L'UNIONE SARDA - Economia: Un'agricoltura più a
km zero
Istat. Commercio al dettaglio
Istat. Stima preliminare del commercio estero
con i paesi extra Ue
Germania, Pmi manifattura sale a 50,3
Trst, oltrepadania est. Il Tlt celebra il primo
matrimonio "indipendentista"
Basilicata. Il trappolone "chimica
verde" e il retroscena della Novamont
Al centro della discussione l'alternativa
dell'agricoltura energetica e l'affarone per pochi di un nuovo stabilimento
di LEO AMATO
POTENZA - Un nuovo stabilimento in Val
Basento a bassa occupazione e alta redditività? O una partnership diffusa per
la conversione all’agricoltura energetica di parte delle imprese che insistono
nella stessa area?
C’è anche il dilemma “chimica verde” tra i
nodi ancora irrisolti nella trattativa in corso tra Eni e Regione Basilicata
per l’aumento delle estrazioni in Val d’Agri, che negli scorsi mesi ha subito
una brusca accelerata grazie anche all’iniziativa dei principali comuni
petroliferi.
Questa volta non solo loro al centro della
discussione ma quelli dove hanno sede le «terminazioni industriali» della
filiera del greggio lucano che proprio per questo, grazie al nuovo accordo, di
qui a qualche mese potrebbero beneficiare
per la prima volta di una quota delle nuove “royalties” previste. Non i comuni
però, si badi bene. Ma progetti che insistono nei rispettivi territori per
«l'accelerazione dello sviluppo regionale attraverso politiche aggiuntive di
sviluppo industriale generatore di occupazione, di incremento della dotazione
infrastrutturale, di investimenti in ricerca e innovazione connesse alla
ricerca e coltivazione delle fonti fossili in Basilicata». Così il Memorandum
sottoscritto ad aprile del 2011 dal governatore Pd della Regione Vito De
Filippo e l’allora sottosegretario Pdl allo Sviluppo economico Guido Viceconte.
Chiaro quindi che la questione è tutta su chi ne beneficerà.
Il primo a parlare di “chimica verde” nella
discussione sull’aumento delle estrazioni in Val d’Agri era stato De Filippo quando il
negoziato era appena iniziato. «Noi - così in Consiglio regionale il 29 marzo
2011 - abbiamo fatto una scelta finanziaria, sostanzialmente l’aumento delle
royalty, un contributo ulteriore in termini finanziari noi invece vorremmo
provare a lavorare ad alcuni settori innovativi, facciamo soltanto riferimenti
abbastanza generali nel memorandum ma sarà il tema dell’intesa che dovremmo
valutare con voi dalla chimica verde, a settori innovativi nella
componentistica energetica e proviamo a costruire con il Governo nazionale
prima sulla base di una valutazione strategica unitaria che è quella di
verificare se il Governo intende rilanciare i sistemi produttivi della nostra
regione alla luce di questa funzione nazionale, il settore che ovviamente
dovremmo indicare noi».
Subito dopo il riferimento all’accordo tra
Regione Sardegna ed Eni per il rilancio del polo petrolchimico di Porto Torres
con la realizzazione di un investimento da parte della compagnia del cane a sei
zampe e del suo socio Novamont di quasi un miliardo di euro per la
realizzazione di ben 7 impianti “bio”, tra cui una centrale a biomasse, «una
catena di produzione integrata a monte con le materie prime vegetali» e un
centro di ricerca. Cos’è Novamont? Uno degli spin-off meglio riusciti del
gruppo Montedison considerata un’azienda leader nel settore delle bioplastiche
tant’è che nei giorni scorsi ha seguito anche il Papa a Rio de Janeiro per
distribuire piatti, posate e bicchieri di plastica biodegradabile e alleviare
il peso dei rifiuti prodotti dalle centianaia di migliaia di giovani accorsi.
Così anche alle olimpiadi di Londra dell’anno scorso.
Non è nuova, Novamont, nemmeno in
Basilicata. Solo ieri si è conclusa la sua ultima incursione peraltro proprio
nell’area delle estrazioni dove con la Goletta di Legambiente si è occupata
della qualità delle acque del Pertusillo. E i suoi brevetti sono al centro del
progetto del polo di “chimica verde” in Val Basento. A prescindere o meno dal
luogo di provenienza delle materie prime vegetali.
L'UNIONE SARDA - Economia: Un'agricoltura più a
km zero
24.07.2013
Le nuove tendenze dei consumatori. Svolta
incentivata dalle donne La tendenza dei consumatori sardi è orientata sempre
più sulla scelta di prodotti ortofrutticoli di qualità, stagionali,
tracciabili, a km zero, spesso biologici e con un buon rapporto qualità prezzo.
La conferma arriva da Coldiretti Sardegna che con i suoi 28 mercatini di
Campagna Amica (21 settimanali stabili e 7 stagionali continuativi) nel 2012 ha
registrato un fatturato di 10 milioni di euro e un numero di clienti che supera
le 70mila unità al mese. Le imprese agricole che ruotano attorno ai mercatini
Coldiretti sono circa 18.
LO SCENARIO Da alcuni anni si sta puntando
sulla rivalutazione del lavoro imprenditoriale agricolo, dove cresce anche la
componente femminile. «Le donne scelgono di lavorare in agricoltura», spiega il
presidente regionale di Coldiretti, Battista Cualbu, «probabilmente perché non
vedono tante alternative. Il segnale è rappresentato dal fatto che oggi in
Sardegna il 30% delle imprese agricole è in mano alle donne». Il punto della
situazione è stato tracciato ieri a Cagliari in un convegno promosso da
Coldiretti Sardegna e Coldiretti Donne Impresa, dove si è discusso del rapporto
tra cibo, salute e benessere partendo dalla qualità della vita nell'Isola.
IL RILANCIO Per rilanciare il settore ci si
sta indirizzando verso una semplificazione burocratica. «Stiamo puntando
sull'abbattimento dei tempi della burocrazia. Entro la prossima settimana»,
annuncia Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna, «forse riusciremo ad
avere notizie sull'autorizzazione sanitaria per la trasformazione degli
alimenti da parte degli imprenditori agricoli. Nel riconoscimento dei Super Caa
(Centri di assistenza agricola) abbiamo chiesto di poter gestire quest'aspetto
per conto nostro».
LE DONNE «La presenza femminile»,
sottolinea Silvia Bosco, coordinatrice nazionale Donne Impresa «è maggiore
nelle imprese agricole multifunzionali, ovvero in agriturismo, agri-asili,
fattorie didattiche o sociali, che fanno vendita diretta dei prodotti o che
partecipano ai mercati». Dell'agricoltura, secondo la scrittrice Michela
Murgia, si tende ad avere una visione un po' distorta: «Dal punto di vista
mediatico, gli aspetti imprenditoriali non vengono mai enfatizzati. Gli
agricoltori, in questo senso, anziché imprenditori, rischiano di venire
percepiti come personaggi bucolici». In questo contesto, anche le donne che
scelgono di diventare imprenditrici agricole «appaiono come delle eccezioni.
Eppure dietro alle buone aziende agricole, moderne e competitive c'è il lavoro
degli uomini tanto quanto il lavoro e l'intelligenza delle donne».
Istat. Commercio al dettaglio
A maggio 2013
l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che
incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) aumenta dello 0,1%
rispetto al mese di aprile. Nella media del trimestre marzo-maggio 2013
l'indice registra una diminuzione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel confronto con
aprile 2013, aumentano le vendite di prodotti alimentari (+0,6%) e diminuiscono
quelle di prodotti non alimentari (-0,2%).
Rispetto a maggio
2012, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione dell'1,1%,
sintesi di un leggero aumento delle vendite di prodotti alimentari (+0,1%) e di
un calo di quelle di prodotti non alimentari (-1,8%).
Le vendite per forma
distributiva mostrano, nel confronto con il mese di maggio 2012, un lieve
incremento per la grande distribuzione (+0,3%) e una diminuzione per le imprese
operanti su piccole superfici (-2,3%).
Nei primi cinque
mesi del 2013 l'indice grezzo diminuisce del 2,9% rispetto allo stesso periodo
del 2012. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell'1,6% e
quelle di prodotti non alimentari del 3,5%.
Istat. Stima preliminare del commercio estero
con i paesi extra Ue
Rispetto al mese
precedente, a giugno 2013 le esportazioni verso i paesi extra-Ue diminuiscono dell'1,9%, mentre le importazioni
crescono del 2,5%.
La flessione congiunturale dell'export è
più intensa per energia (-14,7%) e beni strumentali (-4,1%), mentre sono in
espansione i beni di consumo, soprattutto quelli durevoli (+11,3%). Al netto
dell'energia, le esportazioni diminuiscono dell'1%. Dal lato dell'import la
crescita congiunturale è sostenuta dall'energia (+7,5%) e dai prodotti
intermedi (+1,6%) mentre i beni di consumo sono in calo (-3,0%).
Nell'ultimo trimestre si rileva una lieve
crescita congiunturale delle esportazioni (+0,1%) e una significativa flessione
degli acquisti (-3,4%).
A giugno 2013 entrambi i flussi registrano
una flessione tendenziale, più marcata per le importazioni (-8,7%) che per le
esportazioni (-2,9%). Tuttavia, se si tiene conto dei giorni lavorativi che a
giugno 2013 sono stati 20 rispetto ai 21 di giugno 2012, le esportazioni
aumentano, su base annua, del 2,1% e le importazioni diminuiscono del 5,6%.
Nel primo semestre 2013 la crescita
tendenziale delle esportazioni (+2,9%) interessa tutti i principali
raggruppamenti di beni, salvo l'energia (-14,3%). Nello stesso periodo le
importazioni registrano una diffusa flessione tendenziale (-11,3%),
particolarmente marcata per l'energia (-19,8%).
A giugno 2013, il surplus commerciale con i
paesi extra Ue è pari a 2,5 miliardi di euro, in espansione rispetto all'avanzo
di 1,7 miliardi dello stesso mese del 2012. Nel primo semestre 2013 il saldo
commerciale con i paesi extra Ue è pari a +8,0 miliardi a fronte di un
disavanzo di 5,1 miliardi nello stesso periodo del 2012.
I mercati più dinamici all'export sono:
MERCOSUR (+37,2%) e Cina (+14,9%). ASEAN (-14,1%) e Svizzera (-11,6%) sono invece
in marcata flessione.
La diminuzione delle importazioni è
particolarmente rilevante dai paesi OPEC (-28,6%) e dalla Cina (-20,7%).
Germania, Pmi manifattura sale a 50,3
Prima stima su attivita' a luglio. Indice
servizi a 52,5
24 luglio, 09:57
(ANSA) - ROMA, 24 LUG - In Germania
l'indice Pmi manifatturiero e' salito a 50,3 a luglio da 48,6 precedente,
portandosi ai massimi da 5 mesi. L'indice torna cosi' sopra quota 50 fa da
spartiacque tra espansione e contrazione del ciclo. E' la prima stima del
sondaggio di Markit Economics, e supera la previsione di un rialzo a 49,2
avanzata dagli economisti. In miglioramento anche l'indice Pmi per il settore
dei servizi che ha segnato un aumento a 52,5 da 50,4 superando la stima di
50,7.
Trst, oltrepadania est. Il Tlt celebra il primo
matrimonio "indipendentista"
Nell’ambito della
festa di domenica a Borgo Grotta Gigante le nozze con un curioso "rito
alabardato"
Alabarde al posto
dei fiori di arancio. Borgo Grotta Gigante come Las Vegas. Il primo (simbolico)
matrimonio del Territorio libero di Trieste è stato celebrato domenica sera
nell’ambito della sagra-festa del movimento. Non si conoscono gli effetti legali
e neppure i nomi degli sposi.
Lei era in abito rosso fuoco e lui in abito e
camicia nera con cravatta e fazzoletto in tinta con la consorte. Non si sa se
all’altare abbiamo giurato fedeltà «nella buona e cattiva sorte». Alla fine se
ne sono andati via su un simpatico vecchio Maggiolone giallo con sul cofano la
bandiera del Tlt.
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