Made in Italy, specialità alimentari a quota
record: 4698
Falliscono anche imprese storiche
Grecia: Schaeuble, nuovi aiuti contenuti
Germania: pil secondo trimestre +0,7%
Passaporto serbo per atleti Republika Srpska
(Bosnia)
Bozen, oltrepadania nord. Letta: l’accordo di
Bolzano è la svolta
L'UNIONE SARDA - Economia: Reti di impresa per
168 aziende
23.08.2013
L'ascesa delle reti
di impresa è nei numeri. In Italia sono stati siglati 995 accordi da aprile
2010 a luglio 2013 e anche la Sardegna non è rimasta a guardare, con 168
aziende coinvolte e 32 protocolli di intesa. È quanto emerge da un monitoraggio
di InfoCamere. I NUMERI A poco più di tre anni dalla costituzione della prima
rete di imprese, la voglia di fare gioco di squadra coinvolge ormai quasi 5.000
soggetti dall'edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie. Con
oltre 1.300 imprese (1.308 per la precisione) aderenti a un contratto è la Lombardia
(seguita da Emilia-Romagna e Toscana, con rispettivamente 714 e 579 imprese) la
regione italiana che presenta in valore assoluto il più alto numero di soggetti
che hanno adottato questo nuovo strumento aggregativo. Diffuse ormai in tutte
le province (102 su 105), le reti d'impresa parlano soprattutto milanese. È
infatti il capoluogo lombardo a contare, in Italia, il maggior numero d'imprese
(391) aderenti a un contratto di rete. Ai primi posti della classifica delle
province per maggior numero di imprese coinvolte si piazzano poi Brescia (268
realtà), Firenze (196), Roma (184) e Modena (183). Ancora ferme a quota zero
Enna, Vercelli e Vibo Valentia. LE RETI La dimensione della rete misurata in
base al numero delle imprese partecipanti, appare ancora relativamente piccola.
Sommando le reti con tre imprese e quelle composte da quattro a nove imprese si
ottiene un totale di 762 contratti di rete su 995. Dunque, oltre i due terzi
dei contratti riguardano un numero di imprese che varia da 3 a 9. I due dati rilevanti
sono, da un lato, il numero elevato di reti bilaterali (il 13% del totale) e,
dall'altro, la quasi totale assenza di macro-reti con un numero di imprese
partecipanti superiore alle 50 imprese (una sola rete su 995 contratti). LE
AZIENDE Le imprese partecipanti ai contratti sono prevalentemente società di
capitali (67%), con un numero limitato di imprese esercitate con la forma di
società di persone e di imprese individuali. Contenuto il numero delle imprese
cooperative (341 realtà per un peso pari al 6,9%) segno che il contratto di
rete non ha ancora trovato adeguato sviluppo nel mondo dell'impresa senza scopo
di lucro. La mappa dei settori rileva come il contratto di rete si sia diffuso
ampiamente sia tra le imprese
Made in Italy, specialità alimentari a quota
record: 4698
Analisi della
Coldiretti sul censimento dei prodotti tradizionali delle regioni nel 2013
di red - 23 agosto
2013 09:47
fonte ilVelino/AGV
NEWS
Salgono al numero
record di 4698 le specialità alimentari presenti sul territorio nazionale che
sono state ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno
25 anni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul censimento dei
prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni nel 2013, aggiornato con la
pubblicazione della tredicesima revisione sulla Gazzetta Ufficiale. I prodotti
censiti erano 4671 lo scorso anno, ma rispetto al 2000 quando è iniziato il
lavoro di catalogazione a livello regionale sono piu' che raddoppiati
quest'anno sotto la spinta - sottolinea la Coldiretti – della forte crescita
del turismo enogastronomico in Italia. Secondo una recente indagine Coldiretti
per piu’ di un italiano su tre (35 per cento) dipende proprio dal cibo il
successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la
degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Il cibo infatti -
sottolinea la Coldiretti - è considerato l’ingrediente piu’ importante della
vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per
cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e
il gioco d’azzardo (2 per cento). Per questo l’Italia è leader mondiale nel
turismo enogastronomico a livello mondiale con oltre 24 miliardi di euro spesi
dai turisti nazionali ed esteri nel belpaese per consumare pasti in ristoranti,
pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici,
secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che è destinata
alla tavola ben un terzo (33 per cento) della spesa di italiani e stranieri in
vacanza in Italia. Il mangiare e bere è il vero valore aggiunto delle vacanze
Made in Italy e tra tutti gli elementi della vacanza, dall’alloggio ai
trasporti, dai servizi di intrattenimento a quelli culturali, la qualità del
cibo in Italia - precisa la Coldiretti - è quella che ottiene il più alto
indice di gradimento tra i i turisti stranieri e italiani.
Quasi il 10 per cento dei prodotti alimentari
tradizionali censiti sul territorio nazionale si trova - sottolinea la
Coldiretti - in Toscana dove se ne contano ben 463 ma sul podio sale anche la
Campania con 387 specialità e il Lazio con 384. A seguire – precisa la
Coldiretti - si posizionano il Veneto (371), il Piemonte con 341 prodotti
seguito dall’Emilia Romagna con 307 specialità e dalla Liguria che può contare
su 295 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti
tipici censiti, la Lombardia con 246, la Sicilia con 234, la Puglia con 232, la
Sardegna con 181, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 153, le
Marche con 150, l’Abruzzo con 147, la provincia autonoma di Trento con 109,
quella di Bolzano con 92, la Basilicata con 77, l’Umbria con 69 e la Val
d’Aosta con 32. A prevalere tra le specialità regionali, spesso salvate grazie
all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni, sono –
riferisce la Coldiretti - i 1438 diversi tipi di pane, pasta e biscotti,
seguiti da 1304 verdure fresche e lavorate, 764 salami, prosciutti, carni
fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 174 piatti composto o
prodotti della gastronomia, 159 bevande tra analcoliche, liquori e distillati,
155 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro,
ecc.) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.
Nell’elenco 2013, oltre ad una consistente
revisione delle specialità piemontesi, troviamo numerose new entry. Tra queste,
in Campania la salsiccia rossa di Castelpoto (nell'impasto di questo insaccato
del Beneventano sono presenti, oltre alla carne di maiale “sopranno”, cioè
oltre i dodici mesi di età, il peperone sia dolce, sia piccante che conferisce
il caratteristico colore rosso), in Emilia-Romagna la bomba di Canossa, un
energetico dolce fatto con savoiardi reggiani e farcito con zabaione, in
Friuli-Venezia Giulia il miele di Amorfa, derivato da una pianta, l’Amorpha
fruticosa, che si trova per lo più nei greti di fiumi e torrenti, in Lombardia
la Grappa Riserva Personale, un distillato lungamente invecchiato ottenuto
dalla distillazione di pregiate vinacce provenienti da uve di Nebbiolo e
Dolcetto e il luccio in bianco (ma c’è anche la versione in salsa) alla
rivaltese, la cui caratteristica è che al pesce del Mincio si aggiunge il grana
padano Dop grattugiato al momento, in Piemonte il fidighin (o fideghina), una
mortadella di fegato cruda, in Puglia il cece nero, in Sardegna il fagiolo
tianese (Tiana, nel nuorese, paese di centenari, viene considerata la capitale
sarda dei fagioli bianchi pregiati), in Toscana il pecorino delle cantine di
Roccalbegna (Grosseto) e nel Veneto la patata di Bolca, un tubero vulcanico dei
Monti della Lessinia ottimo per la preparazione degli gnocchi. L’Italia -
conclude la Coldiretti - ha anche il primato europeo nel numero di aziende
biologiche e vanta inoltre la leadership nei prodotti riconosciuti a livello
comunitario con ben 252 denominazioni di origine sono 331 vini a denominazione
di origine controllata (Doc), 59 a denominazione di origine controllata e
garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt).
Falliscono anche imprese storiche
Tra 2008-2012 stop a
9 mila imprese con oltre 50 anni
23 agosto, 14:02
(ANSA) - MILANO, 23
AGO - Con la crisi non solo sono aumentati i fallimenti ma hanno chiuso anche
imprese 'storiche': tra il 2008 e il 2012 sono circa 9 mila quelle che,
nonostante oltre 50 anni di attività, hanno dovuto alzare 'bandiera bianca'.
Secondo elaborazioni e stime dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di
Monza e Brianza, nel primo semestre del 2013 si sono registrate circa 6.500
nuove procedure fallimentari, in aumento rispetto allo scorso anno del 5,9%.
Grecia: Schaeuble, nuovi aiuti contenuti
Fondo ESM non ancora
esaurito, Atene tornerà a crescere in 2014
23 agosto, 08:53
(ANSA) - ROMA, 23
AGO - Il nuovo programma di aiuti alla Grecia, il terzo, sarà ''molto più
contenuto'' rispetto ai precedenti. Lo ha detto il ministro delle Finanze
tedesco, Wolfgang Schaeuble, dopo aver annunciato questa settimana la necessità
di un nuovo intervento di sostegno a favore di Atene.
Secondo il ministro,
intervistato dal quotidiano Handelsblatt, l'economia greca potrebbe tornare a
crescere già dall'anno prossimo. Il fondo ESM, ha aggiunto, è lungi dall'essere
esaurito.
Germania: pil secondo trimestre +0,7%
Trainano
investimenti ma crescono anche consumi interni
23 agosto, 08:19
(ANSA) - ROMA, 23
AGO - Il pil tedesco è cresciuto nel secondo trimestre dell'anno dello 0,7%. Lo
ha reso noto l'Ufficio di statistica federale di Wiesbaden, confermando le
prime stime. A trainare l'economia è stato il rimbalzo degli investimenti
(+1,9% rispetto al primo trimestre 2013) sommato all'aumento dei consumi
interni (+0,5%).
Passaporto serbo per atleti Republika Srpska
(Bosnia)
Potranno gareggiare
in rappresentanza della Serbia
23 agosto, 13:47
(ANSA) - BELGRADO -
Il premier Ivica Dacic ha consegnato il passaporto serbo a un gruppo di otto
atleti della Republika Srpska (Rs), l'entita' a maggioranza serba della
Bosnia-Erzegovina. In base all'accordo sulle speciali relazioni tra Serbia e
Republika Srpska e sul diritto al possesso della doppia cittadinanza, gli
atleti potranno gareggiare in rappresentanza della Serbia in competizioni
internazionali, se lo dovessero desiderare. I passaporti serbi sono stati
consegnati a sportivi di specialita' quali kayak, kickboxing, atletica, tennis
tavolo, judo, pugilato. (ANSA)
Bozen, oltrepadania nord. Letta: l’accordo di
Bolzano è la svolta
Il premier a Vienna
entusiasta dell’intesa con la Provincia: chiuso un periodo complicato, ora la
trattativa finanziaria
BOLZANO. Letta
conferma l’avvio della trattativa sull’autonomia finanziaria della Provincia. È
un Enrico Letta filo-autonomista al cento per cento quello che ieri ha
incontrato a Vienna il cancelliere austriaco Werner Faymann. Soddisfatto per l’intesa
sulla toponomastica, ottimista sui prossimi sviluppi dei rapporti finanziari
con Bolzano, il premier prende comunque tempo sulla richiesta della Provincia
di ribaltare l’attuale sistema di riscossione delle imposte: Bolzano
incasserebbe il gettito e invierebbe a Roma il 10% dovuto allo Stato: «Siamo solo
all’inizio del negoziato».
Letta rivendica di
avere chiuso l’accordo di Bolzano il 5 agosto nei primi cento giorni del
governo: «Si tratta di un accordo importante, perché ha messo fine a un periodo
complicato», sottolinea il presidente del Consiglio, che ha parlato con la
stampa al termine dell’incontro con Faymann e ha concesso una lunga intervista
al giornalista dell’Orf Andreas Pfeifer, originario di Bolzano. Il tema Alto
Adige ha occupato una ampia parte dell’intervista all’Orf. Con Monti la
situazione è stata difficile, con Letta invece i rapporti con la Provincia sono
buoni. La ragione, spiega il premier, è che «ho sempre pensato che la
valorizzazione delle autonomie sia parte integrante di una buona politica. A
maggior ragione in un Paese come l’Italia in cui esistono delle autonomie
speciali. E l’Alto Adige è l’autonomia speciale per eccellenza». Una autonomia,
sottolinea, «che è un bell’esempio di convivenza, che dobbiamo raccontare al resto
del mondo». Il 5 agosto Letta è arrivato a Bolzano per firmare con il
presidente Luis Durnwalder l’accordo che «modifica in parte il precedente
accordo firmato a Milano». Nel 2009 Durnwalder e Dellai si recarono a Milano
per firmare l’intesa con i ministri Tremonti e Calderoli. Questa volta Letta e
il ministro Delrio sono venuti a Bolzano, dopo gli incontri preparatori, «per
dare un segnale di grandissima attenzione». Un risultato è già stato ottenuto,
ricorda, ed è l’intesa sulla toponomastica: «Grande passo avanti per superare
le incomprensioni del passato». Ora, annuncia il premier, «c’è un bel percorso
da iniziare sul tema dell’autonomia finanziaria. Penso che quell’accordo sia
una delle cose più interessanti di questi cento giorni». Verrà concessa alla
Provincia la riscossione delle imposte? «Siamo all’inizio di un negoziato, che
non è semplice perché sono cambiate molte cose rispetto agli anni scorsi.
Esiste un patto di stabilità esterno ed interno, c’è la necessità di una
compartecipazione a una finanza pubblica rigorosa, che dovrà vedere la
partecipazione anche delle Regioni a Statuto speciale», sottolinea Letta, «Ho
indicazioni che mi portano a pensare che il negoziato possa andare in direzione
soddisfacente per entrambe le parti. Non posso dire quale sarà il punto di
approdo, ma posso dire che approcciamo il negoziato con atteggiamento molto
costruttivo». (fr.g.)
http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/08/22/news/letta-l-accordo-di-bolzano-e-la-svolta-1.7619321
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