mercoledì 21 dicembre 2011

Federali_mattino_21.12.11. Alla fiera dell’est, per due soldi, di seconda mano, mercedes bmw ed audi dalla Baviera – Ue, Ecco l'elenco dei fondi assegnati, paese per paese: Albania: 82 milioni, Bosnia Erzegovina: 91 milioni, Croazia: 39 milioni, Ex Repubblica jugoslava di Macedonia: 28,9 milioni, Islanda: 12 milioni, Kosovo: 62,9 milioni, Montenegro: 26,5 milioni, Serbia: 178,5 milioni, Turchia: 233 milioni, Programmi con piu' beneficiari: 210 milioni.----L'economia tedesca sembra resistere con successo al trend recessivo dell'Europa occidentale, afferma il presidente dell'Ifo, Hans-Werner Sinn.----Caserta. A 140 anni dalla richiesta la Reggia avrà una pinacoteca.

Caserta. A 140 anni dalla richiesta la Reggia avrà una pinacoteca
Napoli. Rifiuti, c'è il piano per riduzione e riciclo
Potenza. Personale, troppe spese. La Corte dei Conti «bacchetta» la Regione
Terranova Di Pollino. Scandalo assunzioni gestito da Pd e Tempor.
Il Natale della Germania felix
Ue: Fondi pre-adesione, in arrivo 1 mld per Balcani e Turchia
L'impero sulle nostre spalle
Ticino. La Camera di commercio: "Ci attende un 2012 preoccupante"



Caserta. A 140 anni dalla richiesta la Reggia avrà una pinacoteca
Ad annunciarlo il presidente Cesaro. L'interrogazione presentata nel 1870 al consiglio provinciale di Napoli
CASERTA - Dopo 140 anni, sarà attuata una delibera della Provincia di Napoli. Ad annuncialo è il presidente Luigi Cesaro, durante l'inaugurazione della mostra pittorica «I luoghi e la memoria del paesaggio». Il provvedimento del 1870 prevedeva una galleria d'arte nella Reggia di Caserta. «Grazie al lavoro del Pio Monte della Misericordia, - ha spiegato Cesaro nei prossimi mesi riusciremo ad aprire presso la Reggia di Caserta una pinacoteca della Provincia di Napoli».
L'INTERROGAZIONE DEL 1870 - «In questo modo - ha proseguito Cesaro - risponderemo finalmente ad un'interrogazione fatta nel 1870 al consiglio provinciale di Napoli, di cui conserviamo il verbale, dove si chiedeva appunto quando e dove fosse possibile allestire un museo con le opere di proprietà dell'ente. Meglio tardi che mai. Se non altro potrò essere ricordato come il Presidente che riuscì a far rispettare dopo 140 anni una delibera del consiglio».
LA MOSTRA NAPOLETANA - L'esposizione allestita alla Quadreria del Pio Monte della Misericordia, in via Tribunali, è composta da una sessantina di tele, quasi tutte dell'800 napoletano, di proprietà dell'ente di piazza Matteotti. In mostra quadri raffiguranti paesaggi napoletani ottocenteschi affiancati da fotografie che ritraggono lo stato odierno di quegli stessi luoghi.

Napoli. Rifiuti, c'è il piano per riduzione e riciclo
Approvate due delibere: pianificazione e ciclo integrato
NAPOLI - Due delibere in tema rifiuti. Dopo vent'anni, la Regione si dota di uno strumento di pianificazione strategica in materia di rifiuti. Contestualmente, viene avviata anche l'attività per la definizione del Piano attuativo integrato per la minimizzazione dei rifiuti, «in coerenza con la linea tracciata dalla Ue e con il patto dei sindaci». Parole dell'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano. Dunque, viene adottato il Piano di gestione dei Rifiuti urbani della Campania, modificato in base alle osservazioni pervenute nel corso delle consultazioni pubbliche e del parere della Commissione competente sulle valutazioni ambientali. «Si tratta - dice l'assessore Romano - di una delibera fondamentale anche in relazione alla procedura di infrazione della Ue ed è propedeutica allo sblocco delle risorse comunitarie dell'Obiettivo 1. Alla redazione del Piano in questa sua versione definitiva hanno partecipato istituzioni, associazioni e singoli cittadini: le oltre 600 osservazioni pervenute dimostrano una forte partecipazione della società civile».

RIDUZIONE RIFIUTI - L'altro provvedimento della giunta riguarda il piano per la riduzione dei rifiuti. «La riduzione dei rifiuti rappresenta - sottolinea Romano - è uno dei punti più importanti della cosiddetta filosofia delle 4 erre in materia di rifiuti: Riduzione, Riutilizzo, Recupero e Riciclo. Il Piano per la riduzione dei rifiuti sarà curato dall'assessorato all'Ambiente, in raccordo con il ministero dell'Ambiente e anche con la collaborazione del Coordinamento Agende 21 locali italiane (in ordine alla diffusione e valorizzazione di studi, ricerche e buone pratiche per lo sviluppo sostenibile), dell'Arpac (per ciò che attiene, in particolare, il monitoraggio e l'elaborazione di dati statistici a supporto delle politiche di gestione dei rifiuti), della Federazione italiana Servizi pubblici di Igiene ambientale (che fornisce consulenza tecnico-amministrativa per una gestione efficiente, efficace e trasparente del ciclo integrato dei rifiuti dalla riduzione a monte fino all'incentivazione della raccolta differenziata), del Consorzio nazionale Imballaggi e del Consorzio Italiano Compostatori».

Potenza. Personale, troppe spese. La Corte dei Conti «bacchetta» la Regione
di ANTONELLA INCISO
POTENZA - Il personale costa troppo e la spesa ad esso relativa deve essere ridotta. La spesa corrente legata al funzionamento della macchina amministrativa regionale deve essere tagliata. Ed anche in tempi brevi. La nuova «tegola» sulla Regione arriva da una delibera della Corte dei Conti sull’analisi della gestione finanziaria relativa al 2010. Un provvedimento di circa 187 pagine in cui viene messo nero su bianco che «la Regione deve urgentemente ridurre, quanto più possibile, le spese correnti relative al funzionamento della struttura amministrativa allargata» e «aumentare la percentuale di spesa relativa alla programmazione».
Questo nonostante l’ente abbia rispettato gli equilibri di cassa e di bilancio e, per quanto riguarda le entrate, la previsione definitiva (5.4 miliardi di euro) sia maggiore di quella iniziale (5,18 per cento) anche se più bassa dei valori dell’anno precedente. Nel dettaglio, poi, secondo la Corte dei Conti, le spese per il personale sono aumentate, passando da circa 50 milioni di euro del 2008 a 53 milioni di euro del 2010.
«Dai calcoli che è stato possibile effettuare è emerso che, considerando congiuntamente le spese rilevanti di Giunta e Consiglio impegnate in ciascun anno, entrambe al netto delle componenti escluse, non emerge una riduzione, ma un incremento delle spese del personale - dicono i giudici - La stessa spesa, invece, risulterebbe decrescente (52.843.578,20 euro nel 2008, 52.816.100,19 euro nel 2009 e 52.531.008,65 euro nel 2010) solo qualora si provvedesse a ricomputare le spettanze di cui sopra si è detto con le modalità indicate dalla Regione».
I giudici contabili, poi, puntano il dito sulle criticità legate all’incompletezza delle informazioni trasmesse sulle spese di collaborazione esterna. «Anche quest’anno nessuna informazione è pervenuta relativamente alle consulenze ed in generale relativamente ad incarichi esterni e collaborazioni di tipologia diversa dalle co.co.co - si legge ancora - nè è stato riferito se sussistono tipologie di monitoraggio unitario e di rilevazione contabile complessiva delle predette spese». Di qui la necessità di adottare «misure correttive» e in attesa «che siano forniti tutti i dati necessari a ricostruire u n’adeguata serie storica» i giudici contabili spiegano «di non poter esprimere alcuna valutazione».

Terranova Di Pollino. Scandalo assunzioni gestito da Pd e Tempor.
 Interinali: infornata a 10 giorni dal voto
Dieci vigili per un comune di 1.300 abitanti, quattro vigilantes tre autisti e due posti all’ufficio Turismo per 2 parenti dei consiglieri. Sessanta mila euro del Programma Senisese per 19 contratti a tempo tramite Tempor a ridosso delle elezioni. La Regione autorizza e il Comune lo stesso giorno mette a gara il servizio di fornitura di lavoro a tempo
20/12/2011  TERRANOVA DI POLLINO - E' un venerdì come tanti a Terranova di Pollino, uno di quei giorni in cui, nell'ora di punta, in giro per le strade del borgo, non ci sono più di una quindicina di persone, tra fedeli diretti in chiesa, i soliti frequentatori del bar della piazza, e qualche donna che va a fare la spesa. Eppure, qualcosa di diverso sta per accadere: una squadra di ben 14 vigili si prepara ad attraversare il paese, con in testa il primo cittadino Vincenzo Golia, e qualche fedelissimo dell'amministrazione comunale. Solo pochi giorni prima lo stesso sindaco aveva ufficialmente dato il via al servizio di trasporto turistico, con tre nuovi autisti alla guida di due autobus semivuoti che collegano il centro a località Casa del Conte. Ma cosa sta accadendo nel piccolo paese alle porte del Pollino, che non conta poco più di mille e trecento abitanti e dove l’evento più importante dell’anno è la festa della Pietà a settembre? Ebbene, qualcosa d'importante sta accedendo, eccome. Succede che manca poco più di una settimana dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Il sindaco uscente è ricandidato alla guida della lista del Partito democratico. Che gli amministratori conservino i fuochi d'artificio migliori per gli ultimi mesi di mandato, è prassi dappertutto. Ma quello che è successo a Terranova in occasione delle amministrative del 2009 (l'appuntamento alle urne era per il 6 e 7 giugno) potrebbe avere dei risvolti inquietanti. Il comune governato dal Pd, infatti, non fa eccezione alla regola e a poche settimane dal voto fa un'infornata di 19 lavoratori interinali: tre autisti, quattro vigilantes di siti di interesse turistico, dieci vigili e due unità per la gestione dell'Ufficio turistico comunale creato per l’occasione. Forniture di lavoro temporaneo che non dureranno più di qualche mese. Poi, di nuovo tutti a casa.
 Il gran da fare al Comune inizia ad aprile, cioè a due mesi dalla chiamata alle urne. L'occasione arriva dal Programma speciale Senisese: 5 milioni di euro assegnati dalla regione ai 15 comuni dell'area. A Terranova, come agli altri paesi, spettano 333.333,00 euro. Come vanno spesi?
 I fondi assegnati dal programma dovrebbero essere indirizzati alla promozione dello sviluppo del comprensorio, attraverso la realizzazione di progetti di valorizzazione delle risorse turistiche, storico-ambientali, culturali e sportive. Ad aprile del 2009 il Comune di Terranova decide che parte di quei soldi, precisamente 60.330 euro, vanno utilizzati per un progetto esecutivo di servizi pubblici e collettivi. Previsti: l'istituzione e la gestione di servizio di un trasporto turistico per 20.000 euro, gestione dei siti di interesse turistico per 15.000 euro, gestione della vigilanza territoriale per altri 15.000 euro e istituzione di un ufficio turistico per i restanti 10.333 euro.
 A fine aprile, il dirigente dell'Ufficio programmazione e controllo di gestione del dipartimento di Presidenza della giunta autorizza l'utilizzo dei fondi, pari al 30% della somma totale spettante. La determinazione porta la data del 23 aprile. Non c'è da perdere tempo, alle elezioni manca poco. E, infatti, quello stesso giorno il Comune invia lettere di invito per le quattro gare ufficiose per l'affidamento del servizio di fornitura lavoro temporaneo a tre ditte: la Tempor, l'Adecco e la Manpower. Guarda caso, ad aggiudicarsi tutte e quattro le gare, sarà la Tempor, ovvero l'azienda finita nell'inchiesta della Procura di Potenza sul clientelismo all'Arpab. Che al Comune si lavori a ritmi elevati per stringere sui tempi e arrivare prima del voto lo si capisce dai numerosi errori che infarciscono gli atti ufficiali. Date sbagliate, come quelle riportate sul documento in cui si formalizza l’affidamento per la fornitura di due prestatori di lavoro temporaneo per il costituendo ufficio turistico: nel documento si legge che la commissione aggiudicatrice della gara si riunisce l'11 maggio, quando la stessa commissione - come è scritto solo qualche rigo dopo - è stata nominata il 12 maggio: l'organismo si sarebbe riunito prima di nascere. E questo è solo uno degli esempi. Sta di fatto che tra il 12 e il 15 maggio il Comune approva tutti i verbali di gara. Poco meno di due settimane bastano all'agenzia di lavoro interinale per individuare e selezionare i fortunati interinali che potranno avere un posto di lavoro, anche se solo a tempo determinato. Autisti, vigilanti e addetti all'ufficio turismo sarebbero stati anche formati visto che, allegata agli atti, c'è un'autodichiarazione del legale rappresentate della Tempor che, sotto la propria responsabilità, dichiara che la società si è impegnata a fornire lavoratori già adeguatamente formati. C'è qualcuno pronto a giurare che dai telefoni del municipio siano partite molte chiamate dirette. E a questo punto il caso ci mette di nuovo lo zampino: i lavoratori individuati hanno tutti la residenza a Terranova. Insieme ai loro familiari saranno chiamati alle urne dopo solo pochi giorni. Insomma, tutta l'operazione sarebbe stata chiaramente finalizzata a “comprare” voti. Ne è convinto il presidente del circolo comunale dell'Idv, Giuseppe Carbone, che ha raccolto la documentazione sul caso, con la ferma intenzione di inviare tutto alla Procura della Repubblica. Quelle strane manovre al municipio, proprio a pochi giorni delle elezioni, non potevano passare inosservate ai candidati della lista d’opposizione. I consiglieri, insospettiti dall'urgenza dei provvedimenti, e dalle strane coincidenze elettorali, hanno più volte provato a chiedere copia degli atti che però sarebbero stati resi noti - secondo l'opposizione - solo a cose già fatte. Il tutto sarebbe stato caratterizzato da mancanza assoluta di trasparenza. Sarà la Procura ad accertare i fatti e stabilire se si sia trattato di manovre pre elettorali, finalizzate al consenso elettorale. Ma certo qualche dubbio viene da porlo: è davvero possibile che i soldi destinati alla promozione dello sviluppo e alla valorizzazione del territorio vengano utilizzati per creare 19 posti di lavoro durati solo qualche mese? E cosa se ne fa un comune di 1300 abitanti di ben 10 vigili? Sui documenti ufficiali si motiva il ricorso alla fornitura temporanea di manodopera con la necessità “di assicurare un presidio capillare costante del territorio”. Basti pensare che una città come Melfi, alle prese con ben altre problematiche, in organico ha meno unità.
 E, ancora, i quattro vigilantes assicurati per il servizio di gestione dei siti di interesse turistico, di cosa si sono occupati effettivamente? C'è poi un'altra coincidenza che non è sfuggita ai consiglieri d'opposizione. Tra i 19 interinali figurano anche le due unità assegnate all'ufficio turistico creato ad hoc: si tratta della nipote dell'ex sfidante di Golia, Domenico Vita, passato, in quella tornata elettorale, nella lista di maggioranza e della figlia dell'ex assessore al Turismo, Salvatore Guarino. In un comune piccolo come quello di Terranova potrebbe trattarsi solo di un caso. Ma certo è che tante coincidenze messe insieme potrebbero costituire più di una prova.
Rosamaria Fortunato

Il Natale della Germania felix
Cresce la fiducia di imprese e consumatori
Nonostante il clima pesante che si respira in Europa, la prima economia del Vecchio continente continua a tirare. E il merito non è soltanto più della formidabile macchina esportatrice tedesca
 dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO - Vola la fiducia dei consumatori e lo shopping natalizio va a livelli storici; vola il clima di fiducia delle imprese e la prima potenza economica europea si sente ancora immune al pericolo recessione. I dati forniti ieri indicano che la Germania si sta sganciando dal trend del resto dell'Europa occidentale e che, nonostante la crisi internazionale, industria, consumi e occupazione scoppiano ancora di salute. L'indice di fiducia dei consumatori, calcolato e pubblicato dalla Gesellschaft fuer Konsumforschung (GfK, società per le ricerche sul consumo), si è attestato a 5,6 punti, come nel mese precedente, contro un'attesa di soli 5 punti netti degli analisti. Allo stesso tempo l'indice del clima degli affari pubblicato dall'istituto economico Ifo di Monaco, e ritenuto il più autorevole barometro della congiuntura nella Repubblica federale, è salito dai 106,6 punti di novembre a 107,2 di dicembre.
"L'economia tedesca sembra resistere con successo al trend recessivo dell'Europa occidentale", afferma il presidente dell'Ifo, Hans-Werner Sinn. Interrogati sulle condizioni attuali delle loro imprese, i settemila imprenditori coinvolti dal sondaggio la giudicano positiva, con 116,7 punti, e le aspettative per i prossimi mesi migliorano, dai 97,3 punti di novembre ai 98,4 punti di questo mese. Secondo Rainer Sartorius, di Hsbc Trinkhaus, "i dati indicano fiducia che la congiuntura tedesca non cederà. I primi due trimestri dell'anno prossimo saranno molto deboli, ma prevediamo che in seguito l'economia  tedesca riprenderà a
correre".
Da un lato l'export di beni di produzione industriali e prodotti di consumo - auto, elettronica, e prodotti di ogni grande branca industriale moderna - continua a tirare, dall'altro la domanda interna, sottolinea Spiegel online, a differenza che in altri paesi europei e dopo anni di stagnazione a casa, sta diventando un pilastro importante della crescita economica. In un circolo virtuoso, tutto ciò rafforza previsioni positive per l'occupazione: il numero di senza lavoro in Germania è da qualche mese al minimo storico dalla riunificazione, avvenuta nel 1990.

Ue: Fondi pre-adesione, in arrivo 1 mld per Balcani e Turchia
Focus su riforme amministrazione, giustizia e diritti
20 dicembre, 13:18
(ANSAmed) - BRUXELLES, 20 DIC - La Commissione europea ha approvato un pacchetto di programmi di aiuto per sostenere le riforme dei paesi che desiderano aderire all'Ue. Il finanziamento, che ammonta complessivamente quasi a un miliardo di euro, proviene dal budget del 2011 dello strumento di pre-adesione (Ipa), principalmente destinato a Balcani, Serbia in particolare, e Turchia, ma anche all'Islanda. ''Tutti questi programmi - afferma Stefan Fule, commissario per l'Allargamento Ue - sono stati progettati per arrivare a risultati concreti per una migliore pubblica amministrazione, un sistema giudiziario piu' efficiente, un'economia stabile e un ambiente piu' sicuro.
Si tratta di una buona notizia per i paesi beneficiari e l'Ue: affrontiamo sfide comuni che non si fermano ai confini dell'Ue e dobbiamo affrontarli insieme''. Quest'anno un focus particolare delle risorse riguarda la governance, con progetti che puntano ad un rafforzamento dell'amministrazione, un uso piu' efficiente degli aiuti europei, l'adozione e attuazione degli standard Ue , ulteriore sostegno alle riforme della pubblica amministrazione, ma anche per giustizia e diritti fondamentali, proseguendo il supporto nel campo della lotta contro la criminalita' e il crimine organizzato. Ecco l'elenco dei fondi assegnati, paese per paese: Albania: 82 milioni Bosnia Erzegovina: 91 milioni Croazia: 39 milioni Ex Repubblica jugoslava di Macedonia: 28,9 milioni Islanda: 12 milioni Kosovo: 62,9 milioni Montenegro: 26,5 milioni Serbia: 178,5 milioni Turchia: 233 milioni Programmi con piu' beneficiari: 210 milioni. (ANSAmed)

L'impero sulle nostre spalle
di Ida Magli
ItalianiLiberi | 18.12.2011
  La verità sulla storia degli Italiani non è ancora mai stata raccontata perché sono i vincitori a scriverla e i vincitori sono sempre i governanti, i Capi, non il popolo. Una cosa però è sicura: è stata sempre uguale a quella che stiamo vivendo in questo periodo. Gli Italiani, debbono sacrificarsi, pagare, soffrire, combattere, morire affinché i politici di turno possiedano il proprio Impero. E’ questo che hanno perseguito, sotto le vesti dell’unificazione europea, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi: possedere un Impero, alla pari di ogni governante, Dittatore, Re, Papa o Imperatore del passato. Contrariamente al passato, però, questa volta l’impero non era possibile conquistarselo con gli eserciti combattenti: la seconda guerra mondiale, con le sue catastrofiche conseguenze, con l’atomica e le due potenze mondiali in lotta fra loro, costringeva a seguire un percorso nuovo. E’ nata così una grande idea: farsi l’Impero tutti d’accordo, con la pace, con il denaro, con le banche.
  Quando mai, però, un governante può dire ai sudditi che vuole farsi un impero eliminando la Patria, togliendo di mezzo la Nazione, consegnandone l’indipendenza e la libertà agli stranieri? Di solito almeno questa consolazione ai sudditi la si lascia: che combatta, si sacrifichi e muoia per la grandezza della patria, per amore verso la propria terra e i propri figli. Quindi questa volta ai poveri cittadini d’Europa sono state raccontate menzogne su menzogne: diventeremo ricchi, non dovremo adoperare il passaporto, avremo il mercato più potente del mondo, saremo d’esempio a tutti per la nostra giustizia, per la nostra ineguagliabile democrazia. Democrazia, democrazia, democrazia! Se si facesse un concorso per stabilire quale parola è stata usata più di frequente dal 1950 ad oggi nella povera Italia condannata a costruire l’impero europeo, sicuramente “democrazia” lo vincerebbe. Lo vincerebbe perché i governanti l’hanno pronunciata (e la pronunciano) ogni volta che ne hanno eliminato un pezzo fino a giungere, come oggi, ad eliminarla tutta. Per costruirsi l’impero bisognava distruggere gli Stati, possibilmente senza che i sudditi se ne accorgessero. Ma è stato facilissimo, addirittura più facile di quanto i governanti non pensassero, perché i poveri cittadini d’Europa, e quelli italiani soprattutto, erano talmente lontani dal supporlo che perfino adesso, di fronte all’evidenza, non riescono a crederlo. Via i confini fra gli Stati! Quale immensa, meravigliosa democrazia. Ma uno Stato come fa ad essere “Stato” se non è padrone di un territorio? Non chiedetelo a nessuno perché queste sono domande che in democrazia non si fanno. Via la moneta nazionale! Quanto è democratico dipendere dalla Banca centrale europea. Ma uno Stato come fa ad essere “Stato” se non possiede la propria moneta? Non domandatelo a nessuno perché le domande sulle banche non è democratico farle. Anzi: le banche sono diventate a poco a poco il più democratico corpo di polizia che esista al mondo; un corpo separato, mille volte più efficiente dei poveri carabinieri, al servizio esclusivo della dittatura dei banchieri, con la propria torretta di guardia ogni cinquanta metri. Ha un solo compito, il compito determinante: informare di ogni nostro respiro, tramite lo straordinario braccialetto elettronico che si chiama “conto corrente”, i grandi Capi stranieri, mai eletti e sconosciuti ai cittadini, che hanno messo fine all’ultima parvenza degli Stati nazionali unificando democraticamente fiscalità e bilanci dell’Impero. E le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia? Che le abbiamo fatte a fare? Ah! Questa è stata una carta superba che la buona sorte ha messo a disposizione dei governanti più traditori che gli Italiani, pur con una tragica storia di tradimenti alle spalle, abbiano mai avuto. Quale maggior fortuna che quella di godersi gli onori dell’esaltazione dello Stato mentre lo si pugnala? 
  Quasi tutte le dittature sono nate con il consenso delle autorità legittime. Nessuna, però, ha avuto, una maschera grottesca, addirittura inverosimile, come l’attuale: il voto dei parlamentari in carica per uccidere lo Stato sul quale governa. La battaglia per l’euro, infatti, è la battaglia finale che è stata scatenata appositamente per sbaragliare gli Stati nazionali. Il problema non è il debito, come ormai tutti sanno, ma il non possedere la banca nazionale che emetta la moneta. Nessuno si illuda che la battaglia sterminatrice non sarà portata fino in fondo, malgrado sia evidente che l’Unione europea finirà come al solito, con il conflitto fra gli Stati più forti,  perché era questo lo scopo fin dal principio: distruggere con il gioco del denaro quello che non si poteva distruggere con i cannoni.
 Non credo che i parlamentari italiani siano tutti privi di una sia pur minima briciola di senso dell’onore e del dovere verso quei poveracci che hanno avuto fiducia in loro. Prima di consegnarsi alla storia come traditori e assassini dell’Italia, si rendano conto che, rifiutando il proprio consenso e pretendendo il ritorno alla sovranità monetaria, sarebbero ancora in grado di salvare gli Italiani in modo legittimo dal prossimo futuro di insurrezione e di guerra in Europa. E’ un appello che scrivo nella speranza di un ultimo ravvedimento; ma anche perché i testimoni della orribile tragedia che stiamo vivendo, hanno il dovere di lasciare agli storici di domani una documentazione certa sui responsabili della fine della civiltà europea.
Ida Magli
 www.italianiliberi.it
Roma, 17 Dicembre 2011

Ticino. La Camera di commercio: "Ci attende un 2012 preoccupante"
Il 2011 ha fatto registrare, come previsto, un andamento in flessione rispetto al 2010
LUGANO - "Il 2011 ha fatto registrare, come previsto, un andamento in flessione rispetto al 2010, senza dubbio a causa del repentino rafforzamento del franco rispetto soprattutto ad euro e dollaro". A dirlo è la Camera di Commercio nell'inchiesta congiunturale di fine anno, per la quale l’anno può comunque essere globalmente considerato abbastanza soddisfacente. Le prospettive per il 2012 sono tendenzialmente prudenti e prevale una certa preoccupazione.
 Esse sono comunque in linea con quanto previsto per le altre regioni elvetiche e per la Svizzera in generale. La forza del franco, già fonte di preoccupazione nell’inchiesta 2010/2011, dimostra di portare parecchi effetti negativi sull’andamento degli affari delle aziende, costrette a predisporre numerose misure per contenere i danni. Fra le misure, l’intervento sugli effettivi del personale è ancora abbastanza contenuto, ma non è da escludere un inasprimento della situazione nei prossimi mesi con interventi più drastici.
 Analogamente a quanto emerso nel 2010, le imprese ticinesi si posizionano bene nel confronto con le aziende degli altri Cantoni, facendo registrare ad esempio una maggiore propensione agli investimenti, sebbene risultino più colpite dalla problematica del franco forte.
 La stabilità riscontrata nelle inchieste del 2009 e del 2010 in sostanza si conferma su diversi punti, benché sia innegabile un peggioramento del quadro generale e soprattutto una pericolosa incertezza quanto all’evoluzione non solo del franco svizzero ma anche dei mercati di riferimento per l’export (in primis ovviamente l’Unione europea).
 Hanno partecipato all’inchiesta 277 aziende commerciali, industriali, artigianali e dei servizi, in rappresentanza di 16'479 posti di lavoro in Ticino. Le aziende sono state suddivise in due gruppi: industria/artigianato (109 aziende) e servizi/commercio (194 imprese). Ovviamente l’inchiesta mira a dare indicazioni sulle tendenze generali dell’economia ticinese e non intende sostituire analisi più mirate effettuate dai singoli settori economici.
Andamento degli affari -L’andamento degli affari per il 2011 è giudicato sostanzialmente buono o eccellente dal 29% delle aziende (36% nel 2010), soddisfacente dal 38% (40% nel 2010), mediocre dal 24% (19% nel 2010) e negativo dal 9% (4% nel 2010). Rispetto al 2010, si nota quindi un certo peggioramento, sicuramente legato alla forza del franco svizzero. Va comunque rilevato che per il 67% delle aziende l’anno che volge al termine è stato di segno positivo.
 Le prospettive per il primo semestre del 2012 sono contraddistinte dalla prudenza, con il 21% delle aziende che prevede un buon andamento, il 39% che si attende risultati soddisfacenti, il 30% mediocri e l’11% negativi. Salvo situazioni particolari, di regola la tendenza prevista per i primi sei mesi si conferma per tutto l’anno.
 In questo contesto, è comunque importante sottolineare che l’auto-finanziamento delle aziende rimane su livelli abbastanza positivi, con il 3% che lo definisce eccellente (7% nel 2010), il 28% buono (a fronte del 33% del 2010), il 35% soddisfacente (34% nel 2010), il 26% mediocre (21% nel 2010) e il 9% negativo (contro il 5% nel 2010), sebbene anche qui sia riscontrabile una flessione rispetto al 2010. In sostanza, due aziende su tre segnalano una situazione tutto sommato positiva quanto all’auto-finanziamento.
Salari nel 2011 e previsioni per il 2012 - Per quanto riguarda l’evoluzione salariale media all’inizio del 2011, solo il 5% delle aziende non ha fatto registrare aumenti, mentre il 69% delle aziende ha concesso aumenti varianti fra l’1 e il 3,9%. Per il 2012, il 4% delle imprese non prevede aumenti, mentre la percentuale delle imprese con aumenti medi dall’1 al 3,9% è del 78%.
 È interessante rilevare che il 30% delle aziende ha effettuato un adattamento generale dei salari di senso positivo nel corso del 2010, il che costituisce un valore chiaramente superiore a quelli degli altri Cantoni in cui è stata svolta l’inchiesta, analogamente a quanto già avvenuto negli anni precedenti.
Evoluzione dell’effettivo del personale - Nel 2011 si è registrata una stabilità dell’effettivo del personale per il 63% delle imprese, a fronte di un aumento per il 24% e una diminuzione per il 13% delle aziende. I valori sono quindi sostanzialmente stabili rispetto al 2010 (stabilità per il 66%, aumento per il 24% e una diminuzione per il 13%).
 Per il 2012, il 75% delle imprese (79% nel 2010) prevede una stabilità dell’effettivo del personale. L’11% segnala un incremento (15% nel 2010) e il 15% (6% nel 2010) prevede una diminuzione. Si conferma quindi la volontà delle aziende di cercare di mantenere il capitale-umano, strategicamente decisivo, sebbene sia innegabile un peggioramento delle prospettive occupazionali, nel senso che occorre attendersi una maggiore tendenza ad interventi sull’effettivo di personale a seguito delle difficoltà legate al franco forte. La speranza è che il rafforzamento dello strumento del lavoro ridotto permetta di contenere questa tendenza e di permettere alle imprese di mantenere gli effettivi nei momenti più difficili.

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