Istat. Prezzi alla produzione dei prodotti
industriali
Istat. Clima di fiducia delle imprese
Istat. Prezzi al consumo: dati provvisori
Croazia, sindacati a Letta, no a moratoria
lavoratori
Croazia, Consiglio Ue, ok a 655,1 mln extra in
bilancio 2013
Croazia “europea”: cure più facili per i
vacanzieri italiani
Kosovo, accordo con Serbia, incidenti a
parlamento Pristina
L'UNIONE SARDA - Economia: La crisi accresce le
sofferenze
28.06.2013
La crisi non si
placa in Sardegna, nonostante qualche timido segnale, «poche lampadine ma non
la luce alla fine del tunnel». Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco
di Sardegna e presidente nell'Isola di Abi, l'associazione bancaria italiana,
traccia il quadro a tinte fosche dell'economia sarda per spiegare lo stato di
salute del credito. Che non può essere buono visto che le imprese non crescono,
i consumi frenano e gli investimenti languono. L'ottimismo però non manca e
soprattutto la volontà di accompagnare le imprese verso l'uscita dal tunnel.
I NUMERI A marzo
2013, il settore del credito ha finanziato imprese e famiglie in Sardegna con
25,4 miliardi di euro (-3,5% rispetto al 2012). «Colpa dell'economia sarda,
basata soprattutto sul turismo e sui consumi e quindi più colpita dalla crisi,
con le famiglie che hanno meno ottimismo, e dal calo di investimenti pubblici»,
spiega Cuccurese. La concorrenza in Sardegna sul fronte bancario non manca, con
27 istituti (molti locali) per un totale di 673 agenzie, 757 sportelli bancomat
e 37.222 Pos (le apparecchiature per il pagamento elettronico). Numeri che
hanno permesso agli istituti di credito di mettere insieme depositi per circa
21,1 miliardi di euro, «un segnale di fiducia dei risparmiatori», afferma
ancora il presidente dell'Abi. I finanziamenti alle imprese sono stati invece
pari a 12,4 miliardi (-4,4% rispetto al 2012), mentre i prestiti alle famiglie
10 miliardi con un calo del 2,2% rispetto al 2012.
SOFFERENZE Il
discorso si fa più difficile quando si affronta il tema delle sofferenze.
Nonostante la moratoria sui mutui (che ha interessato nell'Isola 1.133 contratti)
e le ristrutturazioni dei crediti con l'allungamento dei termini di pagamento
(in Sardegna ha riguardato il 2,5% degli 86mila finanziamenti interessati dal
programma per un valore complessivo a livello nazionale di 27 miliardi e una
liquidità liberata di 3,9 miliardi), le sofferenze (i crediti difficili da
esigere) sono cresciute: 2,8 miliardi, il 10,8% nel rapporto con gli impieghi
(una percentuale doppia rispetto alla media nazionale).
L'ANALISI Tirando le
somme, ha spiegato Cuccurese, bisogna rimboccarsi le maniche e «fare in modo
che ognuno si assuma la propria responsabilità, a iniziare dalle banche, che
devono migliorare nel concedere credito, selezionando i prestiti sulla base di
criteri nuovi». Inutile applicare gli stessi parametri a tutte le imprese,
ognuna ha esigenze differenti, ha spiegato Cuccurese, «ed è inutile basarsi
sulle garanzie, che oggi spesso non sono sufficienti a coprire il credito
concesso, visto che le aste vanno deserte e il bene si svaluta. Meglio
selezionare l'attività sulla base della capacità dell'impresa di generare
flussi di ricavi e reddito». E le imprese, dal canto loro, devono essere capaci
di fare rete e costruire business plan adeguati al mercato. Una svolta a cui
tutti devono partecipare per uscire fuori dal tunnel della crisi.
Istat. Prezzi alla produzione dei prodotti
industriali
Nel mese di maggio 2013 l'indice dei prezzi
alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,1% rispetto al mese
precedente e dell'1,0% nei confronti di maggio 2012.
I prezzi dei prodotti venduti sul mercato
interno presentano variazioni negative dello 0,1% rispetto ad aprile e
dell'1,1% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra un
aumento dello 0,1% sul mese precedente e un incremento tendenziale dello 0,4%.
I prezzi dei beni venduti sul mercato
estero segnano una variazione positiva dello 0,1% sul mese precedente
(stazionarietà per l'area euro e +0,1% per l'area non euro). In termini
tendenziali si registra una diminuzione dello 0,7% (-1,5% per l'area euro e
variazione nulla per quella non euro).
In termini di contributi settoriali alla
dinamica tendenziale il più rilevante, con riferimento al mercato interno,
risulta quello del comparto energetico, pari a -1,5 punti percentuali. Sul
mercato estero i contributi maggiori derivano dai beni intermedi per l'area
euro (-0,8 punti percentuali) e dall'energia per quella non euro (-0,2 punti
percentuali).
Il settore di attività economica per il
quale si rileva la diminuzione tendenziale dei prezzi più marcata è quello
della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni
del 4,4% per il mercato interno e del 7,2% per quello estero.
Istat. Clima di fiducia delle imprese
A giugno, l'indice composito del clima di
fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator)
espresso in base 2005=100, scende da 80,2 di maggio a 76,1.
Il calo dell'indice complessivo è dovuto al
peggioramento della fiducia delle imprese dei settori delle costruzioni, dei
servizi di mercato e del commercio al dettaglio; migliora il clima di fiducia
nelle imprese manifatturiere.
L'indice del clima di fiducia delle imprese
manifatturiere aumenta, passando da 88,7 di maggio a 90,2. I giudizi sugli
ordini migliorano (da -43 a -39, il saldo) e le attese di produzione rimangono
stabili a -2; il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane
stabile a 1.
L'analisi del clima di fiducia per
raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento
dell'indicatore nei beni intermedi (da 88,5 a 89,7) e nei beni strumentali (da
87,4 a 90,8) e un lieve peggioramento nei beni di consumo (da 91,5 a 91,1).
L'indice del clima di fiducia delle imprese
di costruzione scende da 81,0 di maggio a 71,0. Peggiorano sia i giudizi sugli
ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull'occupazione (i saldi
diminuiscono rispettivamente da -49 a -56 e da -13 a -27).
L'indice del clima di fiducia delle imprese
dei servizi di mercato scende da 76,4 di maggio a 70,6. Si riducono i saldi dei
giudizi e delle attese sugli ordini (rispettivamente da -25 a -29 e da -12 a
-17) e peggiorano le attese sull'andamento generale dell'economia italiana (da
-42 a -50 il saldo).
Nel commercio al dettaglio, l'indice del
clima di fiducia scende lievemente, da 80,8 di maggio a 80,7. L'indice aumenta
nella grande distribuzione (da 70,8 a 80,0) e diminuisce nella distribuzione
tradizionale (da 90,0 a 84,4).
Istat. Prezzi al consumo: dati provvisori
Nel mese di giugno 2013, secondo le stime
preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività
(NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente e
dell'1,2% nei confronti di giugno 2012 (era +1,1% a maggio).
La lieve accelerazione dell'inflazione a
giugno è principalmente imputabile alla ripresa dei prezzi dei Beni energetici
non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,6%, mostrando una
sensibile attenuazione della flessione su base annua (-1,7%, da -4,8% di
maggio).
Contribuiscono all'aumento congiunturale
dell'indice generale anche i rialzi mensili dei prezzi degli Alimentari non
lavorati (+1,4%, attribuibile principalmente all'aumento del 6,9% dei prezzi
della Frutta fresca) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), sui quali
incidono, in parte, fattori di natura stagionale.
L'inflazione acquisita per il 2013 è pari
all'1,1%.
A giugno l'inflazione di fondo, calcolata
al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all'1,2% (era
+1,3% a maggio).
Al netto dei soli beni energetici, la
crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo si porta all'1,3% (dall'1,5%
del mese precedente).
Rispetto a giugno 2012, il tasso di
crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9%, dallo 0,8% di maggio, mentre
quello dei prezzi dei servizi scende all'1,6% (era +1,7% nel mese precedente).
Pertanto, il differenziale inflazionistico
tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto percentuale rispetto al
mese precedente. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai
consumatori aumentano dello 0,4% su base mensile e crescono dell'1,7% su base
annua (dall'1,5% di maggio).
Secondo le stime preliminari, l'indice
armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e
dell'1,4% su base annua, in accelerazione di un decimo di punto percentuale
rispetto a maggio (+1,3%).
Croazia, sindacati a Letta, no a moratoria
lavoratori
Senza intervento
governo 'stop' due anni a cittadini croati
27 giugno, 16:41
(ANSA) - TRIESTE - I
sindacati di Italia, Slovenia e Croazia chiedono al presidente del Consiglio,
Enrico Letta, di intervenire per evitare l'applicazione della moratoria di due
anni sulla libera circolazione dei lavoratori croati.
La moratoria scatta dal primo luglio, data in
cui la Croazia entra nell'Unione europea, in caso di silenzio da parte dei
governi. In una recente riunione al Ministero del Lavoro, solo le regioni
Veneto e Lombardia - hanno sottolineato i sindacati - hanno chiesto
l'attuazione della moratoria.
Con una cerimonia al confine italo-sloveno di
Rabuiese (Trieste), i sindacati italiani, sloveni e croati hanno voluto
celebrare in anticipo l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, richiamando
l'attenzione del governo sulla questione della moratoria.
''Gli italiani non si preoccupino, non ci
sara' nessuna invasione di lavoratori croati dal primo luglio'', hanno
affermato Slobodan Kapor e Mladen Novosel, dirigenti del sindacato croato Sssh.
''Conosciamo le preoccupazioni del governatore veneto Luca Zaia e della
Lombardia - hanno indicato - ma possiamo garantire che la Croazia sta facendo
di tutto per trattenere i suoi lavoratori, in particolare quelli piu' professionalizzati
e specializzati''.
Nonostante le richieste delle forze sindacali,
e' gia' noto che il governo sloveno ha optato per la moratoria di due anni.
(ANSA).
Croazia, Consiglio Ue, ok a 655,1 mln extra in
bilancio 2013
Nucleo fondi per
ridurre disparita' regioni Croazia con aree Ue
28 giugno, 09:59
(ANSA) - BRUXELLES -
Via libera del Consiglio Ue ad un aumento di bilancio per il 2013 per fare
fronte all'ingresso della Croazia dal primo luglio: 655,1 milioni di euro in
impegni e di 374 milioni di euro di liquidita' immediata, in linea con quanto
deciso alla conferenza di adesione del 30 giugno 2011. Secondo quanto riferisce
il Consiglio, la cifra di 449,4 milioni di euro in termini di impegni e 149,8
milioni di euro di pagamenti costituiscono il nocciolo di questi fondi, che
serviranno a ridurre le disparita' nel livello di sviluppo delle regioni della
Croazia con altre aree nell'Ue, attraverso la politica di coesione. (ANSA)
Croazia “europea”: cure più facili per i
vacanzieri italiani
Con l’ingresso di
Zagabria nell’Unione basterà infatti la tessera sanitaria per ottenere le
prestazioni necessarie Ticket pari al 20 per cento del costo totale della spesa
totale
di Gabriella Ziani
In vacanza con
l’assistenza sanitaria garantita, e se c’è da pagare un ticket sarà tradotto in
kune. La Croazia entra il 1.o luglio nell’Unione europea e le conseguenze più
dirette per i turisti, e in primis i tanti turisti “del mare” triestini,
saranno non solo qualche barriera di confine in meno, ma anche una noia
burocratica eliminata e una certezza in più: assistenza sanitaria garantita dal
semplice possesso della propria tessera sanitaria che, sul retro, reca la
dicitura “Tessera europea di assicurazione malattia” (Team).
È l’informazione che
ha diffuso l’Azienda sanitaria perché finora per andare in un paese extra Ue
con diritto all’assistenza era necessario rivolgersi all’Ufficio convenzioni
con l’estero al distretto 4 di San Giovanni e ritirare i moduli appositi. Cosa
che dal 1.o luglio non occorre più fare.
Le novità non
finiscono qui, perché è anche la “quantità” di assistenza che cambia. Con il
modulo assicurativo italiano andando finora in un paese non Ue, come appunto la
Croazia, si acquisiva il diritto ad avere cure mediche “urgenti” e basta, ogni
altra prestazione era viceversa a pagamento. Adesso con la “Team” si possono
ottenere «tutte le prestazioni sanitarie urgenti e medicalmente necessarie in
relazione alla durata del soggiorno e allo stato di salute della persona, alle
stesse condizioni dei cittadini croati».
Ma, proprio come i
cittadini croati, anche gli italiani dovranno pagare il ticket per le cure che
quel servizio sanitario prevede con partecipazione alla spesa: ed è del 20% del
costo totale dell’assistenza.
L’Azienda sanitaria
triestina ha fornito anche alcuni esempi, così chi va in vacanza da luglio in
poi sa che cosa lo aspetta. Per una visita del medico di base, per esami di
laboratorio, o radiologici, il ticket croato è pari a 15 kune, poco più di 2
euro. Per l’assistenza specialistica, per attività di consulenza o per un
ricovero in “day hospital” si dovrà contribuire con un ticket di 25 kune
(ovvero 3 euro e mezzo circa). In caso di ricovero ospedaliero vero e proprio,
il ticket per ogni giornata passata in ospedale è invece di 100 kune, 14 euro.
Come si vede, il cambio con la moneta croata rende la spesa molto contenuta,
pur si nota che una piccola cifra è dovuta anche per un medico di base.
Terza novità. Il
ticket pagato in Croazia con queste modalità non è “in nessun caso” rimborsabile
da parte del Servizio sanitario italiano, resta a totale carico dell’utente.
E chi ha dimenticato
a casa, o perso la tessera, e si trova ad aver bisogno di medici e di cure? In
quest’ultimo caso le pagherà per intero, come prestazione privata, ma si potrà
avvalere in seguito dei meccanismi dell’«assistenza indiretta». Munito di tutte
le ricevute, di tutta la documentazione in originale (sia quella relativa alla
spesa, sia quella clinico-sanitaria, compreso il referto) il cittadino al
rientro a Trieste dovrà rivolgersi all’Ufficio convenzioni internazionali
dell’Azienda sanitaria, a San Giovanni. E otterrà il rimborso, qualora previsto
dalle assicurazioni croate, e secondo le tariffe croate. Ma anche in base al
tariffario regionale.
Ovviamente la cosa
funziona nei due sensi. Anche i cittadini croati, una volta diventati anche
cittadini Ue, riceveranno in Italia l’assistenza medica presentando la loro
tessera sanitaria con assistenza europea di malattia, o un certificato
provvisorio sostitutivo: documenti che la Croazia rilascerà a partire sempre
dal 1.o luglio. Analogamente, se non avranno alcun documento utile, pagheranno
visite, esami e cure.
Ma documenti
autorizzativi emessi in precedenza (HR111 per cure urgenti in Italia e HR112
per cure programmate) avranno validità fino alla fine dell’anno.
Kosovo, accordo con Serbia, incidenti a
parlamento Pristina
Manifestanti provano
a impedire ingresso ambasciatore americano
27 giugno, 17:29
(ANSA) - PRISTINA -
Incidenti sono scoppiati oggi davanti al parlamento di Pristina, dove
manifestanti dell' opposizione nazionalista e ostile alla Serbia hanno cercato
per ore di impedire ai deputati di entrare in aula per votare la ratifica
dell'accordo con Belgrado. La polizia e' intervenuta a disperdere
l'assembramento dei dimostranti, e nei tafferugli alcuni di loro hanno riportato
contusioni e lievi ferite.
I manifestanti, sostenitori del movimento
nazionalista di opposizione 'Autodeterminazione', terza forza politica in
Kosovo, hanno fra l'altro cercato di impedire l'ingresso in parlamento
all'ambasciatore americano, signora Tracy Jakobson e al suo seguito, mentre la
deputata della minoranza serba Jelena Bontic e' stata aggredita e leggermente
ferita. L'intervento della polizia ha evitato conseguenze piu' pesanti.
L'atmosfera non e' stata piu' tranquilla
nell'aula del parlamento, dove al momento della votazione per la ratifica
dell'accordo con la Serbia, il leader di 'Autodeterminazione' Albin Kurti ha
strappato di mano il microfono al presidente dell'Assemblea Jakup Krasniqi. La
seduta e' stata interrotta.
(ANSA).
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