martedì 19 luglio 2011

Federali.Sera_19.7.11. Antonella Palermo: L’immondizia resta in strada, ma l’emergenza rifiuti non c’entra perché l’emergenza, semmai, è tutta economica: il Comune al verde e i conti sono in rosso. Profondo. Lunedì mattina, davanti a Palazzo Capostropignano, protesta dei lavoratori di Caserta Ambiente, la ditta affidataria del servizio di raccolta rifiuti nella città capoluogo che dall’Ente di piazza Vanvitelli vanta un credito di oltre cinque milioni di euro. Su, al secondo piano del palazzo di vetro, invece, il fitto operare delle diplomazie al lavoro.----Mimmo Sammartino: Le ultime parole famose le ha pronunciate il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, nella sua qualità di dirigente dell’Anci, che ha scagliato l’ennesimo anatema contro la mulattiera A3. Santarsiero ha detto con schiettezza: l’autostrada Salerno-Reggio Calabria non esiste, si prega di avvisare l’Italia. Quella A3 sulla quale si vorrebbe far pagare il pedaggio.

«A3» Salerno-Reggio stessa autostrada stesso inferno: da anni
Caserta. Rifiuti, il Comune è al verde: i sacchetti restano in strada
Mergellina, da oasi a parcheggio
San Marino. Frontalieri, il fronte si allarga. Il Coordinamento riceve l’appoggio del Sottosegretario Scotti


«A3» Salerno-Reggio stessa autostrada stesso inferno: da anni
POTENZA - Le ultime parole famose le ha pronunciate il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, nella sua qualità di dirigente dell’Anci, che ha scagliato l’ennesimo anatema contro la «mulattiera» A3. Santarsiero ha detto con schiettezza: «l’autostrada Salerno-Reggio Calabria non esiste, si prega di avvisare l’Italia». Quella «A3» sulla quale si vorrebbe far pagare il pedaggio.
L’autostrada dei cantieri interminabili, delle interruzioni perpetue, delle code che si ripetono, degli automobilisti sequestrati in ogni stagione, del consueto «bollino nero» in queste giornate del grande esodo, non è cosa presentabile per un Paese decente.
Anche in questo week-end si sono verificate interruzioni a singhiozzo con i viaggiatori costretti a fare code o deviazioni. Soprattutto sabato è stata una giornata nera. Per questo percorso, dagli esiti incerti, vale quello che affermò sprezzantemente il Metternich per l’Italia: è solo un’espressione geografica. Di autostradale qui resta ben poco. Da Campagna a Contursi, da Padula Buonabitacolo a Lagonegro.
È un lungo grido di dolore. E quando si è riusciti a passare oltre, la sensazione dei viaggiatori è come di chi è riuscito a farla franca. A scampare a un destino funesto. Alla luce dei disagi già vissuti in questo week end, la preoccupazione va al grande esodo di fine luglio e di metà agosto. A volerci trovare il lato positivo (da inguaribili ottimisti), questa porta del Sud assicura ciò che nessun’altra autostrada è in grado di regalare al viaggiatore che la percorre. L’incertezza su come va a finire. Il brivido dei viaggi esotici dove si va in vacanza anche perché non si sa come se ne uscirà. D’altronde, con questi scenari, o la si prende con spirito d’avventura o ci si arrabbia per davvero.
[Mimmo Sammartino]

Caserta. Rifiuti, il Comune è al verde: i sacchetti restano in strada
Oltre un milione di debiti per Palazzo Castropignano, monta la protesta dei lavoratori di Caserta Ambiente
CASERTA — L’immondizia resta in strada, ma l’emergenza rifiuti non c’entra perché l’emergenza, semmai, è tutta economica: il Comune al verde e i conti sono in rosso. Profondo. Lunedì mattina, davanti a Palazzo Capostropignano, protesta dei lavoratori di Caserta Ambiente, la ditta affidataria del servizio di raccolta rifiuti nella città capoluogo che dall’Ente di piazza Vanvitelli vanta un credito di oltre cinque milioni di euro. Su, al secondo piano del palazzo di vetro, invece, il fitto operare delle diplomazie al lavoro. Telefonate, verifiche, richieste di intervento: ma nonostante gli sforzi del sindaco Pio Del Gaudio, dirigente del settore finanziario stavolta non ha fatto il «miracolo» : liquidità finanziaria non ce n’è, ragion per cui è praticamente impossibile versare un anticipo alla ditta. Né si può chiedere alla società l’ennesimo sforzo di buona volontà: i mezzi, infatti, sono già stracolmi di rifiuti perché non è stato consentito loro di sversare, anche gli impianti in cui conferisce il Comune, e Caserta Ambiente per esso, attendono da troppo tempo di essere pagati e dunque, non sono più disposti a ricevere i rifiuti della città capoluogo.

I DEBITI - Il Comune deve a Caserta Ambiente 1 milione e cinquantamila euro al mese; non versando da febbraio, il debito nei confronti della ditta è arrivato oggi a cinque milioni e 250mila euro. A ciò si aggiunga che il governo centrale non ha versato a Palazzo Castropignano il trasferimento ordinario che ci si attendeva già per lo scorso 6 maggio: si tratterebbe di circa 11 milioni di euro che in questo momento rappresenterebbero per il Comune non un toccasana ma almeno una boccata di ossigeno sufficiente a risolvere le emergenze più gravi: i rifiuti, intanto, ma anche le bollette non pagate e la fila di creditori che si fa sempre più lunga.

LE SOLUZIONI - Al sindaco è sempre più chiara la gravità della situazione debitoria, più difficile trovare la strada giusta per uscirne. Intanto, a proposito di conti, il presidente del Consiglio comunale Gianfausto Iarrobino ha espletato ieri tutte le procedure necessarie all’insediamento della Commissione speciale gestione bilancio e patrimonio del Comune. Presieduta dal democratico Enrico Tresca, ne fanno parte: Giovanni Comunale, Luigi Ebraico, Pasquale Antonucci, Donato Tenga, Luigi Del Rosso, Ferdinando Piscitelli e Pasquale Napoletano, quest’ultimo convolato ieri sera a giuste nozze.
Antonella Palermo

Mergellina, da oasi a parcheggio
Piazza Sannazaro-garage: addio tavolini, ora le auto in sosta selvaggia invadono il campo
NAPOLI - I turisti? A Mergellina sono completamente spariti. Ora è degrado a farla da padrona, da quando, per scelte «superiori» , hanno praticamente chiuso la stazione ferroviaria (i treni non ci passano più, resistono solo quelli della metropolitana), e lo scalo a mare, che vedeva transitare da Mergellina decine e decine di aliscafi, che ora, invece, si contano sulla punta delle dita.
La tratta stazione-terminal di via Caracciolo era battutissima dai turisti del Nord, quelli che -per intenderci -arrivavano da Milano e da Roma (o dall’estero) sui treni veloci, per poi andare verso Capri Ischia. In mezzo, fra la stazione ferroviaria e lo scalo marino, piazza Sannazaro, dove un tempo fiorivano i tavolini delle pizzerie. Sì, un tempo, perché anche quelli non ci sono più, non tanto per la crisi (lì i prezzi sono sempre stati abbordabili), ma soprattutto perché i vigili hanno tolti di mezzo e non solo dalla piazza, anche dai marciapiedi. Anche se i gestori (alcuni dei quali più che centenari) sarebbero disposti a pagare qualsiasi tipo di concessione.

Risultato? Piazza Sannazaro ora è diventata terra di nessuno, o meglio, un vero e proprio parcheggio all’aperto. Lì dove Tony Harrison scriveva alla fine dello scorso anno sulla rivista «London Review of Books» di Pasqualino, «un posto splendido dove si poteva gustare cozze e Falanghina a due passi dalla tomba di Virgilio» . Dove una volta i turisti si fermavano a gustare un’agognata pizza appena arrivati o prima di partire, dove si cenava fino a notte fonda in un’atmosfera calorosa e vivace, ora ci sono soltanto auto. Mattina e sera. E il degrado è visibile lungo tutto il tragitto stazione mare, passando per la piazza. Dove i negozi restavano aperti anche qualche minuto in più, ora le saracinesche si abbassano rapidamente al calar del sole, anche perché per strada non circola più nessuno. Chiudono i negozi e le pizzerie. Pochi giorni fa ha dato forfait anche Agliara, il locale accanto a Pasqualino, la pizzeria che «resiste» . E sono a rischio chiusura anche i bar, fra cui famoso il chiosco delle limonate e delle bibite in piazza, ormai invaso dalla spazzatura e quindi non più «appetibile» dai ragazzi, che pure continuano a frequentarlo per una granita veloce o per una birra della staffa. Sono gli stessi che, però, riempiono la piazza di auto, moto e minicar piazzandole sopra ogni angolo disponibile, dal marcipiedi alla famosa zona delle pizzerie. Una zona fantasma, ma che con un po’ di sforzo si potrebbe anche recuperare al degrado.
Vanni Fondi

San Marino. Frontalieri, il fronte si allarga. Il Coordinamento riceve l’appoggio del Sottosegretario Scotti
SAN MARINO - Anche il Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, ha sposato la causa dei frontalieri che lavorano a San Marino. Né dà notizia oggi il Coordinamento Frontalieri raccontando l’incontro avvenuto giovedì 30 giugno scorso in occasione del dibattito sull’integrazione europea, tenutosi presso l'hotel Palace di Serravalle. In quell’occasione una delegazione del Coordinamento dei Frontalieri composta da Alessandro Amadei, Daniele Rustico ed altri due amici impiegati presso la ditta Colombini ha incontrato il Sottosegretario, “che si è impegnato personalmente a sostenere la causa dei frontalieri”.
Con questi chiari di luna i frontalieri avrebbero davvero bisogno di santi in paradiso per sperare di farsi almeno reintrodurre la franchigia da un Governo che sta cercando di spremere soldi anche dai sassi…

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