martedì 23 luglio 2013

XXIII.VII.MMXIII – La notizia certa e’ la seguente, quella successiva e’ un gioco di parole, tratte dal vocabolario padano: (ANSA) Tra gennaio e giugno sono state registrate quasi 550 milioni di ore di cassa integrazione e coinvolti oltre 530mila i lavoratori a zero ore con un taglio del reddito per 2,1 miliardi di euro, quasi 4 mila euro netti a testa.===Per il 2013 è previsto un protrarsi della caduta dell’occupazione: ammonta a -250mila il saldo tra le 750mila entrate complessive previste e il quasi milione di uscite programmate dalle imprese.

Regione Sicilia farà voli low cost
Fincantieri, utile in aumento a 101 milioni
Cig: Cgil, 530mila lavoratori in 6 mesi
«Nel 2013 persi 250mila posti di lavoro»
Istat. Dati ambientali nelle città - Qualità dell’ambiente urbano




Regione Sicilia farà voli low cost
Crocetta, basta predominio e tariffe alte di Alitalia
22 luglio, 15:29
(ANSA) - PALERMO, 22 LUG - La Sicilia torna a volare. Lo farà attraverso l'Ast, l'azienda pubblica trasporti, controllata dalla Regione siciliana, che si occupa del servizio su gomma urbano ed extraurbano. L'azienda presto opererà negli aeroporti siciliani, a cominciare da Comiso (Rg), con voli low-cost.
''Basta col predominio di Alitalia che impone tariffe troppe alte'', dice all'ANSA il governatore Rosario Crocetta che si prepara a firmare la delibera per aprire all'Ast il mercato del trasporto aereo.

Fincantieri, utile in aumento a 101 milioni
Resi noti i risultati del primo semestre del gruppo in un quadro di mercato difficile. Nel 2012 i milioni di utile erano 34
Il primo semestre 2013 di Fincantieri evidenzia un Risultato operativo netto (Ebit) pari a 101 milioni di euro, rispetto ai 34 dello stesso periodo 2012, Ebitda per 137 milioni (68 milioni al 30 giugno 2012) e ricavi per 1.934 milioni (1.233 al 30 giugno 2012). Il dato è stato esaminato dal Consiglio di amministrazione del gruppo cantieristico. Il positivo andamento della gestione, in un contesto di mercato difficile anche con i primi segnali di ripresa, beneficia dell'ingresso del gruppo Vard, leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale, a partire dal 23 gennaio scorso. La Posizione finanziaria netta risulta positiva con un surplus di cassa per 183 milioni e il Patrimonio Netto di pertinenza della Capogruppo è di 959 milioni, con 326 milioni di riserve. In bilancio sono appostati fondi per fronteggiare rischi e oneri specifici, per un ammontare di 161 milioni.
Gli investimenti effettuati nel semestre, pari a 103 milioni, sono prevalentemente relativi a progetti per accrescere l'efficienza produttiva e a migliorare le condizioni di sicurezza e di rispetto dell'ambiente delle strutture italiane del Gruppo, e alla prosecuzione dei programmi di espansione della capacità produttiva per le strutture estere, in particolare nei cantieri americani e nel nuovo sito brasiliano.

Cig: Cgil, 530mila lavoratori in 6 mesi
Nel 2013 si supererà ancora una volta soglia un miliardo ore
22 luglio, 16:37
(ANSA) - ROMA, 22 LUG - Tra gennaio e giugno sono state registrate quasi 550 milioni di ore di cassa integrazione e coinvolti oltre 530mila i lavoratori a zero ore con un taglio del reddito per 2,1 miliardi di euro, quasi 4 mila euro netti a testa. Sono i numeri che emergono dal rapporto di giugno dell'Osservatorio cig della Cgil. Numeri che, osserva la segretaria confederale Elena Lattuada, guardati in prospettiva ci dicono che nel 2013 si sfonderà ancora una volta la soglia del miliardo di ore di cassa integrazione

«Nel 2013 persi 250mila posti di lavoro»
Oltre un milione di uscite programmate dalle imprese non compensate dalle 750mila assunzioni
Per il 2013 è previsto un protrarsi della caduta dell’occupazione: ammonta a -250mila il saldo tra le 750mila entrate complessive previste e il quasi milione di uscite programmate dalle imprese. È quanto evidenziano i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro. La crisi, soprattutto dei consumi, ha colpito duro il nostro Paese quest’anno. Ma c’è una parte del sistema produttivo che, malgrado tutto, sta reggendo e che quest’anno assumerá personale. Si tratta di una quota, pari al 13,2%, di tutte le imprese dell’industria e dei servizi con dipendenti.
IL SONDAGGIO - Le interviste alle oltre 94mila imprese oggetto dell’indagine sono state effettuate tra il 28 gennaio e il 23 maggio di quest’anno. Le difficoltá del mercato interno, tuttavia, determinano un calo dei contratti complessivamente attivati (112mila in meno di quelli preventivati nel 2012) e, quindi, un protrarsi della caduta dell’occupazione (ammonta a -250mila il saldo tra le 750mila entrate complessive previste e il quasi milione di uscite programmate dalle imprese). Questa dinamica tenderá a colpire prevalentemente tutti quegli ambiti - territoriali, di dimensione d’impresa, settoriali - più strettamente dipendenti dal mercato interno: il Mezzogiorno (da cui è atteso il 35% del saldo negativo complessivo), le imprese con meno di 10 dipendenti (che prevedono di ridurre la propria forza lavoro di 142.600 unitá), le costruzioni (-59mila il saldo), il commercio al dettaglio (-24.500), il comparto turistico (-25.600).
LE IMPRESE - Quanto alla propensione ad assumere, si amplifica per le imprese orientate all’export e all’innovazione. Non solo. La necessitá di mantenere alto o di accrescere il profilo competitivo indurrá le imprese a investire ulteriormente nella qualitá delle risorse umane, assumendo, in quota relativa rispetto al totale, più laureati e diplomati e ricercando un maggior numero di profili professionali tecnici e operai specializzati. La qualificazione si accompagnerá, nei programmi delle imprese, anche a un orientamento leggermente più diffuso verso la stabilizzazione delle figure che verranno integrate in azienda: rispetto al 2012, i contratti di lavoro a tempo indeterminato guadagneranno, infatti, nel 2013 un punto percentuale, andando a rappresentare oltre un quinto delle entrate totali.

Istat. Dati ambientali nelle città - Qualità dell’ambiente urbano
Nel 2012 il tasso di motorizzazione è di circa 609 autovetture per mille abitanti (-0,7% rispetto all'anno precedente); quasi stabile la consistenza dei motocicli: 131,6 per mille abitanti (+0,1%); si arresta, dunque, la tendenza alla crescita che ha caratterizzato l'ultimo decennio.
La diffusione delle autovetture meno inquinanti è, per la prima volta, superiore a quella delle più inquinanti: in media nei comuni capoluogo le autovetture fino alla classe euro 3 sono 303,9 per mille abitanti, contro le 305,3 delle classi euro 4 o superiori. I motocicli maggiormente inquinanti (fino a euro 2) sono, invece, ancora i due terzi del totale.
Nel 2012 la percentuale delle autovetture alimentate a benzina si riduce di 1,2 punti percentuali, a favore di quelle a gasolio (+0,9 punti percentuali) e bifuel benzina/gpl o benzina/metano (+0,3 punti percentuali).
La domanda di trasporto pubblico (numero di passeggeri trasportati in un anno dall'insieme delle modalità di trasporto pubblico urbano) è pari a 208,9 passeggeri per abitante, in calo del 7,4% rispetto all'anno precedente.
Rispetto al 2011 migliora la situazione di massimo allarme per la qualità dell'aria, misurata attraverso tutte le centraline di rilevazione (di tipo traffico, industriale e fondo): diminuisce da 59 a 52 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10 viene superato per più di 35 giorni. Miglioramenti soprattutto al Centro (da 12 a 9) e al Mezzogiorno (da 9 a 6).
Se si considerano le sole centraline di tipo fondo (che misurano la qualità media dell'aria) risultano 33 i capoluoghi dove si è registrato il superamento del limite per il PM10 per più di 35 giornate.
In 16 città è stato superato il limite previsto per il 2012 della concentrazione media delle polveri sottili per il PM2,5. In più del 60% dei capoluoghi (71), alla fine del 2012, è approvata ufficialmente la Zonizzazione acustica del territorio; in 28 tra questi è emersa la necessità di predisporre Piani di risanamento acustico.
Nel 2012 sono stati effettuati nel complesso dei comuni capoluogo di provincia 9,3 interventi per misurare il rumore ogni 100 mila abitanti: l'83,1% a seguito di esposti dei cittadini e il 16,9% su iniziativa delle amministrazioni. In 83 comuni si registra almeno un superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente.
In termini di fonti dell'inquinamento acustico nel 9,2% dei casi la sorgente controllata è un'infrastruttura stradale, nel 13,8% è un'attività produttiva e nel 63,5% è un'attività di servizio e commerciale. In queste ultime, in particolare, si registra la più elevata incidenza degli interventi con superamenti dei limiti dell'inquinamento acustico (60,5%).
Nel 2012 il verde urbano rappresenta il 2,8% del territorio dei comuni capoluogo di provincia (oltre 570 milioni di m2) e la superficie complessiva cresce circa dell'1% rispetto al 2011. Il 15,3% della superficie comunale è inclusa in "aree naturali protette". La disponibilità media del verde urbano è di 31,4 m2 per abitante (+0,5% rispetto al 2011).

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