lunedì 2 gennaio 2012

Federali_mattino_2.1.12. Peste padana.----Nel 2009 l'Istat ha infatti registrato un fuggifuggi da parte delle aziende straniere, con cifre che parlano chiaro: la flessione del numero delle imprese su base annua è stata pari all’1,5%, il calo degli addetti è stato ancora più marcato, con un meno 3,5%. Forte pure la riduzione del fatturato (-9,1%) e del valore aggiunto (-10,3%). E la caduta a doppia cifra degli investimenti (-17,2%) dà l’idea della «smobilitazione».----A rischiare il posto di lavoro nell'anno appena cominciato sono in 300mila. Il 2012 si apre tutto in salita per le crisi aziendali. (...) I settori più colpiti sono quello dei trasporti, del tessile, delle telecomunicazioni, ma anche l'auto viene monitorata da vicino visto che la situazione, non solo in Italia, è preoccupante.----Da oggi le vince sopra i 500 euro di molti giochi saranno tassate con un prelievo del 6%.

Bozen, oltrepadania. Dichiarazione etnica, la privacy violata
Bozen, oltrepadania. Fuochi separatisti a Capodanno, polemiche in Alto Adige
Padania. Crisi aziendali: 300mila posti a rischio
E le multinazionali fuggono dal Belpaese
Tassa fortuna, 6% su premi oltre 500 euro



Bozen, oltrepadania. Dichiarazione etnica, la privacy violata
A Bolzano si compila davanti all'impiegata. E a Cornedo ti richiamano all'ordine
BOLZANO. In Alto Adige esistono pochi dati più «sensibili» della dichiarazione di appartenenza linguistica. Certo, la nuova norma d'attuazione ha introdotto la dichiarazione a puri fini statistici: ma ciò non toglie che ci si debba sentire tranquilli di potersi dichiarare italiani, tedeschi, ladini o non appartenenti ad alcun gruppo senza che altri lo sappiano. Esattamente come quando si vota. Siamo gli unici in Italia a dover fare la dichiarazione etnica e proprio per questo negli uffici pubblici ci si aspetterebbe una sensibilità particolare nel proteggere la privacy, anche perché ci sono stati anni di tempo per prepararsi. Noi siamo andati a verificare di persona, e quel che emerge ha dell'incredibile. Succede che a Bolzano ci si trovi a compilare il modulo davanti a un'impiegata, confidando nella sua discrezione; e che a Cornedo un altro impiegato rivolga cortesemente l'invito a mettere la crocetta su uno dei tre gruppi, vedi mai che a qualcuno venga in mente di mettere in discussione le gabbie etniche. 31 dicembre 2011

Bozen, oltrepadania. Fuochi separatisti a Capodanno, polemiche in Alto Adige
BOLZANO. Polemiche per l'accensione sopra i monti di Merano la notte di Capodanno di una scritta inneggiante allo Stato libero dell'Alto Adige. Durissimo il consigliere provinciale Fli Alessandro Urzì, costituisce uno sfregio al clima di festa creato dal Capodanno e un ennesimo inutile e provocatorio schiaffo a quanti credono nei valori dell'unità non solo nazionale ma anche di amicizia e solidarietà fra le popolazioni dell'Alto Adige indipendentemente dall'appartenenza linguistica".1 gennaio 2012

Padania. Crisi aziendali: 300mila posti a rischio
Nel 2012 in centinaia di migliaia rischiano di perdere il lavoro: le situazioni più urgenti riguardano 40mila dipendenti
MILANO - A rischiare il posto di lavoro nell'anno appena cominciato sono in 300mila. Il 2012 si apre tutto in salita per le crisi aziendali. Al ministero dello Sviluppo economico sono circa 230 i tavoli aperti per cercare una soluzione alle crisi aziendali che vedono coinvolti 300mila lavoratori, con rischi occupazionali immediati per 40mila persone.
VERTENZE - «Le vertenze attive con tavoli che si convocano frequentemente - spiegano fonti del ministero vicine al dossier - sono oltre un centinaio, poi ci sono vertenze che invece hanno una dimensione un po' meno pressante e arriviamo a 230 tavoli. Sono coinvolti oltre 300mila lavoratori e i posti a rischio sono tra i 30mila e i 40mila».
I SETTORI - I settori più colpiti sono quello dei trasporti, del tessile, delle telecomunicazioni, ma anche l'auto viene monitorata da vicino visto che la situazione, non solo in Italia, è preoccupante. Il mercato non riparte e a pesare sulle imprese italiane sono poi le sempre maggiori difficoltà di accesso al credito, che stanno colpendo anche le aziende sane, il ritardo nei pagamenti tra imprese e da parte della pubblica amministrazione, e il tema dell'internazionalizzazione e della crescita dimensionale. «Credito - riferiscono dal ministero - dimensione d'impresa e internazionalizzazione saranno al centro di misure a breve».

E le multinazionali fuggono dal Belpaese
 Complice la crisi, molte multinazionali hanno preferito lasciare l’Italia. Nel 2009 l'Istat ha infatti registrato un fuggifuggi da parte delle aziende straniere, con cifre che parlano chiaro: la flessione del numero delle imprese su base annua è stata pari all’1,5%, il calo degli addetti è stato ancora più marcato, con un meno 3,5%. Forte pure la riduzione del fatturato (-9,1%) e del valore aggiunto (-10,3%). E la caduta a doppia cifra degli investimenti (-17,2%) dà  l’idea della «smobilitazione».
Tuttavia c'è ancora chi sceglie l’Italia per fare business. Nonostante l’emorragia, le imprese a controllo estero residenti in Italia sono 14.155, impiegano oltre 1,2 milioni di lavoratori, e vantano un giro di affari di 444,5 miliardi di euro e un valore aggiunto di 79,3 miliardi. Insomma, i colossi dell’economia mondiale hanno in qualche modo mantenuto i loro presidi. Il primato resta saldamente nelle mani degli Stati Uniti, leader in Italia con un vantaggio difficilmente colmabile; seguono Francia e Germania.
Le multinazionali continuano a essere un motore indispensabile per l’economia italiana, contribuiscono ai principali aggregati nazionali dell’industria e dei servizi con il 7% degli addetti, il 12,6% del valore aggiunto e l’11,9% degli investimenti. Soprattutto rappresentano imprese di qualità, capaci di trainare il Paese verso lo sviluppo. Basti pensare che un quarto (24,5%) della spesa aziendale per ricerca e sviluppo arriva proprio da capitale estero. D’altra parte, rileva sempre l’Istat nel rapporto «Struttura e attività delle imprese a controllo estero», le filiali italiane delle multinazionali presentano, rispetto alle imprese a controllo nazionale, una migliore performance in termini sia di valore aggiunto per addetto sia di redditività.
Guardando ai settori, la presenza delle multinazionali estere risulta particolarmente significativa nella fabbricazione di prodotti farmaceutici (59% degli addetti del settore), di coke e raffinerie di petrolio (32,2%), e di prodotti chimici (32,1%). Gli investitori stranieri, invece, tendono a non occupare spazi già ben coperti. Resta, infatti, molto limitata la presenza nei settori tradizionali del Made in Italy.
Tassa fortuna, 6% su premi oltre 500 euro
A chi incassa da oggi superenalotto, grattaevinci, win for life
01 gennaio, 19:20
(ANSA) - ROMA, 1 GEN - Scatta la 'tassa sulla fortuna'. Da oggi le vince sopra i 500 euro di molti giochi saranno tassate con un prelievo del 6%. La novita' - che per la manovra di agosto serve a garantire il gettito di 1 miliardo - e' prevista da tre diversi decreti dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli, pubblicati in Gazzetta Ufficiale l'ultimo giorno dell'anno. Il prelievo scatta da oggi su chi va ad incassare vincite che riguardano,tra gli altri, Superenalotto, GrattaeVinci, Win for Life.

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