sabato 10 agosto 2013

X.VIII.MMXIII – Basilicata, Lucia Serino: Ho più volte scritto che il petrolio è una fortuna averlo, e che la Basilicata deve sfruttare al massimo questa opportunità. Particolare non secondario: la cabina di regia che dovrà gestire questo enorme flusso finanziario che è di tutti i lucani, è stata sottratta alla Basilicata. Proprio così. Sarà il Mise, il ministero dello Sviluppo economico a gestire progetti e destinazione. In pratica una sfiducia totale nella capacità valutativa della nostra classe dirigente. Un brutto colpo, della serie: eccovi i soldi, ma vi diciamo noi come spenderli. Pessimo, no?---Sicilia, Salvatore Parlagreco: L’autonomia regalò all’Isola il potere di battere moneta attraverso il Banco di Sicilia. È scritto nello Statuto che fa parte della Costituzione italiana. La fine della storia è illuminante: il Banco di Sicilia ha chiuso battenti, inghiottito e digerito delle grandi banche, gli “sportelli” che l’hanno rilevato, Unicredit per ultima, fanno il bello ed il cattivo tempo, come avviene in ogni altro istituto di credito. Sono le regole bancarie a prevalere, sempre e comunque. Le regole possono sintetizzarsi in poche parole: costo del denaro alto e credit crunch.

Basilicata. Memorandum, in arrivo due miliardi. Ma li gestirà il Mise
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L’unica area geografica al mondo che puo’ controllare e gestire CONTEMPORANEAMENTE: petrolio, gas, acqua dolce, acqua di mare, sole, energie alternative, terra per frutti di altissima qualita’, pesca ed itticultura, turismo di ogni tipologia di domanda, siti culturali millenari, logistica del mediterraneo e chi si rammenta d’altro?, - si fa fottere e depredare da quattro politici meridionali di merda e dai padani a Roma. E’ questo un fatto storico, oggettivo, statistico, indubbio: inconcepibile in qualsiasi altra latitudine e longitudine terrestre, che non siano quella del Mezzogiorno

“Petrolio, e’ rischio il governo fermi le trivellazioni”, Edoardo Sirignano
L’acqua, il grano e le stelle, le filiere di pregio dell’Alta Irpinia