martedì 3 gennaio 2012

Federali_mattino_3.1.12. In Campania l’extremis e’ normale, e chi ci capisce qualcosa non e’ bravo, e’ superiore.----M.N.: Il risultato evidenzia come il settore manifatturiero italiano stia continuando a perdere terreno rispetto ai maggiori partner europei, anche se l'attività manifatturiera è in declino nell’intera eurozona. L’indice Pmi dei 17 Paesi dell’area euro, in realtà, aveva evidenziato un miglioramento da 46,4 a 46,9.----A dicembre il gruppo fiat ha immatricolato 31.703 vetture con un calo del 19,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Nell'intero 2011 le immatricolazioni sono state 514.659 con un calo del 13,8% sull'anno precedente.----Immigrati: Gli introiti ricavati dalla nuova tassa serviranno in parte a finanziare il Fondo rimpatri, in parte per coprire spese di ordine pubblico e sicurezza del Viminale, e per finanziare gli sportelli unici e l'integrazione.----Angela continua a sorridere: Germania, record occupazione in 2011.

Campania. Più soldi per welfare, lite sulle occupazioni abusive: ecco il bilancio regionale
Case popolari «1000 famiglie in attesa a Lecce»
Immigrazione, in arrivo la stangata fino a 200 euro per i permessi di soggiorno
Italia, manifatturiero a dicembre in calo per il quinto mese di fila
Auto, mercato in picchiata -10,88% nel 2011, -15,30% a dicembre
Germania, record occupazione in 2011
Ungheria, debito pubblico al livello più alto degli ultimi 16 anni
Sfida Parigi-Berlino per economista Bce
Ticino. Affari d'oro per i benzinai che dicono grazie a Monti



Campania. Più soldi per welfare, lite sulle occupazioni abusive: ecco il bilancio regionale
In extremis si sono recuperate maggiori risorse per le politiche sociali, socio-sanitarie e per il Fondo per la gestione delle crisi occupazionali
NAPOLI - In extremis si sono recuperate maggiori risorse per le politiche sociali, socio-sanitarie e per il Fondo per la gestione delle crisi occupazionali. In aggiunta agli oltre 30 milioni previsti grazie all’aumento del 10 per cento del bollo automobilistico, al welfare saranno destinate anche parte delle somme che si guadagneranno con la cessione a titolo oneroso del demanio marittimo e che si risparmieranno grazie alla razionalizzazione delle spese per il personale.
La conferma è arrivata poco prima della ripresa dei lavori dell’assemblea regionale, chiamata ieri ad approvare il bilancio e a scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio. A dare la notizia è stato il governatore Stefano Caldoro in persona che ha dato merito alla sua giunta di aver recuperato fondi dal settore del personale. «Perché si tratta — ha chiarito — di una vera e propria riforma strutturale». Poco dopo è tornato sull’argomento anche l’assessore al Personale Pasquale Sommese. «Comprendiamo — ha affermato — il disagio di tutti gli enti locali per il taglio dei fondi per le politiche sociali e socio-sanitarie. Non possiamo dunque tirarci indietro. Nei momenti più floridi per le finanze regionali a questo settore venivano assegnati 60 milioni che, però, attenzione, erano costituiti da trasferimenti statali. Ora contiamo con le nostre economie di assicurare il mantenimento di quella cifra». Lite tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra sulla norma che prevede la regolarizzazione delle occupazioni abusive di edifici pubblici.
Nell’ultimo subemendamento tecnico presentato per sbloccare l’impasse è stata inserita dal centrodestra una soluzione di compromesso. Per scongiurare quella che gli assessori del Comune di Napoli Bernardino Tuccillo e Giuseppe Narducci avevano definito una probabile «corsa alle occupazioni abusive» è stato anticipato il termine utile per la regolarizzazione al 31 dicembre 2009 (nel testo precedente era previsto il 31 dicembre 2011). È stata, inoltre sostituita la previsione della doverosità dell’intervento degli enti gestori degli immobili occupati con la più blanda possibilità. Il consigliere del Pd Antonio Marciano non ha, però, ritirato le critiche già in precedenza esposte. «Abbiamo ottenuto — ha detto — una modifica sostanziale dei termini, ma la norma resta in piedi ancora una volta per volontà della maggioranza. Quel comma è uno schiaffo a tante famiglie che non otterranno l’alloggio popolare».
Sempre in materia urbanistica, l’emendamento presentato da Luciano Schifone (Pdl) per sanare alcune opere relaizzate prima dell’approvazione del piano casa è stato trasformato in un ordine del giorno che impegna la giunta a presentare un disegno di legge in materia. Complessivamente la manovra ammonta a 22 miliardi di euro, di cui almeno 10 destinati alla sanità. Quest’anno per far quadrare i conti si è dovuto fare a meno di 420 milioni in meno di trasferimenti da parte del governo centrale. Dopo aver ricordato i contributi forniti dal proprio partito alla manovra (rivisitazione della concessione del sistema idropotabile e delle convenzioni con i policlinici, norme contro la migrazione sanitaria) il capogruppo del Pd Peppe Russo ha annunciato voto contrario. «In questa manovra — ha spiegato il leader democrat — manca un orizzonte strategico, senza il quale il rigore rischia di non produrre effetti in termini di crescita e occupazione».
Il capogruppo di «Caldoro Presidente», ha invece avuto parole di elogio per il lavoro svolto. «Di grande impatto — ha detto — sono i provvedimenti finalizzati ad abolire, una volta per tutte, posizioni di privilegio che oggi appaiono particolarmente odiose». È stato approvato dalla maggioranza intorno alle 22.
Gimmo Cuomo

Case popolari «1000 famiglie in attesa a Lecce»
LECCE – Sono più di 1.000 le famiglie che hanno fatto domanda, sei mesi fa, al Comune di Lecce per un alloggio popolare e che sono in attesa di conoscere la graduatoria per l’assegnazione. Lo denuncia in una nota il Sunia di Lecce. “E' un numero altissimo di persone, – sottolineano i responsabili del Sunia – che non hanno una casa propria e che sono in difficoltà economica. Persone che hanno inoltrato domanda agli uffici comunali di Lecce in seguito al bando di concorso n. 1/2011 per l’assegnazione in locazione di alloggi popolari, pubblicato il 5 aprile 2011”.
“A distanza di ben oltre sei mesi dal termine di scadenza per presentare le domande, – si sottolinea nella nota – molti aspiranti ci chiedono di conoscere lo stato dei lavori del collegio comunale incaricato di redigere l’elenco provvisorio della graduatoria da trasmettere alla commissione per la formazione di quella definitiva di cui all’art.5 della legge regionale n.54/84. Ma ad oggi il Comune non sembra pronto a far sapere nulla, tenendo conto che il termine massimo per redigere le graduatorie non dovrebbe superare i sei mesi”.
“Migliaia di famiglie – fa sapere il Sunia – non riescono più a sopportare i prezzi dei canoni di affitto del mercato privato e sono costrette a vivere in coabitazione con parenti o amici, o anche in locali antigienici impropriamente adibiti ad alloggio”. E intanto a salire è il numero degli sfratti per morosità incolpevoli, sensibilmente aumentato (oltre il 5%) rispetto all’anno precedente. “Dati fortemente negativi che – si conclude – dovrebbero far ripensare in toto la delicata questione delle politiche abitative: una priorità che sembra sempre in coda all’agenda amministrativa”.

Immigrazione, in arrivo la stangata fino a 200 euro per i permessi di soggiorno
A fine mese in vigore il decreto che chiede un nuovo contributo
Il 2012 si apre male per gli immigrati: alla crisi e ai rincari che li colpiranno insieme a tutti gli italiani, infatti, si aggiungerà un nuovo balzello che varierà dagli 80 ai 200 euro, che dovrà essere versato ogni volta che si chiede o si rinnova il permesso di soggiorno.
DA FINE MESE - Il nuovo contributo - si legge sul sito «Stranieri in Italia» - era già stato previsto dalla legge sulla sicurezza del 2009, ma era rimasto sulla carta. Adesso un decreto firmato il 6 ottobre 2011 dagli allora ministri dell'Interno Roberto Maroni e dell'Economia Giulio Tremonti, pubblicato il 31 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale, lo rende operativo a partire dal 30 gennaio prossimo.
ANCHE 200 EURO - L'importo di quello che si chiama «contributo per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno» varia in base alla durata del permesso: 80 euro se è compresa tra tre mesi e un anno; 100 euro se copre un periodo tra uno e due anni; 200 euro per i «soggiornanti di lungo periodo» (la cosiddetta «carta di soggiorno»). L'esborso - sottolinea ancora il sito - si aggiunge al contributo di 27,50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno elettronico. Gli immigrati contestano, però, le eccessive lungaggini per ottenere i permessi, quando le pratiche dovrebbero per legge essere espletate entro 20 giorni dalla domanda.
ECCEZIONI - La nuova tassa, in ogni caso, non riguarda i permessi dei minori, gli stranieri che entrano in Italia per sottoporsi a cure mediche e i loro accompagnatori, così come chi chiede un permesso per asilo, richiesta d'asilo, protezione sussidiaria o motivi umanitari. Il contributo non tocca neanche a chi chiede solo di aggiornare o convertire un permesso di soggiorno già valido.
I FONDI - Gli introiti ricavati dalla nuova tassa serviranno in parte a finanziare il «Fondo rimpatri», in parte per coprire spese di ordine pubblico e sicurezza del Viminale, e per finanziare gli sportelli unici e l'integrazione. (fonte Ansa)

Italia, manifatturiero a dicembre in calo per il quinto mese di fila
L'attività manifatturiera italiana ha fatto segnare a dicembre il quinto mese consecutivo di contrazione, anche se in misura inferiore rispetto al mese precedente. In declino, secondo l’indagine Markit/ADACI, ordini, produzione e occupazione tutti in declino. I dati vanno ad aggiungersi ad una serie di indicatori che palesano come il nostro Paese, la terza economia dell’Eurozona, sia già in recessione.
L’indagine. L'indice Pmi Markit/ADACI ha fatto registrare a dicembre un altro balzo, passando a 44,3 dal 44,0 di novembre. Spiazzate le attese, che convergevano su una mediana di 43,8, ma il dato resta ampliamente sotto la soglia 50 che divide la contrazione della crescita.
 Il risultato evidenzia come il settore manifatturiero italiano stia continuando a perdere terreno rispetto ai maggiori partner europei, anche se l'attività manifatturiera è in declino nell’intera eurozona. L’indice Pmi dei 17 Paesi dell’area euro, in realtà, aveva evidenziato un miglioramento da 46,4 a 46,9.
 Ritornando all'Italia, i nuovi ordini hanno confermato un’allarmante contrazione per il settimo mese consecutivo, anche se il sotto-indice degli ordini è salito a 39,9 da 39,4. Brusca frenata anche per produzione e occupazione.
 L’economia italiana in generale, ricordiamolo, è prevista in calo per l’intero 2012, con un Pil visto in ribasso da più parti. Spicca, tra le tante analisi, quel -1,6% stimato da Confindustria, mentre le previsioni dell’esecutivo parlano di un -0,4%.
M.N.

Auto, mercato in picchiata -10,88% nel 2011, -15,30% a dicembre
L'Unrae: "Siamo tornati ai livelli del 1996". In calo anche i passaggi di proprietà sulle vetture usate. Fiat immatricolazioni per 514.500 unità
ROMA - Ancora numeri pessimi per il mercato dell'automobile. Dagli ultimi dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, risulta che nel 2011 il mercato in Italia ha subito una flessione del 10,88%, a fronte di 1.748.143 nuove immatricolazioni, contro le 1.961.579 del 2010. Nel solo dicembre il calo del mercato è stato del 15,30% con 111.211 nuove immatricolazioni, contro le 131.298 di dicembre 2010.
Filipponi (Unrae): "Indietro di 15 anni". "Si chiude un anno particolarmente difficile per il settore auto nel suo complesso, che torna indietro di ben 15 anni ai livelli del lontano 1996". Così Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae (l'associazione che rappresenta le case estere in Italia), ha commentato i dati diffusi oggi dal ministero.
"Fra tutti", prosegue Filipponi, emerge il dato preoccupante degli acquisti dei privati, e quindi delle famiglie, che chiudono l'anno con una quota di mercato ai minimi storici: 66,3% del totale, rispetto ad una media del 77,4% degli ultimi 20 anni".
In calo anche le usate. Secondo i dati resi noti dal ministero nello stesso periodo di dicembre 2011 sono stati registrati 386.710 trasferimenti di proprietà di auto  usate, con una variazione di -6,38% rispetto a dicembre 2010, durante il quale furono registrati 413.050 trasferimenti di proprietà (nel mese di novembre 2011 sono stati invece registrati  390.822 trasferimenti di proprietà di auto  usate,  con una variazione di -6,56% rispetto a novembre 2010, durante il quale furono registrati 418.239 trasferimenti di proprietà). Nel mese di dicembre 2011 il volume globale delle vendite (497.922 autovetture) ha dunque interessato per il 22,34% auto nuove e per il 77,66% auto usate.
Fiat, quota 514.500. Anche nel 2011 la classifica delle vetture più vendute nel nostro Paese è dominata dai modelli di Fiat Group Automobiles, che ha immatricolato nel 2011 oltre 514.500 vetture per una quota di circa 29,4 per cento, sostanzialmente in linea con quella del 2010. Oltre a Punto e Panda stabilmente al primo e secondo posto, tra le top ten figurano anche la 500, la Lancia Ypsilon e l'Alfa Romeo Giulietta.
Il brand Fiat ha immatricolato nel 2011 oltre 363 mila vetture ottenendo una quota del 20,8 per cento.  A dicembre il gruppo fiat ha immatricolato 31.703 vetture con un calo del 19,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Nell'intero 2011 le immatricolazioni sono state 514.659 con un calo del 13,8% sull'anno precedente.

Germania, record occupazione in 2011
Numero occupati salito per prima volta sopra 41 milioni
02 gennaio, 14:00
(ANSA) - ROMA, 2 GEN - Il 2011 si chiude con la Germania con un record nel numero degli occupati, saliti per la prima volta sopra i 41 milioni, livello mai superato dai tempi della riunificazione.
 Lo scrive la Reuters citando i dati dell'Ufficio federale di statistica, secondo cui numero delle persone occupate e' stato in media di 41,04 milioni, in crescita dell'1,3% rispetto all'anno precedente.

Ungheria, debito pubblico al livello più alto degli ultimi 16 anni
Alla fine di settembre il debito pubblico ungherese ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 16 anni, toccando l'82,6% del prodotto interno lordo (Pil). L'ha reso noto oggi la Banca centrale magiara. L'ultima volta che il rapporto debito/Pil aveva raggiunto una quota superiore era stata nel 1995. Ad alzare considerevolmente il rapporto è stata la debolezza del fiorino: nel secondo trimestre del 2011, infatti, il debito era risultato essere pari al 76,7% del Pil.

Sfida Parigi-Berlino per economista Bce
Francia punta a Boeure, Germania spinge per Asmussen
02 gennaio, 18:31
(ANSA) - ROMA, 2 GEN - E' sfida sulla nomina del nuovo capo economista della Banca centrale europea, a cui puntano sia la Francia sia la Germania. Con il nuovo anno il tedesco Joerg Asmussen (che rimpiazza Juergen Stark) e il francese Benoit Coeure (al posto di Lorenzo Bini Smaghi) entrano nel comitato esecutivo, l'organo che prepara i lavori del consiglio direttivo e gestisce la Bce nelle attivita' quotidiane. Entrambi sono papabili per la carica di capo-economista, centrale nelle decisioni di politica monetaria.

Ticino. Affari d'oro per i benzinai che dicono grazie a Monti
Dopo un biennio nero si torna a sorridere
di Andrea Finessi
Nuovi aumenti sul prezzo della benzina in Italia, anche se non in Lombardia. La notizia di nuove accise regionali per il prezzo della benzina rischiava di diventare un’ulteriore batosta sulla testa dei benzinai italiani, già stremati dalla manovra finanziaria del Governo Monti che ha fatto lievitare il valore del carburante. Tuttavia la regione meneghina non intende approfittarne e non applicherà i rincari, così i benzinai lariani hanno tirato un sospiro di sollievo. Il divario con la Svizzera infatti è già ampio, perché trenta centesimi in meno, al litro di benzina, sono una bella differenza che invita gli automobilisti lombardi a fare una capatina in Svizzera. E i nostri benzinai, così, non hanno nemmeno il tempo di leccarsi i baffi perché le code alle stazioni di servizio sono continue.
Giorgio Tettamanti, rappresentante dei benzinai del Mendrisiotto e titolare di una stazione di servizio a Vacallo, dove in questi giorni gli italiani arrivano “a ondate”, sa cosa si vive in Italia, ma non dimentica le difficoltà vissute negli ultimi mesi a causa del cambio euro-franco. Così ora qualche aumento c’è stato anche qui, negli ultimi giorni, e, verrebbe da pensare, forse vi è anche chi se ne approfitta. Tuttavia le cose sono più complicate e la memoria è corta: «Negli ultimi due anni la forbice di prezzi era decisamente diminuita – ricorda Tettamanti –. Noi abbiamo toccato il minimo storico con i prezzi più bassi della Svizzera per poter continuare ad essere competitivi con l’Italia e tenere la differenza a causa del franco forte. Solo così siamo riusciti a sopravvivere e mantenere i posti di lavoro: se adesso non ci fossero i ritocchi per avere un margine “normale”, anche io che ho otto dipendenti avrei dovuto dimezzarne il numero». Si ricorderà infatti che negli scorsi mesi, trattando l’argomento del prezzo della benzina in queste pagine, a rischio c’erano i benzinai ticinesi, che campavano con un margine minimo intorno ai 3 centesimi di guadagno al litro. Ovvero si sopravviveva. «I leggeri rincari che stiamo applicando nel Mendrisiotto sono per tornare ad avere un margine di 5-6 centesimi al litro, non recuperiamo quanto perso, ma almeno non dobbiamo licenziare. Insomma non è che ne stiamo approfittando, siamo alla pari con i prezzi del resto del Cantone», conclude Tettamanti. Posti di lavoro dunque assicurati, grazie a Monti, che invece dovrà cominciare a pensare a tutti quei benzinai che, sul fronte italiano, se non si modifica la carta sconto benzina o non si abbassano i prezzi, d’ora in poi si troveranno senza più nemmeno un cliente.

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