L'UNIONE SARDA - Economia: Nell'Isola bonus per
42 milioni
Istat. Commercio al dettaglio
Tares, la tassa che 'uccide' pane, pizza e
dolci
Crisi: Olanda, nuova manovra da 6 mld
Moody's: nel 2016-2017 il ritorno al pil
pre-crisi
Il gotha dell’economia a Palermo: ”Una grande
incompiuta europea”
27 agosto 2013 - 18:47 - Economia
I numeri parlano chiaro: 850 economisti e
scienziati sociali, provenienti da oltre 50 Paesi. Russia, Giappone, Cina, Svizzera, Svezia,
Germania, Turchia, Stati Uniti e Inghilterra. Tutti insieme a Palermo per
confrontarsi sui temi dello sviluppo regionale e del territorio. Si tratta
della più grande riunione internazionale nel campo delle scienze regionali.
Teatro il Palazzo Steri: qui ha preso il via e si protrarrà fino al 31 agosto
il Congresso dell’Ersa (European Regional Science Association).
Tra i partecipanti anche il ministro per la Coesione territoriale,
Carlo Trigilia. “Fare a Palermo questo congresso è un risultato significativo,
perché si tiene nel cuore del Mezzogiorno italiano che è tra i grandi problemi
irrisolti dello sviluppo regionale in Europa“.
Piu’ di 850 economisti e scienziati sociali
nel capoluogo siciliano per parlare di crescita regionale e urbana, dibattendo sui
temi dello sviluppo economico territoriale e riguardo le prospettive di
rilancio dell’economia globale dopo la crisi. Per il ministro “Il Governo e’
impegnato sul tema del Mezzogiorno, lo ha detto di recente anche il presidente
Letta. E’ necessario un quadro di stabilita’ politica – ha aggiunto Trigilia –
per intraprendere misure che hanno un orizzonte temporale medio lungo per avere
effetto, che vanno oltre all’impiego di fondi nazionali ed europei, e
riguardano degli interventi per migliorare le istituzioni e i servizi
fondamentali per le imprese e i cittadini del Mezzogiorno”".
L'UNIONE SARDA - Economia: Nell'Isola bonus per
42 milioni
28.08.2013
Gli incentivi sulle ristrutturazioni e sul
risparmio energetico sono un toccasana per l'edilizia. Tant'è che
Confartigianato annuncia 13.700 nuovi occupati in Italia. I benefici
arriveranno anche nell'Isola. «Siamo fiduciosi per il comparto sardo», commenta
il presidente regionale dell'associazione, Luca Murgianu, «ma ci spaventa la
burocrazia e la mancanza di disponibilità economiche dei cittadini». GLI SGRAVI
I 13.700 nuovi posti di lavoro nelle costruzioni sono una piccola boccata
d'ossigeno, nel mare di 391 mila posti persi dal 2009, di cui 122 mila solo
nell'ultimo anno. Confartigianato Imprese Sardegna ricorda che negli ultimi 12
mesi il settore isolano ha perso 4 mila addetti mentre dal 2008 sono andati in
fumo oltre 19 mila posti di lavoro. IL RAPPORTO A misurare l'impatto delle
detrazioni fiscali nell'edilizia è il rapporto nazionale di Confartigianato
secondo il quale, a luglio, sono due milioni i proprietari di immobili
orientati a realizzare, nei prossimi 12 mesi, un intervento di manutenzione, e
grazie alle misure del Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a
luglio dello scorso anno. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e
riqualificazione energetica che nel secondo semestre di quest'anno aumenterà di
1.565 milioni, pari a un +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili
e 500 milioni per risparmio energetico. NELL'ISOLA In Sardegna, nel 2011, il
totale delle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio e per il
risparmio energetico ha toccato quota 42 milioni di euro, con una incidenza del
2,4% sul valore aggiunto delle costruzioni. Per quanto riguarda il recupero del
patrimonio edilizio, sono stati 67.392 i contribuenti sardi (il 6,2%) che hanno
effettuato interventi per circa 29 milioni di detrazioni, e hanno inciso per
l'1,7% del valore aggiunto del settore . Sul fronte degli interventi per il
risparmio energetico, sempre nel 2011 e sempre in Sardegna, sono stati 15.21 i
contribuenti (l'1,4% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 12 milioni
di euro, incidendo per lo 0,7% del valore aggiunto del settore. IL RILANCIO In
ogni caso, Confartigianato Imprese Sardegna, sottolinea «la necessità di
rendere stabili gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle
costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico
ed emersione di attività irregolari». L'associazione ricorda infine come
occorra «una terapia d'urto a base di semplificazioni burocratiche».
Istat. Commercio al dettaglio
A giugno 2013 l'indice destagionalizzato
delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle
quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,2% rispetto al mese di maggio.
Nella media del trimestre aprile-giugno 2013 l'indice registra una diminuzione
dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel confronto con maggio 2013, diminuiscono
dello 0,2% sia le vendite di prodotti alimentari sia quelle di prodotti non
alimentari.
Rispetto a giugno 2012, l'indice grezzo del
totale delle vendite segna una flessione del 3,0%, sintesi di diminuzioni pari
al 2,9% per le vendite di prodotti alimentari e al 3,1% per quelle di prodotti
non alimentari.
Le vendite per forma distributiva mostrano,
nel confronto con il mese di giugno 2012, un calo sia per la grande
distribuzione (-2,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%).
Nel confronto con il primo semestre del
2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell'1,8% e
quelle di prodotti non alimentari del 3,5%, per una diminuzione complessiva del
3,0%.
Tares, la tassa che 'uccide' pane, pizza e
dolci
Confartigianato, in piccoli Comuni
possibile +300% per imprese
Roma - Aumenti in vista per pane, pizza e
dolci? Probabile visto che l'arrivo della Tares al posto della Tarsu metterà in
ginocchio le attività artigiani. Per Confartigianato, con l'applicazione della
Tares i "pizzaioli" nei i piccoli comuni che attualmente applicano la
Tarsu, subirebbero rincari del 30,1%. Un salasso.
Stessa sorte per i laboratori di
pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più. Aumenti significativi anche per
i produttori di pane e paste che saranno costretti a sborsare il 93,% in più.
Aspettiamoci quindi rincari su pasta,
pizza, pane e dolci.
Crisi: Olanda, nuova manovra da 6 mld
Per rispettare tetto
deficit 3%
27 agosto, 18:24
(ANSA) - BRUXELLES,
27 AGO - Il governo olandese ha trovato un accordo all'interno della coalizione
per una nuova manovra da 6 miliardi di euro per ridurre il deficit e rispettare
il limite del 3% richiesto da Bruxelles. Si tratta di un provvedimento che completa
e riprende una precedente manovra da 4,3 miliardi che era stata annunciata a
marzo ma poi sospesa ad aprile. Una crescita peggiore del previsto ha però reso
necessaria la nuova manovra. L'esecutivo rendera' noto il nuovo pacchetto di
misure il 17 settembre.
Moody's: nel 2016-2017 il ritorno al pil
pre-crisi
CRISI. Scetticismo sulla ripresa in Italia,
Spagna e nei Paesi della periferia euro, rating a rischio
La Germania discute sulla Grecia Per Schaeuble
servono aiuti per altri 11 miliardi e la Merkel esclude nuovi sconti sul debito
ROMA I segnali di
ripresa nelle economie deboli dell'Eurozona non convincono Moody's. Tanto che
l'agenzia di rating non si aspetta un ritorno a una crescita sui livelli
pre-crisi prima del 2016-2017, e avverte che ciò avverrà «solo in alcuni casi».
L'analisi di Moody's sulla ripresa è in coerenza con la decisione dei suoi
analisti di mantenere la prospettiva negativa sui rating assegnati a Grecia,
Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia e Cipro, le economie più indebitate che
rischiano un downgrade che in alcuni casi, come la Spagna, potrebbe portare il
giudizio sul debito sovrano a livello spazzatura in un colpo solo. Di fatto
l'outlook negativo preclude ogni prospettiva di rialzo del rating. Il
«progresso significativo» fatto da questi governi nell'affrontare i rispettivi
problemi, scrive Moody's, è stato necessario, ma insufficiente «per una ripresa
della crescita sostenibile e, in definitiva, per un ritorno alla normalità nei
mercati finanziari e del debito sovrano dell'Eurozona». Parole in netto
contrasto con gli ultimi dati che puntano a un'uscita dei 17 dalla recessione,
trainata dalla Germania: è il caso della fiducia delle imprese tedesche,
balzata ai massimi di 16 mesi superando le previsioni (l'indice ha raggiunto
quota 107,5), al +0,7% del pil nel secondo trimestre. O, sul fronte italiano,
delle previsioni di uscita dalla recessione a fine anno. Da Moody's notano che
i Paesi della sponda Sud dell'euro, così come l'Irlanda, soffrono di squilibri
fiscali da risanare a costo della crescita e di cronica mancanza di
competitività. Mancando la leva della svalutazione la ripresa richiederà molto
di più rispetto a economie come quelle statunitense e inglese. La prospettiva
di ulteriori tagli del rating dei Piigs rischia di far saltare i conti precari
sui quali si basano le proiezioni di bilancio. Un problema in particolare per
la Grecia, su cui infuria un dibattito pre-elettorale in Germania: il ministro
delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha riconosciuto che ad Atene servirà un nuovo
salvataggio di 11 miliardi e da stabilire nel 2014. La cancelliera Angela
Merkel è costretta a escludere ogni ipotesi di nuovo sconto. Mentre Atene, con
il ministro delle Finanze Yannis Stournaras, piuttosto che un terzo prestito
ipotizza una rinegoziazione, abbassando gli interessi da pagare e allungando le
scadenze per dare più ossigeno all'economia.
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