mercoledì 25 agosto 2010

La discrasia sull'assegnazione delle pensioni di inabilità al lavoro

L'altro ieri, due teatrini, sovvenzionati dalla Segreteria della Presidenza del Consiglio del governo brianzolo traslocato, a 'piè di lista', nelle Terme di Caracalla, hanno pubblicato due articoli sull’annoso problema della discrasia sull'assegnazione delle pensioni di inabilità al lavoro, sfacciatamente generosa verso i fortunati terroni, a scapito degli sfortunati padani.

I teatrini stabili de ‘la Padania’ e 'la Prealpina', concorrono – de facto – a produrre la seguente mini-farsa: 'La legge del Dr. Goobles e la lettura statistica padana'.

Personaggi ed Interpreti, in ordine di entrata:
-       LA PADANIA, del 22 agosto 2010: a firma ignota (vedi fonte 1).
-       LA PREALPINA, del 22 agosto 2010: per leggere la firma bisogna iscriversi, (figurati……) (vedi fonte 2).
-       TOTORE, un dilettante della vita italica, non laureato in Storia.
-     Lettore terronico: grecanico.

- LA PADANIA: Boom delle pensioni di invalidità civile nel Mezzogiorno. Le persone che percepiscono il trattamento per l'inabilità in tutta Italia sono 2,6 milioni per un costo complessivo di 15,504 miliardi di euro (+18,7% su base annua). E ben 1,1 milioni di assegni, oltre la metà del totale, sono staccati nel Sud del Paese'.

- LA PREALPINA: Boom delle pensioni di invalidità civile nel Mezzogiorno. Le persone che percepiscono il trattamento per l'inabilità in tutta Italia sono 2,6 milioni per un costo complessivo di 15,504 miliardi di euro (+18,7% su base annua). E ben 1,1 milioni di assegni, oltre la metà del totale, sono staccati nel Sud del Paese. Anche in rapporto alla popolazione, il Meridione sbanca le casse dell'Inps con 5,5 pensioni di invalidità ogni 100 abitanti rispetto alle 3,47 del Nord. (…) E il divario tra Sud e Nord si è aggravato: il primo vanta il 58,5% in più di trattamenti rispetto al secondo. La Lombardia risulta all'ultimo posto (3,27). "Siamo la Regione più virtuosa" commenta il governatore Roberto Formigoni che sfida il ministro Giulio Tremonti sul federalismo: "Occorre che questa virtuosità sia finalmente riconosciuta e premiata". L'importo medio mensile di una pensione di invalidità è stato nel 2009 di 369,44 euro. Nel totale non sono considerati gli assegni erogati in Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige: due Regioni a statuto speciale che gestiscono in proprio il comparto. La spesa pensionistica risulta condizionata dalle frodi. E l'Inps è corsa ai ripari con una stretta sulle verifiche.

- TOTORE: Fu Ministro della Propaganda nel Terzo Reich, era laureato in filosofia e letteratura. Fu messo lì da un tecnico pubblicitario che disegnò la svastica, poi si impuntò sulle giberne e le uniformi dei fanti in trincea, e poi s'inventò medaglie ed onorificenze, buone per il successivo millennio. Prima di tutte queste genialità schizzava acquarelli d'impronta bucolica. Ebbene, il Dr. Joseph Paul Goebbels - grazie al suo tecnico pubblicitario, o Führer, che dir si voglia – è entrato nella storia della comunicazione, politica e sociologica. Ha inventato, non c'è da sbalordirsi, il principio che porta il suo nome. Esso così enuncia (parafraso): Non è importante se una cosa è vera o meno. L'importante è ripeterla 10, 100, 1000 volte. Alla fine essa sarà vera. La legge di Goebbels.Ed è proprio secondo questa legge che funziona il sistema informativo italiano: 'che piaccia o meno, così deve essere, e così sarà'. 
Ieri erano i voti scolastici, oggi le pensioni di invalidità, domani chissà cosa, comunque si troverà – di certo – uno, dieci, cento, mille motivi, pretesti, per accusare 10, 100, 1000 volte i terroni. Il fine è di instillare il dubbio, intimorire, colpevolizzare, sottomettere, prevaricare. Secondo la legge di Goebbels; la quale se ne fotte dell'analisi economica, statistica o storica: 'che piaccia o meno, così deve essere, e così sarà'. E' il compimento - per un riferimento televisivo - del progetto politico del Ministro della Paura, portato in scena del magistrale Antonio Albanese, in una serie di trasmissioni televisive su raitre: ABBIATE PAURA, FA BENE AVERE PAURA, sottomettetevi all'Opinione Pubblica, al Potere della Pubblica Opinione. Sarete proni, schiavi, ma comunque vivrete la vostra insignificante vita, di questuanti miserabili.
In chiaro: terroni sacrificatevi, oppure emigrate, o morite, così lasciate spazio. Rubate le pensioni d'invalidità, a scapito dei veri invalidi: gli innumerevoli pietro micca partoriti in padania.

- Lettore terronico: Il gioco delle tre carte è un sistema che in Italia funziona sempre. Tu prendi tre carte: nord, centro e sud. Mentre le mescoli, sfili dalla manica una quarta: (Abruzzo+Molise) e la piazzi come ti convenie. Mi spiego: ti serve far pendere l'ago statistico a favore del nord-padania? Nessun problema: se l'argomento è negativo agli occhi dell'Opinione Pubblica sfili la quarta carta (Abruzzo+Molise) e l'accrediti in sommatoria alla terronia. Se, nonostante questo imbroglio, non ce la fai, allora ne sfili una quinta: il centro, e la sbatti dentro. Che ci vuole? Così le percentuali tornano, di certo: bisogna essere decisi nella vita, specie se è quella degli schiavi terroni. Nel caso in cui – invece - l'argomento è positivo agli occhi dell'Opinione Pubblica, codesti pupazzi (Abruzzo+Molise) saranno aggregati al nord-padania, e se le percentuli si ostinano a non quadrare, allora sbatti dentro anche il centro. Tanto ai burini non gliene frega niente. Semplice, no?

- TOTORE: ma ci sarà pure una Regola aurea.

- Lettore terronico: Di sicuro, in Italia ogni Ministero, Ente od Associazione ha la sua Regola aurea. Per cui tutto è certo, ma poco può essere considerato vero. Per farla breve, se prendi il metodo di classificazione di Tremonti (vedi fonte 3), le cose stanno come dicono i teatrini padani; se – invece – prendi quello dell'ISTAT (vedi fonte 4), le pensioni risultano quantitativamente, sostanzialmente, erogate in senso corrispondente alla struttura della composizione demografica italiota: secondo l'impatto naturale della sfortuna. In altri termini, la malattia inabilitante colpisce i padani nella stessa misura dei terroni, e dei burini.

Fonti:

La discrasia sulla valutazione dei maturandi italioti

Uno dei teatrini più finanziati dal governo brianzolo ha pubblicato tre articoli sull’annoso problema della discrasia sulla valutazione dei maturandi italioti, sfacciatamente generosa verso i giovani terroncelli, ed a scapito delle stelline padane.

Il Teatro Stabile ‘Corriere della Sera’ concorre – de facto – a produrre la seguente micro-farsa: Metodologia padana della lettura statistica.

Personaggi ed Interpreti, in ordine di entrata:
Stellina alpina: Penna del Teatro Stabile ‘Corriere della Sera’, Gabriela Jacomella.
Lettore terronico: grecanico.
Ex donna leccese: Penna del Teatro Stabile ‘Corriere della Sera’: Arachi Alessandra.
Presidi: Salariati della Stellina pedemontana.

- Stellina alpina: Anno nuovo, voti vecchi. Ottimi, per carità. Ma che portano con sé l’ombra di qualche dubbio. Il ministero di viale Trastevere ha elaborato i dati relativi alla maturità 2009-10 — qualche manciata di schede è ancora in dirittura d’arrivo, ma quelli che il Corriere è in grado di anticipare sono vicinissimi ai risultati definitivi — e quel che ne esce è, in pratica, un quadro-fotocopia degli esami di 12 mesi fa. La mappa dell’«Italia dei cento e lode» è, ancora, fortemente sbilanciata. Verso il Sud, soprattutto. Sono 4.037, allo stato, i diplomati cum laude negli istituti superiori italiani; di questi, 2.016 — quasi la metà esatta — provengono dalle Regioni meridionali e dalle isole. Più del doppio di quelli del Nord.
Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla, orsù: Vendetta, tremenda Vendetta, Vendetta, tremenda Vendetta, Tremenda.

- Lettore terronico: Esimia Penna del Teatro Stabile, ha commesso errori madornali: il primo è la mancata citazione dei dati di struttura dell’universo di riferimento, il secondo riguarda il peso percentuale del nord sud e centro sul suddetto universo. Per cui, la conclusione è che la Sua Eminente penna canna, per via dell’inesistenza di analisi tecnica nel Suo memorabile articolo. Ella potrà condividere con il Suo Redattore del Corriere della Sera codesto infimo riconoscimento professionale.

- Ex donna leccese: Come dire? I conti negli esami di maturità decisamente non tornano. E anche Mariastella Gelmini, ministro dell’ Istruzione, lo ammette, palesemente: «Quei dati sui risultati degli esami di maturità, sia di quest’ anno sia dell’ anno passato, danno di che pensare. Fanno dire, in effetti: c’ è un problema da risolvere». Già, un problema di valutazione. Possibile che i ragazzi «cento e lode» stiano tutti concentrati nel Sud dell’ Italia? E, in particolare, in Calabria?

- Lettore terronico: Esimia Penna del Teatro Stabile, che Ella non conosca l’indirizzo web dell’ISTAT, lo ritengo plausibile, ma che Ella, emerita, non sappia che i dati statistici sulla popolazione scolastica vengono forniti, di anno in anno, all’ISTAT dal Ministero di cui è, meritevolmente, tenutrice l’Avvocato ex Calabria Maria Stella Gelmini, mi pare altrettanto normale, quasi scontato. Per cui Ella, emerita del Corriere della Sera, come si dice dalle Sue e dalle mie parti: non ci fa neanche ombra. Vada pure, auguri, ne ha bisogno. E non torni in Salento. Non è Terra Sua, dopo questa figura deiettiva La riconoscerebbero.
Carissimo On. Min. Avv. Gelmini, Ella commenta dati propinati ex abrupto, senza porsi il problema della loro vericidità statistica. Complimenti Ministro, i dati che darebbero vericidità alla puttanata del Suo Teatro Stabile sono quelli che potrebbero produrre i tecnici del Ministero dell’Istruzione, ai quali, evidentemente, non ha chiesto delucidazioni, forse perchè non sono padani. Lei ha bisogno di molti auguri, ci sta antipatica. Per sempre.

Presidi: Chi troppo, e chi (quasi) niente. Sulla mappa dell’ Italia da «cento e lode» ci sono, come anticipato ieri dal Corriere, aree sovrappopolate e zone semi-desertiche. Istituti dove gli studenti «eccellenti» si contano davvero sulle dita di una mano. «Quattro cento e lode, 6 cento. Su 114 ammessi», fa i conti Rosario Salamone, preside del classico Visconti di Roma. «Ma in quarta ginnasio erano partiti in 180. I nostri ragazzi sono oggetto di una selezione forte, lungo tutto il corso di studi. Questo, però, non è un fiore all’ occhiello di per sé: è il tipo di studi che è selettivo». Il problema, dunque, non sarebbe la manica più o meno larga nei voti, «ma la filiera formativa. Che purtroppo, nel nostro Paese, non c’ è». Da Milano gli fa eco il suo omologo al Berchet, Innocente Pessina. Anche qui, «solo due cento e lode. E se è vero che esistono differenze di valutazione fra classe e classe, figuriamoci tra Regione e Regione…». Nessuna sorpresa, dunque, «ma credo sia necessaria una riflessione sul tema. E non credo affatto alle coincidenze: non è possibile che tutti i ragazzi “bravi” siano al Sud».
Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla, orsù: Vendetta, tremenda Vendetta, Vendetta, tremenda Vendetta, Tremenda.

- Lettore terronico: No ho voglia di riflettere sui Nulla.

Fonti:
http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_03/voti-maturita-record-lodi-scuole-sud_4d5aeb76-9ecb-11df-ad0c-00144f02aabe.shtml 
http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/04/Gelmini_duemila_lodi_Sud_rimedieremo_co_8_100804033.shtml 
http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/04/presidi_del_Nord_Sono_troppo_co_8_100804032.shtml