martedì 19 luglio 2011

Federali.Mattino_19.7.11. Pechino possiede il 13% del debito pubblico italiano.----Quando finirà la crisi rifiuti?, ha chiesto Giuseppe. Ci vogliono 36 mesi, ha risposto Caldoro.----Stiamo constatando tentativi di sabotaggio contro di noi. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.----Nonostante la crisi, si è aggravato però, segnala l'ufficio studi di Confartigianato, il divario tra Nord e Sud nei finanziamenti bancari alle Pmi. I più penalizzati sono gli imprenditori della Calabria che, tra giugno 2010 e aprile 2011, hanno ricevuto -1,5% di credito. Ad Avellino il volume dei prestiti alle piccole imprese segna -7,2%.----Ogni famiglia italiana è esposta per 18.712 euro e 7 regioni registrano valori superiori alla media nazionale: in testa la Lombardia, 24.493; seguita da Lazio, 23.884, e Trentino Alto Adige, 23.060. Agli ultimi posti, Basilicata, 9.127; Calabria, 10.100; Molise, 10.238.

Napoli. Centoventi domande in diretta
Rifiuti, De Magistris: tentano di sabotarci
Cresce il credito alle pmi e il divario Nord-Sud
Frattini messo alle strette dai cinesi.


Napoli. Centoventi domande in diretta
Caldoro debutta nella videochat
Primo appuntamento con «Regione punto Web»
 NAPOLI – «Quando finirà la crisi rifiuti?», ha chiesto Giuseppe. «Ci vogliono 36 mesi», ha risposto Caldoro. Il governatore campano nel primo appuntamento di “Regione punto Web”, il filo diretto inaugurato oggi con i cittadini, che avrà cadenza settimanale, ha affrontato per quaranta minuti i temi dell’emergenza rifiuti, del ticket sanitario, dell’abolizione delle province, e del suo rapporto con il sindaco di Napoli de Magistris. Oltre 120 le domande che sono arrivate via mail o nella diretta chat. «Risponderemo anche via mail», ha detto Caldoro a chi oggi non ha ricevuto risposte. Le domande sono state selezionate da Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, «per garantire - ha spiegato Caldoro - la massima trasparenza».

I RIFIUTI - Il presidente campano nel ribadire che alla Campania manca un ciclo degli impianti per lo smaltimento dei rifitui ha detto che la Regione ha «fatto partire i termovalorizzatori di Salerno e Napoli Est, che sono in gara e si realizzeranno», non prima di 36 mesi, ha aggiunto. «Nel frattempo servono differenziata e discariche su cui hanno competenza Province e Comuni». Poi si è rivolto ai cittadini affinchè «siano vicini alle decisioni dei loro sindaci di aprire le discariche come avviene in tutta Italia», per evitare ha detto Caldoro che «abbiano una discarica sotto casa».

IL TICKET - «Noi vogliamo orientare il ticket regionale sulle fasce di reddito alte e prevedere gran parte di esenzione per chi non può permettersi di pagare. Il ticket è necessario a causa del deficit accumulato negli anni precedenti, ma vogliamo evitare che questo pesi sui cittadini che non possono permettersi un ulteriore carico». Caldoro ha detto anche di aver chiesto al governo lo sblocco di nuove assunzioni nella sanità «visto che per garantire i servizi dobbiamo pagare onerosi straordinari al personale già assunto».

LE PROVINCE - Caldoro è intervenuto anche sull’abolizione delle Province: «Sono d’accordo - ha detto - e all’inizio si potrebbe almeno ridurle da oltre 100 a 50. Ci sono regioni che dicono di essere virtuose ma hanno troppe province, come il Veneto e la Lombardia: sotto il mezzo milione di abitanti le province non hanno senso».

A CIASCUNO IL SUO - Il governatore, a una domanda sul rapporto con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ha risposto così: «Serve grande collaborazione istituzionale, ma ognuno ha le sue responsabilità, e i cittadini devono sapere chi deve fare una cosa e chi un’altra, per elaborare un giudizio sull’amministrazione», ha concluso.
Francesco Parrella

Rifiuti, De Magistris: tentano di sabotarci
 Sì del Consiglio di Stato ai trasferimenti
Un sito provvisorio per raccogliere l'immondizia destinata all'estero. Il sindaco: «Ma la meta finale per ora resta segreta»
NAPOLI - È stata depositata la sentenza del Consiglio di Stato che sospende la decisione del Tar Lazio con la quale si erano bloccati i trasferimenti fuori dai confini della Campania dei rifiuti tritovagliati provenienti dagli Stir della Regione. Per il Consiglio di Stato pur «nei limiti della cognizione sommaria caratteristica della presente fase cautelare, appaiono prevalenti le ragioni di favorire lo smaltimento dei rifiuti derivanti da tritovagliatura» e «appare altresì da riconsiderare l'interpretazione data dal primo giudice in ordine alla caratterizzazione di rifiuti speciali e alla libera contrattazione di cui alle norme costituzionali e comunitarie». Il giudizio di merito è fissato per il prossimo 6 dicembre.

Il Tar del Lazio nelle scorse settimane aveva disposto la cessazione dei conferimenti del materiale trattato dagli Stir della Campania (gli ex Cdr) in un impianto di Taranto. Con la decisione del Consiglio di Stato sarà possibile riprendere i trasferimenti - che però il Dl varato dal governo aveva previsto solo con accordi tra le Regioni - e così sarà possibile svuotare i magazzini degli Stir ormai quasi al collasso. Svuotati i magazzini, gli Stir potranno riprendere a ricevere a pieno regime la spazzatura 'tal qualè raccolta dalle strade. Le situazioni di maggiori difficoltà si registrano nelle periferie di Napoli ed in alcuni comuni della provincia.

Sito di stoccaggio a Napoli . È stato individuato in via Brin il nuovo sito di stoccaggio provvisorio dove saranno sistemati i rifiuti prima di essere caricati su una nave e portati all'estero. Lo ha spiegato il sindaco Luigi De Magistris, nel corso di una conferenza stampa, tenuta oggi nella sede del Comune, a Palazzo San Giacomo. «Da alcuni giorni eravamo al lavoro per individuare siti di stoccaggio provvisori - ha detto il sindaco - che ci consentissero di allocare la spazzatura, sia quella in giacenza adesso, sia successivamente l'indifferenziato». Durante queste verifiche il sindaco, fa sapere, abbiamo scoperto questo capannone, in via Brin, dove vivevano, da 15 mesi, 150 immigrati «in condizioni ai limiti dei diritti umani». Gli immigrati, sabato scorso, sono stati trasferiti in altre strutture cittadine in via Don Bosco, in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta, e in via Verticoeli.

«Stiamo constatando tentativi di sabotaggio contro di noi». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo San Giacomo ha sottolineato di non voler rendere noto il Paese di destinazione dei rifiuti campani che salperanno a bordo delle navi. «A fine settimana firmeremo l'accordo - ha affermato - e, allora, comunicheremo il Paese e il costo dell'operazione. Non lo diciamo adesso perché man mano che andiamo avanti con il piano per rendere Napoli autonoma stiamo constatando che gli impianti si fermano, i quantitativi di flussi sono ridotti e ci sono tentativi di condizionare i lavoratori addetti alla raccolta».

Questi atti di sabotaggio, secondo il sindaco, «sono messi in atto da chi non vede di buon occhio il nostro piano che costituisce una rivoluzione ambientale». All'inizio, partirà una nave a settimana, successivamente, ne salperanno due navi al mese. «La nostra idea del Paese estero non è come quella di Lettieri - ha concluso il sindaco - perchè lui rappresenta quella politica che vuole un modello del tipo "Nave+discarica+inceneritore" che noi, invece, non vogliamo».

Entro la fine della settimana ci sarà l'accordo tra il Comune di Napoli e un paese straniero per il trasferimento dei rifiuti via nave. Lo ha annunciato il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, che con il sindaco Luigi de Magistris ha presentato in conferenza stampa l'estensione della raccolta differenziata. Nessuna anticipaziobe su quale sarà il Paese straniero che accoglierà i rifiuti di Napoli: «Se lo diciamo ci sabotano», ha sottolineato de Magistris. Un progetto, quello del trasferimento via mare dei rifiutu, che Sodano definisce lontano dall'idea lanciata in campagna elettorale dall'ex candidato sindaco del centrodestra Gianni Lettieri, oggi leade dell'opposizione in Consiglio comunale. «La concezione è differente - spiega Sodano - perchè Lettieri fa parte di quella politica che vuole nave più discariche più inceneritore, noi non vogliamo nè le discariche nè gli inceneritori».

Continuano a mantenersi stabili le giacenze di rifiuti per le strade di Napoli a quota 2400 tonnellate. È quanto fa sapere l'Asia, azienda speciale del Comune di Napoli, addetta alla raccolta. Peggiora la situazione nel centro storico di Napoli, anche a causa delle proteste dei lavoratori di Lavajet, appaltante di Asia, i quali reclamano il pagamento della quattordicesima. «Ogni volta che la città affonda - ha sottolineato Raphael Rossi, presidente di Asia - i dipendenti di Lavajet non aiutano». Negli impianti di Tufino, Giugliano e Caivano sono state conferite circa mille tonnellate, mentre si sta liberando il sito di stoccaggio provvisorio dell'ex Icm, a Napoli, «perchè i rifiuti vanno fuori regione, in Liguria».

Ancora roghi di rifiuti a Napoli e provincia. Da questa mattina sono già dieci gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere roghi a sacchetti e cassonetti. Come spiegano gli stessi vigili del fuoco, in particolare, alcune squadre sono al lavoro nella zona di Ponte dei Granili, a Napoli, per spegnere un incendio che ha coinvolto anche alcune auto, e in via Nicolini per un rogo nelle vicinanza di un distributore di benzina.

Intanto sul decreto riparte lo scontro con la Lega Nord. Oggi il testo è tornato a Montecitorio. Nel corso della discussione generale sono emersi i malumori leghisti: nessun esponente del Carroccio si è iscritto a parlare. Per domani è atteso il voto, che lascia aperte diverse ipotesi: se i mal di pancia della Lega si trasformeranno in un voto contrario, la questione diventerà politica all'interno della maggioranza. Ed è anche per evitare che il decreto venga approvato, grazie all'aiuto di Udc, Fli, e con l'astensione del Pd, che Berlusconi parlerà della questione questa sera a Arcore, con Umberto Bossi che aveva definito questo decreto come «un imbroglio».

Cresce il credito alle pmi e il divario Nord-Sud
CONFARTIGIANATO. L'analisi tra giugno 2010 e aprile 2011 sulle aziende con meno di 20 addetti e sulle famiglie
 Fumagalli: «Necessari qualità e quantità nelle erogazioni, ma Basilea 3 non provochi restrizioni»
ROMA
Ad aprile, lo stock di credito erogato dalle banche alle imprese con meno di 20 addetti è stato 172.451 milioni di euro, il 19% del totale delle aziende italiane. Rispetto a giugno 2010, si è registrato un +1,8%. Nonostante la crisi, si è aggravato però, segnala l'ufficio studi di Confartigianato, il divario tra Nord e Sud nei finanziamenti bancari alle Pmi. I più penalizzati sono gli imprenditori della Calabria che, tra giugno 2010 e aprile 2011, hanno ricevuto -1,5% di credito. Ad Avellino il volume dei prestiti alle piccole imprese segna -7,2%. La Liguria è la regione dove le banche sono state più generose con le pmi, +4%.
Secondo lo studio di Confartigianato, il credito non è uguale per tutti. Le costruzioni hanno registrato la crescita maggiore del volume di finanziamenti: +4,3%. Tra i motivi dell'aumento, la necessità delle imprese di reperire maggiori risorse per far fronte ai ritardi dei pagamenti pubblici. Segno positivo anche per i servizi con +0,8% medio nazional; +33,7% a Reggio Emilia e -11,9% a Siena. Per il manifatturiero la media nazionale è +0,3%, ma la forbice tra Nord e Sud va da+21,4 a Monza e Brianza a -62,5 a Siracusa.
«Il credito», commenta Cesare Fumagalli, segretario generale della Confartigianato, «è l'ossigeno indispensabile alla vita delle imprese. Soprattutto in questa delicata fase in cui occorre sostenere la ripresa, sono essenziali quantità e qualità dei finanziamenti. Chi chiede risorse per realizzare un'idea imprenditoriale, per investire, produrre e dare lavoro deve poter trovare allo sportello bancario la necessaria fiducia, gli stessi criteri semplici ma rigorosi applicati dai Consorzi fidi, non rigidi automatismi e modelli matematici che aumentano i costi e le difficoltà di accesso al credito. Nei giorni scorsi abbiamo presentato alle istituzioni europee una proposta per chiedere che le nuove regole di Basilea 3 tengano conto della specificità del modello produttivo italiano. Non vogliamo che l'applicazione di ratios meccanici e burocratici finiscano per provocare l'ennesima restrizione di credito a danno dei piccoli imprenditori». Confartigianato ha calcolato la situazione creditizia e il livello di indebitamento anche delle famiglia. Ad aprile 2011 lo stock di finanziamenti concesso era di 481.739 milioni di euro, +3,4% rispetto a giugno 2010. Le famiglie italiane sono indebitate con un'incidenza media sul reddito del 45,9%. Valori superiori in Lombardia 54,3%, Lazio, 53,5; Trentino-Alto Adige, 49; Toscana, 47,1 e Veneto, 46,2. All'opposto, Basilicata 26,1; Molise 28,7; Calabria, 31. Ogni famiglia italiana è esposta per 18.712 euro e 7 regioni registrano valori superiori alla media nazionale: in testa la Lombardia, 24.493; seguita da Lazio, 23.884, e Trentino Alto Adige, 23.060. Agli ultimi posti, Basilicata, 9.127; Calabria, 10.100; Molise, 10.238.

Frattini messo alle strette dai cinesi.
La nostra manovra è rassicurante
Pechino possiede il 13% del nostro debito pubblico
Dal nostro inviato MAURIZIO CAPRARA
PECHINO - «Parlerò di come il governo italiano considera la Cina un importante partner politico e non soltanto un protagonista dell’economia», ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini dopo essere sceso dal volo di Stato che da Roma l’ha portato a Pechino. Il suo proposito era di riservare alla Repubblica popolare un’attestazione gradita. E’ bastato poco per capire che dell’Italia e della sua politica, in Cina, importa adesso soprattutto un aspetto: il debito pubblico permetterà al Paese di stare a galla e di non danneggiare l’euro oppure borse e fiducia andranno giù come in giornata a Milano? «Ci sono preoccupazioni che il pacchetto di misure della manovra non arriverà ad essere attuato nel 2014 perché sarà impopolare e nel 2013 avrete le elezioni», ha fatto notare a Frattini una giovane giornalista, Wei Wei, che l’ha intervistato per la tv della Xinhua, agenzia d’informazione di rilievo internazionale. Glielo ha fatto presente con garbo, dopo essersi congratulata per l’approvazione del «piano di austerità». E come nel resto del pomeriggio il titolare della Farnesina è ricorso a un repertorio di affermazioni tese a rassicurare.

UNITA' NAZIONALE - La sua tesi principale: «C’è stato un senso di responsabilità di tutti i partiti, della maggioranza e dell’opposizione, nel rispondere al forte incoraggiamento del presidente Giorgio Napolitano a dimostrare un senso di unità nazionale». Senza mai rivolgere attacchi al centro-sinistra, Frattini ha talmente elogiato l’unità nazionale che è arrivato a raccomandarla anche ai repubblicani americani per non intralciare i piani di Barack Obama in materia di bilancio. Ma i timori sulla sorte delle finanze italiane sono riapparsi di nuovo. Secondo stime di mercato di varia fonte, la Cina possiederebbe il 13% del debito pubblico del nostro Paese, sarebbe il primo Paese straniero per quantità di titoli di Stato italiani acquistati. Poco meno di un terzo delle riserve cinesi in valuta estera sono in euro.

BANCHE SOLIDE - In una conferenza stampa, la cronista Xiaonan Zhang del canale Cctv ha osservato: «L’Italia è stata molto veloce nell’approvare la manovra, però non significa che il problema economico sia passato». Frattini le ha risposto che il nostro Paese si prefigge di portare il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo al di sotto del 3%. Nel ricordare che in Italia la disoccupazione è all’8% e risulta minore rispetto alla media europea, il ministro ha evitato di far pesare ancora, come aveva fatto nell’intervista alla Xinhua, con scarsa diplomazia verso Madrid, che nell’Ue si aggira intorno al 10% e in «Spagna al 21%». Frattini ha preferito mettere in evidenza l’esito favorevole degli esami affrontati dalle banche italiane e i futuri innalzamenti dell’età pensionabile. Come se il governo in carica fosse all’esordio nella legislatura, per infondere ottimismo ha dichiarato che più avanti sarà varata «la riforma fiscale».

PREOCCUPAZIONI - A porte chiuse, in precedenza Frattini era stato ricevuto dal presidente del Fondo nazionale di sicurezza sociale, Dai Xanglong. «Si preoccupano della stabilità del quadro finanziario. La nostra manovra è rassicurante», è stato il riassunto dato dal ministro sul primo dei suoi quattro giorni di colloqui in Cina. La sua non lunga ma intensa marcia, oggi, prosegue alla Scuola del Partito comunista.
Maurizio Caprara

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