sabato 19 ottobre 2013

XIX.X.MMXIII – La Magna Grecia e’ un retaggio insostenibile per l’Italia dei barbari padani: deve scomparire dalla memoria collettiva e dalla realta’ fisica.===Cantieri navali padani: “Ancora generici - per questioni di riservatezza sull'accordo appena stipulato - il valore della commessa (che però dovrebbe aggirarsi attorno ai 400 milioni di dollari), la grandezza della nave (indiscrezioni parlano di 35-40mila tonnellate di stazza lorda) e quale cantiere la costruirà (Monfalcone? Marghera? Ancona?)”.

A Metaponto è un disastro 
Ilva: prosegue indagine Ue, entro novembre risposta Italia
L'UNIONE SARDA - Economia: Sviluppo locale, presentati 1.037 piani
Fincantieri, la Seabourn ordina una nave extralusso




A Metaponto è un disastro
In ginocchio l'economia agricola
Migliaia di quintali di uva da vino bloccati nei campi a causa di strade rurali cancellate. Si mobilita il comitato "Terre Joniche"
di ANTONIO CORRADO
SONO trascorsi quasi tre anni da quella drammatica alluvione, che il 1 marzo 2011 spazzò via campi e strade, anche importanti come la Ss 407 Basentana, ed il Metapontino sembra essere ripiombato in quell’incubo, con tanto di promesse non mantenute.
E’ il messaggio del “Comitato per la difesa delle terre joniche”, nato sui detriti dell’alluvione 2011 ed oggi nuovamente sul piede di guerra, per i nuovi danni ingenti a strade rurali ed aziende agricole, quando ancora non ci si era completamente ripresi dal colpo di due anni fa. Dei 350 milioni di danni nel 2011, ne sono stati stanziati 15, ma ne sono arrivati solo 4, con l’aggravante di una iniqua distribuzione tra le 200 aziende agricole danneggiate. Oggi il Comitato riprende la protesta da Serramarina, dove almeno 1.500 quintali di uva da vino sono rimasti nei campi incolti ed invendibili. Tanto basta per far fallire un’azienda, che non ha neppure la possibilità di avvicinarsi ai ceppi, perchè la strada è stata cancellata dall’alluvione. Le strade rurali, infatti, rappresentano oggi l’emergenza maggiore per decine di aziende del Metapontino, tra Bernalda e Scanzano Jonico.
Il Centro di educazione ambientale di Bernalda e Metaponto ha predisposto un ricco dossier di foto, che offrono l’immagine più eloquente del dramma in corso nelle campagne di Bernalda.
Le contrade  Chora, Scorzone, Avinella, Fabrizio, Demanio Campagnolo, Spineto, Serramarina, fino al Parco archeologico a 11 giorni dal disastro sono ancora in ginocchio.
«La Chora -si legge in una nota del Cea- è da 3700 anni il pianoro su cui i greci prima, e gli agricoltori metapontini ancora oggi, ottengono i loro pregiati prodotti agricoli. Un fazzoletto di territorio molto  fertile, fatto da terreni rossi, precoci profondi, ideali per le migliori colture orticole ed arboree. Fino agli anni Novanta era un manto unico di vigneti allevati a tendone, senza soluzione di continuità; orgoglio degli agricoltori bernaldesi. Con la crisi della viticoltura (da cui una profonda crisi della agricoltura bernaldese), si è ripartiti, ed è in atto una faticosa riconversione produttiva verso altri fruttiferi e colture ortive di pregio. La faticosa riconversione, purtroppo, non è stata seguita da una razionale gestione delle opere infrastrutturali del territorio. Lungo tutto la chora, quasi con rassegnazione si assiste da diversi anni a situazioni diffuse di degrado e incuria -denunciano dal Cea- cunette lungo le strade rurali  piene di erbacce e rifiuti agricoli di ogni tipo, canali consortili ormai trasformati in canneti e discariche, coltivazioni ed opere  strutturali realizzate lungo vie naturali di sgrondo delle acque meteoriche, infrastrutture bisognevoli di manutenzione, terreni non coltivati pieni di erbacce, ecc.».
La documentazione fotografica è una ferita aperta, qualcosa che non avremmo mai voluto pubblicare, «soprattutto noi di Cea Bernalda e Metaponto che della promozione delle bellezze naturali del nostro territorio e della chora in particolare, dal punto di vista storico e naturalistico, ne abbiamo fatto una mission. Serve per lanciare  un grido d'allarme , chiediamo aiuto, la chora è in ginocchio. Servono investimenti urgenti ed importanti.
Gli agricoltori si sono sentiti quasi messi da parte con il loro dramma,oscurati dai media e dalla rete, per dare spazio all'allarme "Salvate la Magna Grecia". E' anche comprensibile, in certi momenti , quando vedi la tua terra ferita in questo modo e le tue produzione svanite nel nulla. La chora con le sue produzioni agricole è stata l’artefice dello sviluppo di Metaponto ai tempi della Magna Grecia, adesso speriamo nel contrario».
Intanto il Comitato terre joniche sarà martedì a Roma per sollecitare l’ordinanza sullo stato di calamità e poi promette battaglia durante le prossime Regionali.
sabato 19 ottobre 2013 09:24

Ilva: prosegue indagine Ue, entro novembre risposta Italia
Mazzoni (Pdl), si è aspettato troppo, velocizzare procedure
17 ottobre, 15:00
(ANSA) - BRUXELLES, 17 OTT - Prosegue a Bruxelles la procedura d'infrazione avviata sul caso dell'Ilva di Taranto e la Commissione Ue si aspetta una replica delle autorità italiane ''entro fine novembre''. Lo ha riferito oggi un funzionario dell'esecutivo comunitario durante un'audizione alla commissione Petizioni dell'Europarlamento. ''Abbiamo avviato una procedura d'infrazione perché siamo molto preoccupati per i livelli delle emissioni delle produzioni siderurgiche'', ha osservato il funzionario, che ha chiesto al nostro Paese l'attuazione di ''misure efficaci'' per garantire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. La presidente della commissione Petizioni, Erminia Mazzoni (Pdl), ha sottolineato che gli eurodeputati discutono del problema Ilva da oltre sei anni, mentre l'esecutivo comunitario ha deciso di agire contro l'Italia soltanto il mese scorso.
''Sei anni sono troppi, è necessario accelerare le procedure per salvaguardare la salute e l'ambiente: i cittadini di Taranto non possono, e non devono, aspettare ancora'', ha affermato la Mazzoni. (ANSA).

L'UNIONE SARDA - Economia: Sviluppo locale, presentati 1.037 piani
18.10.2013
Si è chiusa con la presentazione di 1.037 manifestazioni di interesse la prima fase del bando sui Progetti di filiera e sviluppo locale (Pfsl) per le aree di crisi e svantaggiate della Sardegna. Entro i prossimi 15 giorni è prevista la pubblicazione della graduatoria, delle disposizioni per la presentazione delle domande e l'attivazione della procedura on line che rimarrà aperta per i 30 giorni successivi. Nello specifico, le richieste arrivate al Centro di programmazione riguardano le aree di La Maddalena (96 progetti), della Marmilla (43 progetti), di Oristano (285 progetti), di Porto Torres (234 progetti di cui 11 per iniziative a l'Asinara), della Sardegna Centrale (339 progetti), del Sulcis Iglesiente (40 progetti) per una spesa prevista di 773.201.975 euro a fronte di un contributo concedibile di 209.252.445 euro. «Siamo soddisfatti dell'interesse che c'è stato verso questo strumento da parte di imprese e amministrazioni che in molti casi si sono unite per cercare di creare sviluppo nelle aree svantaggiate», spiega l'assessore alla Programmazione Alessandra Zedda. Il maggior numero di manifestazioni di interesse è arrivato dal turismo con 556 progetti (53,6%), a seguire il manifatturiero con 168 richieste (16,2%), poi l'agroalimentare con 151 progetti (14,6), a seguire le produzioni tipiche con 95 progetti (9,2%), l'economia del mare con 29 progetti (2,8%), la green economy con 21 progetti (2%), la blu economy con 13 progetti (1,3%) e i settori tradizionali con 4 progetti (0,4%).

Fincantieri, la Seabourn ordina una nave extralusso
Annunciata la sottoscrizione con il Gruppo Carnival della commessa. Consegna prevista per la seconda metà del 2016. Ancora da chiarire quale cantiere realizzerà l’unità
Fincantieri e Seabourn, brand del gruppo Carnival & plc, hanno firmato una lettera di intenti per la costruzione di una nuova nave da crociera ultra-lusso.
 La nuova unità, che entrerà a far parte della flotta di Seabourn nella seconda metà del 2016, sarà costruita secondo le caratteristiche e le soluzioni tecniche d’avanguardia nel segmento extra-lusso. Ancora generici - per questioni di riservatezza sull'accordo appena stipulato - il valore della commessa (che però dovrebbe aggirarsi attorno ai 400 milioni di dollari), la grandezza della nave (indiscrezioni parlano di 35-40mila tonnellate di stazza lorda) e quale cantiere la costruirà (Monfalcone? Marghera? Ancona?).
 «Siamo lieti - ha affermato il presidente di Seabourn, Richard Meadows - di confermare il programma annunciato all'inizio dell’anno per la costruzione di una nuova nave che avrà un design in linea con quello delle Seabourn Odissey, Seabourn Sojurn e Seabourn Quest (nella foto) che ha riscosso un grande successo».
 Gabriele Cocco, Direttore Navi Mercantili di Fincantieri, si è dichiarato «molto soddisfatto di acquisire un nuovo cliente come Seabourn e al tempo stesso di consolidare la storica collaborazione con il gruppo Carnival. Questo accordo è particolarmente importante: rafforza la nostra leadership nella nicchia delle navi di lusso e conferma il primato nel settore crocieristico».

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