L'UNIONE SARDA - Politica: Indipendenza, il resto
è noia
Lavoro: in 3 anni 1 mln under 35 in meno
istat. Commercio con l’estero
Fisco: nei primi 7 mesi entrate tributarie
+1,9%
Energia: Zanonato, Montenegro mercato cruciale
per sviluppo Italia
Bozen, oltrepadania nord. Ultime notizie:
l'Alto Adige è indipendente. Nuova provocazione video della Klotz
Trst, oltrepadania est. Trieste Libera, il corteo
sfila per le vie cittadine
Ilva. Tamburi, come prima… più di prima
Ore 8.00 di venerdì mattina: i bambini,
accompagnati dalle loro mamme e da qualche papà, giungono alla spicciolata
verso la «Grazia Deledda» del rione Tamburi per il loro primo giorno di scuola.
Con il passare dei minuti la calca all’esterno si fa più pressante. Non si ode
il consueto vociare dei bambini: il loro primo risveglio mattutino per l’inizio
dell’anno scolastico li ha resi assonnati e un po’ insofferenti. Non si ode il
chiacchiericcio delle loro mamme, insolitamente taciturne.
Regna un silenzio surreale. Ore 8.10: suona la
campanella, richiamo che decreta l’inizio dell’anno scolastico. Gli alunni
entrano all’interno del plesso e, come consuetudine, sono accompagnati sino
alla soglia della porta della propria classe, ultimo momento prima del congedo
dai genitori. Nessun mormorio, nessuna protesta. A catalizzare l’attenzione dei
genitori vi è la lettura degli orari d’ingresso per le lezioni, in quanto le
classi del plesso scolastico sono state suddivise in giorni ed orari diversi
d’inizio delle lezioni per evitare il sovraffollamento della struttura.
È la
cronaca di un nuovo inizio d’anno scolastico che non riserva alcuna novità alla
scuola Deledda. Nei giorni precedenti si era diffusa la voce di un’eventuale
protesta delle mamme, in relazione al mancato inizio dei lavori di bonifica
della scuola per mezzo dei fondi stanziati dallo Stato. Ma non c’è stata alcuna
protesta, né lamentela. In compenso hanno fatto nuovamente capolino,
all’interno della scuola, i nastri e le barriere di plastica a delimitare la
terra che, in conseguenza della nota ordinanza del sindaco dell’inverno scorso,
è stata considerata off limits per l’alto tasso di minerali inquinanti presenti
nel terreno. Nastri che sembrerebbero delimitare una scena del crimine o un
incidente ma che invece delimitano un semplice giardino scolastico che in
teoria dovrebbe essere fruibile alle attività ginniche dei bambini. La
dirigente della Deledda, Scalera, assicura che “la scuola è in ottime
condizioni, resa pulita ed efficiente sia all’interno che all’esterno”.
Parlando con le mamme degli alunni, però, affiorano i malumori. “Il dirigente
scolastico, in una riunione svolta nei giorni scorsi, ci ha rassicurato che le
bonifiche inizieranno a febbraio dell’anno prossimo”. È la dichiarazione di
Maria, madre di un alunno della Deledda.
“Le
bonifiche sarebbero dovute partire – ha proseguito – a giugno. È pertinenza del
Comune provvedere alle bonifiche e non ha senso prendersela con il dirigente
scolastico. Ci tocca solo – ha concluso – aspettare fino a febbraio”.
Persistono, quindi, i dubbi che hanno
caratterizzato il precedente anno scolastico, come la questione delle gallerie
dell’Ilva che passano al di sotto della scuola Deledda. “La presenza delle
gallerie – spiega Domenica, madre di un’alunna della Deledda – rende la
struttura scolastica a rischio, perché così come si è aperta la voragine al
mercato rionale, potrebbe aprirsi anche all’interno della scuola…”. Restano
forti, inoltre, come sostenuto da Carla, “le preoccupazioni delle mamme degli
alunni della Deledda per quanto riguarda l’imminente apertura del centro di
accoglienza per gli immigrati nella struttura adiacente alla scuola Deledda. La
presenza di questa struttura a ridosso della scuola Deledda – spiega – ci rende
perplesse”.
Un’altra mamma spiega che “c’è stato un
incontro tra don Nino Borsci che gestirà, tramite la Caritas, il futuro centro
di accoglienza, e la Scalera. In questa riunione il parroco – afferma – ha dato
rassicurazioni alla Scalera sul fatto che gli immigrati accolti nel centro
saranno in prevalenza ragazze madri”.
L'UNIONE SARDA - Politica: Indipendenza, il resto
è noia
16.09.2013
Giacomo Sanna: «Con
Cappellacci il discorso è chiuso a doppia mandata Con il centrosinistra si può
fare. Una donna presidente? Sarebbe ora» Non si è smosso di un millimetro.
Giacomo Sanna, presidente e leader del Psd'Az, ha ribadito il concetto sabato a
Tramatza: «Aspettiamo di confrontarci col tavolo del centrosinistra, ma i punti
fermi per i sardisti restano i programmi». Onorevole Sanna, dove va il Psd'Az?
«La strada del Psd'Az è tracciata da quasi cent'anni e porta all'indipendenza della
Sardegna». Sicuro che ora guardate solo a sinistra? «Guardiamo agli interessi
dei sardi e da tempo ci confrontiamo con tutte le forze politiche solo sui
programmi». A prescindere dal candidato? «L'affidabilità e la credibilità di
chi sarà il garante del programma non è un dettaglio». E se la prescelta fosse
Francesca Barracciu? «Ho fiducia che le primarie del centrosinistra confermino
quanto sostengo da mesi, cioè che è tempo di avere una donna alla guida della
Regione». Ricordi i punti su cui baserebbe l'accordo. «Il Psd'Az non può
permettersi mediazioni al ribasso in materia di trasporti, energia, credito,
Zona franca e lingua». Con il centrodestra e con Cappellacci il discorso è
chiuso? «Col centrodestra di Cappellacci il discorso è chiuso a doppia mandata».
Ma l'assessorato ai Trasporti era vostro. «Abbiamo fatto la nostra parte, ma
nel centrodestra hanno prevalso altre poco nobili dinamiche. Basti considerare
che la continuità territoriale merci, a due anni di distanza dagli stanziamenti
in Finanziaria, non è decollata perché manca ancora il regolamento di
attuazione». Lo chiedereste anche al centrosinistra? «Non lo abbiamo mai
chiesto neppure al centrodestra e il cambio di assessorato dai Lavori pubblici
ai Trasporti è stata un'iniziativa personale e non concordata assunta a suo
tempo da Cappellacci che, come Udc e Riformatori, predilige altro tipo di
deleghe». Come giudica la nuova continuità territoriale? «La continuità aerea
con la tariffa unica e lo sconto ai milanesi a carico dei sardi non è un
progetto del Psd'Az. La nostra proposta prevedeva la gara con oneri a carico
dello Stato e tariffe scontate ma differenziate tra residenti e non residenti.
Cappellacci ha imposto la tariffa unica e lo sconto per tutti e, mentre chiede
che nel futuro paghi lo Stato, i sardi sborsano 50 milioni di euro». Se il filo
col centrosinistra si spezzasse che succederà? «Conosco solo il filo che mi
lega indissolubilmente al Psd'Az». Siete pronti anche ad andare da soli? «Lo
abbiamo fatto tante volte e mai l'ho considerato un ripiego». Rischiereste però
di restare fuori dal Consiglio? «Nessuno è mai riuscito a smacchiare i Quattro
Mori: nel prossimo Consiglio ci saremo in ogni caso». Quando scioglierete il
nodo delle alleanze? «Siamo una delle poche forze politiche che si chiama
“partito”. Vuol dire che abbiamo sedi e tempi opportuni per compiere le nostre
autonome scelte». Dialogherebbe con l'area indipendentista? «Il Psd'Az dialoga
con gli indipendentisti». Che cosa pensa di Michela Murgia? «Non ho il piacere
di conoscerla». E dei comitati per la Zona franca? «Molti vi aderiscono in
buona fede ma ci sono pochi e influenti agitatori che strumentalizzano in vista
delle Regionali». A proposito, la Zona franca è davvero una chimera? «Si fa con
la legge che la commissione Autonomia ha approvato all'unanimità e che ora deve
arrivare in Consiglio». I grillini confermeranno il risultato delle Politiche?
«Non credo che i loro voti possano evaporare. Ritengo che con il M5S ci si
debba confrontare sulle servitù militari e su un'idea di Sardegna senza padroni
e padronati». Chi vincerà a febbraio? «Chi saprà offrire ai sardi un programma
credibile e politicamente realizzabile, incentrato sui temi sardisti e in grado
di affrontare l'emergenza lavoro e la crisi che sta uccidendo famiglie, imprese
e, purtroppo, anche la speranza».
Lavoro: in 3 anni 1 mln under 35 in meno
Istat, -750.000 tra i 25 e i 34 anni
15 settembre, 11:26
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Tra il 2010 e il
2013 e' crollato il numero degli under 35 al lavoro, passati da 6,3 a 5,3
milioni (-1 milione): e' quanto si legge sulle tabelle dell'Istat riferite al
secondo trimestre dalle quali emerge la difficolta' nella quale si trova
soprattutto la fascia tra i 25 e i 34 anni per la quale si e' registrato un
calo di 750.000 unita'.
istat. Commercio con l’estero
Rispetto al mese precedente, a luglio 2013
si registra una diminuzione dell'export (-2,3%) e un aumento dell'import
(+0,4%).
La diminuzione congiunturale delle
esportazioni è determinata da una flessione delle vendite sia verso i paesi Ue
(-2,5%) sia verso quelli extra Ue (-2,0%). Sono in forte diminuzione le
esportazioni di beni di consumo durevoli (-6,0%), beni strumentali (-4,4%) e
beni di consumo non durevoli (-3,3%).
L'aumento congiunturale dell'import è la
sintesi di un aumento degli acquisti dai paesi extra Ue (+1,6%) e di una diminuzione
da quelli dall'area Ue (-0,6%). Sono in crescita i prodotti energetici (+3,5%),
i beni di consumo non durevoli (+1,6%) e i beni di consumo durevoli (+0,8%).
Rispetto al trimestre precedente, nel
periodo maggio-luglio 2013, le esportazioni sono in crescita (+0,9%) mentre
l'import è in lieve diminuzione (-0,2%).
Rispetto allo stesso mese del 2012,
l'aumento dell'export (+3,0%) e la flessione dell'import (-0,3%) sono più
marcate per l'area extra Ue, che registra un aumento delle vendite del 3,5% e
una flessione degli acquisti dell'1,9%.
Al netto delle differenze nei giorni
lavorati (23 a luglio 2013 contro i 22 a luglio 2012), la variazione
tendenziale dell'export e dell'import risultano entrambe in diminuzione (rispettivamente
-1,6% e -4,1%).
A luglio 2013 il saldo commerciale (+5,9
miliardi) è più ampio di quello conseguito a luglio 2012 (+4,7 miliardi).
L'avanzo complessivo è la somma dei surplus conseguiti sia con i paesi Ue (+3,1
miliardi) sia con quelli extra Ue (+2.8 miliardi). Al netto dell'energia, la
bilancia risulta in attivo per 11,0 miliardi.
Nei primi sette mesi del 2013 si rileva un
contenuto aumento tendenziale per l'export (+0,2%) mentre l'import è in marcata
diminuzione (-6,0%). Il saldo positivo del periodo raggiunge i 18,2 miliardi e,
al netto dei prodotti energetici, supera i 50 miliardi.
A luglio l'aumento tendenziale dell'export
è particolarmente accentuato verso Cina (+23,4%) e Belgio (+19,3%). Rilevante è
l'aumento delle vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi
e altro (+12,5%) e di articoli in pelle, escluso abbigliamento (+11,8%).
Sono in forte diminuzione le importazioni
da paesi OPEC (-27,9%) e gli acquisti di prodotti dell'estrazione di minerali
da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-33,1%).
A partire dal primo luglio 2013, con
l'ingresso della Croazia nell'Ue, i dati grezzi, destagionalizzati e gli indici
sono stati rielaborati per le aree Ue28 ed extra Ue28 al fine di consentire il
confronto temporale.
Fisco: nei primi 7 mesi entrate tributarie
+1,9%
16 settembre 2013
ROMA (ITALPRESS) –
Le entrate tributarie nel periodo gennaio-luglio 2013, secondo o dati del
Dipartimento delle Finanze, evidenziano un aumento del gettito pari a 4.748
milioni (+1,9%). Crescono rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le
imposte contabilizzate al bilancio dello Stato (+2.770 milioni, +1,2%) e in
misura ancora piu’ significativa le imposte degli enti locali (+2.909 milioni,
+10,7%) e i ruoli incassati (+287 milioni, +7,2%). Aumentano le poste
correttive, che nettizzano il bilancio dello Stato (-1.218 milioni, -7%). Nei
primi sette mesi dell’anno le entrate tributarie erariali accertate in base al
criterio della competenza giuridica ammontano a 234.703 milioni (+2.770 milioni
rispetto allo stesso periodo in crescita del +1,2%. La dinamica delle entrate
erariali e favorevole nei primi sette mesi del 2013, trainata nel periodo
dall’andamento positivo delle imposte versate in autoliquidazione. In
particolare risultano pari a 133.052 milioni (+6.003 milioni pari a +4,7%) le
imposte dirette e a 101.651 milioni (-3.233 milioni, pari a -3,1%) le imposte
indirette. Tra le imposte dirette, il gettito Irpef si e attestato a 97.212
milioni (+1.059 milioni, pari a +1,1%). In crescita i ruoli incassati nel
periodo gennaio-luglio 2013 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente
che ammontano a complessivi 4.256 milioni (+287 milioni, +7,2%). Le entrate
tributarie del bilancio dello Stato incassate nei primi
sette mesi del 2013 ammontano a 224.961
milioni e crescono rispetto allo stesso periodo del 2012 di +3.286 milioni
(+1,5%).
Energia: Zanonato, Montenegro mercato cruciale
per sviluppo Italia
16 Settembre 2013 -
18:20
(ASCA) - Roma, 16 set - Consolidare la
cooperazione nel settore elettrico, particolarmente strategico per i due Paesi,
e rafforzare le relazioni in campo industriale e delle infrastrutture. Le nuove
priorita' nei rapporti economici tra Italia e Montenegro sono state individuate
nel corso degli incontri che il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio
Zanonato, ha avuto in occasione della missione a Podgorica con i ministri
Vladimir Kavaric (Economia e Sviluppo economico), Ivan Brajovic (Trasporti e
Affari Marittimi), Radoje Zugic (Finanze). Nel corso degli colloqui, si legge
in una nota, Zanonato ha ricordato che il settore dell'energia continua a
rivestire un ruolo di rilievo con la presenza di aziende che gia' operano nel
territorio balcanico, tra cui Terna e A2A. Sono state inoltre esaminate le
possibilita' di collaborazione nei settori dell'industria, delle
infrastrutture, dei trasporti, del turismo, della pesca, del legname e
dell'agroalimentare. ''Sia per i legami storici che per la vicinanza geografica
- dichiara Zanonato - il Montenegro rappresenta un mercato cruciale nella
strategia di espansione commerciale italiana sulla sponda orientale
dell'Adriatico. Con il governo montenegrino ci siamo confrontati per sviluppare
la cooperazione e gli investimenti nei settori piu' diversificati e favorire
gli insediamenti delle aziende italiane. Anche a questo scopo e' stata firmata
la dichiarazione per istituire un joint council per la cooperazione economica,
industriale e finanziaria. Sara' utile per sviluppare il dialogo tra i due
Paesi e per migliorare i rapporti tra le imprese''. com-drc/mau
Bozen, oltrepadania nord. Ultime notizie:
l'Alto Adige è indipendente. Nuova provocazione video della Klotz
In un filmato di 5
minuti Südtiroler Freiheit mette in scena i festeggiamenti in provincia «dopo
l’annuncio dell’indipendenza»
Ennesimo video
provocatorio degli attivisti di Südtiroler Freiheit, che in un video di cinque
minuti fanno vedere ciò che accadrebbe in provincia di Bolzano se venisse
approvato il referendum sull’autodeterminazione. Si inizia con una casalinga
che apprende la notizia alla radio per passare ad un falegname che viene
informato da un amico via sms e poi scende in strada. Nel finale un’altoatesina
di lingua tedesca urla felice in mezzo alla folla: «Non sono più italiana. Iche
freue mich». Ci sono anche le dichiarazioni di Eva Klotz e Sven Knoll che
invitano gli altoatesini ad adoperarsi per arrivare, con il referendum, al
distacco dall’Italia.
Trst, oltrepadania est. Trieste Libera, il corteo
sfila per le vie cittadine
Da piazza della
Libertà la manifestazione del Movimento conclusa in piazza della Borsa. Il dato
fornito dalla Questura sul numero dei partecipanti: 3.500. In mattinata 250
persone al raduno organizzato da Trieste Pro Patria per ribadire che
"questa città è italiana"
«We, the people of
the free territory of Trieste». È lo striscione, rosso con scritta bianca, che
ha aperto il corteo del movimento Tlt, Territorio Libero di Trieste, che si
rifà al Trattato di pace di Parigi del 15 settembre 1947 di cui oggi cade il
66.o anniversario. L'atto sancì l'istituzione del Territorio Libero, area secondo
il Tlt occupata dall’Italia.
Il corteo, cui prendono parte anche varie
organizzazioni slovene sia i rappresentanti della Liga veneta, è partito da
piazza della Libertà e si è concluso in piazza della Borsa. Secondo i dati
forniti dalla Questura i partecipanti sono 3500, un numero decisamente
importante.
Non ci sono stati disordini: a sorvegliare la
fiumana un imponente cordone di forze dell'ordine, che però non anno avuto bisogno
di effettuare interventi.
Sull'altro fronte, si è svolta di mattina la
manifestazione organizzata dal Comitato Pro Patria con l’adesione di Pli, Psi,
Un’Altra Gioventù, associazioni culturali riconducibili al mondo della destra,
associazioni degli esuli e Associazione degli alpini. Circa 250 (secondo i deti
forniti dalla Questura) persone si sono ritrovate in largo Bonifacio per poi
arrivare fino alla chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.
Nel corteo vari esponenti del centrodestra
locale, con molti esponenti Pdl (come Piero Tononi) e Fli; ma senza i volti più
noti (non avvistati Roberto Menia né Piero Camber né Fabio Scoccimarro, per
esempio). Nessun esponente del centrosinistra presente, molte le bandiere e gli
inni sentiti. Presenti polizia e carabinieri, ma tutto si è svolto in modo
tranquillo.
Davanti alla chiesa Antonio Martelli,
portavoce di Pro Patria, ha sottolineato che il Comitato non si esprime
“contro” nessuno - riferendosi al Movimento Trieste Libera - ma non può
accettare che venga infangato il ricordo di quanti combatterono per Trieste
italiana.
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