mercoledì 28 agosto 2013

XXVIII.VIII.MMXIII – (...) Da Moody's notano che i Paesi della sponda Sud dell'euro, così come l'Irlanda, soffrono di squilibri fiscali da risanare a costo della crescita e di cronica mancanza di competitività. Mancando la leva della svalutazione la ripresa richiederà molto di più rispetto a economie come quelle statunitense e inglese. La prospettiva di ulteriori tagli del rating dei Piigs rischia di far saltare i conti precari sui quali si basano le proiezioni di bilancio.

Il gotha dell’economia a Palermo: ”Una grande incompiuta europea”
L'UNIONE SARDA - Economia: Nell'Isola bonus per 42 milioni
Istat. Commercio al dettaglio
Tares, la tassa che 'uccide' pane, pizza e dolci
Crisi: Olanda, nuova manovra da 6 mld
Moody's: nel 2016-2017 il ritorno al pil pre-crisi




Il gotha dell’economia a Palermo: ”Una grande incompiuta europea”
27 agosto 2013 - 18:47 - Economia
I numeri parlano chiaro: 850 economisti e scienziati sociali, provenienti da oltre 50 Paesi.  Russia, Giappone, Cina, Svizzera, Svezia, Germania, Turchia, Stati Uniti e Inghilterra. Tutti insieme a Palermo per confrontarsi sui temi dello sviluppo regionale e del territorio. Si tratta della più grande riunione internazionale nel campo delle scienze regionali. Teatro il Palazzo Steri: qui ha preso il via e si protrarrà fino al 31 agosto il Congresso dell’Ersa (European Regional Science Association).
Tra i partecipanti anche  il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia. “Fare a Palermo questo congresso è un risultato significativo, perché si tiene nel cuore del Mezzogiorno italiano che è tra i grandi problemi irrisolti dello sviluppo regionale in Europa“.
Piu’ di 850 economisti e scienziati sociali nel capoluogo siciliano per parlare di crescita regionale e urbana, dibattendo sui temi dello sviluppo economico territoriale e riguardo le prospettive di rilancio dell’economia globale dopo la crisi. Per il ministro “Il Governo e’ impegnato sul tema del Mezzogiorno, lo ha detto di recente anche il presidente Letta. E’ necessario un quadro di stabilita’ politica – ha aggiunto Trigilia – per intraprendere misure che hanno un orizzonte temporale medio lungo per avere effetto, che vanno oltre all’impiego di fondi nazionali ed europei, e riguardano degli interventi per migliorare le istituzioni e i servizi fondamentali per le imprese e i cittadini del Mezzogiorno”".

L'UNIONE SARDA - Economia: Nell'Isola bonus per 42 milioni
28.08.2013
Gli incentivi sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico sono un toccasana per l'edilizia. Tant'è che Confartigianato annuncia 13.700 nuovi occupati in Italia. I benefici arriveranno anche nell'Isola. «Siamo fiduciosi per il comparto sardo», commenta il presidente regionale dell'associazione, Luca Murgianu, «ma ci spaventa la burocrazia e la mancanza di disponibilità economiche dei cittadini». GLI SGRAVI I 13.700 nuovi posti di lavoro nelle costruzioni sono una piccola boccata d'ossigeno, nel mare di 391 mila posti persi dal 2009, di cui 122 mila solo nell'ultimo anno. Confartigianato Imprese Sardegna ricorda che negli ultimi 12 mesi il settore isolano ha perso 4 mila addetti mentre dal 2008 sono andati in fumo oltre 19 mila posti di lavoro. IL RAPPORTO A misurare l'impatto delle detrazioni fiscali nell'edilizia è il rapporto nazionale di Confartigianato secondo il quale, a luglio, sono due milioni i proprietari di immobili orientati a realizzare, nei prossimi 12 mesi, un intervento di manutenzione, e grazie alle misure del Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che nel secondo semestre di quest'anno aumenterà di 1.565 milioni, pari a un +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico. NELL'ISOLA In Sardegna, nel 2011, il totale delle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio e per il risparmio energetico ha toccato quota 42 milioni di euro, con una incidenza del 2,4% sul valore aggiunto delle costruzioni. Per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio, sono stati 67.392 i contribuenti sardi (il 6,2%) che hanno effettuato interventi per circa 29 milioni di detrazioni, e hanno inciso per l'1,7% del valore aggiunto del settore . Sul fronte degli interventi per il risparmio energetico, sempre nel 2011 e sempre in Sardegna, sono stati 15.21 i contribuenti (l'1,4% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 12 milioni di euro, incidendo per lo 0,7% del valore aggiunto del settore. IL RILANCIO In ogni caso, Confartigianato Imprese Sardegna, sottolinea «la necessità di rendere stabili gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico ed emersione di attività irregolari». L'associazione ricorda infine come occorra «una terapia d'urto a base di semplificazioni burocratiche».

Istat. Commercio al dettaglio
A giugno 2013 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,2% rispetto al mese di maggio. Nella media del trimestre aprile-giugno 2013 l'indice registra una diminuzione dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel confronto con maggio 2013, diminuiscono dello 0,2% sia le vendite di prodotti alimentari sia quelle di prodotti non alimentari.
Rispetto a giugno 2012, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 3,0%, sintesi di diminuzioni pari al 2,9% per le vendite di prodotti alimentari e al 3,1% per quelle di prodotti non alimentari.
Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di giugno 2012, un calo sia per la grande distribuzione (-2,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%).
Nel confronto con il primo semestre del 2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell'1,8% e quelle di prodotti non alimentari del 3,5%, per una diminuzione complessiva del 3,0%.

Tares, la tassa che 'uccide' pane, pizza e dolci
Confartigianato, in piccoli Comuni possibile +300% per imprese
Roma - Aumenti in vista per pane, pizza e dolci? Probabile visto che l'arrivo della Tares al posto della Tarsu metterà in ginocchio le attività artigiani. Per Confartigianato, con l'applicazione della Tares i "pizzaioli" nei i piccoli comuni che attualmente applicano la Tarsu, subirebbero rincari del 30,1%. Un salasso.
Stessa sorte per i laboratori di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più. Aumenti significativi anche per i produttori di pane e paste che saranno costretti a sborsare il 93,% in più.
Aspettiamoci quindi rincari su pasta, pizza, pane e dolci.

Crisi: Olanda, nuova manovra da 6 mld
Per rispettare tetto deficit 3%
27 agosto, 18:24
(ANSA) - BRUXELLES, 27 AGO - Il governo olandese ha trovato un accordo all'interno della coalizione per una nuova manovra da 6 miliardi di euro per ridurre il deficit e rispettare il limite del 3% richiesto da Bruxelles. Si tratta di un provvedimento che completa e riprende una precedente manovra da 4,3 miliardi che era stata annunciata a marzo ma poi sospesa ad aprile. Una crescita peggiore del previsto ha però reso necessaria la nuova manovra. L'esecutivo rendera' noto il nuovo pacchetto di misure il 17 settembre.

Moody's: nel 2016-2017 il ritorno al pil pre-crisi
 CRISI. Scetticismo sulla ripresa in Italia, Spagna e nei Paesi della periferia euro, rating a rischio
 La Germania discute sulla Grecia Per Schaeuble servono aiuti per altri 11 miliardi e la Merkel esclude nuovi sconti sul debito
ROMA I segnali di ripresa nelle economie deboli dell'Eurozona non convincono Moody's. Tanto che l'agenzia di rating non si aspetta un ritorno a una crescita sui livelli pre-crisi prima del 2016-2017, e avverte che ciò avverrà «solo in alcuni casi». L'analisi di Moody's sulla ripresa è in coerenza con la decisione dei suoi analisti di mantenere la prospettiva negativa sui rating assegnati a Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia e Cipro, le economie più indebitate che rischiano un downgrade che in alcuni casi, come la Spagna, potrebbe portare il giudizio sul debito sovrano a livello spazzatura in un colpo solo. Di fatto l'outlook negativo preclude ogni prospettiva di rialzo del rating. Il «progresso significativo» fatto da questi governi nell'affrontare i rispettivi problemi, scrive Moody's, è stato necessario, ma insufficiente «per una ripresa della crescita sostenibile e, in definitiva, per un ritorno alla normalità nei mercati finanziari e del debito sovrano dell'Eurozona». Parole in netto contrasto con gli ultimi dati che puntano a un'uscita dei 17 dalla recessione, trainata dalla Germania: è il caso della fiducia delle imprese tedesche, balzata ai massimi di 16 mesi superando le previsioni (l'indice ha raggiunto quota 107,5), al +0,7% del pil nel secondo trimestre. O, sul fronte italiano, delle previsioni di uscita dalla recessione a fine anno. Da Moody's notano che i Paesi della sponda Sud dell'euro, così come l'Irlanda, soffrono di squilibri fiscali da risanare a costo della crescita e di cronica mancanza di competitività. Mancando la leva della svalutazione la ripresa richiederà molto di più rispetto a economie come quelle statunitense e inglese. La prospettiva di ulteriori tagli del rating dei Piigs rischia di far saltare i conti precari sui quali si basano le proiezioni di bilancio. Un problema in particolare per la Grecia, su cui infuria un dibattito pre-elettorale in Germania: il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha riconosciuto che ad Atene servirà un nuovo salvataggio di 11 miliardi e da stabilire nel 2014. La cancelliera Angela Merkel è costretta a escludere ogni ipotesi di nuovo sconto. Mentre Atene, con il ministro delle Finanze Yannis Stournaras, piuttosto che un terzo prestito ipotizza una rinegoziazione, abbassando gli interessi da pagare e allungando le scadenze per dare più ossigeno all'economia.

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