martedì 31 maggio 2011

Pupi pupari ed assistenti di scena si dicono d’accordo con il Governatore. Tanto che costa? Draghi va via. E’ il Sud che rimane solo.

Marcegaglia: con Draghi assoluta identità di vedute, più produttività e crescita
di Celestina Dominelli.
 
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, sposa appieno la linea indicata da Mario Draghi, governatore di Bankitalia e futuro presidente della Bce, nelle Considerazioni Finali illustrate stamane all'assemblea ordinaria dei partecipanti di Via Nazionale. «Con Draghi c'è una identità assoluta nell'analisi e nelle proposte per risolvere i problemi del Paese: produttività, crescita, riforma fiscale e le sfide per le imprese e nelle relazioni sindacali».

La numero uno di Viale dell'Astronomia si sofferma in particolare sui passaggi della relazione dell'inquilino di Palazzo Koch dedicati alle imprese per sottolineare il suo completo accordo rispetto alla necessità di «una crescita dimensionale e dell'internazionalizzazione. Sono temi su cui lavorare».

Montezemolo: il suo appello è musica per le mie orecchie
Ma non è l'unico plauso che arriva dal mondo delle imprese. Luca Cordero di Montezemolo, ex numero uno di Confindustria e presidente della Ferrari, è entusiasto. «Musica per le orecchie, addirittura sinfonia».
Una relazione che secondo Montezemolo è anche uno «stimolo forte, forse l'ultimo, alla politica, perchè a questo punto altre chiamate credo saranno difficili per la politica».

Elkann: ci incoraggia ad andare avanti su contrattazione
Anche John Elkann, presidente di Fiat, trae un'indicazione positiva dalle parole di Draghi. «Il Governatore ha riconosciuto che quello che stiamo facendo va incoraggiato». E sottolinea poi l'importanza del passaggio di Draghi sulle relazioni industriali, che, ha detto, «sono importanti per l'ammodernamento e la competitività del nostro sistema produttivo. Draghi ha invitato alla contrattazione aziendale». Il presidente della Bnl, Luigi Abete, sottolinea soprattutto il richiamo di Draghi a «tornare a crescere e farlo in tempi rapidi. Tutte le riforme sono importanti, ma rispetto al rapporto di efficacia temporale, servono interventi su fisco, infrastrutture e liberalizzazioni che sono centrali».

De Benedetti: paese è stanco. Mussari: per banche solo giudizi positivi
Sull'imperativo categorico della crescita, filo rosso delle conclusioni di Draghi, anche Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L'Espresso si dice totalmente d'accordo. «Il punto dolente è la crescita. Questo Paese non cresce da 10 anni, è stanco, fermo; anche in considerazione di un alto debito pubblico non ci possiamo permettere di non crescere, è un imperativo prioritario». Per De Benedetti, inoltre «come le imprese si sono ristrutturate, per esigenze dettate dalla crisi, così penso possa fare abbondantemente lo Stato». Mentre Giuseppe Mussari, presidente dell'Abi e del gruppo Monte dei Paschi di Siena, riconosce che «per le banche ci sono solo giudizi positivi».

Scaroni: è un candidato eccellente per la Bce
Dall'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, arriva invece l'elogio per la scelta di Draghi al vertice dell'Eurotower di Francoforte, non prima di un apprezzamento per i contenuti delle considerazioni («una relazione bella, compatta e completa»). «È un candidato eccellente, ma non lo dico io lo dice tutta l'Europa». Ma prima di lui anche dalla Marcegaglia e da Elkann erano giunte parole di encomio per la futura e delicata missione di Draghi. «Sarà un ottimo governatore»: il commento della numero uno di Confindustria. Mentre Elkann aveva parlato di «presidente autorevole».

Bonanni: scelta del governatore grande soddisfazione per l'Italia
Lo stesso riconoscimento gli viene poi riservato dal mondo sindacale. Così, prima Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, e poi  Susanna Camusso, numero uno della Cgil, plaudono al governatore designato come successore di Jean-Claude Trichet. «È una grande soddisfazione per noi italiani e per chi è stato sempre un estimatore del governatore della Banca d'Italia», dice Bonanni. Mentre Camusso riconosce che «in una stagione molto difficile Draghi ha sempre mantenuto il profilo dell'autonomia della banca e una grande capacità di leggere i problemi reali del Paese». E Luigi Angeletti, al vertice della Uil, riconosce che «ha fatto una fotografia molto fedele della realtà sia delle imprese che delle banche».

Sacconi: su giovani ha ragione Draghi, ora nuovo statuto dei lavori
Dal mondo della politica arrivano tutte note di apprezzamento per le parole del governatore. Il ministro Maurizio Sacconi sottolinea che «quanto ai giovani, ha ragione draghi a ritenere che si debbano alzare i livelli di apprendimento, che ovviamente non coincidono con una qualsiasi laurea, e che si deve superare il dualismo che caratterizza il nostro mercato del lavoro» E ciò, aggiunge, «si realizza attraverso la riforma dello statuto dei lavoratori nello statuto dei lavori. Così come il governatore fa bene a sollecitare la piena efficacia dei contratti aziendali». Per Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd, «la relazione del Governatore Draghi ha messo al centro la vera emergenza dell'Italia: la crescita dell'economia, la produttività di sistema, le riforme strutturali per tagliare i nodi che la bloccano». Mentre il vicepresidente dei deputati dell'Udc, Gian Luca Galletti, sottolinea la «piena condivisione» per le considerazioni di Draghi. «Il primo a farne tesoro dovrebbe essere il governo, specie dopo la batosta elettorale. Servono riforme strutturali: poche, ma subito».

 31 maggio 2011

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