mercoledì 9 ottobre 2013

IX.X.MMXIII – Giovannini 1 e 2: un italiano.

Ocse: Giovannini, italiani poco occupabili; sindacati, ora agisca
Ocse: Giovannini, mai detto che gli italiani sono poco occupabili
Crisi: 64% italiani non rinuncia a cibo
Anas: 850 mln da stato o stop pagamenti
Germania: produzione industria +1,4%




Ocse: Giovannini, italiani poco occupabili; sindacati, ora agisca
19:22 09 OTT 2013
(AGI) - Roma, 9 ott. - Un Paese che "esce con le ossa rotta" dall'indagine dell'Ocse e che mostra "come gli italiani siano poco 'occupabili' perche' molti di loro non hanno le conoscenze minime per vivere nel mondo in cui viviamo e non costituiscono capitale umano su cui investire per il futuro". E' polemica sulle parole che il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, pronuncia in mattinata al Senato ad un convegno per i 10 anni della legge Biagi. "Quelle cifre - aggiunge il ministro commentando la classifica dell'Ocse e diffusa ieri dall'Isfol sui saperi essenziali per orientarsi nella societa' di oggi - ci mostrano quanto siamo indietro in termini di capitale umano e di occupabilita'. La responsabilita' di questa situazione - ha concluso - e' di tutti". In serata Giovannini spiega che "parlare della "poca occupabilita'" di quote significative della popolazione in eta' di lavoro (non dei giovani) a valle di una ricerca Ocse che denuncia un evidente e grave ritardo rispetto agli altri Paesi, vuol dire essere coscienti che non si puo' risolvere il problema dell'occupazione del nostro Paese se non si mette mano all'intero sistema formativo". Ma i sindacati criticano le parole del ministro, parlano di "generalizzazione improvvida" e chiedono che il governo inverta la tendenza degli ultimi anni investendo in istruzione e formazione.
   "Quella di Giovannini mi pare una generalizzazione improvvida - dice Elena Lattuada, segretario confederale della Cgil - considerato il ruolo che ha il ministro, invece di fare dichiarazioni del genere dovrebbe pensare a mettere in campo dei provvedimenti". Lattuada premette che i dati dell'organizzazione, secondo cui l'Italia e' tra gli ultimi posti al mondo per le competenze necessarie a muoversi nel mondo del lavoro e nella vita sociale, "danno una fotografia reale" della situazione nel nostro paese. Tuttavia, aggiunge, "e' evidente che c'e' un problema di differenze di opportunita' che ancora in Italia si sentono molto. E c'e' anche un problema di risorse destinate alla formazione che ancora l'anno scorso sono state sottratte ai fondi professionali per coprire gli ammortizzatori. Colpisce - conclude la segretaria della Cgil - che il ministro oltre a ricordare questa situazione impietosa non soggerisca una soluzione e un percorso da seguire".
   "Sbaglia Giovannini a dare una immagine troppo negativa del nostro paese - rincara Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl - del nostro capitale umano e di conseguenza del nostro mercato del lavoro: il governo farebbe bene a mettere al centro della sua azione una nuova progettualita' ed un pieno rinnovamento delle politiche attive del lavoro, della formazione e della scuola per accrescere le competenze e di conseguenza l'occupabilita'". Per la Uil infine, c'e' una responsabilita' della politica per l'arretramento in termini di formazione degli italiani e dei lavoratori. Giovannini - chiede Domenico Proietti, segretario confederale della Uil - si faccia promotore nel governo per imprimere una netta inversione di tendenza e tornare a investire".

Ocse: Giovannini, mai detto che gli italiani sono poco occupabili
18:28 09 OTT 2013
(AGI) - Roma, 9 ott. - "Non ho mai detto che gli italiani sono poco occupabili". Lo ha precisato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, arrivando a Palazzo Chigi per il consiglio dei ministri. "Ho semplicemente sottolienato che i dati Ocse mostrano come molte persone abbiano bisogno di formazione per recuperare il gap che abbiamo nei confronti degli altri Paesi - ha spiegato -. Non mi riferivo ai giovani ne' agli italiani in complsesso - ha poi sostenuto -. Ho fatto presente che dobbiamo bisogno di investire molto di piu' in formazione e proprio ieri con il ministro Carrozza abbiamo dimostrato come questo governo stia investendo in questa direzione" con "oltre 500 milioni di euro per tirocini, borse di studio per il prossimo triennio". Giovannini ha poi replicato a chi dice che l'esecutivo dovrebbe comunque fare di piu': "La risposta e' si', e infatti abbiamo deciso di istituire un gruppo di lavoro che a brevissimo ci portera' delle idee, delle proposte ulteriori per rafforzare l'impegno dell'Italia e del Governo sulla formazione". Questa mattina il ministro ha sentito il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, con cui ha concordato di aprire "un tavolo per rafforzaare questo investimento".

Crisi: 64% italiani non rinuncia a cibo
Risparmi solo sui vestiti (69% contro 59% Europa)
09 ottobre, 16:48
(ANSA) - MILANO, 9 OTT - Gli italiani reagiscono alla crisi in modo originale rispetto al resto d'Europa e sono disposti a risparmiare sui vestiti piuttosto che farsi mancare una specialità gastronomica. E' quanto emerge dalla indagine Nielsen sui consumi mondiali nei primi 6 mesi dell'anno. Il 64% dei cittadini del Bel Paese, contro il 58% della media europea, dice di non poter rinunciare alla buona tavola, mentre il 69%, rispetto al 59% del resto del Continente, è pronto a risparmiare sull'abbigliamento.

Anas: 850 mln da stato o stop pagamenti
Verso appaltatori e fornitori,per Sa-Rc ancora necessari 3,1 mld
09 ottobre, 15:58
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Lo Stato deve ancora versare all'Anas contributi pari a circa 850 milioni di euro e se i pagamenti ''dovessero essere ulteriormente posticipati l'Anas si troverebbe a breve impossibilitata a far fronte ai pagamenti verso appaltatori e fornitori per lavori già eseguiti''. Lo afferma il presidente Ciucci in un documento alla Camera secondo cui per completare i restanti 58 km della Salerno-Reggio Calabria,sono ad oggi ancora necessari 3,1 miliardi di euro.

Germania: produzione industria +1,4%
Rilevazione di agosto superiore ad attese analisti
09 ottobre, 13:10
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Netta ripresa della produzione industriale in Germania, che segna una crescita superiore alle attese del mercato. L'indice, depurato dagli effetti stagionali, ha segnato un rialzo mensile dell'1,4% dopo il -1,1% registrato a luglio (dato rivisto) superando la previsione di un aumento dell'1%. Su base annua, si e' avuto un incremento dello 0,3%.


Nessun commento: