Napoli. Eccellenze artigiane, c'è il portale
Unioncamere e Symbola: «In Campania la cultura
produce poco business»
La fine di Antenna sud
Croazia in Europa, ma l'economia e' in
situazione precaria
Croazia, Merkel annulla presenza a cerimonia
ingresso Ue
Serbia, ok Ue per l'avvio negoziati, ma senza
date
Start up, ponte di idee Napoli-San Francisco
Martusciello: «Tra
14 giorni bando da 75 milioni»
NAPOLI - Una nuvola
di idee che provocherà, si spera, un temporale benefico: progetti da
trasformare in imprese. Un «ponte» creativo tra Napoli e San Francisco per
aiutare giovani ricercatori campani a sviluppare le iniziative più valide per
affermarsi sul mercato. Di questo si è discusso oggi, a Napoli, in un incontro
sulla competizione tra idee innovative «Dal Vesuvio alla Silicon Valley e
ritorno» al Palazzo dell'innovazione e della conoscenza (Pico).
RETE INCUBATORI -
All'evento collabora, attraverso Campania Innovazione, la Regione Campania
nell'ambito della costituenda Rete Regionale degli Incubatori, prevista dalla
Finanziaria 2013. Otto giovani ricercatori campani hanno presentato la propria
business idea durante la «Start up Gym Session» dove i mentor della Mind the
Bridge Startup school, insieme ai potenziali investitori, hanno avanzato
proposte per migliorare.
IDEE VINCITRICI -
Tre le idee vincitrici ci sono Epigenetic (Angela Nebbioso, Gianluca Franci,
Lucia Netucci), Youareu (Fabio Decimo, Lilya Kolesmikana, Salvatore Fonzo) e
Set Life (Adele Savarese, Lydia Galeno). A premiarli Campania Innovazione,
Cesvitec (azienda speciale della Camera di Commercio di Napoli), Banco di
Credito Cooperativo di Napoli che finanzieranno la loro partecipazione alla
Startup Business School di Mind the Bridge a San Francisco, in autunno. Tra i
partecipanti Fabrizio Perrone con Buzzoole «una piattaforma di social media
advertising (leggi l'intervista) che consente alle imprese, grazie ad un
algoritmo sviluppato e brevettato dalla start up, di identificare i social
influencer del proprio settore all'interno di qualsiasi social media».
IL CONVEGNO - La
giornata è stata introdotta da un convegno cui hanno preso parte il mondo della
ricerca e innovazione (Cnr, Cesvitec), dell'impresa (Mind the bridge
Foundation, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione
delle imprese) della politica (gli assessori regionali alle attività
produttive, Fulvio Martusciello, e alla ricerca, Guido Trombetti, il sindaco di
Napoli Luigi de Magistris).
IL CONSOLE MOORE -
Sull'importanza degli scambi tra Napoli e Usa si è soffermato il console
generale degli Usa a Napoli Donald Moore che ha auspicato la nascita del
«ponte» tra Vesuvio e Silicon Valley perchè «al Sud ci sono tante persone che
hanno interesse all'innovazione e, al contempo, grandi energie per essere
imprenditori».
DISTRETTI - A
parlare di eccellenze con i sei distretti tecnologici è stato Trombetti per il
quale «i distretti sono costituiti da 500 imprese di cui 350 piccole imprese e
la piccola impresa dentro alla rete del sistema riesce a produrre innovazione».
BANDO DA 75 MILIONI
- «Tra due settimane - ha reso noto Martusciello - avremo la possibilità di
mettere a bando i 75 milioni di euro per le start up, frutto della politica che
abbiamo messo in campo per il rifinanziamento dei fondi europei. Una
prospettiva per creare occupazione».
Napoli. Eccellenze artigiane, c'è il portale
Piattaforma per
giovani e imprese
Napoli, iniziativa
del Comune: «Artigianalmente.org»
mette in contatto
nuovi talenti col mondo del lavoro
NAPOLI - Artigiani
campani, quindi non proprio gli ultimi arrivati, messi in contatto con mondo
imprenditoriale e accademico attraverso una piattaforma telematica ad hoc
ideata dall'associazione Atena 2013, presieduta da Claudia De Luca. La
presentazione del portale e il confronto tra i diversi attori economici del
territorio si è svolto lunedì 24 giugno nella Sala Congressi della Federico II
di via Partenope. Al convegno - intitolato Artigianalmente, diamo una mano alle
idee - ha preso parte, tra gli altri, l'assessore ai Giovani Alessandra
Clemente: «Se messi insieme i ragazzi di Napoli sono veramente un'intelligenza
collettiva vincente – ha dichiarato - 'Artigianalmente' è un progetto che
ambisce a creare un ponte innovativo tra i tanti ragazzi che vogliono accedere
al mondo del lavoro ma che spesso da soli non riescono ad orientarsi».
«Attraverso il
portale artigianalmente.org i giovani possono entrare in contatto con le
eccellenze campane che decidono di mettersi in discussione e di essere
supporter dell’iniziativa, formando così una rete di contatti utili ai fini
occupazionali». L'evento rientra nel più ampio progetto «Il Clan degli
Artisti», promosso da Comune e Regione.
IL PORTALE -
“Artigianalmente” - hanno spiegato i promotori - intende dar vita a un nuovo
modo di fare squadra tra giovani e imprese di Napoli. In primis attraverso una
piattaforma on line che mette in comunicazione le società partner ed i giovani
under 35.
LE IMPRESE - Hanno
aperto il dibattito docenti universitari e rappresentanti delle associazioni di
categoria che hanno condiviso lavoro e ricerca attraverso relazioni e
presentazioni di Case history. Tra le imprese che hanno aderito all’iniziativa,
sono intervenute personalità di spicco che hanno fatto la storia dell’alto
artigianato in Campania, in Italia e all’estero come Federico Cozzolino
(Kiton), Vincenzo Bonino (Bonino), Mario Senior e Mario Junior Talarico
(Talarico Ombrelli), lo stilista Alessio Visione, Mauro Ascione (Ascione
gioielli), Fabrizio Monticelli (La Bulla), Maria Pia Cassese (Amaltea),
Raffaele Scuotto (La Scarabattola), lo scultore Riccardo Ruggiano, il designer
Guido La Puca, Pasquale Lodato (Liuteria Lodato).
Unioncamere e Symbola: «In Campania la cultura
produce poco business»
Basso l'impatto su ricchezza e occupazione
NAPOLI - «Le imprese del sistema produttivo
culturale (tra industrie propriamente dette, aziende creative, patrimonio
storico artistico, performing arts e arti visive) sono, nel 2012, quasi 460
mila, il 7,5% del totale delle attività economiche nazionali». Lo rileva il
Rapporto 2013 Io sono cultura: l'Italia della qualità e della bellezza sfida la
crisi, elaborato da Fondazione Symbola (guidata da Ermete Realacci) e
Unioncamere (presieduta da Ferruccio Dardanello) con la collaborazione della
Regione Marche. Il dato prima citato, tornando ai numeri, risulta peraltro «in
crescita del 3,3% sul 2011, circa tre punti percentuali in più rispetto a
quanto rilevato per l'intero tessuto imprenditoriale italiano». A queste
realtà, è scritto nell'introduzione al dossier, «dobbiamo 75,5 miliardi di euro
di valore aggiunto (il 5,4% del totale; che diventano 80,8 miliardi, 5,8%, se
includiamo pubblica amministrazione e non profit)». In queste stesse imprese
«lavora il 5,7% del totale degli occupati del Paese, quasi 1,5 milioni di
persone: +0,5% in un anno, mentre l'economia perdeva lo 0,3%. L'export del
sistema, triplicato nel corso di vent'anni, ha superato nel 2012 i 39 miliardi
di euro. E il saldo commerciale registra un attivo di 22,7 miliardi, record da
quando esiste l'euro». Mentre «la crisi imperversa, mentre un pezzo consistente
dell'economia nazionale fatica e arretra, il valore aggiunto prodotto dalla
cultura tiene, guadagna terreno. E non è un caso che tra i territori che più
contribuiscono a questo successo, si trovano quelli che hanno anche una forte
vocazione manifatturiera». Peccato che questo quadro che fa quantomeno ben
sperare, non ritragga (pienamente) anche la Campania.
REGIONE: I DATI COMPLESSIVI - Con i dati
registrati la Campania nelle sue cinque province si piazza in posizioni di
retroguardia. Nonostante qui, nell'immaginario collettivo, risieda il picco
della creatività d'ogni dove. Se nel Lazio — che guida la graduatoria
territoriale nazionale — la media di ricchezza prodotta dalla cultura «privata»
è del 6,8% (inteso come impatto sul valore aggiunto totale della regione) e se
in Lombardia la percentuale si attesta sul 6,3, in Campania il dato non va
oltre il 4,3%. Con punte negative a Caserta, 89esima su 100 province italiane,
dove si scende al 3,4%. Bene Avellino e Benevento (6 e 5,4%); maluccio Napoli,
che si piazza al posto numero 68, non andando oltre quota 4,2%. Se guardiamo al
«peso» degli occupati della cultura sul complesso dei lavoratori, poi, la
situazione peggiora. Si passa dal 7,1 del Veneto al 5,7 di media Italia, al 4,3
della Campania. Qui Caserta è addirittura 107esima (3,3%) e Napoli 85esima
(4,2).
Paolo Grassi
La fine di Antenna sud
Licenziati i
giornalisti chiude storica emittente
BARI -
L'Associazione della Stampa di Puglia e l'assemblea di redazione annunciano la
fine dell'avventura di Antenna Sud. Dopo aver preso atto dell'impossibilità di
prorogare la cassa integrazione in deroga, in queste ore l'azienda sta avviando
le procedure di licenziamento dei lavoratori, fra cui nove degli undici
giornalisti in organico. Cala così il sipario su un'emittente che per oltre
trent'anni ha raccontato le vicende della Puglia e della Basilicata.
L'emittente televisiva, nata il 9 giugno 1979 per iniziativa di Giuseppe
Gorjoux all'interno del gruppo della Gazzetta del Mezzogiorno, chiude i
battenti dopo 34 anni.
Da 31 dicembre del 2012 i giornalisti non
realizzavano più telegiornali dopo che i pagamenti degli stipendi si erano
fermati nel precedente agosto. Ora l'epilogo definitivo.
LE ACCUSE -
L'Assostampa punta l'indice contro le scelte sbagliate messe in campo dal management.
«L'azienda - è scritto in un comunicato - è stata costretta ad alzare bandiera
bianca non soltanto per la crisi economica, ma anche per politiche e strategie
imprenditoriali non sempre lucide e vincenti, a cominciare dalla vendita di
alcune frequenze che consentivano la copertura dell'intero territorio di Puglia
e Basilicata. Sulla destinazione del ricavato di quelle dismissioni nulla ancor
oggi è dato sapere. Di certo sono state un affare per l'editore, ma non per i
lavoratori, che hanno visto così accelerato l'inizio della fine».
«Sulla fine di una straordinaria avventura
umana e professionale - conclude la nota dell'Assostampa - pesano le scelte del
presidente della società editrice, Fabrizio Lombardo Pijola che, soprattutto
negli ultimi mesi, dopo aver abbandonato la nave che stava affondando, ha
concentrato gli sforzi sulla nuova scommessa imprenditoriale di Eataly, nella
quale sta profondendo un entusiasmo che per i giornalisti di Antenna Sud è un
déjà-vu, visto che si tratta dello stesso atteggiamento con cui per anni ha
guidato una realtà aziendale miseramente fallita, di cui adesso i lavoratori
pagano un conto molto salato. Nessuna meraviglia, allora, se negli stessi
istanti in cui - nonostante gli sforzi della task force per l'occupazione - nel
Palazzo della Regione prendeva corpo la fine di Antenna Sud e il licenziamento
dei lavoratori, l'azionista di maggioranza della società editrice preferiva
fare passerella nel Palazzo accanto, quello della Provincia di Bari, per
ricevere un premio per la sua nuova avventura nel settore enogastronomico,
mostrandosi insensibile alle sorti di un'azienda che ha contribuito ad
affossare».
Croazia in Europa, ma l'economia e' in
situazione precaria
Quinto anno
recessione, alta disoccupazione, male deficit-debito
25 giugno, 16:54
(ANSA) - ZAGABRIA -
Sono l'alto tasso di disoccupazione, specie quella giovanile - tra le piu' alte
in Europa - il debito pubblico e il deficit del bilancio dello Stato, con
un'economia in recessione per il quinto anno consecutivo, a contraddistinguere
la Croazia nel momento in cui diventa il 28/mo Paese membro dell'Unione
europea, il primo luglio prossimo, una situazione che desta preoccupazione a
Bruxelles.
I dati economici negativi, quelli nazionali e
quelli che arrivano dall'eurozona, sono all'origine dell'atmosfera di
indifferenza e anche di impotenza che pervade la societa' croata alla vigilia
di uno dei piu' importanti passaggi storici del Paese, che proprio oggi celebra
i suoi 22 anni di indipendenza, conquistata in una sanguinosa guerra dopo la
secessione dalla Jugoslavia socialista negli anni Novanta. Anche i costi dei
festeggiamenti per l'adesione all'Ue, ai quali prenderanno parte domenica
prossima 16 capi di Stato, 15 premier e numerose delegazioni straniere di vario
rango, sono abbastanza modesti, circa un milione di euro, ''adeguati alla
presente situazione'', come e' stato spiegato dal governo.
Sono quasi giornaliere le proteste di operai
delle molte imprese sull'orlo della bancarotta, indebitate o malgestite, che da
mesi non riescono a pagare neanche gli stipendi ai loro lavoratori, in
particolare nel settore tessile e edilizio. A maggio la disoccupazione e' scesa
poco sotto il 20 per cento, pari a circa 330 mila persone, grazie pero' alle
assunzioni stagionali nel turismo, l'unico settore a non risentire della crisi,
che genera il 17% per cento del Pil nazionale. La disoccupazione giovanile e'
la terza in Europa, al 51 per cento, subito dopo Grecia (59%) e Spagna (55%) e
di molto superiore alla media europea del 23 per cento. Non a caso gia' il
primo luglio la Croazia sara' il primo Paese dell'Ue a mettere in atto tutta
una serie di misure, cofinanziate dai fondi di Bruxelles e approvate dal
Consiglio europeo, per aiutare i giovani a trovare un'occupazione, anche precaria,
ed evitare un forte flusso migratorio verso i Paesi dove potranno lavorare
senza particolari permessi. La moratoria di almeno due anni per i lavoratori
croati, ammessa dal Trattato di adesione, e' stata per ora imposta dal Regno
Unito, Austria, Slovenia, Spagna, Belgio, Olanda e Germania, in quest'ultima
con eccezione dei professionisti con laurea e i lavoratori stagionali. In
quest'atmosfera il 52 per cento dei croati intervistati in un recente sondaggio
sostiene che le celebrazioni per l'adesione sono ''solamente uno spreco'', il
70 per cento dei giovani spera di trovare un lavoro all'estero. L'appoggio
all'ingresso in Europa, che da vent'anni e' l'obbiettivo strategico nazionale,
resta comunque alto, al 61 per cento.
E mentre il governo di centro-sinistra al
potere a Zagabria da quasi due anni non si arrende al pessimismo, stimando la
crescita del Pil nel 2013 allo 0,7% e al 2,4 l'anno prossimo, dalla Commissione
europea e da altre istituzioni estere arrivano previsioni piu realistiche:
un'ulteriore contrazione dell'un per cento del pil quest'anno e una lieve,
quasi impercettibile, ripresa nel 2014, dello 0,2 per cento. Piu' preoccupanti
sono i dati per la spesa pubblica, che nonostante una politica di austerita' e
una severa disciplina fiscale, continua a pesare troppo sui dati macroeconomici
della Croazia, i cui 4,2 milioni di abitanti hanno prodotto nel 2012 in beni e
servizi 44 miliardi di euro, pari allo 0,45% del Pil dell'Ue a 27. E da
Bruxelles hanno gia' dato segnali di malumore indicando che il debito pubblico
croato e' ora al 54 per cento, e nel 2014 potrebbe facilmente superare la
soglia del 60%. Lo stesso vale per il deficit pubblico, quest'anno calcolato al
4,7%, dunque gia' al di sopra delle regole europee che fissano il limite
massimo al 3%, Non e' pertanto escluso che una delle prime esperienze di
Zagabria come membro dell'Ue sia l'apertura nei suoi confronti di una procedura
di infrazione per deficit eccessivo. (ANSA).
Croazia, Merkel annulla presenza a cerimonia
ingresso Ue
Secondo stampa per
controversia su spia ex Jugoslavia
26 giugno, 15:37
(ANSA) - ZAGABRIA -
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha cancellato la sua presenza alle
celebrazioni per l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, in programma
domenica prossima a Zagabria, ufficialmente per ''mancanza di tempo'', ma,
secondo la stampa croata, il vero motivo sarebbe la protesta per una recente
controversia tra i due Paesi.
Dall'ufficio della cancelleria a Berlino e'
stato confermato oggi all'agenzia di stampa croata Hina, che Merkel non sara'
presente a Zagabria per ''mancanza di tempo'', mentre a rappresentare il
governo tedesco ci sara' il ministro di Stato presso il Ministero degli Esteri,
Michael Georg Link. La rappresentanza tedesca e' stata dunque degradata a un
livello molto piu' basso di quello annunciato in precedenza.
Secondo una parte della stampa, alla base
della decisione di Merkel ci sarebbe la proposta del governo croato di
applicare il mandato d'arresto europeo e l'estradizione di croati accusati in
altri Paesi europei solamente per i crimini compiuti dopo l'agosto del 2002. Da
anni la Germania vorrebbe processare un ex alto ufficiale dei servizi segreti
jugoslavi, Josip Perkovic, che vive in Croazia, accusato di essere coinvolto in
una liquidazione di un emigrato politico croato, commesso nel 1983 vicino a
Monaco di Baviera. Alcuni organi di stampa a Zagabria sostengono che il governo
croato vorrebbe evitare questa estradizione per motivi politici, tesi piu'
volte smentita dal primo ministro Zoran Milanovic.
Negli anni scorsi la Germania era stata il
principale promotore dell'ingresso della Croazia nella Ue, e la presenza di
Merkel doveva essere la conferma degli ottimi rapporti tra i due Paesi e della
particolare attenzione di Berlino verso i Balcani.
Serbia, ok Ue per l'avvio negoziati, ma senza
date
Sarà vertice Ue a
decidere quando avviare trattative
25 giugno, 19:55
(ANSA) - BRUXELLES -
Via libera Ue all'avvio dei negoziati per l'adesione della Serbia e per
arrivare, in parallelo, a un accordo di associazione e stabilizzazione con il
Kosovo. Lo ha reso noto il commissario Ue all'allargamento Stefan Fule. La
'raccomandazione' adottata oggi dal Consiglio affari generale dell'Ue sara' sul
tavolo del vertice Ue di giovedi' e venerdi' prossimi. Spettera' ai leader dei
27 fissare le date di avvio dei negoziati, probabilmente per fine anno o inizio
2014.(ANSA).
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