Il merito paga, a docenti più bravi uno stipendio in più. Fino a 70 mila euro agli istituti migliori. Il ministro Gelmini, un giorno storico. Il sindacato Gilda: sanata una ingiustizia nei confronti dei docenti. La Cei: ora finanziamenti e detrazioni fiscali per la scuola paritaria.
Roma, 18-11-2010
Il merito paga. Da quest'anno a professori particolarmente meritevoli verra' assegnata una gratifica pari a una mensilita' di stipendio. Lo prevede uno dei progetti, annunciati oggi dal ministro Gelmini, che partira', per ora, a Torino e Napoli (20 le scuole coinvolte). Ma anche agli istituti scolastici in generale converra' darsi da fare perche' grazie a un altro progetto alcune scuole potranno rimpinguare le casse: se dimostreranno, infatti, di aver migliorato i livelli di apprendimento degli studenti e raggiunto certi standard riceveranno un contributo fino a un massimo di 70 mila euro.
Anche in questo caso si comincera' in via sperimentale, dalle scuole medie delle province di Pisa e Siracusa (per la durata dell'intero triennio). Non ha esitato a parlare di "giorno storico" il ministro Gelmini sottolineando come per la prima volta parta un'iniziativa concreta per introdurre il merito nel sistema d'istruzione italiano. "Finalmente - ha detto - si iniziano a valutare i professori e le scuole su base meritocratica. Premi dunque ai migliori e non soldi legati solo all'anzianita' di carriera che comunque, grazie allo sforzo del governo, sono stati garantiti a tutto il settore".
A quest'ultimo proposito, infatti, il ministro ha illustrato oggi ai sindacati il decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti d' anzianita' maturati dal personale della scuola. Le sperimentazioni messe in campo saranno finanziate con una parte del 30% dei risparmi ottenuti grazie alla razionalizzazione della spesa, al netto naturalmente delle risorse destinate al recupero degli scatti. Lo scorso febbraio il ministro ha istituito un Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che ha l'obiettivo di proporre l'istituzione di un sistema nazionale di valutazione e di miglioramento della didattica.
E il Comitato ha proposto al ministro i due progetti illustrati oggi. Quello relativo alle scuole prevede che esse vengano valutate prendendo in considerazione il livello di miglioramento degli apprendimenti degli studenti individuato attraverso i test Invalsi ma anche una serie di indicatori che vanno dal rapporto scuola-famiglia alla gestione delle risorse, ai livelli di abbandono. Il verdetto e' affidato a un team di osservatori esterni composto da un ispettore e da due esperti indipendenti. Sulla base dei risultati verra' quindi formulata da una Commissione tecnica regionale una graduatoria. Alle scuole che si collocheranno nella fascia piu' alta sara' assegnato un premio, fino ad un massimo di 70mila euro.
Per il progetto destinato agli insegnanti, che aderiranno volontariamente alla sperimentazione, in ogni scuola verra' costituito un "nucleo" di valutazione composto dal preside, da due professori eletti dal Collegio dei docenti e dal presidente del Consiglio di Istituto (in qualita' di osservatore). La valutazione terra' conto di curriculum vitae e documento di valutazione. Ma non solo. Il "nucleo" dovra' considerare anche il giudizio sui docenti espresso da genitori e studenti. Gli insegnanti meritevoli saranno premiati entro aprile/maggio 2011.
Commento, di grecanico.
Che la Sig.ra Gelmini ricopra, per grazia ricevuta dai due boss brianzoli, il ruolo di Ministro della Repubblica, e’ palese, purtroppo. Che la Sig.ra Gelmini sia un Ministro dell’Istruzione ad indirizzo ideologico di stampo brianzolo, mi pare lapalassiano. Che la sig.ra Gelmini sia una fine politica, ed in quanto tale, preoccupata di creare un serbatoio di consenso personale, a noi e’ palese da parecchio tempo. La Gelmini e’ una padana, come lo era quell’altra, quella che ha ricoperto la terza Carica della Repubblica, ha recitato la parte di Giovanna d’Arco della Padania Libera, e poi si e’ sistemata per bene. Economicamente, intendo. Come si chiamava? Parietti, mi sembra. No, Pivetti. Almeno spero cosi’. La Gelmini mi sta sui coglioni. Non capisce una beata mazza di insegnamento, infatti non ha mai insegnato niente di lecito, ma dalle telefonate intercettate ed in data base, in quanto a fellatio ne capisce, pare. Non ne sa nulla di pedagogia, infatti e’ un avvocato che deve baciare il culo a quelli di Reggio Calabria, per l’abilitazione alla professione, voglio dire. Non ha la minima idea di cosa sia una tabella statistica, perche’ gli unici numeri che frequenta sono quelli della sarta e del parrucchiere, i quali – poveretti – si dannano, ma come si dice, la roba quella e’.
Allora? Allora mi sta’ sui coglioni perche’ la manfrina che ha messo su, con questa storia del Comitato, puzza.
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