Articolo di Personaggi d'Italia, pubblicato venerdì 19 novembre 2010 in Olanda.
[NRC Handelsblad]
[Articolo originale "Berlusconi helpt Venus en Mars aan een prothese" di Bas Mesters]
Nel frattempo a Roma.
Un nuovo pene per Marte, il dio della guerra. E due nuove mani per Venere, la dea dell’amore.
Questi due regali del premier Silvio Berlusconi hanno provocato una sommossa nel mondo della storia dell’arte in Italia. Berlusconi ha fatto applicare le protesi all’antico gruppo statuario risalente all’anno 185 che aveva in precedenza fatto trasferire a Palazzo Chigi, sua sede istituzionale nel cuore di Roma.
L’opposizione grida allo scandalo per i costi (70.000 euro) di questa ‘chirurgia estetica’, in tempi in cui si è costretti a risparmiare sulla cultura. Gli storici dell’arte sono infuriati perché il restauro non è stato condotto secondo le regole che valgono per la cultura classica, secondo il quotidiano La Repubblica.
Le sculture marmoree sono state trasferite a febbraio dal Museo delle Terme di Diocleziano alla residenza ufficiale di Berlusconi, che ha quindi dato l’incarico di completare il gruppo statuario al suo architetto personale Mario Catalano. Perchè in Cina le statue sembrano nuove, mentre alle nostre mancano braccia e teste? “Ricostruiscile”, sembra sia stato il suo ordine. Secondo alcune voci, una squadra di dodici persone si è quindi impegnata a stabilire di che dimensioni dovesse essere il pene di Marte e in che direzione dovessero puntare le dita mancanti di Venere. Da secoli i restauratori non osavano più ricostruire una statua antica in modo così radicale.
A Palazzo Chigi il gruppo statuario è stato sistemato contro uno sfondo azzurro. Si discute anche su questo, visto che sembra essere kitsch. Secondo La Repubblica è un tipico esempio del gusto Hollywoodiano dell’architetto di Berlusconi.
I curatori criticano aspramente l’operazione sulle statue di Venere e Marte. Le nuove parti costituiscono un enorme danneggiamento della statua, afferma Antonio Forcellino, da trent’anni restauratore presso il Museo di Paestum. Il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, parla di una falsificazione dell’originario splendore delle statue. “Questo genere di intervento con l’aggiunta di mani o peni non viene più fatto da secoli”, e spiega che se si effettuano restauri deve rimanere ben chiaro cosa è antico e cosa è nuovo. “Non c’è altra spiegazione se non che questo sia stato fatto per obbedire a ordini dall’alto, cioè dal premier. Suppongo che l’ordine sia stato così perentorio che nessun restauratore abbia osato opporsi, purtroppo”, spiega Paolucci a La Repubblica.
Il Ministro della Cultura Bondi, che alla fine del mese dovrà confrontarsi con una mozione di sfiducia a causa del crollo della Casa dei Gladiatori a Pompei, difende l’intervento. Secondo Bondi il pene e le mani potranno essere rimossi senza causare danni. Vista la precaria situazione del governo Berlusconi la rimozione potrebbe aver luogo a breve. Venere e Marte potrebbero quindi tornare al Museo delle Terme di Diocleziano nel loro stato originale.
Fonte: http://italiadallestero.info/archives/10459
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