giovedì 1 agosto 2013

I.VIII.MMXIII – I padano veneti se ne vanno in Carinzia? Auguri, e non tornate. Per favore.

Puglia, 6 «Oscar green» a giovani agricoltori
Grecia: arrivano 2,5 miliardi prestiti da Efsf
Lavoro: stabile disoccupazione eurozona, risale giovani
Ue-17: stabile inflazione luglio a 1,6%
Friul, oltrepadania est. Evasione fiscale, Gorizia in vetta
Carinzia, offresi ospitalità ad aziende italiane




Puglia, 6 «Oscar green» a giovani agricoltori
BARI – La fibra verde estratta a Galatina (Lecce) dalla pianta di Fico d’India usata per rivestire mobili e complementi d’arredo e l’idea di un gruppo di giovani di produrre la mozzarella da ruminanti minori, pecora e capra: sono due dei sei progetti innovativi di imprenditori pugliesi “che contribuiscono a far volare l’Italia” premiati con l’“Oscar Green 2013” promosso da Coldiretti Giovani impresa.
 Tra gli altri progetti premiati, un impianto di biogas a Crispiano (Taranto) grazie al quale, attraverso la fermentazione anaerobica dei propri scarti di lavorazione, si produce energia elettrica. Inoltre sono stati premiati la produzione di un’azienda agricola di Otranto (Lecce) di quattro tipologie di olio extravergine d’oliva tra cui uno monovarietali e tre blend; la produzione a Stornarella (Foggia) di pomodori secchi e semi dry; un lido che a Marina di Salve (Lecce) coltiva in un terreno retro dunale gli alimenti utilizzati per la ristorazione del chiosco.
 I premi sono stati consegnati dal presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, il quale ha sottolineato che “le imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani imprenditori potranno essere considerate di respiro europeo se, insieme ai tanti prodotti di qualità, potranno esportare il loro territorio e, quindi, la storia, il passato, ma anche il presente, e la capacità di fare sistema tra le diverse parti sociali, economiche e politiche. Ed il Mezzogiorno e la Puglia hanno un patrimonio non indifferente da salvaguardare e promuovere”.

Grecia: arrivano 2,5 miliardi prestiti da Efsf
Più 1,5 dai profitti sui bond greci delle banche centrali
31 luglio, 16:06
(ANSA) - BRUXELLES, 31 LUG - Il fondo salva-Stati temporaneo, (EFSF) ha versato oggi alla Grecia i 2,5 miliardi di euro di aiuti per finanziare il bilancio e per necessità legate al debito. I fondi sono stati trasferiti in contanti e i prestiti hanno una maturità di 35 anni (scadranno nel 2048). La Grecia, per ottenere gli aiuti, ha dovuto soddisfare tutte le 22 'azioni prioritarie' imposte da troika ed eurogruppo. I 2,5 miliardi sono la prima tranche del quinto stanziamento EFSF che ammonta a 3 miliardi. Il resto, cioè 0,5 miliardi, sarà versato ad ottobre. Fino ad oggi, la Grecia ha ricevuto dall'EFSF 133,04 miliardi su un totale di 144,6. Inoltre, la Grecia riceverà anche 1,5 miliardi del Securities Markets Programme (SMP), cioè i profitti realizzati dalle banche centrali sui bond greci acquistati in passato e le cui maturità sono state estese in seguito alla ristrutturazione del debito.(ANSA).

Lavoro: stabile disoccupazione eurozona, risale giovani
A giugno 12,1%, ma scende a 10,9% nei 27; under 25 a 23,9%
31 luglio, 14:05
(ANSA) - BRUXELLES, 31 LUG - Resta stabile la disoccupazione nell'eurozona a giugno, ferma al 12,1% come a maggio, mentre risale quella giovanile al 23,9% dal 23,8% del mese precedente.
Nei 27 il tasso ha visto invece una leggera inversione di tendenza, scendendo al 10,9% dall'11%. Italia in linea con l' eurozona a 12,1%, mentre per i giovani risale al 39,1%.
Il tasso, nota Eurostat, ha registrato un ulteriore aumento rispetto a giugno 2012 quando la disoccupazione era all'11,4% nell'eurozona e al 10,5% nei 27. Ci sono quindi in totale 26,4 milioni di disoccupati in Europa, di cui 19,2 nell'eurozona, pari a una leggera diminuzione rispetto a maggio di 32mila unita' nei 27 e di 24mila nei 17. I giovani disoccupati invece sono circa 5,5 milioni di cui 3,5 nell'eurozona. I tassi piu' bassi di disoccupazione sono stati registrati a giugno in Austria (4,6%, e 9,3% per i giovani), Germania (5,4%, e 7,5% per gli under 25) e Lussemburgo (5,7%), mentre restano record Grecia (26,9%) e Spagna (26,3%), anche per la percentuale di giovani disoccupati (rispettivamente 58,7% e 56,1%).(ANSA).

Ue-17: stabile inflazione luglio a 1,6%
31 luglio, 14:06
(ANSA) - BRUXELLES, 31 LUG - Stabile a luglio l'inflazione nell'eurozona, all'1,6% come a giugno. E' la stima flash diffusa da Eurostat. L'impatto maggiore e' atteso da alimentari, alcolici e tabacco (3,5% contro 3,2% del mese scorso), seguiti dai prezzi energetici (stabili all'1,6%), servizi (fermi a 1,4%) e merci industriali non energetiche (in calo a 0,4% dallo 0,7%).

Friul, oltrepadania est. Evasione fiscale, Gorizia in vetta
Ci sono più furbetti che a Monfalcone. I contribuenti “mancanti” nel capoluogo di provincia sono il 10% contro il 5,5% della città del sindaco Altran. A evidenziarlo i dati del Centro studi sintesi
di Francesco Fain
 Goriziani più “furbetti”, abili a celare al Fisco le proprie entrate. Monfalconesi più onesti.
A certificarlo è il Centro studi sintesi che ha rielaborato, per “Il Piccolo”, i dati del dipartimento delle Finanze e dell’Istat. In pratica, gli analisti sono riusciti a misurare il grado di infedeltà fiscale, intesa come differenza fra i contribuenti Irpef potenziali e quelli effettivi e i goriziani non ci fanno una gran bella figura.
I dati nel dettaglio
Un mese e mezzo fa avevamo svelato i dati a livello provinciale: oggi riusciamo a puntare la lente di ingrandimento sui due centri maggiori dell’Isontino. Ma prima è doverosa una spiegazione: l’infedeltà fiscale è la misura della mancata partecipazione alla contribuzione Irpef. Sulla base dei dati forniti dal ministero delle Finanze, è stato determinato il numero effettivo dei contribuenti Irpef. Questo dato, quindi, è stato rapportato al numero di contribuenti potenziali (cioé la popolazione residente con più di quindici anni) depurato dal numero dei disoccupati e degli inattivi (casalinghe, disoccupati e studenti). Il rapporto fra contribuenti mancanti e contribuenti potenziali indica la percentuale del tasso di infedeltà fiscale.
Ebbene, a Gorizia sono 2.552 i contribuenti “mancanti” su 25.510 potenziali. La percentuale è del 10 per cento secco. A Monfalcone, invece, mancano all’appello 1.012 “lavoratori” su 18.414: in questo caso la percentuale scende drasticamente al 5,5%. Ecco perché i goriziani non possono andare molto orgogliosi di questo primato che cela la propensione all’evasione fiscale. Un altro dato curioso: a Monfalcone ci sono molte di più casalinghe che a Gorizia. Nella città dei cantieri sono 4.170 complessivamente contro le 3.661 del capoluogo di provincia.

La situazione nel resto della regione
Rammentiamo ora i dati del servizio di un mese e mezzo fa: numeri su scala provinciale e regionale sempre fornito dal Centro studi sintesi. Nell’Isontino risultano essere 9.706 i contribuenti mancanti e costituiscono il 9,9% del totale. Questa percentuale ci permette di insediarci al quinto posto delle città italiane più virtuose. Meglio fanno Trieste (8%, al vertice della classifica), Belluno (9,5%), Aosta (9,6 per cento) e Biella che registra un 9,8% di evasori probabili. Niente a che vedere con Crotone che con il 43,5 per cento di contribuenti mancanti è di gran lunga la città più infedele dal punto di vista fiscale, seguita da Agrigento (41%) e Cosenza (40,8%). Trieste è ancora più virtuosa di Gorizia: i probabili evasori, a livello provinciale, assommano a 13.104 unità che equivale all'8 del totale. Peggio fanno Pordenone con 28.457 contribuenti mancanti (pari al 13,2% del totale) e Udine con una quota di 40.186 che si traduce in una percentuale dell'11 per cento tondo tondo. Come detto, siamo una regione che si pone come un’isola felice se è vero che la percentuale di infedeltà fiscale dell’intero Friuli Venezia Giulia raggiunge il 12,9 per cento.

Carinzia, offresi ospitalità ad aziende italiane
Marketing spinto e condizioni fiscali vantaggiose per la regione di confine che attira soprattutto le imprese del triveneto
01-08-201316:18
di Sergio Luciano
È un tono da marketing aggressivo: “Cercate il futuro? In Carinzia le aziende innovative trovano terreno fertile”. Destinatarie, centinaia di imprese del Triveneto, in particolare del trevigiano, una provincia che si trova ad un'ora e mezza di auto dalla regione austriaca di confine che è tra le più fiscalmente convenienti d'Europa. Mittente, la Entwicklungsagentur Karnten Gmbh di Klagenfurt, società pubblica di promozione degli investimenti esteri in Austria.
“Per lei la Carinzia è sinonimo del lago di Worthersee?”, continua la lettera di profferta. "Correggendo il possibile falso presupposto: Lavorare dove altri fanno vacanza, ecco il nostro motto. La Carinzia offre alle imprese innovative un terreno fertile sul quale le idee si trasformano in un successo di mercato”. E così via.
Il testo integrale, spedito questo mese a un indirizzario di oltre mille imprese venete, è disponibile in allegato. Ed è la traccia di un fenomeno, un drenaggio, un lavoro di seduzione permanente rivolto alle aziende italiane d'oltreconfine che soffrono per i numerosi “spread” del nostro Sistema-Paese. “Questo genere di lettere le conosco bene: ma sono l'effetto, non la causa del problema”, spiega Luca Zaia, governatore del Veneto, tra i primi, ormai un paio d'anni fa, a segnalare il fenomeno della lenta ma costante emorragia di imprese venete che emigrano in Carinzia. “Il vero problema è che il nostro Sistema Paese sta implodendo. Abbiamo il 68% di prelievo fiscale e contributivo globale. Dai nostri calcoli, negli ultimi anni 500 imprese venete si sono trasferite in Carinzia, portandosi dietro 13 mila posti di lavoro. E non possiamo biasimarle. Oltretutto in molti casi solo facendo così hanno salvato qualcosa qui in Italia, magazzini o snodi logistici”.
“Alle piccole e medie imprese innovative la Carinzia offe condizioni molto interessanti”, prosegue la lettera. E giù l'elenco: “Contributi per investimenti fino al 45% per progetti di ricerca e sviluppo, contributi fino al 20% per stabilimenti produttivi... Pratiche veloci, poca burocrazia, per esempio rilascio della concessione edilizia dopo 7 giorni”.
“Di fronte a questi dati di fatto”, osserva Zaia, “mi chiedo a Roma quale film stiano vedendo. Non è una commedia, è un horror. Il fatto è che la classe politica non vive i partita Iva ma di stipendi pubblici assicurati. Lettere come questa sono la dichiarazione di fallimento dello Stato italiano, ma non possiamo essere ridotti a subire il dumping legale dei Paesi confinanti dell'Unione. E pensare che semplicemente comportandosi correttamente nella pubblica amministrazione si risparmierebbero 30 miliardi all'anno di sperperi. Quando mi chiedono della secessione, ormai io rispondo: la secessione non l'ha fatta né la farà la Lega, è già in corso ed è quella delle imprese. Quando va via la produzione, sta andando via il Paese”.


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