domenica 20 marzo 2011

Mezzogiorno-Mattino. 20 marzo 2011.

Nucleare, Lombardo: “Il nostro ‘no’ non ammette repliche”

Libia, Lombardo “Con Gheddafi non stiamo tranquilli”

Lampedusa, 1000 migranti bivaccano al porto

Nuovi arrivi a Mineo

Scoperta maxi evasione fiscale di 20 mln di euro

Maltempo, nuova frana nel messinese: sgomberate 12 persone

Napoli, referendum per l'acqua: la Naldi appoggia e ospita i comitati

Mpa, a Palermo costituente per nuovo partito del Sud

Immigrazione, Lombardo: Governo centrale non ci ha mai contattati

Toghe lucane. Il gup Di Girolamo dispone l'archiviazione per 30 indagati

Il Sud non aspetti la manna dal cielo

Rinnovabili, CGIL: a rischio settore con 100mila addetti

Iglesias, Silvia non può andare a scuola. Tutta la classe si trasferisce a casa sua.

In un giorno più pioggia che in un mese intero

In aumento le ore di cassintegrazione

La «febbre d'azzardo» colpisce il 57,5% del molisani


Nucleare, Lombardo: “Il nostro ‘no’ non ammette repliche”
di BlogSicilia 19 marzo 2011 -
“La nostra posizione sulle centrali nucleari è di un ‘no’ secco e assoluto, credo che questo valga per tutto il Paese”. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. “Non dimentichiamo, che questo governo, fino a qualche giorno fa, ci ha fatto sapere di siti i cui nomi suonano anche come Marina di Ragusa e Licata. In questo caso, un movimento che per cose così gravi non scende in campo, non è un movimento. Ecco perchè bisogna ritrovare il gusto della militanza e della discesa in campo quando serve. Per il nucleare – conclude – noi lo faremo sicuramente per ribadire un no che non ammette repliche’ ha concluso”. (gc)

Libia, Lombardo “Con Gheddafi non stiamo tranquilli”
di BlogSicilia 19 marzo 2011 -
“Sulla situazione libica vedremo quello che succede: con Gheddafi che minaccia ritorsioni, non c’è da stare tranquilli. Facciamoci il segno della croce, perchè le annunciate ritorsioni avrebbero ripercussioni sul nostro territorio”. Così il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, a Palermo, a margine del convegno dal titolo ‘Sud la naturale evoluzione’.
“I timori legati a quello che sta accadendo ci sono – ha proseguito Lombardo – ma mi auguro non accada nulla. La Sicilia ha un ruolo geograficamente strategico e come sempre offrirà il proprio contributo consistente nella concessione delle basi militari. Siamo a poche decine di chilometri dal nord Africa ed esposti quasi passivamente agli eventi. Speriamo non ci sia una nuova Lampedusa come nell’86′”.(gc)

Lampedusa, 1000 migranti bivaccano al porto
Roma, 19 mar (Il Velino) - A Lampedusa la situazione nel porto si è fatta difficilissima: oltre mille persone da ieri sono accampate alla meglio sotto la tettoia e nella piccola sala d’attesa della stazione marittima. Servizi igienici inesistenti e le forze di Polizia chiamate a sopperire a una organizzazione che, nonostante la dichiarata “emergenza umanitaria”, non riesce ad assolvere ai propri compiti. Nel centro di accoglienza di Lampedusa ci sono inoltre tremila persone che attendono di conoscere le loro destinazioni nei Cie (Centri d’identificazione ed espulsione) sparsi lungo la penisola. Soltanto in 250 lasceranno oggi l’isola delle Pelagie ma è troppo poco perché le strutture possano averne un beneficio concreto. I lampedusani temono che nelle prossime ore la situazione possa ulteriormente aggravarsi se dovessero esserci delle azioni militari sotto l’egida dell’Onu contro Gheddafi. Ai barconi tunisini che ininterrottamente sbarcano migranti sull’isola si potrebbero aggiungere quelli provenienti dalla Libia. Tra i lampedusani la tensione è palpabile e non si escludono azioni di portesta eclatanti e ancora più "incisive" rispetto a quelle di ieri che hanno creato non pochi problemi di attracco e di sbarco di migranto alle motovedette della Guardia di Finanza
(red) 19 mar 2011 11:50

Nuovi arrivi a Mineo
Sale a 400 circa il numero di richiedenti asilo politico presenti nel Residence degli Aranci. Il sindaco: "Paura per l'ordine pubblico"
MINEO (CATANIA) - Proseguono, nel "Villaggio della solidarietà" di Mineo, in provincia di Catania, gli arrivi di immigrati richiedenti asilo. Dopo i 200 giunti ieri, stamane intorno alle 11 è arrivato, sempre scortato dalle forze dell'ordine, un gruppo di una cinquantina di extracomunitari. Altri arrivi sono in programma nel pomeriggio. Oggi nel centro sono attesi 150-200 immigrati.

All'interno del residence Aranci, dove per un decennio hanno vissuto le famiglie dei marines statunitensi in servizio nella vicina base di Sigonella, alle porte di Catania, la Cri svolge principalmente "attività di assistenza sanitaria, di mediazione culturale e di interpretariato linguistico", con ottanta operatori impegnati nei servizi di accoglienza, cucina e mensa.

La Cri ha provveduto ad allestire un ambulatorio sanitario e un posto medico avanzato e sono in funzione due ambulanze. I volontari hanno inoltre fornito agli ospiti kit igienico-sanitari completi di biancheria. "L'accoglienza - spiega Gabriella Salvioni, responsabile del team Cri a Mineo - sarà incentrata sulle diverse necessità dei richiedenti asilo. Mettiamo a loro disposizione beni di prima necessità, un ambulatorio attrezzato, un servizio di lavanderia e nel caso arrivassero bambini ci sono anche aree giochi".

VILLAGGIO DELUXE. Nell'area sono presenti 101 case per un totale di 404 unità abitative. La Cri ha provveduto ad arredare le camere degli ospiti con letti e biancheria. I duecento richiedenti asilo giunti oggi a Mineo provengono dai centri di accoglienza di Bari, Caltanissetta e Trapani e sono prevalentemente di nazionalità pachistana e afghana. Nei prossimi giorni sono previsti altri arrivi. Il villaggio è stato realizzato su circa 18 mila metri quadrati in contrada Cucinella di Mineo, nella piana di Catania e può ospitare diverse migliaia di persone. Al suo interno ci sono anche strutture sportive, per l'aggregazione, e i locali per un supermercato per ospitare i migranti.

Sono in corso intanto le procedure per la registrazione delle persone già arrivate e altre procedure organizzative e al termine, si pensa da domani, gli immigrati saranno liberi di uscire dal Villaggio. La vita nel centro, come l'uscita e l'entrata, sarà gestita da un regolamento che è in via di preparazione e che dispone le norme per la vita comunitaria. Allo studio vi è anche la possibilità di far modificare i percorsi dei bus extraurbani per farli fermare davanti al centro e permettere così agli immigrati di usufruire dei servizi. Oggi nel centro sono venuti in visita il capo della Missione per l'Italia e Malta dell'organizzazione internazionale della migrazione (Iom) Josè Angel Oropeza, che avrà una base stabile nel centro e Maria Stavopoulou dell'Unhcr.

PAURA DEI CITTADINI. Il sindaco di Mineo Giuseppe Castania, che ha accolto, insieme con il vicesindaco Maurizio Siragusa, l'arrivo dei primi immigrati ha detto: "Questo territorio difficilmente potrà dare risposte agli immigrati richiedenti asilo, tranne che il governo non vari un programma strutturale che dia grandi opportunità qui di lavoro non solo a loro ma anche alle popolazioni locali".

"Queste persone, dopo le prime settimane in cui questo posto sembrerà un paradiso - ha proseguito Castania - sicuramente cominceranno a chiedersi 'ora uscirò ma quali saranno le mie aspettative di integrazione, di avere un lavoro, una famiglia?".

"I timori della popolazione riguardano una percentuale che il governo ha quantificato intorno al 30 per cento delle persone ospitate nei Cara - ha continuato Castania - che non riesce a concludere il percorso per l'ottenimento dello status di rifugiato politico. Qualcuno viene colto in flagranza di reato e viene rimpatriato, altri fuggono e non si trovano più".

"Il trenta per cento di duemila è seicento persone; un numero che prospetta un problema di ordine pubblico. Tutto dipende - ha concluso Castania - dal numero di migranti che saranno ospitati, da come saranno assistiti in questo villaggio : chi si sente trattato bene e intravede la possibilità di un processo di inclusione ed integrazione non ha motivo di delinquere".

ALTRI 200 IN ARRIVO. Domani nel Villaggio della solidarietà di Mineo sono attesi altri 150-200 richiedenti asilo. Quelli giunti oggi arrivano da paesi come Afghanistan, Pakistan, Costa d'Avorio, Giorgia, Iran, Iraq, Somalia ed Eritrea. La loro età media e di 30 anni.
18/03/2011

Scoperta maxi evasione fiscale di 20 mln di euro
di Markez 19 marzo 2011 -
La Guardia di finanza di Caltagirone e della tenenza di Bronte, nel catanese, ha scoperto un’evasione fiscale di quasi 20 milioni di euro. Sono tre le imprese “fantasma” e sei le persone denunciate alla Procura di Catania e di Caltagirone per reati tributari ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le fiamme gialle hanno recuperato a tassazione 12 milioni di euro di base imponibile ai fini delle imposte dirette, 5 milioni di euro di Iva dovuta, 500 mila euro di base imponibile riguardante l’Irap.

I baschi verdi hanno scoperto inoltre 1 milione e 200 mila euro quale imponibile legato all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le tre imprese con sede nella provincia etnea e attive in tutta l’isola non avrebbero presentato le dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva. Le aziende operavano nei settori delle vendite all’ingrosso di bevande e di autoveicoli.

Nel corso delle indagini sarebbero stati scoperti “rapporti fittizi” con imprese costituite ad hoc all’estero, in particolare a Malta, allo scopo di evadere l’imposta sul valore aggiunto, attraverso false vendite all’estero dei prodotti che invece restavano in Italia e che qui sarebbero stati venduti ai commercianti al dettaglio.

Maltempo, nuova frana nel messinese: sgomberate 12 persone
di BlogSicilia 19 marzo 2011 -
Il terreno nella zona di Monte Nuovo a San Fratello, in provincia di Messina, torna a scivolare e una nuova frana minaccia le abitazioni. Lo smottamento della terra è stato provocato dalla pioggia che cade insistente ormai da giorni.
Il sindaco Salvatore Sidoti Pinto ha firmato tre ordinanze di sgombero che riguardano 12 persone. Nel febbraio 2010 uno smottamento minacciò il centro abitato provocando ingenti danni. (gc)

Napoli, referendum per l'acqua: la Naldi appoggia e ospita i comitati
Napoli, 18 mar (Il Velino/Velino Campania) - Si intensfica la battaglia per l'acqua pubblica. L'hotel Royal Continental di via Partenope a Napoli – secondo informazioni raccolte dal VELINO - diventa il quartier generale dei comitati partenopei promotori del referendum per la difesa dell'oro blu. La scelta di uno dei più rinomati alberghi partenopei è stata tutt'altro che casuale poiché dettata dall'espressa volontà della proprietaria della struttura ricettiva, Teresa Naldi, vicepresidente di Confindustria Alberghi, che si è schierata da tempo a fianco dei comitati civici sia per quanto riguarda la battaglia dell'acqua, sia per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti. “Non avremmo mai pensato di tenere in questi locali le nostre riunioni – affermano esponenti no-global e rappresentanti dei movimenti –. Per anni ci siamo riuniti nei centri sociali o nelle sede più disparate per motivazioni pratiche. Poi è arrivata questa disponibilità, del tutto inaspettata, e l'abbiamo presa senza problemi o pregiudizi. D'altronde la Naldi è un'imprenditrice attenta alle tematiche ambientali, basti pensare che in questo hotel non vengono usati bicchieri o tovagliette di plastica o di carta. Questo è un modo concreto per difendere l'ambiente”. La soluzione di via Partenope, tuttavia, è considerata 'strategica' per le due anime del comitato referendario per l'acqua pubblica, visto che è composto sia gruppi provenienti dalla cosiddetta area antagonista e no-global e sia dai comitati delle zone di cosiddette 'bene' di Napoli, come Chiaia, Posillipo o Vomero. La scelta di incontrarsi al Royal, insomma, sembra rappresentare un utile trade union tra le esigenze pratiche e le finalità civiche dei comitati.
(rep/fmc) 18 mar 2011 17:54

Mpa, a Palermo costituente per nuovo partito del Sud
Palermo, 19 mar (Il Velino/Il Velino Sicilia) - Una sfida per il futuro che trova la sua ragion d'essere nell difesa del Sud. L'ha lanciata Raffaele Lombardo da Palermo, dove è in corso la costituente Mpa all'Albergo delle Povere. Davanti ad una affollata platea, il governatore della Sicilia e leader del Movimento per l'Autonomia ha spiegato così ciò che differenzia il nuovo partito dai partiti meridionalisti già esistenti, in prima istanza Forza del Sud dell'antagonista Gianfranco Miccichè: "I costituendi partiti per il Sud esistono oggi a condizione che non disturbino la Lega e sotto l'occhio vigile di Nicola Cosentino abbiamo visto violato il patto per il sud. Noi lavoriamo per affermare un'identità. La Calabria e le regioni meridionali non possono sentirsi minacciate da un movimento autonomista siciliano - ha aggiunto -. Dobbiamo rimuovere questo limite per ricostruire la vera unità del Paese". E sulla necessità di cambiare il Movimento per l'Autonomia, che lui stesso ha fondato, afferma: "Si è correntizzato, si è molto indebolito in questi anni, ha creato malumori, odi e rancori. Non abbiamo bisogno di questo, ma di armonia e comprensione".

Una forte stoccata, comunque, Lombardo l'ha lanciata contro la Lega nord, "un partito che interpreta oggi le aspirazione egoistiche di una parte del Paese che portano a non festeggiare l'unità d'Italia perchè non ci si crede, ma anche a non stare con il governo quando si fanno scelte di politica estera difficili come quelle sulla Libia". Lo slogan della costituente del nuovo partito è "Sud la naturale evoluzione". "Che peso abbiamo noi rispetto alla Lega - ha detto Lombardo -? La Lega stacca la spina al governo che pure ha dato al Nord fondi Fas e investimenti. E noi stiamo a guardare". In un passaggio Lombardo non ha mancato di parlare di alleanze future e di alleati attuali. "Senza il Partito democratico - ha detto - non avremmo realizzato riforme difficilissime, ma non possiamo oggi andare dietro alle minoranze che si sviluppano nel Pd solo per distruggere". Pronti ad una alleanza, dunque, con le forze di centrosinistra, ma non "con gente come Orlando e Fava".Il manifesto scelto dal Mpa per il nuovo progetto meridionalista vede lo Stivale, compresa la Sicilia e la Sardegna, capovolto e la scritta 'Sud la naturale evoluzione'.
(fcm/fol) 19 mar 2011 13:25

Immigrazione, Lombardo: Governo centrale non ci ha mai contattati
La Sicilia farà in fino in fondo la propria parte
Palermo, 19 mar (Il Velino/Il Velino Sicilia) - "Siamo vicini alla popolazione di Lampedusa. Ho ascoltato gli appelli del sindaco De Rubeis e sono cosciente del fatto che una simile situazione imponga interventi di solidarietà straordinaria". Lo ha detto oggi a Palermo, a margine di un convegno politico, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. "La Regione siciliana farà fino in fondo la propria parte - continua il presidente - mettendo in campo i valori dell'ospitalità e del rispetto umano che sono propri della nostra gente. Sarebbe auspicabile un raccordo con il governo centrale: purtroppo devo constatare, e me ne dispiaccio profondamente, che fino ad ora - pur in presenza di una situazione di grandissima delicatezza che può aggravarsi in qualunque momento - la Regione siciliana non e' stata ufficialmente contattata da nessuna
autorita' dello Stato". Il presidente, nel ricordare alcune misure già adottate per Lampedusa dal governo siciliano, ha sottolineato la tempestività degli interventi in materia sanitaria.

"L'assessore per la Salute, Massimo Russo - ha spiegato Lombardo - ha sempre guardato con lungimiranza alla situazione lampedusana ed ora ha garantito che e' già pronta una task force in grado di far fronte a un'eventuale emergenza sanitaria. Inoltre, Russo ha comunicato che presto verra' destinato a Lampedusa un secondo elicottero per il trasporto dei ma lati. Sotto l'aspetto sanitario siamo prontissimi a dare il nostro contributo ai migranti in difficoltà. E' il caso di ricordare che nella recente legge di riforma del sistema sanitario abbiamo espressamente previsto l'assistenza a tutte le persone a prescindere da razza, cittadinanza e religione. Adesso diventa imprescindibile il trasferimento dei migranti nei centri di accoglienza per rifugiati politici e richiedenti asilo. Diciamo no con forza all'ipotesi di una tendopoli che secondo qualcuno potrebbe rappresentare una soluzione al problema del sovraffollamento del centro di accoglienza, ma che invece creerebbe condizioni di precaria e difficile convivenza e potrebbe provocare il precipitare della situazione socio - sanitaria che è la prima cosa da evitare".
(fcm/gic) 19 mar 2011 15:21

Toghe lucane. Il gup Di Girolamo dispone l'archiviazione per 30 indagati
L'inchiesta Toghe lucane si è chiusa. Il gup ha accolto la richiesta del pm Capomolla e ha disposto l'archiviazione per 30 persone coinvolte nell'inchiesta avviata da De Magistris
19/03/2011 Il gup di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato la posizione di 30 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta Toghe Lucane su un presunto comitato d’affari che avrebbe agito in Basilicata con la complicità di politici, magistrati, professionisti, imprenditori e rappresentanti delle forze dell’ordine. Tra gli indagati la cui posizione è stata archiviata ci sono alcuni magistrati lucani; il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo; l’ex sottosegretario del governo Prodi e ora senatore del Pd, Filippo Bubbico, ed alcuni ufficiali dei carabinieri. L'inchiesta era stata aperta dall’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, oggi eurodeputato di Idv, che nell’agosto del 2008, prima di essere trasferito dal capoluogo calabrese su disposizione del Csm, aveva emesso l'avviso di conclusione indagini per 33 persone. Nei confronti degli indagati venivano ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione, corruzione in atti giudiziari, rivelazione di segreto d’ufficio e minacce a pubblico ufficiale. Il fascicolo era poi passato al pm Vincenzo Capomolla che dopo avere sentito gli indagati aveva provveduto a formulare le richieste di archiviazione. A queste si erano opposte alcune parti offese. Da qui la necessità di fissare un’udienza preliminare davanti al gup, che si è conclusa venerdì scorso. Oggi il deposito della decisione. http://www.ilquotidianoweb.it/it/calabria/catanzaro_toghe_lucane_gup_digirolamo_archiviazione_4454.html

Il Sud non aspetti la manna dal cielo
di Antonio Schembri 19 marzo 2011 - Non più di 40 giorni. Questo il lasso di tempo indicato dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, per fissare l’avvio della Costituente della nuova forza politica che rifonderà il Movimento per l’Autonomia. Scopo del progetto, dar voce, “con uno spirito nuovo e diverso, a tutto il Mezzogiorno, indicando un modello di sviluppo efficace per l’intera area”.

Tra i presupposti di questo obiettivo, ha detto Lombardo, “il rinnovo della classe dirigente siciliana, che in questi anni non ha reso secondo le aspettative, cedendo a volte ai personalismi”. Sul solco dell’ esperienza politica dell’Mpa, durata 6 anni ma indebolitasi per il formarsi di correnti interne e conseguenti malumori e rancori, è il riscatto del Sud basato su regole nuove e obiettivi di lungo respiro, l’idea traino del progetto del nuovo partito, annunciato questa mattina a Palermo, all’Albergo delle Povere.

A un giorno dal 150° anniversario dell’Unità italiana, l’iniziativa punta, ha spiegato Lombardo, “a recuperare il gusto della lotta e dell’impegno politico, in una fase in cui il divario tra Nord e Sud è più ampio che mai”.

“Occorre una forza d’ispirazione meridionalista per arginare le logiche dello sperpero e del clientelismo e tornare a valorizzare le risorse del Mezzogiorno”, ha continuato; specificando, subito dopo, che il nuovo movimento non somiglierà a quei partiti per il Sud che stanno oggi nascendo con l’incarico però di non disturbare la Lega, la quale condiziona di fatto le scelte del governo nazionale.

 La finalità del post Mpa, rimarca Lombardo, “è lavorare per affermare l’identita’ del Mezzogiorno. E, nel concreto, riaccendere i riflettori sui temi delle infrastrutture, della fiscalità di vantaggio e delle riforme per emarginare la malapolitica e la criminalità. Ossia, i punti principali del Patto per il Sud, che però, ha sottolineato, “il Governo ha violato”.

Il messaggio è chiaro: inutile aspettare come manna dal cielo interventi concreti da uno Stato con un debito pubblico pari al 120% del Pil che continua a favorire il Nord. “Il Governo lo ha del resto dimostrato con la scelta di dedicare parte delle risorse del Fas (il fondo per le aree sottoutilizzate) per misure anticrisi che hanno avvantaggiato di fatto il sistema produttivo del settentrione, nonché per pagare le multe inflitte dall’Unione europea agli allevatori che non hanno rispettato le regole sulle quote latte”

Riguardo alla guida della nuova entità politica, ha specificato Lombardo, “non sono certo io a propormi come tale, né è da me che partiranno indicazioni vincolanti”.La scelta, dovrà invece essere determinata dal “libero confronto che partirà dalla Sicilia”.

Auspicabile, come ventilato nei giorni scorsi, una personalità di prestigio, un intellettuale non avvezzo alle logiche della politica militante e capace invece di interpretare le istanze della società civile e dei giovani

Vale lo stesso per le alleanze: “Andranno costruite sul campo”, dice Lombardo. Non è però possibile immaginare accordi con un Pdl orientato verso il mantenimento di uno ‘statu quo’ che sta portando la Sicilia ad affondare, né con le frange estreme del centro sinistra, attive in Italia dei Valori Ecologia e Libertà, che si oppongono all’attuale allenza con il Pd, partito con cui abbiamo percorso un importante tratto di strada verso le riforme”.

Rinnovabili, CGIL: a rischio settore con 100mila addetti
«Con taglio incentivi da decreto Romani, serve nuovo piano energetico». CGIL rilancia proposte su Sciopero Generale 6 maggio
Fonte: © CGIL.it - Pubblicata il 19/03/2011
ROMA - Il taglio agli incentivi alle rinnovabili rischia di mettere in ginocchio un settore che conta oltre 100mila addetti e il futuro di centinaia di aziende. Nel corso di questi anni, infatti, le energie rinnovabili hanno offerto concrete opportunità di crescita industriale, creando un segmento di occupazione «verde» che nel tempo ha superato per dimensioni settori tradizionali come quello della ceramica e del legno. L’impatto del decreto approvato dal governo - in attesa di ridefinire il meccaniscmo degli incentivi come annunciato ieri - si prospetta infatti «catastrofico» nei confronti di un settore fatto di 85mila imprese e che, soprattutto, è l’unico in crescita, e non in recessione, nel Mezzogiorno. Da un dossier dell’Ires «Energia e lavoro sostenibile», a cura del Forum «Energie Rinnovabili e Sostenibili» della CGIL Nazionale, il sindacato di Corso d’Italia rilancia le ragioni dello sciopero generale in programma il prossimo 6 maggio sui temi del fisco e del lavoro.

Il campo delle rinnovabili ha registrato dal 2007 ad oggi un monte di investimenti pari a 3,5 miliardi di euro per una produzione pari a 6 mila megawatt. Per dare un’idea la CGIL fa un parallelo: «Per costruire un reattore nucleare che produce 1.600 megawatt è necessario un investimento che oscilla tra i 4 e i 5 miliardi di euro». Il lavoro dell’istituto di ricerca della CGIL entra nel dettaglio di come è ripartita l’occupazione «verde» sottolineando come i settori delle rinnovabili più importanti sono l’eolico, con circa 10 mila addetti; il solare fotovoltaico, con circa 5.700 unità; e il comparto delle biomasse con pressappoco 25mila occupati. Il resto dell’occupazione verde si distribuisce con il geotermico, il solare termico, il mini idrico e le altre forme minori di produzione di energia da Fonti energetiche rinnovabili (Fer) che impiegano, tra diretti e indiretti, circa 50 mila lavoratori.

I primi effetti indotti dal decreto si sono registrati a Scandicci, in provincia di Firenze, allo stabilimento ‘Italia solare industrie’. La cordata di imprenditori Easy Green (Gattorno, Bassilichi, Angelantoni) che doveva riavviare dal primo marzo la linea per la produzione di pannelli solari, si è tirata indietro alla luce del provvedimento del governo. Da qualche giorno i 370 dipendenti della fabbrica si sono barricati all’interno dello stabilimento per una occupazione che andrà avanti a oltranza. Sempre in Toscana, a Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo, c’è stata una manifestazione che ha coinvolto la ‘Power One’ - multinazionale americana con stabilimenti sparsi in tutto il mondo - che produce pannelli fotovoltaici. L’azienda impiega complessivamente circa 800 dipendenti, che salgono a 1.300 considerando l'indotto: nei giorni scorsi hanno protestato contro il taglio degli incentivi per le energie rinnovabili che mette in serio pericolo il futuro della
multinazionale in Italia.

Sono soprattutto le prospettive del settore, antecedenti alle decisioni di una stretta ai bonus varata dal governo, a fornire l’importanza strategica del settore sul piano economico e occupazionale. «Dall’analisi effettuata sui diversi studi realizzati - spiega il dossier Ires – sia da osservatori nazionali che internazionali sono infatti emerse interessanti possibilità di sviluppo delle rinnovabili secondo le quali, nella ipotesi di massima potenzialità delle opportunità, l’occupazione lorda nel settore delle rinnovabili può raggiungere, secondo le più rosee aspettative, le 250 mila unità con una predominanza delle biomasse, del fotovoltaico e dell’eolico».

Sul decreto la CGIL non si pone in maniera pregiudiziale contro la riduzione degli incentivi per le rinnovabili, «ritenendo infatti che un naturale abbassamento sia nella natura stessa dell’incentivo», ma sostiene sia «inammissibile la revisione retroattiva del periodo di vigenza degli incentivi». Secondo il decreto Romani, infatti, il fotovoltaico potrà godere degli incentivi previsti dal terzo conto energia (2011-2013), fissati nell’agosto dello scorso anno ed entrati in vigore il primo gennaio 2011, solo fino al 31 maggio sempre di quest’anno, e non più fino al 2013. Successivamente a tale data verranno stabilite nuove tariffe e nuove modalità di incentivazione, ridotte rispetto a quelle previste dal terzo conto energia solo 6 mesi prima, che dovranno essere rese note a breve. A preoccupare infatti è il cambio delle regole mentre si sta giocando: «Bisogna salvaguardare gli investimenti che sono stati avviati con il quadro precedente di incentivazione e, allo stesso tempo, bisogna dare certezza alle imprese che scommettono e alle banche che investono per non esporre l’Italia al rischio di screditarsi con l’intera comunità finanziaria internazionale».

Il tema delle rinnovabili si intreccia con il dibattito che si è riaperto sul ritorno al nucleare, alla luce dei disastri prodotti dal terremoto in Giappone. «La CGIL - spiega il segretario confederale Fabrizio Solari - ribadisce il proprio dissenso sulla scelta del nucleare, che è antecedente alla tragedia in corso in Giappone ed è conseguente ad un giudizio di merito sul piano stesso». Ora più che mai, sostiene il dirigente sindacale, «occorre riflettere sul futuro modello energetico del Paese, certamente ribadendo la scelta dello sviluppo delle energie rinnovabili, del risparmio e dell'efficienza energetica e per questo confermiamo la nostra opposizione al decreto Legislativo del Governo che modifica unilateralmente gli incentivi economici per lo sviluppo delle rinnovabili».

Solari, allo stesso tempo, sostiene la necessità di «misurarsi con uno scenario che assicuri l’energia necessaria allo sviluppo del Paese che, con ogni evidenza, non può essere basato sulla tecnologia nucleare oggi disponibile». Per questo, anche alla base delle rivendicazioni dello sciopero del 6 maggio, la CGIL chiede che «si rimetta mano alla revisione del Piano energetico nazionale mobilitando tutte le risorse intellettuali e tecnologiche allo scopo di assicurare, nel rispetto - conclude - delle compatibilità ambientale e della sostenibilità economica, il fabbisogno energetico del Paese».

Iglesias, Silvia non può andare a scuola. Tutta la classe si trasferisce a casa sua. Silvia ha una malattia che la immobilizza a letto e non può andare a scuola, così la sua classe si trasferisce a casa sua per fare lezione con lei. L'Istituto minerario di Iglesias ha ricevuto a Cagliari il premio "Le chiavi di scuola", organizzato dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish).

"Sono otto i progetti premiati sui 350 presentati - ha spiegato Francesca Palmas, dell'Abc e coordinatrice del Comitato per il concorso - riguardano le scuole di ogni ordine e grado che si sono distinte per un'esperienza positiva nell'ambito della piena integrazione, non solo didattica, ma anche sociale". La storia di Silvia ha convinto la giuria ad assegnare all'istituto un riconoscimento speciale. Silvia, di Narcao, ha 16 anni e frequenta la terza liceo dell'Istituto Minerario. In videoconferenza segue tutte le lezioni, e una volta la settimana i compagni si trasferiscono a casa sua, per creare l'atmosfera della classe. "Mi sento uguale agli altri - ha detto Silvia, che ha sempre il sorriso sulle labbra - solo un pochino diversa, con qualche difficoltà in più, ma in informatica non mi batte nessuno, o quasi".

In un giorno più pioggia che in un mese intero
AVEZZANO Per comprendere appieno la portata delle piogge torrenziali, che hanno causato allagamenti e frane, basta riflettere sui dati forniti ieri dall'ing. Claudio Aureli dell'Arssa. «La stazione pluviometrica dell'Incile - comunica Aureli in una nota - ha registrato i seguenti valori: pioggia caduta nelle 24 ore del 16 marzo 2011 mm. 111,5; pioggia caduta nelle 24 ore del 17 marzo mm 46,8; valore medio trentennale della pioggia caduta nell'intero mese di marzo mm 51,4; neve sciolta nel corso del 16 marzo nei dintorni del valico di Gioia Vecchio cm 40. Nella sola giornata del 16 marzo - sottolinea Aureli - è precipitata una quantità di acqua pari a circa due volte quella che normalmente cade nell'intero mese di marzo. In 48 ore il Fucino ha ricevuto un volume idrico pari a circa tre volte quello mensile. Gli invasi - conclude l'ing. Claudio Aureli - sono l'unica soluzione per mitigare le piene e accumulare l'acqua a scopo irriguo».

In aumento le ore di cassintegrazione
Crescono vertiginosamente le ore di cassaintegrazione nella provincia dell'Aquila per il settore industria. Sono queste le parole del Segretario Generale della Cgil, Umberto Trasatti, che descrive la situazione occupazionale della provincia aquilana come estremamente critica. Nel 2008 le ore sono state 850 mila, nel 2009 sono state 7 milioni e guardando l'andamento del primo bimestre del 2011, si prevedono circa 10 milioni di ore. Dalle ore di cassa integrazione autorizzate dall'Inps, nei mesi di gennaio e febbraio, si può notare come il totale delle ore è raddoppiato, passando dalle 841.348 del primo bimestre del 2010 a 1.692.118 di gennaio e febbraio di quest'anno. Il 6 maggio prossimo la Cgil nazionale ha proclamato lo sciopero generale di quattro ore, ma Trasatti ha intenzione, per i lavoratori aquilani, di raddoppiare le ore di protesta.
M. Gianc.

La «febbre d'azzardo» colpisce il 57,5% del molisani
A livello nazionale, sono circa 15 milioni gli italiani che hanno giocato somme di denaro nel gioco almeno una volta nel corso della vita, il 38,3% della popolazione compresa tra 15 e 64 anni. L'identikit del giocatore "una tantum", secondo l'agenzia specializzata Agipronews, è quello di un uomo giovane, tra i 25 e 44 anni, con un livello di istruzione medio-alto. I territori regionali con percentuali più basse di giocatori sono invece la Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige (31,9%). L'80% dei giocatori ha un profilo "non a rischio", il 20%, pari a 3 milioni di persone, potrebbe invece essere a rischio, mentre una quota pari allo 0,8% della popolazione (120 mila persone) risulta invece appartenere pienamente al profilo di giocatore patologico.

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