martedì 30 novembre 2010

Università: ecco i punti della Riforma Gelmini


Lotta a sprechi e ”parentopoli” (no concorsi a chi ha parenti fino al quarto grado); stop ai rettori a vita; autonomia delle universita’ coniugata con una forte responsabilita’ finanziaria, scientifica, didattica; atenei autonomi ma che devono rispondere delle loro azioni, e se saranno gestiti male riceveranno meno finanziamenti; soldi solo in base alla qualita’ e fine dei finanziamenti a pioggia. Reclutamento e governance secondo criteri meritocratici e di trasparenza. Sono queste le novita’ principali della riforma dell’universita’ approvata in seconda lettura dalla Camera e che andra’ ora al Senato.

- ADOZIONE DI UN CODICE ETICO per evitare incompatibilita’ e conflitti di interessi legati a parentele. Alle universita’ che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.
- LIMITE MASSIMO complessivo di 6 anni al MANDATO DEI RETTORI, inclusi quelli gia’ trascorsi prima della riforma. Un rettore potra’ rimanere in carica un solo mandato.
- DISTINZIONE NETTA DI FUNZIONI TRA SENATO E CDA: il Senato avanzera’ proposte di carattere scientifico, ma sarà il CdA ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese.
- IL CDA avra’ almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potra’ essere esterno. Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.
- DIRETTORE GENERALE AL POSTO DEL DIRETTORE AMMINISTRATIVO: il direttore generale avra’ compiti di grande responsabilita’ e dovra’ rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell’ateneo.
- NUCLEO DI VALUTAZIONE D’ATENEO A MAGGIORANZA ESTERNA per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.
- GLI STUDENTI VALUTERANNO I PROFESSORI e questa valutazione sara’ determinante per l’attribuzione dei fondi dal Ministero.
- FUSIONI ATENEI: ci sara’ la possibilita’ di unire o federare universita’ vicine, anche in relazione a singoli settori di attivita’, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualita’ di didattica e ricerca.
- RIDUZIONE DEI SETTORI scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 alla meta’ (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No a micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.
- RIORGANIZZAZIONE INTERNA DEGLI ATENEI: riduzione molto forte delle facolta’ che potranno essere al massimo 12 per ateneo.
- RECLUTAMENTO DI GIOVANI STUDIOSI: introdotta l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ ordinariato. L’abilitazione e’ attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualita’. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole universita’, cui potranno accedere solo gli abilitati. Tra i punti salienti: Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; cadenza regolare annuale dell’abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.
- ACCESSO DI GIOVANI STUDIOSI: Il ddl introduce interventi volti a favorire la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti piu’ giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento.
- GESTIONE FINANZIARIA: Introduzione della contabilita’ economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra Istruzione e Tesoro: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario.
- VALUTAZIONE DEGLI ATENEI: Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualita’ della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell’efficienza dei risultati da parte dell’Anvur.
- OBBLIGO PRESENZA DOCENTI A LEZIONE: avranno l’obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Questo per evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attivita’ didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attivita’ di docenza e servizio.
- SCATTI STIPENDIALI SOLO AI PROFESSORI MIGLIORI. Si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell’attivita’ di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si puo’ partecipare come commissari ai concorsi.
- DIRITTO ALLO STUDIO E AIUTI AGLI STUDENTI MERITEVOLI Delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilita’. Inoltre sara’ costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d’onore.
- MOBILITA’ DEL PERSONALE Sara’ favorita la mobilita’ all’interno degli atenei, perche’ un sistema senza mobilita’ interna non e’ un sistema moderno e dinamico. Possibilita’ per chi lavora in universita’ di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.
30 novembre 2010 | 20:29
Fonte:
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/universita-punti-novita-riforma-gelmini-661750/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+blitzquotidiano+%28Blitzquotidiano%29

Accordo per costruzione gasdotto Igb. Impianto fornira' metano a Grecia e Bulgaria


30 novembre, 21:12
(ANSA) - SOFIA, 30 NOV - Firmato a Sofia l'accordo per la costruzione e gestione del gasdotto Igb (Interconnector Greece-Bulgaria), che fornira' metano alla Bulgaria e alla Grecia.
Tre le aziende interessate: l'italiana Edison, la greca Depa e la bulgara Bulgarian Energy Holding (Beh). Per l'Italia era presente il ministro Romani. Igb fa parte del progetto Itgi (Interconnessione Turchia-Grecia-Italia) che consentira' l'importazione in Italia e Grecia di gas naturale prodotto in Azerbaijan.
Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/11/30/visualizza_new.html_1675279251.html

Università, dichiarazione del Presidente Berlusconi


30 Novembre 2010
“L’approvazione della riforma dell’Università è un altro obiettivo raggiunto dal governo del fare. E’ la dimostrazione che l’esecutivo prosegue nella sua azione riformatrice, mantenendo gli impegni presi con gli italiani.
Cultura, scuola e Università sono da sempre settori occupati dalla sinistra che oppone resistenza a ogni tentativo di scardinare rendite di posizione e privilegi. Questo governo è stato eletto per cambiare e riformare anche questi settori.
Con la riforma si dà un colpo mortale a parentopoli. Non potranno infatti partecipare ai concorsi i parenti fino al quarto grado. I rettori non saranno più a vita, ma solo per sei anni. Le Università saranno costrette a non sprecare più le risorse pubbliche.
La riforma dell’università è il sesto punto del programma che il Governo ha già realizzato”.
Fonte:
http://www.governo.it/Presidente/Comunicati/testo_int.asp?d=61221

 

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica


il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 9.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi, Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Consiglio ha approvato un ulteriore tassello del federalismo fiscale introdotto dalla legge n.42 del 2009; si tratta di uno schema di decreto legislativo che dà attuazione al criterio di base sancito dalla legge stessa: la richiesta di responsabilizzazione e trasparenza del governo delle autonomie territoriali. Il provvedimento introduce pertanto meccanismi premiali e sanzionatori per Regioni, Province e Comuni che culminano nel cosiddetto “inventario” di fine legislatura, per le Regioni, e di fine mandato per Comuni e Provincie: una dichiarazione certificata, vero e proprio strumento pubblico di rendicontazione da parte del Presidente di Regione, del Presidente di Provincia e del Sindaco, capace di attivare quel controllo democratico sancito dalla legge, informando i cittadini sullo stato di salute degli enti (a partire dalla spesa sanitaria delle Regioni) in vista delle elezioni. Tra gli altri, sono previsti ulteriori meccanismi di controllo quali il “fallimento politico” del Presidente di Regione, di Provincia e del Sindaco, gli adempimenti relativi al mancato rispetto del patto di stabilità interno, la decadenza automatica e l’interdizione dei funzionari regionali. Sono poi previsti meccanismi premiali con specifico riguardo al rispetto del patto di stabilità interno e all’azione di contrasto dell’evasione fiscale. Il provvedimento istituisce altresì la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, organo di verifica e controllo sul funzionamento del nuovo sistema di federalismo fiscale. Sul testo verranno acquisiti i pareri prescritti.


Il Consiglio ha avviato l’esame, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, del decreto legislativo, che integra e aggiorna il vigente Codice dell’amministrazione digitale, emanato nel 2005. L’esame del testo proseguirà in una prossima seduta.
E’ stato altresì approvato in via preliminare (per l’invio ai pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari) uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Il provvedimento mira al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile ed ha fra gli obiettivi principali quello di diminuire gli oneri “indiretti” legati al processo di realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (dall’autorizzazione alla connessione, all’esercizio), così da potere intervenire riducendo i costi specifici di incentivazione. Si raggiunge in questo modo il duplice obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per rispettare i target europei e di ridurre gli oneri specifici di incentivazione a carico dei consumatori finali di energia. Questi gli strumenti di incentivazione previsti dallo schema: incentivo per il biometano immesso nella rete; fondo a favore dello sviluppo dell’infrastruttura per il teleriscaldamento e il teleraffreddamento; incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili; contributi per la produzione di energia termica da piccoli impianti; potenziamento del sistema di incentivi per l’efficienza energetica, attraverso i certificati bianchi; fondi in favore dello sviluppo tecnologico ed industriale.


Al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, il Consiglio ha disposto, su proposta del Ministro dell’interno, Roberto Maroni, la proroga per un semestre dello scioglimento del Consiglio comunale di Fabrizia (Vibo Valentia).


Su proposta del Ministro della difesa, Ignazio La Russa, il Consiglio ha nominato il generale di Corpo d’armata Biagio ABRATE Capo di stato maggiore della Difesa. Il Consiglio ha espresso vivo apprezzamento al generale Vincenzo CAMPORINI, il quale lascerà l’incarico il prossimo 17 gennaio, per il prezioso lavoro svolto.
Il Consiglio ha poi preso atto della rinuncia da parte del dott. Antonio Catricalà alla designazione a Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Il Consiglio ha altresì esaminato talune leggi regionali, ai sensi dell’art. 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 10,20.
Fonte:  
Federalismo: bozza, governatore 'in rosso' rischia posto
E' quanto prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale
30 novembre, 19:45
ROMA - Rischia la rimozione il governatore che manda la propria regione in 'rosso'. E subira' anche il taglio del 30% del rimborso delle spese elettorali della lista che lo ha sostenuto. Lo prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale sui premi e le sanzioni agli enti locali che ha avuto oggi il via libera preliminare, salvo intese, del Consiglio dei ministri che l'Ansa e' in grado di anticipare.
L'articolo 2 del provvedimento il cui titolo è 'fallimento politico del presidente della giunta regionale' prevede che nel caso di "grave dissesto finanziario" il governo "deve automaticamente proporre al Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 126, comma primo, della Costituzione, la rimozione del Presidente della Giunta regionale per fallimento nel proprio mandato di amministrazione dell'ente Regione". Il grave dissesto finanziario è dato da una serie di condizioni che si devono verificare congiuntamente è che sono: che il presidente della giunta regionale nominato commissario ad acta per i piani di rientro della sanità "non abbia adempiuto in tutto o in parte all'obbligo di redazione del piano di rientro o agli obblighi operativi, anche temporali, derivanti dal piano stesso"; "si riscontri, in sede di verifica annuale, il mancato raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro, con conseguente perdurare del disavanzo sanitario oltre la misura consentita dal piano medesimo o suo aggravamento" e "sia stato adottato per due esercizi consecutivi, in presenza del mancato raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro e del conseguente incremento delle aliquote fiscali, un ulteriore incremento dell'aliquota dell'addizionale regionale all'Irpef al livello massimo previsto dal decreto sul fisco regionale". Altra sanzione prevista per il governatore 'in rosso' è il fatto che "il rimborso in relazione alle spese elettorali sostenute per la campagna per il rinnovo del consiglio regionale spettante al partito politico, alla lista o alla coalizione di cui è espressione il Presidente rimosso è decurtato del 30%".
INELEGGIBILI 10 ANNI SINDACI 'IN ROSSO' - Ineleggibilità per 10 anni dei sindaci e dei presidenti di provincia che mandano in dissesto l'ente da loro amministrato. Lo prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale che ha avuto oggi l'ok preliminare del Cdm e che l'Ansa è in grado di anticipare.
Il provvedimento all'articolo 6 (fallimento politico del presidente di provincia e del sindaco) prevede infatti l'ineleggibilità per i sindaci e i presidenti di Provincia che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti con dolo o colpa grave nei cinque anni dopo i quali c'é stata la deliberazione del dissesto dell'ente locale. Essi, si legge nel testo "non sono eleggibili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di Provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento, e del Parlamento europeo. Gli stessi sono altresì interdetti per un periodo di tempo di dieci anni da qualsiasi carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici".
A REGIONI-PROVINCE 50% MAGGIORI ENTRATE DA NERO - "Per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale, la partecipazione delle regioni e delle province all'accertamento fiscale è incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 50 per cento delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, a seguito dell'intervento della regione o della provincia che abbia contribuito all'accertamento stesso". Lo prevede la bozza del decreto attuativo del federalismo fiscale sui premi e le sanzioni per gli enti locali che ha avuto oggi il primo via libera, salvo intese, del Consiglio dei ministri e che l'Ansa è in grado di anticipare. Per quanto riguarda i Comuni è già previsto nel decreto sul fisco municipale che una quota delle maggiori entrate da lotta all'evasione fiscale vadano ai municipi che contribuiscono.
ARRIVA INVENTARIO FINE MANDATO GOVERNATORI - Arriva l'inventario di fine mandato per i governatori sottoposti a piani di rientro finanziari, ma che può essere messo a punto anche dagli altri presidenti di regione. Lo prevede il decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante i premi e le sanzioni per gli enti locali virtuosi e inadempienti che il Cdm ha approvato oggi in via preliminare, salvo intese. "Al fine di garantire il coordinamento della finanza pubblica, il rispetto dell'unità economica della Repubblica, il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa - si legge infatti nel testo - le Regioni che nella legislatura in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto o in una successiva sono assoggettate a un piano di rientro della spesa sanitaria, sono tenute a redigere un inventario di fine legislatura. Lo stesso inventario di fine legislatura può essere istituito anche dalle altre Regioni". L'inventario di fine mandato deve contenere una descrizione dettagliata delle principali attività normative e amministrative svolte durante la legislatura. Tra l'altro, in particolare, "azioni intraprese per contenere la spesa sanitaria e stato del percorso di convergenza ai costi standard; situazione economica e finanziaria del settore sanitario, quantificazione certificata della misura del relativo indebitamento regionale; stato certificato del bilancio regionale per la parte relativa alla spesa sanitaria".
DA 2014 STRETTA SU ENTI SFORANO PATTO STABILITA' - Stretta dal 2014 su Regioni, Province e Comuni che non rispettano il patto di stabilità interno. Lo prevede il decreto attuativo del federalismo fiscale approvato oggi, salvo intese, in via preliminare dal Consiglio dei ministri e riguardante i premi e le sanzioni per gli enti locali virtuosi e non. Chi non rispetta il patto di stabilità, secondo il provvedimento, deve, nell'anno successivo a quello dell'inadempienza entro 60 giorni dal termine previsto per la trasmissione della certificazione relativa al rispetto del patto versare nel bilancio dello Stato la somma relativa allo scostamento. In caso di mancato versamento, lo scostamento viene recuperato sulle giacenze depositate nei conti aperti presso la Tesoreria. Se la certificazione non viene presentata entro i termini c'é il blocco dei trasferimenti. Viene previsto, inoltre, per gli enti inadempienti, il blocco del turn over e lo stop dell'indebitamento per investimenti. Vengono infine ridotti del 30% rispetto a quelli previsti alla data del 30 giugno 2010 i gettoni di presenza di presidente di regione, provincia e ai componenti della giunta.
Fonte:  


IMPRESE: TAVOLO TECNICO PER INFRASTRUTTURE AREA TERMINI IMERESE


PALERMO, 22 nov 2010 (SICILIAE) - Si e' riunito oggi nei locali dell'assessorato regionale alle Attivita' Produttive, un tavolo tecnico teso a accelerare le procedure relative alla realizzazione delle infrastrutture necessarie all'area industriale di Termini Imerese.
Il tavolo e' stato convocato dall'assessore regionale alle Attivita' Produttive, Marco Venturi. Erano presenti il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato; il senatore Giuseppe Lumia; Roberto Laghezza per R.F.I.; Alessandro Albanese, presidente A.S.I. Palermo; Pietro Alongi per la Provincia Regionale di Palermo; Sergio La Barbera, per l'Autorita' Portuale; Barbara Di Franco per l'Anas.
"L'incontro di oggi e' stata convocato - spiega Venturi - per verificare quali siano le opere infrastrutturali da realizzare per rendere appetibile l'area industriale di Termini Imerese in considerazione dell'addio di Fiat alla Sicilia, previsto per il 31 dicembre 2011. Poiche' la scorsa finanziaria ha reso disponibili risorse pari a 150 milioni di euro per opere funzionali, abbiamo la necessita' di sapere quali infrastrutture vengono ritenute fondamentali, in quanto tempo possono essere realizzate e quanti soldi occorrono".
E' stato concordato di aggiornare il tavolo al 10 dicembre.
Entro quella data verra' presentato, da ciascuno dei soggetti presenti, un elenco di opere cantierabili con relative tabelle dei costi. Tra i progetti certamente ritenuti fondamentali e strategici per rendere competitiva l'area industriale di Termini Imerese ci sono l'interporto (collegamento stradale e ferroviario con la zona industriale) e il completamento del porto (messa in sicurezza-drenaggio).
FONTE:
http://regionesicilia.myblog.it/archive/2010/11/22/imprese-tavolo-tecnico-per-infrastrutture-area-termini-imere.html

Vaffanzum, Mario Monicelli, 95 anni, sfugge alla morte buttandosi dalla finestra.


È morto Mario Monicelli. Non lascia eredi.
È morto Mario Monicelli. Bestiali, questi tagli alla cultura.
È morto Mario Monicelli. Sarà sepolto sotto un cumulo di retorica.
È morto Mario Monicelli. La Rai lo ricorderà trasmettendo La dolce vita.
Muore suicida Mario Monicelli. The director’s cut.
Muore suicida Mario Monicelli. Lascia un paese piccolo piccolo.
Muore suicida Mario Monicelli. A volte la dignità richiede sacrifici.
Muore suicida Mario Monicelli. Il comitato pro-vita chiede di poter replicare.
Mario Monicelli si è ucciso gettandosi dalla finestra: fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione.
Monicelli si è lanciato dal quinto piano. La sua pagina di Wikipedia è stata aggiornata quando era ancora al secondo.
(A protestare salendo su un tetto sono buoni tutti. Pochi sanno scendere con stile)
Mario Monicelli è morto di vecchiaia. Mentre era in volo.
Il decano dei cineasti italiani si getta dal balcone di un nosocomio capitolino in una fredda serata di fine novembre. Pronto l’adattamento di Lina Wertmüller.
Monicelli, malato terminale, ha deciso di farla finita. Ancora una volta ha saputo rappresentare l’Italia come nessuno.
In suo onore, il cordoglio dei cattolici sarà pieno di supercazzole.
Con Monicelli se ne va un pezzo del cinema italiano. Gli altri sono sotto il tappeto di Bondi. (Il ministro ricorda il regista scomparso. Non fiori ma opere di Bonev).
Bondi comunque nega ogni responsabilità: “È caduta solo la parte realizzata nel novecento”.
Napolitano: “Monicelli ci ha fatto sorridere, commuovere e riflettere”. Purtroppo senza risultati.
Fabio Fazio: “Avremmo tanto voluto averlo in trasmissione”. Secca la replica del regista.
autori: cianciafrullo, darlene alibigie, aquilante, giga, flog, faberbros, harry budini, avvocatodemarchis, roberto, levacci, fdecollibus, lorberto, blepiro, serena gandhi, waxen, el_gae.
FONTE: http://www.spinoza.it/

Cinquecento milioni per le imprese che investono in ricerca e innovazione


Le risorse disponibili dal 9 dicembre. Si tratta di contributi a fondo perduto e agevolazioni per 8 anni
PALERMO - Dal 9 dicembre 2010 saranno disponibili 500 milioni di euro per le imprese che vogliono investire in Sicilia o nelle altre regioni del Sud che fanno parte dell'obiettivo Convergenza (Campania, Puglia e Calabria). Il nuovo pacchetto di incentivi pubblici - previsto da tre decreti del ministero dello Sviluppo Economico del 6 agosto scorso - punta a sostenere programmi di investimento nei settori della ricerca, dell'innovazione e delle energie rinnovabili.
COME E QUANTO - Le aziende avranno 120 giorni per presentare progetti riguardanti la realizzazione di nuove unità produttive, l'ampliamento di quelle già esistenti, la diversificazione della produzione (in nuovi prodotti o servizi aggiuntivi) o il cambiamento dei processi di produzione. Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto e in finanziamenti agevolati della durata massima di otto anni a un tasso pari al 20% del tasso di riferimento Ue. I beneficiari sono tenuti a fornire garanzie ipotecarie o bancarie per il rimborso del mutuo agevolato e devono apportare mezzi finanziari pari ad almeno il 25% dell'investimento ammissibile. «I progetti - ha chiarito Francesco Sprovieri, responsabile Affari Normativi e Convenzioni di Invitalia - dovranno avere un importo di spesa compreso tra 1.5 e 25 milioni di euro. Gli incentivi non prevedono alcun bando, le domande saranno valutate da Invitalia secondo una procedura 'a sportello', in base all'ordine cronologico di presentazione».
CONFINDUSTRIA - «Si tratta di un'importante opportunità - ha sottolineato il presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese - soprattutto per le nostre piccole e medie imprese. Le energie rinnovabili, così come la ricerca e l'innovazione, sono terreni d'impegno strategici per il futuro dell'impresa siciliana e meridionale. Il nuovo pacchetto di incentivi favorirà un processo di sviluppo già in atto, in un territorio con tanti imprenditori ricchi di idee, dinamismo e voglia di cambiamento».

COME SONO DISTRIBUITI - I 500 milioni di euro a disposizione delle imprese provengono da risorse comunitarie della programmazione 2007-2013, e sono così distribuiti: 300 milioni per realizzare beni finalizzati alla produzione di energia rinnovabile e al risparmio energetico nell'edilizia; 100 milioni per industrializzare i risultati dei programmi di ricerca o sviluppo; 100 milioni per raggiungere specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale. Nel primo caso i fondi provengono dal Programma Operativo Interregionale "Efficienza energetica", negli altri due casi sono a valere sul Programma Operativo Nazionale "Ricerca e competitività".
30 novembre 2010
FONTE:  



Spagna, Salgado: Le turbolenze dei mercati? Colpa di Irlanda e Merkel


Roma, 30 nov (Il Velino) - Ma il Paese esce dalla classifica delle 10 economie più forti, entra l’India.

Le turbolenze finanziarie nell’Eurozona? Colpa dell’Irlanda e indirettamente della cancelliera tedesca Angela Merkel. È duro il giudizio espresso dal ministro dell’Economia spagnolo, Elena Salgado, sull’instabilità economica di Eurolandia. Instabilità che a detta della vicepremier dipende dal fatto che l’Irlanda abbia destinato il 20 per cento del suo prodotto interno lordo per sanare la situazione delle banche. Ma Salgado se la prende – senza mai nominarla - anche con il capo del governo di Berlino e la sua proposta di creare un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano per far pagare agli investitori privati parte dei costi dei futuri salvataggi. Nessuna critica diretta da parte dell’esponente del governo Zapatero, che ha però accolto con favore la decisione dell’Ecofin di chiarire la proposta tedesca. Secondo la Salgado, la formula migliore per calmare i mercati è “rafforzare la dimensione europea”, evitando “dichiarazioni estemporanee”.

Al momento, “non solo la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo, ma anche la Spagna, l’Italia e in misura minore il Belgio sono sottoposti a forti tensioni”, ha sottolineato, partecipando a Girona al Terzo incontro della Confederacion Espanola de directivos y ejecutivos. “Tutti noi dobbiamo fare uno sforzo e contribuire a dare slancio alla ripresa economica . Un comportamento responsabile – ha aggiunto, con riferimento alla politica interna - deve estendersi anche ai gruppo politici, soprattutto il Partito popolare, che deve contribuire al clima di fiducia generale”. Arrivano però brutte notizie per la Spagna. Secondo un rapporto stilato da Citi, il Paese esce dalla top ten delle economie mondiali, lasciando il posto all’India. Secondo le previsioni, il Pil nominale dell’India ad ogni probabilità supererà quello del Regno Unito e della Francia nel 2015 e della Germania nel 2018. Secondo Citi, dopo lo storico sorpasso sul Giappone, la Cina rimpiazzerà gli Stati Uniti tra il 2020 e il 2025.
(Alessandro Biccari) 30 nov 2010 13:30
Fonte: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1251128

Regione Sardegna investe su agricoltura: in bilancio 220 milioni


Roma, 30 nov (Il Velino) - La regione Sardegna si svuota le tasche e punta tutto sull’agricoltura.

Un comparto che rappresenta una produzione lorda vendibile stimata, a livello regionale, in un miliardo e 570 milioni di euro pari al 3,6 per cento di quella regionale. Oltre alla cifra che solitamente viene destinata dal bilancio regionale per il comparto primario, la giunta di Ugo Cappellacci ha approvato una legge regionale ad hoc per mettere a disposizione degli agricoltori ulteriori 149 milioni di euro che saranno spalmati nel triennio 2010-2011 e 2012. Circa 62 di questi saranno destinati al comparto ovi-caprino la cui difficile situazione economica ha generato nei mesi scorsi una vera e propria guerriglia nelle strade di Cagliari. A questi bisogna aggiungere i soldi del Piano si Sviluppo rurale, circa un miliardo 292 milioni di euro di cui 97,4 milioni provenienti dal bilancio della regione Sardegna e 574,9 milioni di Feasr.es Questo vuol dire che nel 2011 – fanno sapere al VELINO dalla Regione – la previsione di spesa (solo per il comparto ovi-caprino) è di circa 100 milioni (trascinamento vecchie annualità) a cui vanno aggiunti 45 di indennità compensativa e altri 8 milioni per il biologico legato all'ovi-caprino. Nella legge finanziaria regionale 2011 ci sono in tutto 220 milioni di euro (compresi i fondi per le 3 agenzie agricole Laore, Argea, Agris). Escluso il pagamento degli stipendi(che assorbono la maggior parte degli stanziamenti), gli interventi reali per agricoltura e pesca sono di circa 80 milioni. Nella finanziaria 2010 i fondi totali ammontavano a circa 260 milioni. "La legge appena approvata può rappresentare una svolta per il settore – spiega al VELINO l’assessore all’agricoltura della Sardegna Andrea Prato - dal momento che – oltre alle situazioni di emergenza di cui tiene conto – interviene strutturalmente sui problemi storici della nostra agricoltura. Abbiamo fatto una scelta tanto coraggiosa quanto doverosa: si trattava infatti dell’ultima chiamata per riformare un settore troppe volte intossicato da aiuti a pioggia elargiti senza alcuna lungimiranza".
(esp) 30 nov 2010 12:45
Fonte: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1251049

LE RISERVE UFFICIALI E LA LIQUIDITÀ IN VALUTA ESTERA DELL’ITALIA

 I dati pubblicati in questo prospetto statistico sono compilati secondo le definizioni e i metodi previsti dallo standard di diffusione delle statistiche (SDDS) promosso dal Fondo monetario internazionale (cfr. la relativa Guida di compilazione, disponibile sul sito Internet: dsbb.imf.org).
30 novembre 2010

Banca d'Italia - Riserve ufficiali e liquidità in valuta estera alla fine di ottobre 2010 / milioni di euro

A. Riserve Ufficiali 111.697
(1) Riserve in valuta estera (valute convertibili) 26.419
(a) titoli 23.403
di cui: emessi da filiali all'estero di residenti nell'area dell'euro 0
  azioni 0
    — titoli di debito 22.261
    — strumenti del mercato monetario 1.142
(b) valute e depositi con: 3.016
(i) altre banche centrali, BRI e FMI 1.160
(ii) banche con casa madre nell'area dell'euro 725
di cui: residenti al di fuori dell'area dell'euro 725
(iii) banche con casa madre al di fuori dell'area dell'euro 1.131
di cui: residenti nell'area dell'euro 0
(2) posizione di riserva verso l'FMI 1.750
(3) DSP 6.916
(4) oro (inclusi depositi in oro e, nel caso, oro swapped ) 76.613
     —quantità di oro in milioni di once troy 79
(5) altre attività di riserva 0
     —derivati 0
     —prestiti a operatori non bancari non residenti 0
     —altre 0
B. Altre attività in valuta estera 1.925
     —titoli non inclusi nelle riserve ufficiali 345
     —depositi non inclusi nelle riserve ufficiali 1.579
     —prestiti non inclusi nelle riserve ufficiali 1
     —derivati non inclusi nelle riserve ufficiali 0
    —oro non incluso nelle riserve ufficiali 0
    —altre 0


http://www.bancaditalia.it/statistiche/SDDS/stat_rapp_est/ris_liq/riserve_1010/riserve_10_10.pdf