giovedì 3 ottobre 2013

III.X.MMXIII – Escape from Alcatraz.===Sono oltre 4 milioni (4.341.156) a gennaio di quest’anno, i cittadini italiani iscritti all’Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all’estero del ministero dell’Interno. Il 7,3% dei circa 60 milioni di italiani residenti in Italia. L’aumento, in valore assoluto, rispetto al 2012 è di 132.179 iscrizioni, pari a +3,1% e +5,5% rispetto al 2011.

In aumento gli italiani all'estero. Potenza tra le prime 10 province d'origine
Aumento dell’Iva, allarme Codacons: “Colpo di grazia per la Sicilia”
L'UNIONE SARDA - Economia: Il Psd'az: «Sardaleasing non può finire a Modena»
Crisi: crolla potere acquisto famiglie, -4,7% nel 2012
Ue-17: cresce il commercio al dettaglio, 0,7% a agosto
Bozen oltrepadania nord. Eva e la fissa del «Trikolore»




In aumento gli italiani all'estero. Potenza tra le prime 10 province d'origine
A gennaio 2013 i cittadini italiani iscritti all’Aire (l'Anagrafe degli italiani residenti all’estero del ministero dell’Interno) risultano essere oltre 4 milioni, in aumento del 3.1% rispetto al 2012
ROMA - Sono oltre 4 milioni (4.341.156) a gennaio di quest’anno, i cittadini italiani iscritti all’Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all’estero del ministero dell’Interno. Il 7,3% dei circa 60 milioni di italiani residenti in Italia. L’aumento, in valore assoluto, rispetto al 2012 è di 132.179 iscrizioni, pari a +3,1% e +5,5% rispetto al 2011. Dall’Italia dunque si emigra ancora e la ripartizione continentale rimarca, ancora una volta, che la maggior parte degli italiani residenti fuori dall’Italia si trova in Europa (2.364.263, il 54,5% del totale); a seguire l’America (1.738.831, il 40,1%) e, a larga distanza, l’Oceania (136.682, il 3,1%), l’Africa (56.583, l’1,3%) e l’Asia (44.797, l’1,0%). Sono i dati che emergono dal Rapporto Italiani nel Mondo 2013 presentati dalla Fondazione Migrantes.
Dal confronto dei dati Aire disaggregati per continenti dell’ultimo triennio emerge che l’aumento più vistoso riguarda la comunità italiana in Asia (+18,5%) e, a seguire, l’America (+6,8%), l’Africa (+5,7%), l’Europa (+4,5%) e l’Oceania (+3,6%) per un aumento totale nel triennio 2011-2013 del 5,5% sul piano nazionale. Nel biennio 2012-2013, invece, il trend positivo dell’Asia continua (+8,6%) come a dire che effettivamente anche l’Italia, come il resto del mondo, ha volto lo sguardo alle mille opportunità offerte, oggi, dall’Oriente.
Il 52,8% degli italiani residenti all’estero (quasi 2 milioni e 300mila) all’inizio del 2013 è partito dal Meridione, il 32% (circa un milione 390mila) dal nord e il 15% dal centro Italia (poco più di 662mila). La Sicilia, con 687.394 residenti, è la prima regione di origine degli italiani residenti fuori dall’Italia seguita da Campania, Lazio, Calabria, Lombardia, Puglia e Veneto. Il confronto dei valori regionali del biennio 2012-2013 fa emergere la particolare dinamicità che, nell’ultimo anno, ha caratterizzato in particolare la Lombardia (+17.573), il Veneto (+14.195) e, solo successivamente, la Sicilia (+12.822).
Si assiste a un ritorno del protagonismo del Nord Italia come territorio di partenza a discapito delle regioni del Sud dove probabilmente la crisi da fattore di spinta si è trasformata in causa di impedimento allo spostamento. Il Settentrione, invece, nonostante la recessione economica si caratterizza per essere attualmente un’area particolarmente interessata dagli spostamenti verso l’estero.
L'analisi delle presenze all’estero per origine provinciale evidenzia la preminenza delle regioni del sud Italia. A esclusione di Roma, prima in graduatoria con più di 298mila residenti, seguono soprattutto province siciliane e campane. In particolare, nella graduatoria delle prime 10 province si susseguono Cosenza (152.403), Agrigento (152.403), Salerno (119.095), Napoli (113.787), Catania (108.413), Palermo (107.658) e Avellino (102.230). In nona posizione si trova Milano (98.583) e, a chiudere, Potenza (95.653). Roma e Milano, rispettivamente con +8.838 e +5.794 unità, sono le province che hanno registrato gli aumenti più consistenti dal 2012 al 2013. Seguono Cosenza (+4.802) e Torino (+4.132). A livello generale considerando i comuni con il numero maggiore di iscritti all’Aire Roma, con 274.249 iscrizioni, apre l’elenco seguita da altre 7 "grandi" città - Milano, Napoli, Torino, Genova, Palermo, Trieste, Catania - anche se con numeri molto distanziati dalla Capitale. A seguire il primo "piccolo" comune, Licata, l’unico non capoluogo tra i primi dieci. (AGI)
giovedì 03 ottobre 2013 11:04

Aumento dell’Iva, allarme Codacons: “Colpo di grazia per la Sicilia”
02 ottobre 2013 - 13:21 - Economia
Previsioni allarmanti del Codacons sulla tenuta dell’economia siciliana dopo l’aumento dell’Iva dei giorni scorsi. L’associazione parla per l’Isola di “un vero e proprio colpo di grazia per il commercio e produrrà la perdita di migliaia posti di lavoro nei prossimi mesi”. Nel giorno dell’entrata in vigore della nuova aliquota al 22% arriva da Catania la presa di posizione del Codacons attraverso il suo segretario nazionale Francesco Tanasi. “L’incremento -dice – non potrà essere assorbito dalla quasi totalità delle imprese siciliane, già schiacciate dalla crisi economica, e si riverserà direttamente sui prezzi al dettaglio, determinando una contrazione dei consumi fino al -3%. L’ulteriore riduzione degli acquisti porterà migliaia di piccole attività a chiudere i battenti nel corso del 2014”. Da qui le richieste di bloccare i prezzi rivolta alle organizzazioni dei commercianti e alla grande distribuzione e di non applicare la maggiore aliquota fino al prossimo 31 dicembre.
“Per una volta – continua – consumatori e commercianti sono sulla stessa barricata. La maggiore aliquota introdotta oggi, infatti, determina una stangata per le famiglie ma anche un danno tangibile per gli esercenti. Solo bloccando i prezzi infatti, in assenza di un decreto che cancelli l’incremento dell’aliquota, sarà possibile annullare gli effetti dirompenti che la nuova Iva avrà sui consumi, e il mondo del commercio eviterà una strage di piccoli negozi, destinati a scomparire per effetto dei minori acquisti da parte degli italiani”.
 Inoltre da oggi scatta l’adeguamento alla normativa vigente dell’importo del pedaggio delle autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania . I prezzi aggiornati sono esposti presso tutti i caselli autostradali e consultabili nel sito web del Consorzio per le autostrade siciliane.

L'UNIONE SARDA - Economia: Il Psd'az: «Sardaleasing non può finire a Modena»
03.10.2013
Credito L'accorpamento di Sardaleasing con altre società del gruppo Bper e il possibile spin off della divisione consumer della Banca di Sassari preoccupano i sardisti che, prendendo spunto da una recente intervista rilasciata dall'amministratore delegato della capogruppo Luigi Odorici, chiedono alla Regione di intervenire. Il leader del Psd'az Giacomo Sanna ha presentato un'interrogazione in Consiglio regionale per chiedere alla giunta come evitare che vada avanti «un autentico processo di graduale sottrazione di risorse, competenze e funzioni dal Banco di Sardegna a vantaggio pressoché esclusivo del gruppo controllante Bper». In particolare, Sanna accende un faro su Sardaleasing, chiedendo che il centro direzionale non venga trasferito «a Modena con conseguenze negative per gli operatori economici e in spregio alle professionalità che operano nell'Isola».

Crisi: crolla potere acquisto famiglie, -4,7% nel 2012
12:37 03 OTT 2013
(AGI) - Roma, 3 ott. - Il potere d'acquisto delle famiglie italiane e' sceso del 4,7% nel 2012, il peggior calo dal 1990, inizio della serie storica. Lo comunica l'Istat sottolineando che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici e' invece diminuito in termini correnti del 2%. La propensione al risparmio e' calata all'8,4% dall'8,8% del 2011, anche in questo caso toccando il minimo dal 1990.
CODACONS: PER FAMIGLIE STANGATA INVISIBILE DA 1.642 EURO
Il calo del potere d'acquisto del 4,7% nel 2012 certificato dall'Istat, si traduce in una "stangata tanto invisibile quanto disastrosa" da 1.642 euro per una famiglia di 3 persone (1.351 una famiglia di 2 componenti, 1.809 una di 4). Il calcolo e' del Codacons secondo cui "e' prioritario che nella legge di stabilita' si intervenga finalmente e seriamente sulle famiglie, per ridare capacita' di spesa al ceto medio ormai diventato povero. Anche perche'", si legge in una nota, "fino a che le famiglie non comperano, i commercianti non vendono, gli industriali non producono, i disoccupati non trovano lavoro".
COLDIRETTI, CROLLO POTERE ACQUISTO TAGLIA SPESA PER 57%
Per effetto del crollo del potere di acquisto che prosegue nel 2013 il 57 per cento degli italiani per risparmiare e' stato costretto a scegliere a prodotti piu' economici nel largo consumo. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat, sulla base dei dati Nielsen relativi al secondo trimestre 2013 dai quali si evidenzia anche che il 68 per cento dei consumatori hanno tagliato sull'abbigliamento e il 43 per cento usano meno l'auto. A preoccupare - sottolinea la Coldiretti - e' l'effetto recessivo che il calo del potere di acquisto sta provocando sull'intera economia che rischia peraltro di essere alimentato dal recente aumento dell'aliquota Iva.(AGI) .

Ue-17: cresce il commercio al dettaglio, 0,7% a agosto
Dopo ripresa +0,5% a luglio
03 ottobre, 11:57
BRUXELLES - Cresce il commercio al dettaglio nell'eurozona ad agosto, segnando +0,7%. Lo comunica Eurostat. Nei 28 l'indice ha segnato +0,4%. A luglio il dato delle vendite era cresciuto dello 0,5% in entrambe le zone.
 Rispetto ad agosto 2012, il dato e' sceso dello 0,3% nei 17 e aumentato dello 0,3% nei 28. Gli aumenti maggiori in Portogallo (+4,8%) Spagna (+3,8%), e Slovenia (+3,2%) mentre i cali piu' significativi in Lussemburgo (-1,4%), Regno Unito (-1,1%) e Belgio (-0,9%). Il dato italiano non e' disponibile.

Bozen oltrepadania nord. Eva e la fissa del «Trikolore»
La recidiva dell’autodeterminazione ha spazzato la bandiera in piazza: «Siamo sempre di più»
di Massimiliano Bona
 BOLZANO. Con l’uscita di scena del presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder la «pasionaria» di Südtiroler Freiheit Eva Klotz diventerà a breve la politica con la più lunga militanza in Consiglio (30 anni). Oggi, come nel 1983, è in prima linea - con la stessa treccia e qualche capello bianco in più - per combattere la stessa battaglia: contro il tricolore, che è diventato la sua ossessione (tanto da essere stata condannata ad una multa da un migliaio di euro per vilipendio), e per l’autodeterminazione. Ieri ha dato vita ad una protesta pacifica in piazza Tribunale assieme ad una ventina di attivisti, affiancata dall’avvocato Nicola Canestrini. Ha preso in mano la scopa per “spazzare via” il «trikolore» di uno Stato nel quale non si riconosce e col quale spera di non avere più nulla a che fare.
Dottoressa Klotz, a 62 anni è ancora in piazza a “spazzare” il tricolore proprio sotto il Duce a cavallo. Non le sembra una battaglia fuori dal tempo?
«Al contrario, la ritengo una causa sempre più attuale. Specie se lo Stato che mi vuole condannare per vilipendio alla bandiera è quello che si riconosce nella scritta “Credere, obbedire, combattere” che ancora campeggia di fronte al Tribunale».
Lei dice di non aver voluto offendere la bandiera italiana ma proprio l’altro giorno ha presentato un manifesto nel quale “taglia” il tricolore. Più chiaro di così...
«Sì, ma quello è un messaggio politico preciso. Chiediamo e vogliamo un taglio netto. Vogliamo staccarci da uno Stato che difende l’italianità e vorrebbe un’unica bandiera e una sola lingua dal Brennero alla Sicilia».
Già, ma per gli italiani di questa terra la bandiera è un simbolo. E lei è recidiva con questo genere di provocazioni...
«Tutti devono avere il diritto di manifestare liberamente il loro pensiero. Siamo in uno Stato democratico e noi lo vogliamo fare pubblicamente, anche davanti al Tribunale. Il nostro obiettivo non è certo quello di ferire gli italiani dell’Alto Adige».
Ha già saldato la sanzione di mille euro per vilipendio alla bandiera?
«No, perché a pagare il conto sono sempre solo gli altoatesini di lingua tedesca. A Venezia i leghisti hanno bruciato la bandiera in piazza. Noi queste cose non le facciamo ma c’è comunque chi ci vorrebbe sottomettere e cucire la bocca».
Quella del tricolore per lei sembra una sorta di ossessione.
«I sudtirolesi sono e restano comunque un popolo sotto una bandiera che non è la loro. E noi continueremo a dirlo e ripeterlo nei nostri manifesti, nei nostri interventi e nelle nostre manifestazioni. Lo faremo, però, sempre senza infrangere la legge».
E quel video sul distacco dall’Italia?
«Esprime il nostro stato d’animo, la nostra voglia di autodeterminazione e indipendenza».
Rispetto a 30 anni fa, quando è entrata in politica, è cambiato qualcosa?
«Sì, c’è molta più gente che ci ascolta, molti più sudtirolesi che ci seguono. Ma anche molta più convinzione».
I giovani sembrano anche molti di più.
«Per rendersene conto basta dare un’occhiata a chi partecipa alle nostre manifestazioni. Le nuove generazioni vogliono arrivare al referendum prima possibile».
Ma lei è davvero convinta che la maggioranza degli altoatesini voterebbe per il distacco dall’Italia?
«Questo non posso dirlo. E soprattutto non ho la presunzione di sostenerlo. Ma mi piacerebbe che ci venisse data la possibilità di votare liberamente come avviene ed avverrà sempre più spesso in molti altri Stati europei».
Sta cercando anche lei di cavalcare l’onda dei moti indipendentisti?
«A dire la verità quando ho iniziato io a battermi per l’indipendenza e il distacco dall’Italia altrove non si muoveva quasi foglia. Il mio gruppo era tra i più attivi assieme a quello scozzese. Poi gli altri ci sono venuti dietro a ruota».
La Svp in campagna elettorale - su rifugi, toponomastica e autodeterminazione - sembra rincorrerla.
«Theiner parlò di autodeterminazione già 5 anni fa. Poi hanno visto tutti quello che è successo davvero».
C’è chi dice che il suo movimento passerà da due a tre consiglieri. Ci crede?
«Temo solo le imboscate, come quella su Knoll nel 2008».


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