martedì 31 maggio 2011

Tremonti: finita la medicina del debito. E’ il Sud che non cresce, a differenza di Nord e Centro.



Isabella Bufacchi, Il Sole 24 Ore
La nuova Cassa depositi e prestiti è stata usata «come una grande banca in più» con un plafond di 8 miliardi messo a disposizione per tenere aperto il rubinetto del credito alle imprese, di cui 4,7 miliardi hanno già finanziato 27.000 Pmi. Gli ammortizzatori sociali hanno garantito la tenuta della coesione sociale, la riforma delle pensioni e il federalismo fiscale rafforzeranno il controllo della spesa pubblica, le semplificazioni rilanceranno le opere pubbliche assieme al project financing, le reti d'impresa interverranno sul problema dimensionale delle aziende, le reti del turismo a zero burocrazia favoriranno la crescita: il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha difeso così ieri l'operato del governo Berlusconi nel suo intervento a conclusione dell'assemblea degli industriali di Brescia. Pur riconoscendo che «il sistema italiano ha tenuto non per merito del governo ma per merito delle famiglie, dei comuni, degli imprenditori e dei lavoratori». Non ha però commentato l'esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative né ha anticipato le soluzioni allo studio in Europa per provare a risolvere la crisi della Grecia. Ha però scandito: «Non pensiate che la crisi sia finita, temo che i fattori di rischio siano nel sistema occidentale».

Per Tremonti, l'Italia nel decennio passato ha dovuto far fronte all'impatto dell'euro – che ha modificato un sistema basato sulle «svalutazioni perpetue» e una domanda sostenuta da alti tassi d'interesse – e alla globalizzazione. Alcuni problemi italiani restano sul tavolo: la «questione dimensionale» delle imprese («il 95% del Pil è fatto da imprese con meno di 15 addetti») alla quale il governo spera di porre rimedio con le reti d'impresa che sono consorzi per presentarsi insieme «senza fondersi» di fronte a «fisco, banche e mercati esteri»; il gap dell'internazionalizzazione che vedrà la Cassa depositi e prestiti e la Sace, già insieme in export banca, fare di più per sostenere gli imprenditori come la Kfw tedesca oltre alla riforma dell'Ice; la questione meridionale perché è «il Sud che non cresce, a differenza di Nord e Centro».

Per quanto riguarda il fronte internazionale, il ministro ha ribadito che «l'unica via e forma vitale per l'Europa» sono le emissioni degli eurobond e che la crisi della Grecia non è solo un problema finanziario ma politico. Infine per Tremonti restano irrisolti gli eccessi della leva finanziaria e degli strumenti derivati, che sono tornati sui volumi pre-crisi ma che non sono stati regolamentati: «Su leva e derivati non è stato fatto nulla». L'unico vero cambiamento post-crisi, ha riconosciuto il numero uno di via Venti settembre, è avvenuto con la ricapitalizzazione dei sistemi bancari. Per questo è tornato ad ammonire: «La prima crisi è stata superata con il debito pubblico, ma ora questa medicina è finita».

 31 maggio 2011

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