delle ecoballe marcite e abbandonate in immensi depositi, i termovalorizzatori scarsi e non funzionanti come dovrebbero. E ancora: lo sversamento nelle discariche, il percolato, i rifiuti tossici e le rivolte della gente, non solo per rabbia civica o disperazione. Dietro molti "masanielli della monnezza" ci sono interessi della camorra, per alimentare il circuito delle discariche abusive e dello sversamento di rifiuti speciali che arrivano anche dal Nord: il Sud come pattumiera d'Italia. Ma ora il fenomeno tocca altre citta’, come Palermo. Il problema riguarda il Paese. Non serve scaricare o rinfacciarsi le colpe. Le responsabilita’ non possono rimbalzare da una parte all'altra. Solo una presa di coscienza collettiva potrŕ far uscire Napoli e l'Italia dall'emergenza. Solo un soprassalto di dignita’ civica potra’ sanare guai ambientali e d'immagine del Paese. Come ha ricordato il cardinale Crescenzio Sepe, guida morale del capoluogo partenopeo, le battaglie per la legalita’ e per una buona amministrazione, in fondo, sono le stesse. La pulizia morale si lega a quella ambientale. Bisogna ripartire dall'etica.
Data: 25/11/10 11.35
Fonte: http://www.famigliacristiana.it/




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