venerdì 23 agosto 2013

XXIII.VIII.MMXIII – Il fallimento della loro storia, e’ la svolta

L'UNIONE SARDA - Economia: Reti di impresa per 168 aziende
Made in Italy, specialità alimentari a quota record: 4698
Falliscono anche imprese storiche
Grecia: Schaeuble, nuovi aiuti contenuti
Germania: pil secondo trimestre +0,7%
Passaporto serbo per atleti Republika Srpska (Bosnia)
Bozen, oltrepadania nord. Letta: l’accordo di Bolzano è la svolta




L'UNIONE SARDA - Economia: Reti di impresa per 168 aziende
23.08.2013
L'ascesa delle reti di impresa è nei numeri. In Italia sono stati siglati 995 accordi da aprile 2010 a luglio 2013 e anche la Sardegna non è rimasta a guardare, con 168 aziende coinvolte e 32 protocolli di intesa. È quanto emerge da un monitoraggio di InfoCamere. I NUMERI A poco più di tre anni dalla costituzione della prima rete di imprese, la voglia di fare gioco di squadra coinvolge ormai quasi 5.000 soggetti dall'edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie. Con oltre 1.300 imprese (1.308 per la precisione) aderenti a un contratto è la Lombardia (seguita da Emilia-Romagna e Toscana, con rispettivamente 714 e 579 imprese) la regione italiana che presenta in valore assoluto il più alto numero di soggetti che hanno adottato questo nuovo strumento aggregativo. Diffuse ormai in tutte le province (102 su 105), le reti d'impresa parlano soprattutto milanese. È infatti il capoluogo lombardo a contare, in Italia, il maggior numero d'imprese (391) aderenti a un contratto di rete. Ai primi posti della classifica delle province per maggior numero di imprese coinvolte si piazzano poi Brescia (268 realtà), Firenze (196), Roma (184) e Modena (183). Ancora ferme a quota zero Enna, Vercelli e Vibo Valentia. LE RETI La dimensione della rete misurata in base al numero delle imprese partecipanti, appare ancora relativamente piccola. Sommando le reti con tre imprese e quelle composte da quattro a nove imprese si ottiene un totale di 762 contratti di rete su 995. Dunque, oltre i due terzi dei contratti riguardano un numero di imprese che varia da 3 a 9. I due dati rilevanti sono, da un lato, il numero elevato di reti bilaterali (il 13% del totale) e, dall'altro, la quasi totale assenza di macro-reti con un numero di imprese partecipanti superiore alle 50 imprese (una sola rete su 995 contratti). LE AZIENDE Le imprese partecipanti ai contratti sono prevalentemente società di capitali (67%), con un numero limitato di imprese esercitate con la forma di società di persone e di imprese individuali. Contenuto il numero delle imprese cooperative (341 realtà per un peso pari al 6,9%) segno che il contratto di rete non ha ancora trovato adeguato sviluppo nel mondo dell'impresa senza scopo di lucro. La mappa dei settori rileva come il contratto di rete si sia diffuso ampiamente sia tra le imprese

Made in Italy, specialità alimentari a quota record: 4698
Analisi della Coldiretti sul censimento dei prodotti tradizionali delle regioni nel 2013
di red - 23 agosto 2013 09:47
fonte ilVelino/AGV NEWS
Salgono al numero record di 4698 le specialità alimentari presenti sul territorio nazionale che sono state ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni nel 2013, aggiornato con la pubblicazione della tredicesima revisione sulla Gazzetta Ufficiale. I prodotti censiti erano 4671 lo scorso anno, ma rispetto al 2000 quando è iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale sono piu' che raddoppiati quest'anno sotto la spinta - sottolinea la Coldiretti – della forte crescita del turismo enogastronomico in Italia. Secondo una recente indagine Coldiretti per piu’ di un italiano su tre (35 per cento) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Il cibo infatti - sottolinea la Coldiretti - è considerato l’ingrediente piu’ importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento). Per questo l’Italia è leader mondiale nel turismo enogastronomico a livello mondiale con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali ed esteri nel belpaese per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che è destinata alla tavola ben un terzo (33 per cento) della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia. Il mangiare e bere è il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy e tra tutti gli elementi della vacanza, dall’alloggio ai trasporti, dai servizi di intrattenimento a quelli culturali, la qualità del cibo in Italia - precisa la Coldiretti - è quella che ottiene il più alto indice di gradimento tra i i turisti stranieri e italiani.

 Quasi il 10 per cento dei prodotti alimentari tradizionali censiti sul territorio nazionale si trova - sottolinea la Coldiretti - in Toscana dove se ne contano ben 463 ma sul podio sale anche la Campania con 387 specialità e il Lazio con 384. A seguire – precisa la Coldiretti - si posizionano il Veneto (371), il Piemonte con 341 prodotti seguito dall’Emilia Romagna con 307 specialità e dalla Liguria che può contare su 295 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Lombardia con 246, la Sicilia con 234, la Puglia con 232, la Sardegna con 181, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 153, le Marche con 150, l’Abruzzo con 147, la provincia autonoma di Trento con 109, quella di Bolzano con 92, la Basilicata con 77, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32. A prevalere tra le specialità regionali, spesso salvate grazie all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni, sono – riferisce la Coldiretti - i 1438 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1304 verdure fresche e lavorate, 764 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 174 piatti composto o prodotti della gastronomia, 159 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 155 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.

 Nell’elenco 2013, oltre ad una consistente revisione delle specialità piemontesi, troviamo numerose new entry. Tra queste, in Campania la salsiccia rossa di Castelpoto (nell'impasto di questo insaccato del Beneventano sono presenti, oltre alla carne di maiale “sopranno”, cioè oltre i dodici mesi di età, il peperone sia dolce, sia piccante che conferisce il caratteristico colore rosso), in Emilia-Romagna la bomba di Canossa, un energetico dolce fatto con savoiardi reggiani e farcito con zabaione, in Friuli-Venezia Giulia il miele di Amorfa, derivato da una pianta, l’Amorpha fruticosa, che si trova per lo più nei greti di fiumi e torrenti, in Lombardia la Grappa Riserva Personale, un distillato lungamente invecchiato ottenuto dalla distillazione di pregiate vinacce provenienti da uve di Nebbiolo e Dolcetto e il luccio in bianco (ma c’è anche la versione in salsa) alla rivaltese, la cui caratteristica è che al pesce del Mincio si aggiunge il grana padano Dop grattugiato al momento, in Piemonte il fidighin (o fideghina), una mortadella di fegato cruda, in Puglia il cece nero, in Sardegna il fagiolo tianese (Tiana, nel nuorese, paese di centenari, viene considerata la capitale sarda dei fagioli bianchi pregiati), in Toscana il pecorino delle cantine di Roccalbegna (Grosseto) e nel Veneto la patata di Bolca, un tubero vulcanico dei Monti della Lessinia ottimo per la preparazione degli gnocchi. L’Italia - conclude la Coldiretti - ha anche il primato europeo nel numero di aziende biologiche e vanta inoltre la leadership nei prodotti riconosciuti a livello comunitario con ben 252 denominazioni di origine sono 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 59 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt).

Falliscono anche imprese storiche
Tra 2008-2012 stop a 9 mila imprese con oltre 50 anni
23 agosto, 14:02
(ANSA) - MILANO, 23 AGO - Con la crisi non solo sono aumentati i fallimenti ma hanno chiuso anche imprese 'storiche': tra il 2008 e il 2012 sono circa 9 mila quelle che, nonostante oltre 50 anni di attività, hanno dovuto alzare 'bandiera bianca'. Secondo elaborazioni e stime dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, nel primo semestre del 2013 si sono registrate circa 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento rispetto allo scorso anno del 5,9%.

Grecia: Schaeuble, nuovi aiuti contenuti
Fondo ESM non ancora esaurito, Atene tornerà a crescere in 2014
23 agosto, 08:53
(ANSA) - ROMA, 23 AGO - Il nuovo programma di aiuti alla Grecia, il terzo, sarà ''molto più contenuto'' rispetto ai precedenti. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dopo aver annunciato questa settimana la necessità di un nuovo intervento di sostegno a favore di Atene.
Secondo il ministro, intervistato dal quotidiano Handelsblatt, l'economia greca potrebbe tornare a crescere già dall'anno prossimo. Il fondo ESM, ha aggiunto, è lungi dall'essere esaurito.

Germania: pil secondo trimestre +0,7%
Trainano investimenti ma crescono anche consumi interni
23 agosto, 08:19
(ANSA) - ROMA, 23 AGO - Il pil tedesco è cresciuto nel secondo trimestre dell'anno dello 0,7%. Lo ha reso noto l'Ufficio di statistica federale di Wiesbaden, confermando le prime stime. A trainare l'economia è stato il rimbalzo degli investimenti (+1,9% rispetto al primo trimestre 2013) sommato all'aumento dei consumi interni (+0,5%).

Passaporto serbo per atleti Republika Srpska (Bosnia)
Potranno gareggiare in rappresentanza della Serbia
23 agosto, 13:47
(ANSA) - BELGRADO - Il premier Ivica Dacic ha consegnato il passaporto serbo a un gruppo di otto atleti della Republika Srpska (Rs), l'entita' a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. In base all'accordo sulle speciali relazioni tra Serbia e Republika Srpska e sul diritto al possesso della doppia cittadinanza, gli atleti potranno gareggiare in rappresentanza della Serbia in competizioni internazionali, se lo dovessero desiderare. I passaporti serbi sono stati consegnati a sportivi di specialita' quali kayak, kickboxing, atletica, tennis tavolo, judo, pugilato. (ANSA)

Bozen, oltrepadania nord. Letta: l’accordo di Bolzano è la svolta
Il premier a Vienna entusiasta dell’intesa con la Provincia: chiuso un periodo complicato, ora la trattativa finanziaria
BOLZANO. Letta conferma l’avvio della trattativa sull’autonomia finanziaria della Provincia. È un Enrico Letta filo-autonomista al cento per cento quello che ieri ha incontrato a Vienna il cancelliere austriaco Werner Faymann. Soddisfatto per l’intesa sulla toponomastica, ottimista sui prossimi sviluppi dei rapporti finanziari con Bolzano, il premier prende comunque tempo sulla richiesta della Provincia di ribaltare l’attuale sistema di riscossione delle imposte: Bolzano incasserebbe il gettito e invierebbe a Roma il 10% dovuto allo Stato: «Siamo solo all’inizio del negoziato».
Letta rivendica di avere chiuso l’accordo di Bolzano il 5 agosto nei primi cento giorni del governo: «Si tratta di un accordo importante, perché ha messo fine a un periodo complicato», sottolinea il presidente del Consiglio, che ha parlato con la stampa al termine dell’incontro con Faymann e ha concesso una lunga intervista al giornalista dell’Orf Andreas Pfeifer, originario di Bolzano. Il tema Alto Adige ha occupato una ampia parte dell’intervista all’Orf. Con Monti la situazione è stata difficile, con Letta invece i rapporti con la Provincia sono buoni. La ragione, spiega il premier, è che «ho sempre pensato che la valorizzazione delle autonomie sia parte integrante di una buona politica. A maggior ragione in un Paese come l’Italia in cui esistono delle autonomie speciali. E l’Alto Adige è l’autonomia speciale per eccellenza». Una autonomia, sottolinea, «che è un bell’esempio di convivenza, che dobbiamo raccontare al resto del mondo». Il 5 agosto Letta è arrivato a Bolzano per firmare con il presidente Luis Durnwalder l’accordo che «modifica in parte il precedente accordo firmato a Milano». Nel 2009 Durnwalder e Dellai si recarono a Milano per firmare l’intesa con i ministri Tremonti e Calderoli. Questa volta Letta e il ministro Delrio sono venuti a Bolzano, dopo gli incontri preparatori, «per dare un segnale di grandissima attenzione». Un risultato è già stato ottenuto, ricorda, ed è l’intesa sulla toponomastica: «Grande passo avanti per superare le incomprensioni del passato». Ora, annuncia il premier, «c’è un bel percorso da iniziare sul tema dell’autonomia finanziaria. Penso che quell’accordo sia una delle cose più interessanti di questi cento giorni». Verrà concessa alla Provincia la riscossione delle imposte? «Siamo all’inizio di un negoziato, che non è semplice perché sono cambiate molte cose rispetto agli anni scorsi. Esiste un patto di stabilità esterno ed interno, c’è la necessità di una compartecipazione a una finanza pubblica rigorosa, che dovrà vedere la partecipazione anche delle Regioni a Statuto speciale», sottolinea Letta, «Ho indicazioni che mi portano a pensare che il negoziato possa andare in direzione soddisfacente per entrambe le parti. Non posso dire quale sarà il punto di approdo, ma posso dire che approcciamo il negoziato con atteggiamento molto costruttivo». (fr.g.)


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