lunedì 18 giugno 2012

pm_18.6.12/ I greci auspicano la moltiplicazione dei pani e pesci

India: Maro', processo a Kollam rinviato al 10 luglio
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I «petrolieri dei Sassi» ora ci sono anche loro
Edilizia: crollo produzione ad aprile
Cosa deve fronteggiare il nuovo governo greco? 16 miliardi di tagli entro luglio, con solo due miliardi in cassa
Grecia: ha votato solo il 62,47%
Grecia, per Cina è fondamentale che sia in eurozona
L'allarme Iif: "Fondi Ue insufficienti. Salvabile solo piccola economia"
Spagna: sofferenze banche record a 152 mld
Crisi: elezioni greche non frenano i dubbi sulla Spagna


India: Maro', processo a Kollam rinviato al 10 luglio
Oggi udienza su traduzioni da inglese per gli imputati
18 giugno, 10:46
I maro' Massimiliano Latorre e Salvatore Girone mentre si recano nella sede del Commissariato centrale di polizia di Kochi in una foto di archivio
NEW DELHI - Il tribunale di primo grado di Kollam ha dibattuto oggi questioni procedurali e tecniche nel processo in cui i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono implicati nella morte di due pescatori indiani il 15 febbraio scorso, fissando una prossima udienza per il 10 luglio. Lo ha appreso l'ANSA da fonti che seguono direttamente la vicenda. Come previsto alla vigilia, le parti hanno esaminato i problemi legati soprattutto ai diritti degli imputati, che non parlano inglese, di poter seguire agevolmente il dibattimento. Le discussioni hanno riguardato quindi in particolare l'idoneità di alcuni traduttori disponibili e la traduzione di documenti riguardanti le accuse rivolte a Latorre e Girone. Queste ultime, si è infine appreso, devono ancora essere formalizzate nell'ambito del processo appena cominciato.
Latorre e Girone sono stati portati nell'aula del tribunale di Kollam, in Kerala, da Kochi, la citta' dove risiedono dopo aver ottenuto un provvedimento di liberta' dietro cauzione, e non hanno preso la parola. L'udienza, a quanto si e' inoltre appreso, e' durata nel complesso una quindicina di minuti ed e' servita soprattutto ai legali della difesa per presentare la lista di quattro interpreti-traduttori, fra cui alcuni sacerdoti cattolici che operano a Kollam. Dopo aver preso atto di questo, il giudice P.D. Rajan ha disposto l'aggiornamento del processo di tre settimane, fissando la prossima udienza al 10 luglio.
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I «petrolieri dei Sassi» ora ci sono anche loro
di Enzo Palazzo
MATERA - I “petrolieri dei Sassi” si affacciano nel panorama della ricerca mineraria in Basilicata. Un nuovo permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi è stato chiesto alla Regione da una società che ha sede legale a Matera, nello studio di Ascanio Turco, in via XX Settembre 45. Si tratta della Apennine Oil & Gas, che è controllata dalla Sound Oil Plc, ed è titolare della Concessione di Fonte San Damiano, tra Ferrandina e Pomarico, a cavallo del Basento. Ha acquisito recentemente gli assets della Celtique Energie spa, altra azienda che ha sede legale a Matera, sempre nello studio Turco, divenendo così titolare al 100 per cento dei permessi di ricerca Monte Negro (in provincia di Matera, 287,7 kmq. in una delle più belle aree nel cuore dei Calanchi, tra Craco e San Mauro Forte) e Torrente Alvo (ricadente nei comuni di Tolve, San Chirico Nuovo, Oppido Lucano, Vaglio di Basilicata, Cancellara).
La Apeninne energy (la stessa che voleva trivellare la costa jonica lucana, operazione contestata da una catena di 5000 lucani sulla spiaggia di Policoro) ha adesso presentato la Via, Valutazione di impatto ambientale, per il permesso “Torrente Alvo”. È un’area di 84 kmq., a vocazione zootecnica, agricola e anche turistica (c’è il santuario della dea Mefite di Vaglio, all’interno di questo permesso minerario), che sale verso Potenza lungo la dorsale appenninica. È un completamento di quelle perforazioni in altura verso le quali le società minerarie si stanno orientando sempre di più in Basilicata (in Val d’Agri e a Gorgoglione sono oramai quasi tutte perforazione intorno ai mille metri) e di recente, contestate dal professor Franco Ortolani, direttore del Dipartimento geologia dell’Università di Napoli. «Le perforazioni in alture, sugli appennini campani e lucani, rispetto a quelle finora fatte a valle, come accade in Valbasento dagli anni ‘50 – è il pensiero di Ortolani – hanno un maggior impatto ambientale sul territorio e sul circuito dell’acqua perché possono essere causa di un inquinamento irrimediabile delle sorgenti e delle falde che si rigenerano grazie alle piogge che cadono sui monti».
Allo studio Turco, fanno capo anche altre due piccole multinazionali, la Aleanna Resources, società del Delaware, Usa, e la Delta Energy, che ha sede in Inghilterra ed è legalmente tutelata sempre dallo studio Turco, ma della sede in Roma.
La società del Delaware ha in attivo il contestatissimo permesso di ricerca Palazzo San Gervasio, nel cuore del Vulture, area di produzione dell’Aglianico e quello denominato Torrente Acqua Fredda, circa 67 kmq a cavallo del Basento, tra Grassano e Salandra, in un’area, quella della Valbasento, che ha già gravi problemi di inquinamento, tanto da essere area nazionale di bonifica.
La società inglese, la Delta Energy, è invece titolare di due permessi di ricerca, anche questi in provincia di Matera. Si tratta dell’istanza “Il Perito”, 91 kmq. tra Miglionico, Montescaglioso e Pomarico, e “La Capriola”, 180 kmq. tra Bernalda, Pisticci, ancora Montescaglioso e Pomarico e Montalbano Jonico.
Unendo tutti i permessi di ricerca e l’unica concessione in atto delle quattro società che sono rappresentata legalmente a Matera, si nota come gestiranno le risorse minerarie di una zona grande circa 600 kmq. Un quinto dell’intero territorio provinciale.

Edilizia: crollo produzione ad aprile
Istat, -4,4% su marzo e -15,1% su base annua
18 giugno, 11:22
(ANSA) - ROMA, 18 GIU - La produzione nelle costruzioni segna un nuovo crollo ad aprile, con un calo del 4,4% rispetto a marzo (indice destagionalizzato) e una caduta del 15,1% su base annua, se si guarda al dato corretto per gli effetti di calendario (-18,1% il grezzo). Lo rileva l'Istat. Dopo il rimbalzo congiunturale di marzo l'attivita' torna a contrarsi e risulta negativo anche il bilancio dei primi quattro mesi dell'anno, in media la produzione scende del 14,2% in termini tendenziali (-13,8% grezzo).(ANSA).

Cosa deve fronteggiare il nuovo governo greco? 16 miliardi di tagli entro luglio, con solo due miliardi in cassa
dal nostro inviato Vittorio Da Rold. All'interno articolo di Fabio Pavesi
Ha vinto Neo Dimokratia di Antonis Samaras e i mercati tirano un sospiro di sollievo ma ora cosa lo aspetta? Innanzitutto Samaras deve ricordarsi che ha solo 2 miliardi di euro in cassa, un'evasione fiscale record pari al 20% del Pil, un'economia al quinto anno di recessione, 150mila fallimenti di piccole e medie imprese e soprattutto deve trovare altri 16 miliardi di tagli alla spesa pubblica entro luglio a meno che riesca a convincere i suoi creditori internazionali, la cosidetta Troika, che questa medicina sta uccidendo il malato e ottenere al vertice della Ue del 28-29 giugno una revisione-lampo del memorandum, l'intesa che in cambio di 130 miliardi di euro prevede riforme strutturali, taglio del deficit pubblico e ritorno all'avanzo primario nel 2015.
FARMACI. Il nuovo esecutivo deve inoltre fronteggiare l'emergenza farmaci dove i farmacisti stanchi di aspettare 600 milioni di crediti dallo stato greco hanno bloccato l'erogazione gratuita e chiedono il paganento diretto, fatto che ha portato a un crollo delle vendite a cui le grandi multinazionali straniere stanno rispondendo con un rallentamento delle forniture.
RICAPITALIZZAZIONE DELLE BANCHE. Il nuovo esecutivo deve ricapitalizzaree per 48 miliardi di euro le banche ma deve anche decidere se il Tesoro avrà azioni con diritto di voto e non più semplici azioni privilegiate come preferito dalla Troika.
PRIVATIZZAZIONI E STATALI IN ESUBERO. Il piano di privatizzazioni da 50 miliardi è ancora al palo e ora si dovrebbe dare certezza alla processo di dismissioni. C'è anche la grana dei licenziamnti dei 150mila licenziamenti degli statali in esubero, una promessa mai mantenuta negli ultimi tre anni da nessun esecutivo, politico o tecnico che fosse.
SOCIETA' PUBBLICHE AL COLLASSO. Molte società pubbliche non hanno più soldi e soprattutto quelle dell'energia hanno le casse vuote. Un fatto che sta rischiando di far scopppiare la grana dei black-out nel paese proprio durante la stagione estiva quando i condizionatori vanno al massimo. Molti fornitori come la russa Gazprom hanno cominciato chiudere i rubinetti in attesa di essere pagata mentre l'Iran non fornisce più petrolio a causa dell'embargo europeo a cui la Grecia ha dovuto partecipare obtorto collo. Teheran era molto paziente e dava il petrolio con pagamenti molto dilazionati: ora invece Atene deve approvviggionarsi sul mercato a costi maggiori.
 17 giugno 2012

Grecia: ha votato solo il 62,47%
Astensione record nonostante momento cruciale per Paese
18 giugno, 11:43
(ANSA) - ATENE, 18 GIU - Con il conteggio delle schede praticamente finito (99,95% delle schede scrutinate), emerge un dato rilevante delle elezioni politiche in Grecia: ha votato solo il 62,47% degli aventi diritto, con oltre il 37% dei greci che non si e' recato alle urne, pur avendo davanti un voto cruciale per il futuro del Paese. Secondo questi dati quasi definitivi del ministero dell'Interno, Nea Dimokratia ottiene il 29,66 % dei voti e 129 seggi, Syriza il 26,89 e 71 seggi, il Pasok il 12,28% e 33 seggi.

Grecia, per Cina è fondamentale che sia in eurozona
Qualche ora prima l'inizio del G20 in Messico, il viceministro cinese delle Finanze Zhu Guangyao ha rilasciato una lunga intervista al magazine economico Caixin: "La Cina rispetta la scelta del popolo greco, la questione fondamentale è che la Grecia rimanga nell'Eurozona. L'euro e l'Eurozona devono rimanere integri". Secondo Zhu, Pechino spera che il governo greco, l'Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale possano garantire la stabilità di Atene e che la Grecia possa presto "tornare sul mercato finanziario".
Più in generale, sul fronte della crisi del debito pubblico europeo, il viceministro delle Finanze di Pechino ha espresso il sostegno della Cina alle misure adottate finora, invitando Bruxelles a fare di più: "L'Europa deve mostrare un atteggiamento risoluto. Pechino e Bruxelles sono partner, ma gli aiuti non possono essere unilaterali: la Cina deve sempre considerare la sicurezza dei capitali investiti".

L'allarme Iif: "Fondi Ue insufficienti. Salvabile solo piccola economia"
Secondo l'Institute of International Finance i 100 miliardi concessi alla Spagna lasciano le risorse per i salvataggi a soli 251 miliardi "capacità sufficiente per Cipro, ma non per un grande paese"
Lo leggo dopo
 Secondo Mario Monti l'Italia si salverà da sola
MILANO - I fondi di salvataggio dell'area euro sono insufficienti a eventuali aiuti ad altri importanti membri dell'area. A lanciare l'allarme è l'Institute of International Finance (Iif), secondo il quale la decisione dell'area euro di concedere 100 miliardi di euro alla Spagna, lascia le risorse per i salvataggi a soli 251 miliardi di euro.
"Questo significa che i fondi, così come sono autorizzati e strutturati, hanno la capacità sufficiente ad aiutare una piccola economica come Cipro, ma difficilmente possono gestire il salvataggio di un paese grande" afferma l'Iif, secondo quanto riporta il Wall Street Journal. L'Iif ritiene i 100 miliardi di euro per la Spagna una cifra "più che adeguata" per ricapitalizzare le banche, ma sottolinea che la decisione di concedere i fondi tramite il governo spagnolo confermi i timori degli investitori sul circolo vizioso fra debito sovrano e banche.
L'Iif ritiene parzialmente responsabili le autorità europee e quelle spagnole per la "tiepida" risposta degli investitori al salvataggio delle banche iberiche. E mette in evidenza i timori degli investitori sulla possibilità che i bond esistenti e futuri emessi dalla Spagna siano subordinati all'Esm in caso di salvataggio. Lo status di senior creditor per l'Esm rischia di far aumentare i costi di finanziamento per la Spagna.

Spagna: sofferenze banche record a 152 mld
18 Giugno 2012 - 11:23
 (ASCA) - Roma, 18 giu - Le sofferenze bancarie in Spagna toccano il nuovo massimo storico a oltre 152 miliardi in aprile, pari all'8,74% del totale dei crediti. Si tratta del livello piu' alto dal 1994.
did/

Crisi: elezioni greche non frenano i dubbi sulla Spagna
18 giugno, 11:32
(Ansamed) - MADRID , 18 GIU - I risultati delle elezioni in Grecia, pur avendo mitigato l'incertezza sulla permanenza del Paese ellenico nell'eurozona, hanno lasciato a nudo i crescenti dubbi sulla solvenza della Spagna. Nonostante l'impegno dell'Europa agli aiuti da 100 miliardi di euro per il risanamento del sistema bancario iberico, la mancanza di particolari sul piano di salvataggio ha fatto nuovamente schizzare il differenziale di rischio bond-bund tedesco a 10 anni di riferimento alle 11 di questa mattina sui 570 punti base, dopo che in apertura dei mercati era sceso sui 528 punti base. Il tasso di interesse del bono a 10 anni ha superato il 7,13%, Gli occhi degli analisti sono puntati sulla riunione del G-20 in Messico, che vedrà il caso spagnolo sul tavolo dei lavori. Dal primo trimestre del 2008, il debito iberico è raddoppiato e a fine marzo equivaleva al 72,1% del Pil. La richiesta all'Europa di aiuti da 100 miliardi di euro presentata dal governo spagnolo non ha convinto gli investitori, dal momento che l'importo sarà calcolato come debito pubblico e la percentuale sul Pil potrebbe salire al 90% per la fine dell'anno, rispetto all'80% previsto dalla Finanziaria, prima di che si sapesse della necessità di salvataggio delle banche spagnole. Non si conosce ancora la quantità esatta della somma necessaria da iniettare agli istituti di credito, anche se è prevista per questa settimana la conclusione della prima valutazione indipendente sui bilanci del settore bancario spagnolo incaricata dal governo alle società di audit Roland Berger e Oliver Wyman. I test di stress effettuati dovranno comprovare la resistenza dei bilanci delle banche a un deterioramento delle condizioni economiche e indicare le risorse di cui hanno bisogno per essere solventi in tali condizioni.

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