domenica 6 novembre 2011

Federali.mattino_6.11.11. Cromwell: È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.----Berlusconi: Mi spiace di deludere i nostalgici della Prima Repubblica quando i governi duravano in media 11 mesi, ma la responsabilità nei confronti degli elettori e del Paese impongono a noi e al nostro Governo di continuare nella battaglia di civiltà che stiamo conducendo in questo difficile momento di crisi.----Sacconi: Questo atteggiamento, secondo il ministro, è davvero colpevole perché rende alcuni soggetti politici interlocutori impossibili per governare questo tempo.

Ecco il discorso di Cromwell che dà il titolo all'editoriale del Financial Times contro Berlusconi
Dichiarazione del Presidente Silvio Berlusconi
Sacconi: "L'Italia violentata da una guerra civile"
Merkel, un decennio per assestare conti
Grecia, Papandreu punta a un governo di unità popolare



Ecco il discorso di Cromwell che dà il titolo all'editoriale del Financial Times contro Berlusconi
a cura di Angela Manganaro
Scioglimento del Parlamento permanente
È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene del Commonwealth? Voi, sporche prostitute, non avete forse profanato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con immorali principi e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per un'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia! Basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave.
In nome di Dio, andatevene!
 05 novembre 2011

Dichiarazione del Presidente Silvio Berlusconi
5 Novembre 2011
Girano nei palazzi romani chiacchiere e pettegolezzi su un argomento: le dimissioni di questo Governo.
Mi spiace di deludere i nostalgici della Prima Repubblica quando i governi duravano in media 11 mesi, ma la responsabilità nei confronti degli elettori e del Paese impongono a noi e al nostro Governo di continuare nella battaglia di civiltà che stiamo conducendo in questo difficile momento di crisi.

Sacconi: "L'Italia violentata da una guerra civile"
 Il ministro del Welfare
A Bologna per presentare il suo libro: "In questi tre anni è mancata la coesione politica"
Bologna, 5 novembre 2011 - Da quando è al governo Silvio Berlusconi "l'Italia è stata violentata da una guerra civile". Ne è convinto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che a margine della presentazione del suo libro a Bologna ha aggiunto: "Alcuni soggetti politici sono interlocutori impossibili per governare".
Interpellato sull'ennesimo invito del presidente della Repubblica ad una maggiore coesione sociale, Sacconi ha detto che "il dialogo sociale deve essere uno strumento per accelerare l'attuazione delle misure che abbiamo concordato con l'Europa e non per impedirle". Poi ha precisato che "l'Italia è un paese nel quale la coesione politica in questi tre anni e mezzo non c'è stata. L'Italia è stata violentata da una guerra civile ancorché non guerreggiata, usando la crisi globale come una clava per regolare i conti all'interno".
Questo atteggiamento, secondo il ministro, è "davvero colpevole" perché "rende alcuni soggetti politici interlocutori impossibili per governare questo tempo".

Merkel, un decennio per assestare conti
Germania ha inserito un freno a indebitamento
05 novembre, 11:55
(ANSA) - ROMA, 5 NOV - ''Ci vorra' un decennio per stare meglio''. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel.
''Vediamo che questa e' una strada molto faticosa che si deve affrontare passo dopo passo - ha detto la Merkel -. Gli stati hanno sostenuto spese maggiori delle entrate per molti anni e questa crisi non si risolve in un solo colpo''. ''E' molto importante che la Germania abbia inserito un freno all'indebitamento e che tutti gli Stati europei lo facciano''.

Grecia, Papandreu punta a un governo di unità popolare
05 novembre 2011
Atene - Il premier socialista greco Giorgio Papandreou ha avviato oggi una serie di consultazioni con i capi dei partiti dell’opposizione per formare un governo di unità nazionale - del quale cederà ad altri la conduzione - allo scopo di tirar fuori la Grecia dalla grave crisi politica ed economica in cui il Paese si dibatte da oltre due anni.
Intanto, secondo quanto riferiscono in serata varie fonti giornalistiche ad Atene, Papandreou intenderebbe dimettersi e accettare come premier per il nuovo esecutivo una personalità di area moderata. Sinora tutte le voci coincidono sul nome di Stavros Dimas, ex commissario dell’Ue, con il presupposto che la sua candidatura venga accettata da Antonis Samaras, leader di Nea Dimocratia, principale partito dell’opposizione (centro-destra).
Dopo essere riuscito, la notte scorsa, ad ottenere con una risicata maggioranza (153 sì e 145 no) la fiducia del Parlamento, in tarda mattinata il premier si è presentato dal capo di Stato Karolos Papoulias al quale ha chiesto di aprire consultazioni in vista della formazione di un nuovo esecutivo di transizione e con un ampio consenso.
«Farò tutto ciò che è in mio potere per la formazione di un governo di ampia collaborazione» ha detto Papandreou arrivando stamani al palazzo presidenziale. «La mancanza di un consenso rischierebbe di preoccupare i nostri partner europei circa la nostra volontà di restare nell’euro», ha aggiunto. Papoulias, dal canto suo, si è impegnato a «fare ogni sforzo per la ricerca di un’intesa» e per questo, ha detto, chiederà ai capi dei partiti politici di pronunciarsi circa la loro eventuale partecipazione alla formazione di un governo di coalizione.
 Ma anche se Papandreou si è detto pronto a negoziare su tutto - obiettivi, composizione e calendario - del nuovo esecutivo, il compito si preannuncia comunque estremamente difficile a fronte dell’intransigenza dimostrata dal suo rivale conservatore Samaras, che ancora oggi è tornato a chiedere per l’ennesima volta elezioni anticipate immediate che per il premier sarebbero invece «catastrofiche» per la Grecia.
Frattanto, nel pomeriggio, si è appreso che domani alle 13:00 il presidente Papoulias riceverà Samaras, per discutere con lui delle prospettive per la formazione di un governo di unità nazionale. Continuano intanto anche le pressioni su Papandreou e Samaras sia da parte dei partner europei della Grecia sia da parte di molti parlamentari di entrambi i due maggiori partiti greci affinché si giunga ad un accordo nella speranza che il leader di Nea Dimocratia faccia un passo indietro.
 Secondo il solitamente bene informato sito Zougla gr., Elmar Brok, dirigente del Partito Popolare Europeo, ha chiesto con insistenza a Samaras di acconsentire alla formazione del nuovo governo. Brok, stretto collaboratore del cancelliere tedesco, ha trasmesso a Samaras il messaggio di Angela Merkel secondo cui per lunedì 7 novembre la Grecia dovrà avere un nuovo governo in modo da riportare la tranquillità nei mercati finanziari.
La stessa fonte ha riferito di telefonate da parte di altri quadri dirigenti del Partito Popolare Europeo ad altre personalità di centro-destra in Grecia per contribuire al buon esito dei colloqui in corso per la formazione del nuovo governo. Intanto, nonostante tutte le apparenze, sostiene sempre Zougla gr., le trattative fra Pasok e Nea Dimocratia proseguono intense.

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