Nova Gorica, oltrepadania est. Valore aggiunto
e lavoro: Gorizia capitale dei cantieri
Bozen, oltrepadania nord. Benessere, tra
economia e sistema di valori
Trst, oltrepadania est. Siderurgia: Tajani, serve
patto su Trieste
Ue: Tajani, Europa non è Cassa Mezzogiorno
Affitto in nero per un fuorisede su due,
evasione da 300 milioni
15:09 05 OTT 2013
(AGI) - Roma, 5 ott.
- Una mole di sommerso enorme che ammonta a circa 1,5 miliardi di euro di
imponibile annuo per un'imposta evasa pari a 300 milioni di euro. Con il nuovo
anno accademico alle porte Cgil e Sunia diffondono i risultati dell'indagine
"Affitti studenti: cari, senza regole, tutele e benefici fiscali" per
denunciare le situazioni in cui versano parte di quei 600 mila studenti
universitari fuori sede, e non pendolari, vittime spesso di proprietari di
immobili che speculano sul diritto allo studio, aggirando il fisco e sottraendo
loro circa l'80% del budget. L'organizzazione di corso d'Italia con il sindacato
degli inquilini ha condotto nel mese di settembre un monitoraggio nelle
principali citta' sedi di Universita' su di un campione di 2.000 'fuorisede'
dal quale emerge "un quadro allarmante, fatto di ingiustizie e di
illegalita'". Non solo per i 600 mila fuorisede l'affitto di un posto
letto, o di una camera singola, incide sul loro badget fino all'80% ma
soprattutto, come si legge nell'indagine, perche' "nel 50% dei casi il
contratto e' totalmente in nero mentre nel 25% i contratti sono registrati per
una cifra inferiore a quella realmente pagata". Il 30% degli intervistati,
inoltre, secondo la rilevazione Cgil e Sunia, "ha dichiarato difficolta?
da parte delle famiglie a sostenere le spese anche ridimensionando il bilancio
e il 15% di questi sta pensando di cambiare sede per riavvicinarsi alla
famiglia". Una tagliola alla quale sono sottoposti gli studenti perche' il
complesso del sistema universitario, ricordano Cgil e Sunia, "offre posti
letto in strutture organizzate solo per il 2% dei fuori sede, contro il 10% di
Francia e Germania e il 20% di Danimarca e Svezia". (AGI) Red/Gio (Segue)
Casa: Cgil-Sunia, boom affitti in nero; sommerso vale 1,5 mld (3)= (AGI) -
Roma, 5 ott. - Secondo la responsabile delle Politiche abitative della Cgil
Nazionale, Laura Mariani, i risultati dell'indagine "mettono in luce come
per gli studenti universitari, a fronte di costi insostenibili del mercato
privato, prevalenza di forme di irregolarita', illegalita' ed elusione fiscale
e un quasi inesistente supporto pubblico, il diritto allo studio sia nei fatti
negato perche' strettamente legato alla capacita' di sostenere i costi
soprattutto abitativi". Da qui la proposta Cgil e Sunia. "E'
necessario combattere questo complesso di illegalita' e irregolarita' diffusa
attraverso la stipula di 'patti antievasione', dei veri accordi operativi tra
Agenzia delle Entrate e Amministrazioni locali", sottolinea il segretario
generale del sindacato degli inquilini, Daniele Barbieri. Dai risultati
dell'indagine emerge che le citta' piu' care risultano essere Milano e Roma,
soprattutto in prossimita' degli atenei privati. Nella capitale infatti per un
posto letto si spende da un minimo di 300 euro a un massimo di 450, nel
capoluogo lombardo invece si va dai 400 ai 500 euro. Per quanto riguarda invece
le stanze singole la forbice a Roma va da un minimo di 400 a un massimo di 700,
a Milano invece dai 500 ai 700. Firenze e Bologna presentano valori
sostanzialmente in linea con Roma e Milano, seppur leggermente inferiori: nella
prima sono piu' cari e piu' diffusi come offerta i posti letto mentre le stanze
singole raggiungono anche i 650 euro, nella seconda per una camera singola si
puo' arrivare a spendere anche 700 euro. In alcune citta', infine, e' frequente
il fenomeno degli affitti a studenti extracomunitari (Perugia, Siena) che si
traduce in un aumento del 25-30% in piu' rispetto a quelli per italiani.
Nella maggioranza dei casi esaminati
dall'indagine Cgil e Sunia, le situazioni piu' ricorrenti di affitto, ai canoni
illustrati, contengono "tutta una serie di violazioni, clausole capestro e
vessatorie" come contratti in assoluto nero non scritti ne' registrati,
contratti di tipo libero ma non registrati senza alcun limite di canone,
contratti transitori irregolari o intestati al genitore e non registrati, e
altro ancora. (AGI) Red/Gio .
Nova Gorica, oltrepadania est. Valore aggiunto
e lavoro: Gorizia capitale dei cantieri
Unioncamere: 2.500
addetti per due terzi assorbiti dalla Fincantieri di Monfalcone Trieste nelle
prime dieci posizioni. In picchiata l’export: -40% in 5 anni
di Massimo Greco
TRIESTE. Nel
comparto cantieristico la provincia di Gorizia è per due volte capoclassifica:
nell’incidenza percentuale del valore aggiunto e nell’incidenza percentuale sul
totale degli occupati. Lo ha stimato Unioncamere, che ha presentato a La
Spezia, in occasione degli “stati generali” camerali dedicati all’economia del
mare, uno studio sulle costruzioni navali e nautiche. Ben collocata anche la
provincia di Trieste, nona per valore aggiunto e settima per l’occupazione.
In termini più
precisi, nell’Isontino l’incidenza del valore aggiunto cantieristico
rappresenta il 3,6% del totale economico, con un dato assoluto di 121 milioni
di euro. A Trieste l’incidenza percentuale dello 0,9% implica circa 66 milioni.
Dal punto di vista occupazionale, nel Goriziano i 2500 addetti al comparto
cantieristico, per due terzi assorbiti dallo stabilimento Fincantieri di
Monfalcone, significano il 4,3% del totale. A Trieste nella navalmeccanica
opera l’1,3% della forza lavoro provinciale, con 1400 addetti, oltre 800 dei
quali ripartiti nelle realtà Fincantieri (direzione, passeggio Sant’Andrea, Arsenale).
Una così forte e
peculiare concentrazione di attività, come quella dell’area giuliana, è
riscontrabile solo nella fascia alto-tirrenica, dove La Spezia e Genova
presentano cifre importanti. A La Spezia, per esempio, si parla di quasi 156
milioni di valore aggiunto e di 3mila unità lavorative, oltre un quinto delle
quali operanti nel cantiere di Muggiano. Non scherza Genova con un valore
aggiunto di 512 milioni e 9mila addetti: anche nel capoluogo ligure
Fincantieri, con la divisione militare e con lo stabilimento di Sestri,
significa il 20% dell’occupazione settoriale.
Immediatamente a sud
quasi tutta la costiera toscana (Massa-Carrara, Lucca, Livorno, Grosseto)
partecipa con modalità “distrettuali”. Fenomeno analogo è osservabile sul
versante medio-adriatico, a cavallo tra la Romagna e le province marchigiane di
Pesaro-Urbino e di Ancona.
Ma se l’analisi
Unioncamere è interessante per queste chiavi di lettura geoeconomiche, d’altra
parte riesce preoccupante per le cifre riportate, che riassumono una prolungata
stagione critica. Unioncamere assomma tutte le attività industriali legate alla
cantieristica, da cui si rileva che nel periodo 2008-2012 l’export è sceso di
quasi il 40%, passando da 4,3 a 2,6 miliardi. E il 2013 non sembra aver
cambiato marcia, dal momento che il semestre sigla nelle esportazioni
cantieristiche una flessione del 16,5%. L’andamento negativo si riflette sulla
quota mondiale dell’export navalmeccanico, dove lo “share” italiano scende da
quasi il 5% del 2007 al 2,2% dell’anno passato.
Nonostante le
difficoltà, lo ”shipyard” tricolore resta una voce importante del “made in
Italy”: Unioncamere calcola - inserendo nel paniere un indotto molto ampio -
6,6 miliardi di valore aggiunto e 135 mila occupati. E indaga due ulteriori
aspetti , legati alla costruzione navale: le tecnologie “verdi” e il militare.
Sul piano della sostenibilità ambientale, oltre il 25% dell’imprenditoria
cantieristica - un punto e mezzo in più rispetto alla media generale - ha
investito nel triennio 2009-11 in prodotti e tecnologia “green”. La Marina
militare, infine, apporta un valore aggiunto di quasi 3 miliardi, con alcune
fortissime concentrazioni territoriali come La Spezia e Taranto.
Bozen, oltrepadania nord. Benessere, tra
economia e sistema di valori
Oltre 300
partecipanti ieri alla Lub per il Global Forum. Girardi: «Impulsi per l’Alto
Adige»
BOLZANO. Il tema
«Come definire il benessere in futuro?» è stato posto al centro della quinta
edizione del Global Forum Südtirol. Oltre 300 personalità del mondo economico,
culturale e politico, sudtirolesi ed estere, si sono riunite ieri alla Lub di
Bolzano per discutere insieme la nuova definizione del benessere. «Il Global
Forum di quest’anno affronta una tematica fondamentale per la nostra società,
che acquista sempre maggiore rilevanza non solo in Alto Adige ma in tutto il
mondo. Perseguiamo così l’obiettivo a lungo termine del Global Forum di
generare impulsi per il futuro dell’Alto Adige», così Christian Girardi,
fondatore ed organizzatore del Global Forum Südtirol.
Con una relazione
sulla responsabilità sociale dell’università in anni di cambiamenti sociali, il
rettore della Libera università di Bolzano Walter Lorenz ha inaugurato la
manifestazione: «Le persone non possono essere predestinate a frequentare
l’università in virtù della loro provenienza o di privilegi formativi».
«Abbiamo sempre di più ma ciò non vuol dire che diveniamo più felici», ha
proseguito l’economista Mathias Binswanger. La felicità come obiettivo della
politica è stata al centro dell’intervento di Tobias Pfaff, dell’università di
Münster. Di tutto questo hanno infine discusso Armin Broger, membro del
consiglio d’amministrazione di Esprit Group, l’imprenditore bolzanino Giovanni
Podini ed il giornalista Gerhard Waldherr, reporter di brand eins – noto
periodico di economia tedesco. L’incontro è stato moderato dal bolzanino Andreas
Pfeifer, giornalista presso l’Orf di Vienna. Anche quest’anno il presidente
della giunta provinciale Luis Durnwalder è stato ospite del Global Forum
Südtirol ponendo in risalto nel suo discorso non solo l’importanza e l’utilità
del Forum ma anche la definizione del benessere.
Partner della prima
ora del Gfs è la Banca Popolare dell’Alto Adige. «Lo stato di benessere nella
nostra provincia viene sempre più inteso come conciliabilità tra crescita
economica e valori sociali ed ecologici», così Otmar Michaeler, presidente di
Banca Popolare Da quest’anno anche la Podini Holding è partner del Gfs. «Le
aziende che operano in un’ottica di lungo termine, e non sono guidate dai
risultati a breve termine, sono la più grande fonte di benessere economico, ma
anche etico/spirituale per la società», chiude Giovanni Podini.
Trst, oltrepadania est. Siderurgia: Tajani, serve
patto su Trieste
Incontro con
presidente Fvg Serracchiani
05 ottobre, 15:12
(ANSA) - ROMA, 5 OTT
- ''Sono convinto che Trieste debba continuare ad avere le sue acciaierie''.
Così il vicepresidente della Commissione Europea e commissario all'Industria
Antonio Tajani, che a Trieste ha incontrato il presidente del Friuli Venezia
Giulia Debora Serracchiani.
Pur riconoscendo
l'esistenza di ''alcuni problemi legati all'inquinamento'', Tajani ha ricordato
la presenza di ''offerte interessanti'' per il sito produttivo ex Lucchini e
auspica un accordo ''a tutela del tessuto industriale''.
Ue: Tajani, Europa non è Cassa Mezzogiorno
04 ottobre, 19:50
(ANSA) - ROMA, 4 OTT
- "L'Ue non è la Cassa per il Mezzogiorno, né un ufficio comunale dove si
danno soldi per la sagra della salsiccia. L'obiettivo dei fondi strutturali
europei è un effetto leva per la crescita". Lo ha detto il vicepresidente
della Commissione Europea, Antonio Tajani, intervenendo a un convegno sui fondi
europei organizzato nella sede dell'Abi.
La percentuale dei progetti italiani che
vengono approvati a Bruxelles è più bassa di quelli presentati perché spesso
"è una questione di bassa qualità" e di non adeguamento agli standard
richiesti dall'Europa, ha rilevato Tajani. Anche per questo, ha spiegato,
"31 miliardi di euro (compresi i fondi di cofinanziamento) non sono stati
utilizzati" ed "è incredibile che in un momento di crisi l'Italia non
li abbia ancora spesi".
"I fondi Ue - ha spiegato il
vicepresidente della Commissione Europea - devono essere investiti in
infrastrutture o aiuti a imprese anche per agevolare l'assunzione di giovani e
ridurre la pressione fiscale utilizzando lo strumento comunitario".(ANSA).
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