venerdì 28 gennaio 2011

Eurispes: un italiano su due fatica ad arrivare a fine mese, uno su tre non riesce a risparmiare nulla.

di Claudio Tucci – il Sole 24ore.
L'81,6% degli italiani "vede nero" e considera la situazione economica italiana peggiorata. Di questi: il 51,8%, addirittura «nettamente peggiorata». Lo rileva il rapporto Italia 2011, presentato a Roma dall'Eurispes.


La rilevazione è stata fatta su un campione di 1.532 cittadini, intervistati tra dicembre 2010 e gennaio 2011. E il quadro che ne emerge è tutt'altro che roseo: il 54,7% di italiani fa fatica ad arrivare a fine mese (+6,3% rispetto al 2010), il 33,8%, «con molta probabilità», non riuscirà a risparmiare nulla nel 2011 e poco più di uno su quattro (il 29,5%) dichiara di dover ricorrere a un prestito bancario.

Per il 2011 crescono le richieste tra i 10mila e i 30mila euro (32,% contro il 20,9% del 2010), ma soprattutto diminuiscono di molto le richieste superiori a 100mila euro (che passano dal 23,3% del 2010 al 14,1% del 2011), dovuto, spiegano dall'Eurispes, «a una parallela contrazione dei mutui bancari finalizzati all'acquisto di una casa».

Fara: indispensabile un'operazione verità
È ora indispensabile «una vera e propria operazione verità» ha detto il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara. In Italia, spiega, ci sono almeno «due bombe innescate». La prima, è che «piaccia o non piaccia gli elettori sono convinti di aver nominato con il loro voto il capo del Governo, mentre la Costituzione affida questo compito al presidente della Repubblica e al parlamento. Serve quindi definire una volte per tutte l'assetto della nostra repubblica». Il secondo, «è la crescita del debito pubblico che va avanti da 17 anni, senza che ci sia sviluppo. E qui è necessaria: chiarezza e scelte coraggiose».

Servizi pubblici da maglia nera
Lo studio, sessanta schede di approfondimento, dall'economia, alla politica, alla finanza, alla società, evidenzia anche altri dati interessanti. A partire dal fatto che oltre l'80% di italiani esprime giudizi negativi sui servizi pubblici. L'offerta "privata" invece viene giudicata qualitativamente superiore (57,2 per cento). In calo il gradimento per il servizio offerto dalle Poste (39,1% di giudizi positivi, contro il 49,9% del 2010). Migliorano invece Alitalia: il 23,3% giudica il servizio offerto "buono" o "ottimo" (+6,6% rispetto al 2010) e Trenitalia: le valutazioni negative diminuiscono dal 72,9% del 2010 al 66,6% del 2011. Bocciato il pubblico impiego: i servizi delle amministrazioni centrali sono giudicati mediocri o addirittura pessimi dal 79,3% del campione (contro il 74,6% del 2010).

Federalismo? No, grazie
Appena poi il 26,9% degli italiani si dichiara favorevole al federalismo. È contrario invece il 48,6 per cento. Una percentuale in cui sono ricompresi molti giovani. In sei anni, scrive l'Eurispes, i favorevoli a uno Stato federalista sono scesi del 9 per cento. Anche l'introduzione delle quote rosa fa registrare qualche freddezza, visto che solo il 36% degli intervistati è favorevole alla loro introduzione. Significativo è anche come quattro italiani su dieci si trasferirebbero all'estero. Colpa soprattutto della precarietà del lavoro e della generalizzata corruzione. Il 77,2% degli italiani è favorevole al testamento biologico, mentre il 66,2% pensa che sia giusta l'eutanasia. La sanità funziona bene solo per il 35,8% degli italiani, per effetto dei tempi d'attesa intollerabili e strutture carenti. Bene però la competenza di medici e infermieri. Male invece i ticket, giudicati «troppo esosi» per sei italiani su dieci.

28 gennaio 2011
 

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