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Quote latte: Italia, Ue boccia proroga 2011 pagamento multe
Aiuto e' incompatibile, va recuperato con gli interessi
17 luglio, 15:23
BRUXELLES - La Commissione europea ha bocciato oggi l'aiuto varato dall'Italia nel 2011 a favore dei produttori di latte sotto forma di una proroga semestrale del pagamento delle multe per il superamento delle quote di produzione loro assegnate. Bruxelles chiede quindi alle autorità italiane di ''recuperare gli aiuti incompatibili maggiorati degli interessi dovuti, con la sola esclusione dei piccoli aiuti (de minimis) non soggetti al controllo preventivo di Bruxelles e non considerati aiuti di Stato''.
 La legge italiana che autorizza il pagamento differito e' stata esaminata da Bruxelles nell'ambito nella decisione del Consiglio Ue del 2003 che autorizza l'Italia a sostituirsi ai suoi produttori, per versare al bilancio dell'Unione l'importo delle multe sul surplus di latte prodotto nelle campagne che vanno dal 1995-1996 al 2001-2002. La decisione stabilisce anche che lo Stato recuperi presso i produttori la somma versata, in quattordici rate annuali di pari importo senza interessi.
 Ma nel 2011 l'Italia ha approvato una legge che concede ai produttori una proroga semestrale per il versamento di una delle rate. Per la Commissione europea quindi, ''i produttori che si sono avvalsi di questa proroga hanno beneficiato di un aiuto equivalente a un prestito senza interessi che nessuna norma in materia di concorrenza permette di giustificare''. Non solo. La proroga di pagamento - prosegue Bruxelles - oltre a comportare una violazione della decisione del Consiglio, poiché non è più rispettata l'uniformità delle rate, ha istituito per i beneficiari un sistema di rateizzazione dei pagamenti che non è più disciplinato dalla decisione dell'Ue e che, anche in questo caso, non è giustificabile da alcuna norma in materia di concorrenza''.



QUOTE LATTE/ IL MINISTRO DE GIROLAMO: RISPONDEREMO PUNTUALMENTE ALLA COMMISSIONE UE
Venerdì 21 Giugno 2013 14:33
ROMA\ aise\ - "La contestazione della Commissione europea, relativa al problema dei mancati recuperi dei crediti per le quote latte si riferisce al periodo tra il 1995 e il 2009. In questa fase il problema rilevato dalla Commissione è riconducibile a una procedura di recupero delle somme contestate non particolarmente efficace, che ha prodotto un grande contenzioso con i soggetti interessati al recupero. Il problema sarà presto superato grazie alla recente modifica normativa introdotta nel 2012 che prevede il superamento di queste difficoltà, avendo disposto il coinvolgimento, oltre che di Agea, anche di Equitalia e della Guardia di Finanza. In ogni caso, risponderemo nei termini e attraverso i canali previsti dalla legge". Così il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo ha commentato in merito al richiamo della Commissione europea all'Italia circa la riscossione delle multe relative alle quote latte.

"L'attuale Commissario per le quote latte – ha concluso il ministro – è il Vicecomandante del Corpo forestale dello Stato, Fausto Martinelli, l'Amministrazione sta procedendo ai recuperi nei termini previsti dalla legge". (aise)
http://www.aise.it/economia-italiana-nel-mondo/made-in-italy/147760-quote-latte-il-ministro-de-girolamo-risponderemo-puntualmente-alla-commissione-ue.html





Quote latte, Ue a Italia: “Riscuota i 1,42 miliardi di multe dai produttori”
Pubblicato il 20 giugno 2013 13.23 | Ultimo aggiornamento: 20 giugno 2013 13.24
BRUXELLES  -  Quote latte, l’Italia rischia una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea se non recupererà 1,42 miliardi di euro dai produttori di latte multati. La commissione Ue ha infatti inviato a Roma una lettera di messa in mora, prima tappa della procedura d’infrazione, in cui esorta l’Italia a ”recuperare, dai produttori di latte che tra il 1995 e il 2009 hanno superato le quote loro assegnate, multe per un totale stimato in almeno 1,42 miliardi di euro, in gran parte ancora non riscossi”.
L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere ai rilievi della Commissione europea: in primo luogo il fatto di ”non avere ancora adottato, nonostante le sue ripetute richieste, le opportune misure per il recupero delle multe presso gli allevatori responsabili dell’eccesso di produzione di latte”.
Per Bruxelles invece, è ”necessario rimborsare le somme dovute al bilancio dello Stato, per evitare che le conseguenze ricadano sui contribuenti italiani, ma anche per evitare distorsioni della concorrenza con altri produttori europei ed italiani, che hanno rispettato le quote di produzione e pagato le multe sui surplus di latte prodotti”.

Senza contare, aggiunge, che ”il mancato recupero di questi ‘prelievi’ vanifica le azioni intraprese a livello europeo per stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari”.
Il sistema europeo delle quote di produzione di latte è stato introdotto nel 1984, quando l’allora Cee decise di contingentare la produzione in Europa per contenere i costi elevati che pesavano sulle casse comunitarie, causa lo stoccaggio delle relative eccedenze di burro e di latte in polvere nei magazzini europei da parte dei partner del centro e del nord Europa. Il sistema europeo delle quote latte terminera’ nel 2015, sulla base di una decisione del Consiglio dei ministri dell’Ue.






















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Quote Latte: Ue, Italia renda 78,5 mln
Bruxelles recupera fondi per ritardi controlli settore
14 ottobre 2011, 14:35
(ANSA) - BRUXELLES, 14 OTT - La Commissione europea ha deciso oggi di chiedere all'Italia la restituzione di 78,5 milioni di euro, soprattutto a causa di ritardati controlli nel settore del latte fra il 2005 e il 2007. Gli Stati membri sono responsabili infatti dei pagamenti nell'ambito della politica agricola comune e spetta a loro controllare la spesa, mentre la Commissione Ue deve assicurare che i paesi beneficiari abbiano fatto un uso corretto dei fondi.


Proroga quote latte, indagine Ue. Italia sospettata di aiuti di Stato
La Commissione ha aperto una procedura di indagine formale nei confronti dell'Italia: nel mirino il rinvio di 6 mesi delle sanzioni, inserito nel "Milleproroghe" dello scorso anno. Nel 2010, la Commissione aveva richiesto chiarimenti anche in merito al primo rinvio. "Se risulterà contrario alla legislazione europea - disse un portavoce - adotteremo le misure necessarie"
BRUXELLES - La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. La proroga viene considerata dalla Commissione come un aiuto di Stato incompatibile con i trattati europei. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles, presentando "le proprie osservazioni" e fornire chiarimenti.
La proroga al 30 giugno 2011 del pagamento delle multe per gli allevatori che avevano superato i limiti di produzione imposti a livello comunitario era stata inserita nel decreto Milleproroghe approvato il 25 febbraio 2011 durante una seduta infuocata 1 e preceduto da un voto di fiducia. Poco dopo l'approvazione, a fine febbraio la Commissione europea aveva inviato al governo italiano una lettera in cui si chiedevano chiarimenti sul rinvio. Lo slittamento del pagamento delle rate sulle quote latte era stato molto criticato da Confagricoltura. "Uno schiaffo ai produttori onesti" lo definì l'associazione, che denunciò la "blindatura della fiducia" per far passare con il Milleproroghe un provvedimento "iniquo".
Nell'ottobre del 2010, l'organismo Ue aveva scritto all'Italia per avere chiarimenti anche sulla prima proroga, che aveva fatto slittare  i pagamenti al 31 dicembre 2010. La risposta di Roma arrivò in ritardo, il 3 febbraio 2011, con dieci documenti di spiegazione "molto lunghi". "E' chiaro che se questi provvedimenti risultassero essere contrari alla legislazione europea - avvertì all'epoca un portavoce del commissario Ue all'agricoltura - , prenderemo le misure necessarie". Ovvero, l'apertura della procedura d'indagine, puntualmente scattata un anno dopo.
(10 febbraio 2012)

Proroga multe sulle «quote latte». Indagine della Ue sugli aiuti di Stato
Invito a fornire informazioni sulla proroga di 6 mesi del pagamento della rata delle multe in scadenza al 31/12/2010

BRUXELLES - L'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il leader della Lega Umberto Bossi di mercoledì scorso doveva servire a chiarire proprio l'atteggiamento che il nuovo esecutivo terrà sulla questione delle «quote latte», da sempre nel cuore dei leghisti. Secondo il ministero delle Politiche agricole, gli esuberi nella produzione di latte sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro trattenuti dalla Ue. Ma l'intervento che arriva da Bruxelles ora complica le cose. La Commissione europea ha aperto infatti nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010.
AIUTO DI STATO - Come già preannunciato da Bruxelles, tale proroga è infatti considerata un aiuto di Stato incompatibile con i trattati europei. L'Italia ora ha un mese per rispondere a Bruxelles. E se la risposta non sarà convincente potrebbe scattare una procedura che porterà a nuove sanzioni.
Andando ad analizzare il testo si nota come detto, che il richiamo riguarda la proroga di sei mesi concessa all'ultimo momento, con un decreto di fine anno, a chi non aveva pagato le rate entro la scadenza del 31 dicembre 2010. Nel 2003 era stato infatti concesso all'Italia di aiutare i produttori di latte «sostituendosi a questi nel pagamento degli importi da essi dovuti alla Comunità» per il periodo dal 1995/1996 al 2001/2002 in quanto produttori di quote «in eccesso» rispetto a quelle programmate, in quanto «eccezionalmente compatibile con il mercato comune» ma a certe condizioni. La decisione di fine 2010 di concedere un'ulteriore proroga al pagamento delle rate non rispetta tali condizioni e si configura come un aiuto incompatibile con il mercato interno, perchè falsa la concorrenza. La Commissione aveva chiesto già l'anno scorso di avere «complementi di informazione» su questa proroga, e in ottobre aveva aperto il fascicolo. Ora, nella lettera alle autorità italiane, la Commissione «ha comunicato all'Italia la propria decisione di avviare il procedimento» di infrazione, invitando «gli interessati a presentare osservazione in merito» entro un mese.
http://www.corriere.it/economia/12_febbraio_10/quote-latte-indagine-ue_d9868014-53fc-11e1-a1a9-e74b7d5bd021_print.html
Quote Latte: indagine Ue su aiuti Stato
Roma ha un mese per fornire informazioni utili a bruxelles
10 febbraio, 17:05
(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/02/10/visualizza_new.html_77421404.html
Quote latte: Cia, puniti solo gli allevatori onesti. Storia da chiudere
10 Febbraio 2012 - 19:07
(ASCA) - Roma, 10 feb - ''Quella delle quote latte e' una storia che deve finire e presto. Questa vicenda ci e' costata finora oltre 1,7 miliardi di euro, ai quali abbiamo contribuito tutti, compresi gli agricoltori. In questi anni si sono tutelati gli splafonatori, il cui operato ha causato soltanto danni. Mentre si sono ignorate completamente le esigenze dei tantissimi agricoltori onesti che stanno vivendo una fase di grande crisi''. E' quanto sostenuto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alla notizia relativa alla decisione della Commissione europea di aprire nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni sulla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010.
''A quella proroga -ricorda la Cia- noi ci siamo sempre opposti e anche con la massima fermezza, perche' ritenuta un vero sopruso e un atto di ingiustizia verso chi e' stato sempre alle regole nazionali e comunitarie.
La partita quote latte ha da troppi anni condizionato l'agricoltura italiana. E' ora, quindi, di finirla una volta per tutte. La legge c'e'. Facciamola rispettare. Per questo motivo la Cia ribadisce che non esiste assolutamente alcun motivo per un'ulteriore proroga del pagamento delle multe.
Sarebbe un'assurdita'. Bisogna chiudere questo increscioso e mortificante capitolo''.
com/mpd
http://asca.it/news-Quote_latte__Cia__puniti_solo_gli_allevatori_onesti__Storia_da_chiudere-1123469-ECO.html
Proroga quote latte, indagine Ue. Italia sospettata di aiuti di Stato
La Commissione ha aperto una procedura di indagine formale nei confronti dell'Italia: nel mirino il rinvio di 6 mesi delle sanzioni, inserito nel "Milleproroghe" dello scorso anno. Nel 2010, la Commissione aveva richiesto chiarimenti anche in merito al primo rinvio. "Se risulterà contrario alla legislazione europea - disse un portavoce - adotteremo le misure necessarie"
BRUXELLES - La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. La proroga viene considerata dalla Commissione come un aiuto di Stato incompatibile con i trattati europei. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles, presentando "le proprie osservazioni" e fornire chiarimenti.
La proroga al 30 giugno 2011 del pagamento delle multe per gli allevatori che avevano superato i limiti di produzione imposti a livello comunitario era stata inserita nel decreto Milleproroghe approvato il 25 febbraio 2011 durante una seduta infuocata 1 e preceduto da un voto di fiducia. Poco dopo l'approvazione, a fine febbraio la Commissione europea aveva inviato al governo italiano una lettera in cui si chiedevano chiarimenti sul rinvio. Lo slittamento del pagamento delle rate sulle quote latte era stato molto criticato da Confagricoltura. "Uno schiaffo ai produttori onesti" lo definì l'associazione, che denunciò la "blindatura della fiducia" per far passare con il Milleproroghe un provvedimento "iniquo".
Nell'ottobre del 2010, l'organismo Ue aveva scritto all'Italia per avere chiarimenti anche sulla prima proroga, che aveva fatto slittare i pagamenti al 31 dicembre 2010. La risposta di Roma arrivò in ritardo, il 3 febbraio 2011, con dieci documenti di spiegazione "molto lunghi". "E' chiaro che se questi provvedimenti risultassero essere contrari alla legislazione europea - avvertì all'epoca un portavoce del commissario Ue all'agricoltura - , prenderemo le misure necessarie". Ovvero, l'apertura della procedura d'indagine, puntualmente scattata un anno dopo.
(10 febbraio 2012)
http://www.repubblica.it/esteri/2012/02/10/news/quote_latte-29665593/?rss



Multe latte, Bruxelles apre un'indagine sull'Italia
11.2.12
Alessio Romeo
 ROMA
 La Commissione europea ha avviato ieri una procedura d'indagine formale contro l'Italia sulla proroga del pagamento delle multe latte. Si tratta di un ulteriore passo (è stato preceduto da una richiesta di chiarimenti che non è stata ritenuta soddisfacente) verso la procedura d'infrazione vera e propria. Bruxelles in particolare contesta la proroga di sei mesi concessa dalla legge n. 110/ 2011, che ha posticipato al 30 giugno il pagamento della rata dei prelievi sul latte in scadenza a fine 2010. La rateizzazione dei pagamenti era stata accordata all'Italia nel 2003, quando l'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, tenne in scacco l'Ecofin a Bruxelles (dove si vota all'unanimità) pur di ottenere un piano che consentisse agli allevatori di mettersi in regola con il pagamento delle multe comunitarie per il mancato rispetto delle quote produttive.
 La proroga del pagamento era stata poi concessa dal Governo Berlusconi dopo un duro scontro tra l'ex ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, con la Lega (con annessa minaccia di dimissioni di Galan, poi rientrata), da sempre al fianco degli allevatori splafonatori. Quelli interessati alla rateizzazione del 2003 sono circa 15mila, ma solo pochi di loro hanno beneficiato della dilazione di pagamento. E su quest'aspetto si baserà verosimilmente la strategia del Governo per evitare l'apertura dell'infrazione, stretto tra l'impegno al rispetto della legalità comunitaria e la difficile situazione economica degli allevatori.
 «Cercheremo di convincere la Commissione europea – ha fatto sapere ieri il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania – che la norma in questione non ha avuto alcun apprezzabile impatto e non comporta una sostanziale violazione delle regole previste dalla rateizzazione del 2003».
 Secondo la Commissione Ue però la proroga non poteva essere concessa in quanto la decisione dell'Ecofin del 2003 prevedeva che i produttori restituissero allo Stato italiano i mancati prelievi mediante rate annuali di uguale importo. L'Italia ha ora un mese di tempo per dimostrare che la proroga non viola le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Non a caso, solo due giorni fa, il leader della Lega, Umberto Bossi, si era rivolto al premier Mario Monti per chiedergli un impegno a risolvere la delicata partita delle quote latte.
 A chiedere invece il rispetto delle regole comuntarie, senza sconti per gli splafonatori, sono tutte le associazioni agricole italiane. A partire dalla Coldiretti, secondo la quale «non c'era alcuna valida motivazione per un'ulteriore proroga del pagamento delle multe che di fatto ha danneggiato gli allevatori che hanno creduto nello Stato e si sono messi in regola affrontando duri sacrifici economici». L'associazione agricola ricorda anche di essersi duramente opposta alla proroga, «che ha danneggiato gli interessi degli allevatori italiani che hanno rispettato le regole e che negli anni, proprio per questo motivo, hanno acquistato o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro».
 Sulla stessa lunghezza d'onda Confagricoltura, che sottolinea «la necessità di assicurare l'applicazione delle norme nel rispetto dei sacrifici sopportati da chi ha applicato le leggi e di chi, comunque, ha pagato le multe».
 «Quella delle quote latte è una storia che deve finire presto – rincara la dose la Confederazione italiana agricoltori (Cia) –. In questi anni si sono tutelati gli splafonatori, il cui operato ha causato soltanto danni. Mentre si sono ignorate completamente le esigenze dei tantissimi agricoltori onesti che stanno vivendo una fase di grande crisi».
 Ancora più duro, infine, il commento di Fedagri-Confcooperative: «Dall'Europa arriva un segnale forte per una rigorosa applicazione della normativa sulle quote latte finalizzata a porre fine a privilegi e impunità finora concessi in Italia ad una sparuta minoranza di irriducibili produttori inadempienti, che da sempre abbiamo denunciato».
 La produzione in esubero di un manipolo di allevatori italiani fa parte integrante del sistema delle quote latte fin dalla sua introduzione nel lontanto 1984 per calmierare la produzione europea e garantire prezzi migliori agli allevatori. Un sistema, però, che all'Italia, da allora, è costato oltre 4 miliardi di multe per il mancato rispetto dei contingenti produttivi. Multe, è bene ricordarlo, già pagate dall'Italia, perché il meccansimo prevede che in caso di inadempienze sia lo Stato membro a saldare Bruxelles, salvo poi rifarsi sugli allevatori non in regola. Che finora hanno beneficiato di ben due piani di rateizzazione: il primo concordato appunto nel 2003 e il secondo nel 2009 con Luca Zaia alla guida del ministero. Con l'impegno di pagare tutte le multe pregresse ottenendo in cambio quote produttive supplementari. L'ultimo atto risale all'estate scorsa quando Saverio Romano ha bloccato i recuperi forzosi di Equitalia.
 La fine del sistema delle quote è già stata fissata dall'ultima riforma della Politica agricola comune al 2015. Per fortuna.

LE TAPPE
1984
 Per fermare i continui surplus di latte la Ue decide di introdurre dei contingenti produttivi basati sulle quantità commercializzate, con multe salate per chi sfora
 1989
 L'applicazione della riforma in Italia risulta subito difficile: Bruxelles prima consente l'attribuzione delle quote alle associazioni, ma poi impone la ripartizione ai singoli produttori
 1992
 La Ue contesta i dati italiani sull'attribuzione delle quote e chiede multe per oltre 6mila miliardi di lire
 1997
 Dopo un accordo Italia-Ue scoppia la protesta degli allevatori che rifiutano di pagare le multe e bloccano l'aeroporto Linate. Nascono i Cobas del latte
 2003
 Al termine di un duro negoziato l'Ecofin autorizza l'Italia a rateizzare i pagamenti per gli allevatori in 14 anni senza interessi
 2008
 L'ultima riforma della Pac assegna all'Italia un aumento immediato della quota produttiva (pari al 5% del totale); viene decisa la fine delle quote dall'aprile del 2015


Quote latte: Catania, nessun margine
Non abbiamo interesse a far morire il debitore
13 febbraio, 14:50
(ANSA) - ROMA, 13 FEB - ''Ad oggi non abbiamo i margini per esentare chi deve pagare ma faremo il possibile per far rientrare i debiti in modo soft, non abbiamo interesse a far morire il debitore''. Lo ha detto, a proposito delle quote latte, il ministro delle Politiche agricole Mario Catania.


Quote latte, le multe si pagano
Le multe per le quote latte vanno pagate in base alle leggi vigenti. A confermarlo è la risoluzione approvata ieri mattina dalla commissione Agricoltura della Camera a larga maggioranza, con l’esclusione della Lega Nord che al momento della votazione ha abbandonato i lavori e dell’Idv che si è astenuta.
 «Se al governo serviva una posizione chiara, noi come Parlamento gliel'abbiamo fornita»  ha detto il presidente della commissione Paolo Russo (Pdl) ricordando che fino ad oggi il conto è stato di 3 miliardi, risorse sottratte a tutti gli agricoltori italiani. Una risoluzione che, secondo Russo, mette al bando le furbizie, perché «non ci può essere lo stupido che ha pagato e il furbo che non solo non ha pagato, ma pretende anche di essere applaudito». Un atto della Commissione che il ministro delle Politiche agricole, ha prontamente condiviso. «La posizione del Parlamento è la posizione del governo» ha detto Mario Catania, tenendo a precisare che il governo «non ha mai avuto dubbi sulla necessità di applicare correttamente e doverosamente la normativa comunitaria e tanto meno sull'impossibilità di qualsiasi condono, sanatoria, totale o parziale».
 Ma la Lega Nord non ci sta. I due deputati leghisti Sebastiano Fogliato e Corrado Callegari parlano di «sceneggiata, il cui unico obiettivo è la contrapposizione politica» sottolineando, a questo proposito, come la commissione fosse gremita di colleghi completamente estranei alla vicenda. «Il Nord produce il latte – ironizza Fogliato – mentre il Sud le quote latte; ognuno ha i suoi primati». E ancora: «I furbetti così come gli stupidi, come tu definisci chi non ha pagato e chi ha pagato le multe, sono allo stesso modo vittime di un sistema falsato. Invece di obbligare tutti a pagare bisogna fare chiarezza su un sistema che non funziona e che ha imbrogliato tantissimi agricoltori. Quegli agricoltori che con questa risoluzione voi avete obbligato a pagare multe non dovute e che voi avrete sulla coscienza» commenta Fabio Rainieri parlamentare parmigiano della Lega Nord e segretario della Commissione Agricoltura, ieri assente per malattia. «I furbetti come tu li hai definiti – continua Ranieri  sempre rivolgendosi a Russo – sono agricoltori e alcuni di questi a causa della questione quote ci hanno rimesso la vita. Sono agricoltori che ogni mattina si alzano all’alba e che lavorano tutto il giorno tutti i giorni. Sono allevatori che conoscono il settore e che, a differenza tua, sanno cosa vuol dire mungere le vacche. Perchè con la mozzarella di bufala non hai tenuto lo stesso comportamento?».
 Plaudono invece alla risoluzione le organizzazioni agricole. Se per la Coldiretti non c'è più alcuna motivazione per un’ulteriore proroga del pagamento delle multe, la Cia auspica che si arrivi finalmente alla conclusione della vicenda, mentre per Confagricoltura è la fine di una stagione.  «La Commissione agricoltura ha chiarito che la stagione degli alibi è finita» commenta il presidente Mario Guidi. «La Commissione agricoltura della Camera ha indicato al governo una posizione chiara, coerente con le disposizioni di legge e che non lascia adito a dubbi - afferma Guidi - ci auguriamo che la questione venga archiviata una volta per tutte; chi non ha rispettato le norme - conclude - ha avuto diverse occasioni per mettersi in regola e non lo ha fatto perché pensava, nonostante tutto, di farla franca».