venerdì 28 giugno 2013

XXVIII.VI.MMXIII — Locuste in

L'UNIONE SARDA - Economia: La crisi accresce le sofferenze
Istat. Prezzi alla produzione dei prodotti industriali
Istat. Clima di fiducia delle imprese
Istat. Prezzi al consumo: dati provvisori
Croazia, sindacati a Letta, no a moratoria lavoratori
Croazia, Consiglio Ue, ok a 655,1 mln extra in bilancio 2013
Croazia “europea”: cure più facili per i vacanzieri italiani
Kosovo, accordo con Serbia, incidenti a parlamento Pristina

L'UNIONE SARDA - Economia: La crisi accresce le sofferenze
28.06.2013
La crisi non si placa in Sardegna, nonostante qualche timido segnale, «poche lampadine ma non la luce alla fine del tunnel». Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna e presidente nell'Isola di Abi, l'associazione bancaria italiana, traccia il quadro a tinte fosche dell'economia sarda per spiegare lo stato di salute del credito. Che non può essere buono visto che le imprese non crescono, i consumi frenano e gli investimenti languono. L'ottimismo però non manca e soprattutto la volontà di accompagnare le imprese verso l'uscita dal tunnel.
I NUMERI A marzo 2013, il settore del credito ha finanziato imprese e famiglie in Sardegna con 25,4 miliardi di euro (-3,5% rispetto al 2012). «Colpa dell'economia sarda, basata soprattutto sul turismo e sui consumi e quindi più colpita dalla crisi, con le famiglie che hanno meno ottimismo, e dal calo di investimenti pubblici», spiega Cuccurese. La concorrenza in Sardegna sul fronte bancario non manca, con 27 istituti (molti locali) per un totale di 673 agenzie, 757 sportelli bancomat e 37.222 Pos (le apparecchiature per il pagamento elettronico). Numeri che hanno permesso agli istituti di credito di mettere insieme depositi per circa 21,1 miliardi di euro, «un segnale di fiducia dei risparmiatori», afferma ancora il presidente dell'Abi. I finanziamenti alle imprese sono stati invece pari a 12,4 miliardi (-4,4% rispetto al 2012), mentre i prestiti alle famiglie 10 miliardi con un calo del 2,2% rispetto al 2012.
SOFFERENZE Il discorso si fa più difficile quando si affronta il tema delle sofferenze. Nonostante la moratoria sui mutui (che ha interessato nell'Isola 1.133 contratti) e le ristrutturazioni dei crediti con l'allungamento dei termini di pagamento (in Sardegna ha riguardato il 2,5% degli 86mila finanziamenti interessati dal programma per un valore complessivo a livello nazionale di 27 miliardi e una liquidità liberata di 3,9 miliardi), le sofferenze (i crediti difficili da esigere) sono cresciute: 2,8 miliardi, il 10,8% nel rapporto con gli impieghi (una percentuale doppia rispetto alla media nazionale).
L'ANALISI Tirando le somme, ha spiegato Cuccurese, bisogna rimboccarsi le maniche e «fare in modo che ognuno si assuma la propria responsabilità, a iniziare dalle banche, che devono migliorare nel concedere credito, selezionando i prestiti sulla base di criteri nuovi». Inutile applicare gli stessi parametri a tutte le imprese, ognuna ha esigenze differenti, ha spiegato Cuccurese, «ed è inutile basarsi sulle garanzie, che oggi spesso non sono sufficienti a coprire il credito concesso, visto che le aste vanno deserte e il bene si svaluta. Meglio selezionare l'attività sulla base della capacità dell'impresa di generare flussi di ricavi e reddito». E le imprese, dal canto loro, devono essere capaci di fare rete e costruire business plan adeguati al mercato. Una svolta a cui tutti devono partecipare per uscire fuori dal tunnel della crisi.

Istat. Prezzi alla produzione dei prodotti industriali
Nel mese di maggio 2013 l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,0% nei confronti di maggio 2012.
I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno presentano variazioni negative dello 0,1% rispetto ad aprile e dell'1,1% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra un aumento dello 0,1% sul mese precedente e un incremento tendenziale dello 0,4%.
I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano una variazione positiva dello 0,1% sul mese precedente (stazionarietà per l'area euro e +0,1% per l'area non euro). In termini tendenziali si registra una diminuzione dello 0,7% (-1,5% per l'area euro e variazione nulla per quella non euro).
In termini di contributi settoriali alla dinamica tendenziale il più rilevante, con riferimento al mercato interno, risulta quello del comparto energetico, pari a -1,5 punti percentuali. Sul mercato estero i contributi maggiori derivano dai beni intermedi per l'area euro (-0,8 punti percentuali) e dall'energia per quella non euro (-0,2 punti percentuali).
Il settore di attività economica per il quale si rileva la diminuzione tendenziale dei prezzi più marcata è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni del 4,4% per il mercato interno e del 7,2% per quello estero.

Istat. Clima di fiducia delle imprese
A giugno, l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) espresso in base 2005=100, scende da 80,2 di maggio a 76,1.
Il calo dell'indice complessivo è dovuto al peggioramento della fiducia delle imprese dei settori delle costruzioni, dei servizi di mercato e del commercio al dettaglio; migliora il clima di fiducia nelle imprese manifatturiere.
L'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere aumenta, passando da 88,7 di maggio a 90,2. I giudizi sugli ordini migliorano (da -43 a -39, il saldo) e le attese di produzione rimangono stabili a -2; il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a 1.
L'analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell'indicatore nei beni intermedi (da 88,5 a 89,7) e nei beni strumentali (da 87,4 a 90,8) e un lieve peggioramento nei beni di consumo (da 91,5 a 91,1).
L'indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende da 81,0 di maggio a 71,0. Peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull'occupazione (i saldi diminuiscono rispettivamente da -49 a -56 e da -13 a -27).
L'indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato scende da 76,4 di maggio a 70,6. Si riducono i saldi dei giudizi e delle attese sugli ordini (rispettivamente da -25 a -29 e da -12 a -17) e peggiorano le attese sull'andamento generale dell'economia italiana (da -42 a -50 il saldo).
Nel commercio al dettaglio, l'indice del clima di fiducia scende lievemente, da 80,8 di maggio a 80,7. L'indice aumenta nella grande distribuzione (da 70,8 a 80,0) e diminuisce nella distribuzione tradizionale (da 90,0 a 84,4).

Istat. Prezzi al consumo: dati provvisori
Nel mese di giugno 2013, secondo le stime preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,2% nei confronti di giugno 2012 (era +1,1% a maggio).
La lieve accelerazione dell'inflazione a giugno è principalmente imputabile alla ripresa dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,6%, mostrando una sensibile attenuazione della flessione su base annua (-1,7%, da -4,8% di maggio).
Contribuiscono all'aumento congiunturale dell'indice generale anche i rialzi mensili dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,4%, attribuibile principalmente all'aumento del 6,9% dei prezzi della Frutta fresca) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), sui quali incidono, in parte, fattori di natura stagionale.
L'inflazione acquisita per il 2013 è pari all'1,1%.
A giugno l'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all'1,2% (era +1,3% a maggio).
Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo si porta all'1,3% (dall'1,5% del mese precedente).
Rispetto a giugno 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9%, dallo 0,8% di maggio, mentre quello dei prezzi dei servizi scende all'1,6% (era +1,7% nel mese precedente).
Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto percentuale rispetto al mese precedente. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% su base mensile e crescono dell'1,7% su base annua (dall'1,5% di maggio).
Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'1,4% su base annua, in accelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto a maggio (+1,3%).

Croazia, sindacati a Letta, no a moratoria lavoratori
Senza intervento governo 'stop' due anni a cittadini croati
27 giugno, 16:41
(ANSA) - TRIESTE - I sindacati di Italia, Slovenia e Croazia chiedono al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di intervenire per evitare l'applicazione della moratoria di due anni sulla libera circolazione dei lavoratori croati.
 La moratoria scatta dal primo luglio, data in cui la Croazia entra nell'Unione europea, in caso di silenzio da parte dei governi. In una recente riunione al Ministero del Lavoro, solo le regioni Veneto e Lombardia - hanno sottolineato i sindacati - hanno chiesto l'attuazione della moratoria.
 Con una cerimonia al confine italo-sloveno di Rabuiese (Trieste), i sindacati italiani, sloveni e croati hanno voluto celebrare in anticipo l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, richiamando l'attenzione del governo sulla questione della moratoria.
 ''Gli italiani non si preoccupino, non ci sara' nessuna invasione di lavoratori croati dal primo luglio'', hanno affermato Slobodan Kapor e Mladen Novosel, dirigenti del sindacato croato Sssh. ''Conosciamo le preoccupazioni del governatore veneto Luca Zaia e della Lombardia - hanno indicato - ma possiamo garantire che la Croazia sta facendo di tutto per trattenere i suoi lavoratori, in particolare quelli piu' professionalizzati e specializzati''.
 Nonostante le richieste delle forze sindacali, e' gia' noto che il governo sloveno ha optato per la moratoria di due anni.
 (ANSA).

Croazia, Consiglio Ue, ok a 655,1 mln extra in bilancio 2013
Nucleo fondi per ridurre disparita' regioni Croazia con aree Ue
28 giugno, 09:59
(ANSA) - BRUXELLES - Via libera del Consiglio Ue ad un aumento di bilancio per il 2013 per fare fronte all'ingresso della Croazia dal primo luglio: 655,1 milioni di euro in impegni e di 374 milioni di euro di liquidita' immediata, in linea con quanto deciso alla conferenza di adesione del 30 giugno 2011. Secondo quanto riferisce il Consiglio, la cifra di 449,4 milioni di euro in termini di impegni e 149,8 milioni di euro di pagamenti costituiscono il nocciolo di questi fondi, che serviranno a ridurre le disparita' nel livello di sviluppo delle regioni della Croazia con altre aree nell'Ue, attraverso la politica di coesione. (ANSA)

Croazia “europea”: cure più facili per i vacanzieri italiani
Con l’ingresso di Zagabria nell’Unione basterà infatti la tessera sanitaria per ottenere le prestazioni necessarie Ticket pari al 20 per cento del costo totale della spesa totale
di Gabriella Ziani
In vacanza con l’assistenza sanitaria garantita, e se c’è da pagare un ticket sarà tradotto in kune. La Croazia entra il 1.o luglio nell’Unione europea e le conseguenze più dirette per i turisti, e in primis i tanti turisti “del mare” triestini, saranno non solo qualche barriera di confine in meno, ma anche una noia burocratica eliminata e una certezza in più: assistenza sanitaria garantita dal semplice possesso della propria tessera sanitaria che, sul retro, reca la dicitura “Tessera europea di assicurazione malattia” (Team).
È l’informazione che ha diffuso l’Azienda sanitaria perché finora per andare in un paese extra Ue con diritto all’assistenza era necessario rivolgersi all’Ufficio convenzioni con l’estero al distretto 4 di San Giovanni e ritirare i moduli appositi. Cosa che dal 1.o luglio non occorre più fare.
Le novità non finiscono qui, perché è anche la “quantità” di assistenza che cambia. Con il modulo assicurativo italiano andando finora in un paese non Ue, come appunto la Croazia, si acquisiva il diritto ad avere cure mediche “urgenti” e basta, ogni altra prestazione era viceversa a pagamento. Adesso con la “Team” si possono ottenere «tutte le prestazioni sanitarie urgenti e medicalmente necessarie in relazione alla durata del soggiorno e allo stato di salute della persona, alle stesse condizioni dei cittadini croati».
Ma, proprio come i cittadini croati, anche gli italiani dovranno pagare il ticket per le cure che quel servizio sanitario prevede con partecipazione alla spesa: ed è del 20% del costo totale dell’assistenza.
L’Azienda sanitaria triestina ha fornito anche alcuni esempi, così chi va in vacanza da luglio in poi sa che cosa lo aspetta. Per una visita del medico di base, per esami di laboratorio, o radiologici, il ticket croato è pari a 15 kune, poco più di 2 euro. Per l’assistenza specialistica, per attività di consulenza o per un ricovero in “day hospital” si dovrà contribuire con un ticket di 25 kune (ovvero 3 euro e mezzo circa). In caso di ricovero ospedaliero vero e proprio, il ticket per ogni giornata passata in ospedale è invece di 100 kune, 14 euro. Come si vede, il cambio con la moneta croata rende la spesa molto contenuta, pur si nota che una piccola cifra è dovuta anche per un medico di base.
Terza novità. Il ticket pagato in Croazia con queste modalità non è “in nessun caso” rimborsabile da parte del Servizio sanitario italiano, resta a totale carico dell’utente.
E chi ha dimenticato a casa, o perso la tessera, e si trova ad aver bisogno di medici e di cure? In quest’ultimo caso le pagherà per intero, come prestazione privata, ma si potrà avvalere in seguito dei meccanismi dell’«assistenza indiretta». Munito di tutte le ricevute, di tutta la documentazione in originale (sia quella relativa alla spesa, sia quella clinico-sanitaria, compreso il referto) il cittadino al rientro a Trieste dovrà rivolgersi all’Ufficio convenzioni internazionali dell’Azienda sanitaria, a San Giovanni. E otterrà il rimborso, qualora previsto dalle assicurazioni croate, e secondo le tariffe croate. Ma anche in base al tariffario regionale.
Ovviamente la cosa funziona nei due sensi. Anche i cittadini croati, una volta diventati anche cittadini Ue, riceveranno in Italia l’assistenza medica presentando la loro tessera sanitaria con assistenza europea di malattia, o un certificato provvisorio sostitutivo: documenti che la Croazia rilascerà a partire sempre dal 1.o luglio. Analogamente, se non avranno alcun documento utile, pagheranno visite, esami e cure.
Ma documenti autorizzativi emessi in precedenza (HR111 per cure urgenti in Italia e HR112 per cure programmate) avranno validità fino alla fine dell’anno.

Kosovo, accordo con Serbia, incidenti a parlamento Pristina
Manifestanti provano a impedire ingresso ambasciatore americano
27 giugno, 17:29
(ANSA) - PRISTINA - Incidenti sono scoppiati oggi davanti al parlamento di Pristina, dove manifestanti dell' opposizione nazionalista e ostile alla Serbia hanno cercato per ore di impedire ai deputati di entrare in aula per votare la ratifica dell'accordo con Belgrado. La polizia e' intervenuta a disperdere l'assembramento dei dimostranti, e nei tafferugli alcuni di loro hanno riportato contusioni e lievi ferite.
 I manifestanti, sostenitori del movimento nazionalista di opposizione 'Autodeterminazione', terza forza politica in Kosovo, hanno fra l'altro cercato di impedire l'ingresso in parlamento all'ambasciatore americano, signora Tracy Jakobson e al suo seguito, mentre la deputata della minoranza serba Jelena Bontic e' stata aggredita e leggermente ferita. L'intervento della polizia ha evitato conseguenze piu' pesanti.
 L'atmosfera non e' stata piu' tranquilla nell'aula del parlamento, dove al momento della votazione per la ratifica dell'accordo con la Serbia, il leader di 'Autodeterminazione' Albin Kurti ha strappato di mano il microfono al presidente dell'Assemblea Jakup Krasniqi. La seduta e' stata interrotta.
 (ANSA).


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