Expo, De Girolamo: pizza deve diventare
ambasciatrice italiana nel mondo
L'UNIONE SARDA - Economia: Beni culturali,
scrigno da scoprire
Cassa integrazione, ad agosto +12.4%
Bankitalia: sono 11 le banche in
amministrazione straordinaria
Istat. Fatturato dei servizi
istat. Stima preliminare del commercio estero
con i paesi extra Ue
Entrate tributarie gennaio-luglio 2013: +1,2%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
Fisco/contribuenti.it: +57% di accertamenti con
facebook nel 2013.
Germania: calo export, a luglio -1,1%
Ue:bilancia pagamenti,attivo 35,9 mld secondo
trimestre
Calabria. Pagare l'Imu per le piattaforme di
estrazione
A Crotone si pensa a
mettere alle strette l'Eni
La commissione
Bilancio del Comune ha le idee chiare e vuole mettere alle strette l'Eni
obbligandola a pagare l'imu sulle piattaforme estrattive di idrocarburi poste
al largo della costa crotonese seguendo l'esempio di altri comuni che con
sentenza della Cassazione hanno ottenuto diversi milioni di euro
di ANTONIO ANASTASI
CROTONE –
L'orientamento condiviso dalla commissione Bilancio del Comune è chiaro:
obbligare l'Eni a pagare l'Imu per le piattaforme estrattive al largo di
Crotone, quelle che deturpano l'orizzonte e succhiano metano regalando povertà
al territorio in cui si pagano le bollette del gas più care d'Italia.
L'organismo presieduto dal consigliere Sergio Iritale ha fatto propria la
richiesta di un cittadino, Santo Vincenzo Facino (peraltro dipendente
comunale), che proponeva di seguire l'esempio di Termoli. La Corte di
Cassazione ha imposto al cane a sei zampe di versare 9 milioni al Comune
molisano per l'installazione di una piattaforma. A Crotone si ipotizza un
gettito ben più consistente poiché le piattaforme, periodicamente sottoposte a
manutenzione con il materializzarsi di ulteriori mostri d'acciaio, sono
quattro. Una ricaduta economica, dunque, che potrebbe contribuire a risanare le
casse dell'ente, svuotate da contenziosi ultramilionari mentre gli uffici sono
alle prese con le determinazioni della Corte dei Conti che impongono sempre più
rigore dopo anni di gestione allegra. Negli anni il Comune non ha mai richiesto
né Ici né Imu all'Eni per le piattaforme al largo di una città che dovrebbe
vivere di turismo, essendo il sogno industriale infranto, come ricorda anche il
calendario poiché domani ricorre il ventennale dei fuochi di Crotone, la
protesta popolare per la dismissione delle fabbriche nell'ex Stalingrado della
Calabria. Facino sollecitava agli amministratori e ai dirigenti competenti una
comunicazione scritta ai sensi della legge sulla trasparenza al fine di
conoscere le determinazioni che il Comune intende adottare. Il sindaco, Peppino
Vallone, e l'amministrazione comunale finora non si sono, finora, attivati per
richiedere fondi che potrebbero rappresentare una vera boccata d'ossigeno. Lo
stesso Facino ipotizzava un gettito di 40, forse 50 milioni nella sua
comunicazione ma la commissione Bilancio ha disposto una stima esatta e sta valutando
con attenzione il suggerimento di far applicare la legge che obbliga i
proprietari di piattaforme petrolifere a mare al pagamento delle imposte
relative ai beni sulla terraferma. I conti si sapranno nei prossimi giorni e
Facino potrebbe ottenere una risposta concreta alla sua iniziativa. Il
presidente della commissione Bilancio Iritale, insomma, punta a ottenere quella
vera e propria manna che potrebbe consentire all'amministrazione comunale la
ripresa della programmazione. Difficile dire se si dovranno adire le vie legali
perché la città possa essere ristorata per il danno consistente non solo
nell'obbrobrio che si materializza ogni mattina alla vista dei crotonesi e dei
(sempre più pochi) turisti ma anche in un'attività estrattiva che, secondo gli
esperti, aggrava la sismicità di un territorio già dissestato dal punto di
vista idrogeologico e favorisce il fenomeno della subsidenza. Fatto sta che c'è
un precedente giurisdizionale sul quale, eventualmente, il Comune potrebbe far
leva. Termoli docet.
giovedì 05 settembre
2013 20:06
Expo, De Girolamo: pizza deve diventare
ambasciatrice italiana nel mondo
di red - 05 settembre 2013 19:42
fonte ilVelino/AGV NEWS
Roma
“La
pizza deve diventare ambasciatrice italiana nel mondo, non solo come prodotto
gastronomico ma anche per la sua notorietà nazionale all’estero”. Lo ha
dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, in
occasione della sua visita odierna (giovedì 5) al Napoli Pizza Village. Il
ministro ha tenuto a precisare, dandone notizia ufficiale, che la pizza sarà il
prodotto portante gastronomico presente all’Expo 2015 a Milano. Nel padiglione
agroalimentare dell’Italia sarà dunque la pizza la protagonista della cucina
tricolore. “Napoli ha una strada ben chiara – ha proseguito il Ministro de
Girolamo – può diventare la sede della manifestazione più importante dedicata
alla pizza così come in Germania esiste l’Oktober Fest per la birra, Napoli può
divenire la vetrina internazionale del prodotto. Attraverso la pizza possiamo
promuovere non solo l’agroalimentare, ma favorire anche il turismo e non
dimentichiamo che parliamo di un prodotto realizzato da materie prime che
costituiscono le eccellenze della nostra terra come: grano (farina), pomodoro,
olio e latte (mozzarella)”.
In
merito alla questione che vede la conservazione della denominazione STG
(Specialità Tradizionale Garantita) da parte della commissione europea di
Bruxelles il Ministro ha specificato: “Conosco la questione e anche quella
legata all’Unesco, sono qui proprio per ascoltare criticità e proposte proprio
da chi ci lavora con questo fantastico prodotto alimentare e le farò mie per
lavorare nella direzione giusta che ci consenta di superare tutte le difficoltà
del caso”. In merito ai numeri legati al prodotto pizza: un giro di affari di
62 miliardi di euro nel mondo all’anno e agli oltre 100 mila operatori
pizzaioli con ben 62mila pizzerie in Italia, il Ministro ha
specificato:”Inutile girarci in torno abbiamo in Italia il vizio di non
valorizzare quello che abbiamo sotto i nostri piedi:la terra – ha poi concluso
dicendo – che rappresenta la nostra ricchezza e la base dalla nostra
gastronomia. Valorizzare ed esaltare i nostri prodotti, è la strategia migliore
per combattere la crisi economica e valorizzando sia il turismo sia l’
occupazione nel lavoro”.
L'UNIONE SARDA - Economia: Beni culturali,
scrigno da scoprire
06.09.2013
L'allarme del
sindacato: ricchezza da sfruttare per la crescita della Sardegna e
l'occupazione La Cisl: contribuiscono per il 3,8% al valore aggiunto isolano
Aprite quello scrigno. C'è dentro una ricchezza che può aiutare la Sardegna a
risalire la china, soprattutto ora che con la crisi non si sa dove girarsi:
centri storici, siti archeologici, chiese, musei, biblioteche, archivi sono gli
ingredienti che arricchiscono il settore dei beni culturali. Un business che
l'Isola non ha saputo ancora sfruttare, complice il disinteresse dello Stato
(che alla cultura destina appena lo 0,2% della spesa pubblica annuale) e della
Regione. Un patrimonio, tutto “made in Sardinia”, che si potrebbe trasformare
in un volano dello sviluppo, in milioni di euro per ridare fiato all'asfittica
economia isolana. I DATI È la Cisl sarda a mettere il dito nelle piaghe del
settore, ricordando quanto vale il patrimonio culturale isolano e quanto è in
grado di incidere sul futuro economico dell'Isola. I dati lasciano ben sperare.
I beni culturali, infatti, danno un significativo aiuto alla crescita del
territorio, contribuendo a far lievitare il valore aggiunto regionale di circa
il 3,8%, in percentuali che (dati 2012, dal Rapporto Unioncamere-Fondazione
Symbola 2013) variano dal 5% della provincia di Oristano (quella che dà il più
alto apporto) al 2,7% della provincia di Sassari. Ma da tutti i territori
arriva il giusto apporto: Ogliastra (4,4%), Medio Campidano (4,3%), Nuoro (4%),
Cagliari (3,9%), Sulcis Iglesiente (3,4%), Olbia Tempio (2,9%). «Numeri -
sottolinea Ignazio Ganga, segretario regionale della Cisl - che attestano un
potenziale di crescita inespresso di tutto rilievo, sul quale andrebbe messo in
campo un rinnovato interesse nell'ambito di un progetto di sviluppo dell'Isola,
finalizzato al rilancio della crescita e dell'occupazione». Significativa è
anche l'incidenza delle imprese del sistema produttivo culturale: i dati delle
Camere di commercio evidenziano il peso maggiore a Cagliari (il 7,4% del totale
delle aziende iscritte) e Sassari (il 6%), ma anche Nuoro (il 5,5%) e Oristano
(5,3%) fanno la loro parte. Un sistema dal quale nascono varie opportunità di
lavoro. POSTI DI LAVORO Attorno alla cultura e ai suoi beni più preziosi ruota
infatti un interessante bacino di 670 operatori ministeriali, fra dirigenti,
funzionari e operai. Numeri che hanno un peso sull'occupazione totale dei
diversi territori: il 5,3% in Ogliastra, il 5,1% a Oristano, il 4,9% a Nuoro,
il 4,8% a Cagliari, il 4,2% nel Medio Campidano e nel Sulcis, il 3,9% a Olbia
Tempio e il 3,5% a Sassari. «Ma per poter svolgere adeguatamente le proprie
funzioni a tutela del nostro sistema culturale - denuncia Ganga - servirebbero
non meno di altre 156 figure professionali, peraltro richieste dalle piante organiche
del dipartimento dei beni culturali della Regione che prevedono 826
dipendenti». POTENZIALITÀ Non solo. Altri mille operatori sono agganciati al
sistema dei beni culturali non statali: lavoratori organizzati in forme e modi
differenti (dalle cooperative di servizi ai consorzi, alle società) ma che
senza la necessaria spinta delle istituzioni («anche attraverso una legge
specifica che giace in Consiglio regionale») difficilmente, ritiene il
sindacato, verranno stabilizzati: l'80% è impiegato con contratti a termine e
senza garanzie sulla puntualità delle retribuzioni. «Si tratta - conclude Ganga
- di superare una certa insensibilità di parte della classe dirigente di
quest'Isola che non riesce a intravedere nei beni culturali il motore primario
di una nuova stagione di crescita e di sviluppo».
Cassa integrazione, ad agosto +12.4%
6 settembre 2013
ROMA (ITALPRESS) –
Ad agosto 2013 sono state autorizzate 75,3 milioni di ore di cassa
integrazione, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga. Rispetto ad
agosto 2012, quando le ore autorizzate erano state 67 milioni, si registra un
aumento del 12,4%. Lo rende noto l’Inps.
L’andamento della cassa integrazione ordinaria
(CIGO) si presenta peraltro in controtendenza rispetto all’aumento complessivo
registrato nel mese. Le ore di CIGO autorizzate ad agosto 2013, infatti, sono
state 8,4 milioni, il 23,3% in meno rispetto all’agosto 2012, quando furono
autorizzate 10,9 milioni di ore. In particolare, la variazione tendenziale è
stata pari a -33,3% nel settore Industria e -12,9% nel settore Edilizia.
Di diverso segno l’andamento della cassa
integrazione straordinaria (CIGS): si registra un aumento del 10,4% delle
autorizzazioni rispetto al mese di agosto 2012. Infatti, le ore autorizzate
sono state 28,9 milioni nel 2013 contro i 26,2 nel 2012.
Infine, gli interventi in deroga (CIGD) sono
stati pari a 38,1 milioni di ore ad agosto 2013, facendo segnare un aumento del
27,2% se raffrontati con quelli del mese di agosto 2012, nel quale furono
autorizzate 29,9 milioni di ore.
Complessivamente per la cassa integrazione
sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013, con una
diminuzione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (707
milioni di ore).
“Per analizzare i dati relativi a
disoccupazione e mobilità, si ricorda che da gennaio è cambiata la normativa di
riferimento – spiega l’Inps -. Considerando che i dati forniti si riferiscono
al mese precedente rispetto a quelli della cassa integrazione, cioè dal mese di
luglio 2013, e che da gennaio 2013 sono entrate in vigore le nuove prestazioni
per la disoccupazione involontaria, ASpI e mini ASpI, le domande che si
riferiscono a licenziamenti avvenuti entro il 31 dicembre 2012 continuano ad
essere classificate come disoccupazione ordinaria, mentre per quelli avvenuti
dopo il 31 dicembre 2012 le domande sono classificate come ASpI e mini ASpI”.
Nel mese di luglio 2013 sono state presentate
192.311 domande di ASpI, 33.200 domande di mini ASpI e 373 domande di
disoccupazione tra ordinaria e speciale edile.
Nello stesso mese sono state inoltrate 13.477
domande di mobilità, mentre quelle di disoccupazione ordinaria ai lavoratori
sospesi sono state 624.
Complessivamente nei primi sette mesi del 2013
sono state presentate 1.084.694 domande, con un aumento del 19,8% rispetto alle
905.111 domande presentate nel corrispondente periodo del 2012.
(ITALPRESS).
Bankitalia: sono 11 le banche in
amministrazione straordinaria
06 Settembre 2013 -
14:44
(ASCA) - Roma, 6 set - Son 11 le banche in
amministrazione straordinaria mentre una risulta in Gestione Provvisoria. E' la
Banca delle Marche l'ultimo istituto di credito messo in 'Gestione provvisoria'
secondo quanto comunica la Vigilanza della Banca d'Italia, che ha reso noto
l'elenco delle aziende di credito oggetto di provvedimenti straordinari. La Banca
di Ancona e' stata infatti sottoposta alla Gestione provvisoria a far data dal
27 agosto, ma sono soprattutto le Bcc a segnare il maggior numero di istituti
sotto 'amministrazione straordinaria': si tratta in particolare delle Bcc, di
Monastier e del Sile; di S.Francesco; del Veneziano; Euganea e Ospedaletto; di
Alberobello e Sammichele di Bari. Presenti anche nell'elenco delle banche in
amministrazione straordinaria, la Cr della Provincia di Teramo (Banca Tercas),
e la Banca Popolare di Spoleto, oltre alla Cr di Ferrara, e l'Istituto per il
Credito Sportivo. Tra gli intermediari non bancari, Spoleto Credito e Servizi
Societa' Cooperativa. Ma appartengono sempre alla categorie delle Bcc e banche
di credito cooperativo, le altre due banche: Banca dei Due Mari Credito
Cooperativo e Bene Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna. Ram
Istat. Fatturato dei servizi
Nel secondo trimestre del 2013 l'indice del
fatturato dei servizi registra una diminuzione del 2,5% rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente.
Rispetto al secondo trimestre del 2012
l'indice del fatturato diminuisce su base tendenziale in tutti i settori; in
particolare: servizi di informazione e comunicazione (-7,1%), commercio
all'ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (-2,3%),
servizi di alloggio e di ristorazione (-1,8%) e servizi di trasporto e
magazzinaggio (-0,2%).
Nel secondo trimestre del 2013 gli indici
destagionalizzati del fatturato segnano una variazione congiunturale positiva
per manutenzione e riparazione di autoveicoli (+3,9%), trasporto marittimo
(+0,6%) e commercio all'ingrosso (+0,2%). Variazioni negative si registrano per
tutti gli altri settori: servizi di informazione e comunicazione (-1,9%),
servizi postali e attività di corriere (-1,2%) e trasporto aereo (-0,4%).
istat. Stima preliminare del commercio estero
con i paesi extra Ue
Rispetto al mese precedente, a luglio 2013
le esportazioni verso i paesi extra-Ue diminuiscono del 2,0%, mentre le importazioni
crescono dell'1,6%.
La flessione congiunturale dell'export è
più intensa per i beni di consumo durevoli (-7,4%) e i prodotti intermedi
(-3,8%), mentre l'energia registra un notevole incremento (+19,7%). Dal lato
dell'import la crescita congiunturale riguarda i beni di consumo (+3,5%) e
l'energia (+3,1%); gli altri principali raggruppamenti di beni sono in calo.
Nell'ultimo trimestre la crescita
congiunturale delle esportazioni (+1,3%) è determinata dai beni strumentali
(+6,3%) e dai beni di consumo (+1,7%) mentre i prodotti intermedi (-5,0%)
registrano un forte calo. Nello stesso periodo, l'incremento congiunturale
degli acquisti dall'estero (+0,2%) interessa soprattutto i beni strumentali
(+5,1%) e l'energia (+2,1%), mentre i prodotti intermedi (-4,3%) e i beni di
consumo non durevoli (-1,1%) diminuiscono.
Rispetto allo stesso mese del 2012, a
luglio 2013 le esportazioni aumentano (+3,5%) e le importazioni flettono
(-1,9%). Tuttavia, se si tiene conto dei giorni lavorativi, che a luglio 2013
sono stati 23 rispetto ai 22 di luglio 2012, entrambi i flussi diminuiscono su
base annua, in misura più marcata per le importazioni (-5,2%) che per le
esportazioni (-0,7%).
Nel periodo gennaio-luglio 2013 la crescita
tendenziale delle esportazioni (+3,2%) interessa tutti i principali
raggruppamenti di beni, salvo l'energia (-12,9%) e i prodotti intermedi
(-0,7%). Nello stesso periodo le importazioni registrano una diffusa flessione
tendenziale (-10,0%), particolarmente significativa per l'energia (-17,9%).
A luglio 2013, il surplus commerciale con i
paesi extra Ue è pari a +2,8 miliardi di euro, in espansione rispetto
all'avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012. Nel periodo
gennaio-luglio 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +10,5
miliardi a fronte di un disavanzo di 3,6 miliardi nello stesso periodo del
2012.
I mercati più dinamici all'export sono:
Cina (+23,4%) e Russia (+17,2%). Svizzera (-9,5%) e Turchia (-7,8%) sono invece
in marcata flessione.
La diminuzione delle importazioni è
particolarmente rilevante dai paesi OPEC (-27,9%) e dai paesi EDA (-10,0%).
Entrate tributarie gennaio-luglio 2013: +1,2%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
Il gettito dei primi sette mesi del 2013
cresce dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel
complesso, le entrate tributarie erariali registrate nel periodo gennaio-luglio
2013, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a
234.703 milioni di euro, (+2.770 milioni di euro rispetto allo stesso periodo
del 2012).
IMPOSTE DIRETTE
Registrano un aumento complessivo del 4,7%
(+6.003 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il
gettito IRPEF cresce dell’1,1% (+1.059 milioni di euro) trainato essenzialmente
dagli incrementi delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico
(+3,8%) e dei versamenti in autoliquidazione (+2,0%). In particolare, per
questi ultimi occorre considerare, ai fini di un confronto omogeneo dei
risultati 2013 con quelli del 2012, le differenti scadenze dei versamenti
relativi ai contribuenti persone fisiche e il recupero sui versamenti a saldo
2013 di soli 3 punti percentuali, anziché 17. Infatti, la misura dell’acconto,
fissata al 99%, è stata ridotta per il periodo d’imposta 2011 all’82%, mentre
per il periodo d’imposta 2012 l’acconto è stato portato al 96%.
Registrano, invece, una lieve flessione le
ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,5%) e dei
lavoratori autonomi (-6,0%).
L’IRES presenta una crescita significativa del
12,8% (+1.965 milioni di euro), anche per effetto di consistenti versamenti
effettuati da parte di grandi contribuenti.
Tra
le altre imposte dirette si registra un incremento dell’imposta sostitutiva su
ritenute, interessi e altri redditi di capitale pari a +19,2% (+1.063 milioni
di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi di capitale e sulle plusvalenze
(+872 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei
fondi pensione (+441 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva sulle riserve
matematiche dei rami vita (+841 milioni di euro). Il gettito dell’imposta
sostitutiva sul riallineamento dei valori di bilancio relativi ad attività
immateriali è inoltre aumentato di 1.863 milioni di euro rispetto al corrispondente
periodo del 2012.
IMPOSTE INDIRETTE
Registrano una diminuzione del 3,1% (-3.233
milioni di euro). In particolare, nei primi sette mesi del 2013 il gettito IVA
risulta in flessione del 5,0% (-2.944 milioni di euro), andamento che riflette
la riduzione del gettito derivante dalla componente relativa agli scambi
interni (-1,8%) e del prelievo sulle importazioni (-20,8%). E’ tuttavia da
segnalare un rallentamento della dinamica negativa del gettito IVA sugli scambi
interni. Infatti, nonostante il bilancio dei sette mesi resti negativo, negli
ultimi due mesi, in particolare giugno (+4,5%) e luglio (+1,2%), si assiste ad
un recupero del gettito.
Infatti, dopo il risultato positivo di giugno
(+4,5%) prosegue, seppure in misura più attenuata, il trend positivo a luglio
con un incremento dell’1,2%.
Tra
le altre imposte indirette si segnala la flessione registrata dal gettito
dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (-3,4% pari a -445 milioni di
euro) per effetto del calo dei consumi, e la riduzione del gettito dell’imposta
di consumo sul gas metano (-1,5%, pari a -33 milioni di euro). In flessione del
5,8% (-368 milioni di euro) le entrate dell’imposta sul consumo dei tabacchi
legata, in parte, al calo dei consumi determinato dalla diffusione delle
sigarette elettroniche.
In
crescita l’imposta di bollo che risulta in aumento del 27,9% (+1.344 milioni di
euro), per effetto delle modifiche normative introdotte dall’art.19, commi 1-5,
del decreto legge n.201 del 2011.
ENTRATE DA GIOCHI
Le
entrate relative ai giochi presentano, nel complesso, una contrazione dello
0,5% (-34 milioni di euro).
ENTRATE DA ACCERTAMENTO E CONTROLLO
Le
entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo
risultano pari a 4.256 milioni di euro (+287 milioni di euro pari a +7,2%), a
conferma dell’efficacia dell’azione di contrasto all’evasione.
Sul sito del Dipartimento delle Finanze
(collegamento a sito esterno -www.finanze.gov.it) è disponibile il Bollettino
delle entrate
tributarie del periodo gennaio-luglio 2013,
corredato dalle appendici statistiche e dalla guida normativa, che fornisce
l’analisi puntuale dell’andamento delle entrate tributarie, e la relativa Nota
tecnica che illustra in sintesi i principali contenuti del documento.
Roma, 05 settembre 2013
Fisco/contribuenti.it: +57% di accertamenti con
facebook nel 2013.
FIRENZE - "Il fisco sta incrementando
l'uso di Facebook per controllare e monitorare i contribuenti italiani".
La denuncia arriva da Vittorio Carlomagno Presidente di Contribuenti.it
Associazione Contribuenti Italiani a seguito delle numerose segnalazioni
pervenute nel corso del 2013 a Lo Sportello del Contribuente da parte di
cittadini, informazioni che sono state raccolte ed elaborate dal Centro Studi e
Ricerche Sociologiche " Antonella Di Benedetto" di Krls Network of
Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine dell'Associazione
Contribuenti Italiani.
Secondo la ricerca di Contribuenti.it
Magazine, presentata oggi a Firenze, l'Amministrazione finanziaria per
controllare se le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani
corrispondono al loro tenore di vita e per stanare eventuali trasgressori, ha
incrementato del 57% n! el 2013 l'uso delle informazioni raccolte attraverso
Facebook, Twitter e Linkelin.
Una foto di una vacanza in barca o in un
albergo di lusso in un posto incantevole, messa su Facebook, può non solo
ottenere l'effetto di far morir d'invidia gli amici, ma essere utilizzata anche
dai funzionari dell'Agenzia delle Entrate per elevare un accertamento induttivo
utilizzando lo spesometro o il nuovo redditometro.
«Certo, avremmo preferito - afferma Vittorio
Carlomagno - che il fisco utilizzasse Facebook, Twitter o Linkelin per
instaurare un dialogo con i contribuenti, utilizzando strumenti d'avanguardia
per rendere un degno servizio di assistenza al cittadino, migliorando la tax
compliance, riservando per gli accertamenti, strumenti più efficaci quali
l'analisi dei flussi finanziari».
Per tutti gli utenti di Facebook, Twitter o
Linkelin che vogliono difendersi dalle intrusioni ed evitare un uso improprio
delle informazioni, Lo Sportello del Contribuente ricorda che è possib! ile di
innalzare i livelli di privacy nella gestione dei profili personali degli
utenti ed escludere la visualizzare di dati personali.
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti
Italiani
L'ufficio stampa Infopress – 0642828753
Germania: calo export, a luglio -1,1%
Analisti prevedevano
+0,7% grazie a ripresa in Europa
06 settembre, 08:32
(ANSA) - ROMA, 6 SET
- Le esportazioni tedesche sono diminuite a luglio dell'1,1% rispetto a giugno,
mese in cui l'indicatore aveva segnato +0,6%. Lo ha annunciato l'Ufficio
federale di statistica, precisando che le importazioni sono invece aumentate
dello 0,5%. Il dato ha colto di sorpresa gli analisti che, secondo un sondaggio
di Bloomberg News, si aspettavano un aumento dello 0,7% trainato dalla ripresa
in Europa.
Ue:bilancia pagamenti,attivo 35,9 mld secondo
trimestre
Nel secondo
trimestre 2012 l'attivo era di 5,9 mld
06 settembre, 14:09
(ANSA) - BRUXELLES,
6 SET - Nel secondo trimestre 2013 la bilancia dei pagamenti Ue ha registrato
un attivo di 35,9 miliardi di euro (1,1% del Pil), rispetto ad un attivo di 5,9
miliardi (0,2% del Pil) del secondo trimestre 2012. Lo comunica Eurostat nella
sua prima stima. Nel settore delle merci, si è passati da un deficit ad un
attivo rispetto al secondo trimestre dello scorso anno: +19,9 miliardi contro
-10,6 miliardi. Il surplus dei servizi e' leggermente diminuito (+36,5 miliardi
rispetto a +39,9 del 2012). (ANSA).
Nessun commento:
Posta un commento