venerdì 29 luglio 2011

Federali.Mattino_29.7.11. Non farmi ridere: Intesa Fitto-Vendola, sbloccati i Fas.----Taranto: Smantellano i trulli in zona protetta. La finanza denuncia due persone. Operai di una ditta barese stavano distruggendo le opere. L'intenzione era quella di rivendere il materiale al Nord.----L'Italia perde una posizione nella classifica dei maggiori Paesi esportatori a livello mondiale, scendendo nel 2010 all'ottavo posto dal settimo dell'anno precedente.

Intesa Fitto-Vendola, sbloccati i Fas
L'UNIONE SARDA - Economia: La Ue richiama la Sardegna: acceleri la spesa
L'UNIONE SARDA - Economia: Disoccupati, 10 milioni per i voucher formativi
Smantellano i trulli in zona protetta
L'Aquila, ricostruzione d'oro Questura: costi lievitano da 3 a 18 milioni, 9 indagati
Isole Tremiti trivelle in stand-by
Made in Italy: in 2010 cala a 8/0 posto
La Corte di giustizia dà torto a Mediaset: «Gli incentivi ai decoder aiuti di Stato»
Bozen, Oltrepadania. Kritzinger ammette: il sistema era marcio


Intesa Fitto-Vendola, sbloccati i Fas
Pronti 3 miliardi per infrastrutture
Protocollo d'intesa tra Governo e Regione
Presto i primi interventi idrici e sui trasporti
BARI - È stata firmata questa mattina dal ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il protocollo di intesa istituzionale che consente lo sblocco di quasi 3 miliardi di euro di risorse dei fondi Fas per la Puglia. «Abbiamo lavorato in questi mesi - spiega Fitto - in modo positivo con tutti i governi delle regioni del sud per realizzare un'intesa al fine di concentrare le risorse su alcune voci e sbloccare i fondi Fas per le regioni del sud».

L'ACCORDO - Come hanno spiegato il ministro e il governatore pugliese «l'accordo raggiunto oggi impegna circa il 50% delle risorse disponibili dei fondi Fas regionali, pari a 1,4 miliardi di euro. Nella riunione di mercoledì prossimo il Cipe approverà questa delibera per il finanziamento di grandi infrastrutture, come la ferrovia ad alta velocità che collegherà la Campania alla Puglia e interventi infrastrutturali sulla rete idrica». L'obiettivo cui continueranno a lavorare Fitto e Vendola è di impegnare su ulteriori progetti condivisi il restante 50% dei fondi Fas regionali «in modo da concludere per intero la programmazione di queste risorse - aggiunge Fitto - entro ottobre al massimo». Vendola ha concluso sottolineando che «quella di oggi è un'ottima notizia per la Puglia perché conferma lo sforzo di dare carattere strategico a questo tipo di interventi, in un clima di leale collaborazione istituzionale. La politica è più forte quando ricerca risposte più efficaci per i bisogni dei cittadini, come ha anche auspicato il capo dello Stato Napolitano». La prima tranche di un miliardo e 400 milioni (il 50% quindi delle risorse complessive) dovrà essere sbloccata nel corso della riunione del Cipe convocata per il prossimo mercoledì 3 agosto. Risorse dunque già disponibili sin dalla prossima settimana.

LE REAZIONI - «Non posso non esprimere profonda soddisfazione per la sottoscrizione dell'intesa istituzionale tra il ministro Fitto ed il presidente Vendola che ha dotato la Regione Puglia di risorse di straordinario rilievo strategico per il suo sviluppo: 2 miliardi 922 milioni 58 euro, di cui 2 miliardi 794 mila 558 di cui al Fas Puglia e 127 milioni 500 mila di competenza statale, da assegnare con successiva delibera Cipe». Lo afferma il presidente del gruppo consiliare Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. «È il frutto - spiega in una nota - anche di un clima di piena e leale collaborazione che ha consentito di superare la fase delle reciproche recriminazioni, per passare finalmente a fatti che danno attuazione al Piano per il Sud voluto dal governo e definito dal ministro Fitto. Un piano che a sua volta dimostra così la sua assoluta concretezza, ad onta di tutte le sottovalutazioni più o meno strumentali di questi mesi. Le infrastrutture che saranno realizzate con queste risorse consentiranno al sistema-Puglia il salto di qualità di cui necessita per tenere il passo con le sfide ineludibili della globalizzazione. Gli interventi saranno attuati mediante contratto istituzionale di sviluppo (Piano Sud), accordi di programma-quadro e attuazione diretta. Si tratta di una bella pagina - conclude Palese - che le istituzioni e la politica hanno saputo scrivere a vantaggio della propria terra e della propria gente, dimostrando di saper fare insieme il proprio dovere al fuori ed al di sopra delle parti».

L'UNIONE SARDA - Economia: La Ue richiama la Sardegna: acceleri la spesa
28.07.2011
BRUXELLES. La Spisa: già deliberato La Commissione europea bacchetta l'Italia e la Sardegna sulla spesa dei fondi europei, ma la Regione ha già iniziato a dare un'accelerata. Con cinque lettere il commissario alla Politica regionale, Johannes Hahn, ha scritto a Sardegna, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia per metterle in guardia sui rischi di riduzione dei contributi europei se, entro l'anno, non riusciranno a spendere le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). SCADENZA A fine anno Bruxelles chiuderà i conti per i Fondi strutturali 2007-2009 e gli stanziamenti non spesi verranno persi. In tutto l'Italia deve spendere 2,8 miliardi entro il 31 dicembre, ossia il 40% delle risorse Ue (tra programmi nazionali e regionali) che le sono state assegnate nel periodo 2007-2009. A fine mese, però, saranno aggiornati i dati ufficiali. L'Italia ha comunque ingranato la giusta ripresa con in prima linea Toscana, Valle d'Aosta e la Provincia autonoma di Trento per la velocità di spesa. RITARDI Più indietro la Sardegna che deve ancora il 37% dei fondi (oltre 110 milioni). «Non c'è niente di nuovo e per velocizzare le procedure abbiamo già deliberato una rimodulazione della spesa per concentrarci su alcuni obiettivi importanti, spostando anche risorse dalle linee dove la spesa era più lenta a quelle più dinamiche», ha spiegato l'assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa. Ad esempio è stato istituito il Fondo per lo sviluppo urbano per 70 milioni di euro. A questi si aggiunge una fetta di spesa già effettuata ma ancora da certificare. REGIONI La situazione della Sardegna è però migliore rispetto alle altre Regioni. A Bruxelles mancano il 53% dei fondi della Campania (600 milioni di euro), il 42% della Sicilia (più di 460 milioni), il 49% della Calabria (circa 365 milioni) e il 42% della Puglia (oltre 355 milioni). ( an. ber. )

L'UNIONE SARDA - Economia: Disoccupati, 10 milioni per i voucher formativi
28.07.2011
Lavoro Per favorire l'inserimento professionale dei disoccupati la Regione avvia un percorso di voucher formativi e mette in campo 10 milioni di euro. Il bando sarà pubblicato oggi e prevede appunto un ticket da 500 euro al mese per 6 mesi per 3.200 persone che non hanno usufruito del sussidio di disoccupazione o di altri ammortizzatori sociali e sono esclusi anche dai Pip (piano di inserimento professionali). «Il voucher consente di fare un'esperienza in un'azienda che dopo potrebbe anche assumere», ha detto l'assessore al Lavoro Franco Manca. «Certo è una forma di lavoro non stabile ma permette l'ingresso nel mondo del lavoro di chi oggi è totalmente escluso». La gestione è affidata all'Agenzia del Lavoro e ai Csl che permetteranno l'incontro tra domanda e offerta, con le richieste (uniche tra lavoratore e azienda) presentabili dal prossimo primo ottobre. I voucher saranno erogati solo a imprese private, ma saranno ripartiti nel territorio in base al numero degli occupati dei Comuni. Coinvolti tutti i centri dell'Isola, anche i più piccoli: i tirocini potranno infatti essere svolti in un Comune diverso da quello di residenza (per permettere a tutti i disoccupati di svolgere l'attività nell'azienda più idonea, magari assente nel proprio paese). Confortanti, inoltre, i dati diffusi sull'occupazione che vedono la Sardegna crescere dello 0,2%, contro il calo nazionale dello 0,71% e dell'1,4% nel Mezzogiorno. ( an. ber. )

Smantellano i trulli in zona protetta
La finanza denuncia due persone
Operai di una ditta barese stavano distruggendo le opere
L'intenzione era quella di rivendere il materiale al Nord
TARANTO - Militari della tenenza della guardia di finanza di Manduria hanno sorpreso alcuni operai, alle dipendenze di una ditta di Bari, dotati di camion con rimorchio e pala meccanica, intenti a smantellare diversi coni di trulli seicenteschi e muretti a secco, sottoposti a vincolo paesaggistico-ambientale, situati in contrada «Pappaferi». Gli immediati accertamenti hanno permesso di rilevare la mancanza di qualsiasi autorizzazione per le opere in corso e constatare l'impiego, da parte della ditta barese, di quattro lavoratori «in nero», uno dei quali risultato in cassa integrazione.

È stato accertato che il titolare dei terreni si era accordato preventivamente con la ditta per lo smantellamento dei trulli e dei muretti a secco. Il pietrame, parte del quale munito di decorazioni in basso rilievo, al momento dell'intervento era stato caricato su un camion dotato di rimorchio con destinazione il nord Italia, dove sarebbe stato venduto. L'area interessata dal depauperamento, i resti dei trulli e dei muretti ed i mezzi impiegati sono stati sottoposti a sequestro giudiziario. Il proprietario dei terreni, l'affittuario e il titolare della ditta (già denunciata per fatti analoghi) sono stati denunciati per danneggiamento e sottrazione di beni di interesse paesaggistico- ambientale.

L'Aquila, ricostruzione d'oro Questura: costi lievitano da 3 a 18 milioni, 9 indagati
L'AQUILA - Costi che raddoppiano, triplicano fino a passare da 3 a 18 milioni di euro. Troppo per la procura dell'Aquila che ha aperto una inchiesta sull'appalto per la ricostruzione della Questura. Nel registro degli indagati sono stati iscritti per abuso d'ufficio 9 persone. Nell'inchiesta su presunte irregolarità nell'affidamento dei lavori di ricostruzione della questura del capoluogo, la Procura della Repubblica dell'Aquila ha emesso nove avvisi di garanzia. Il reato ipotizzato è quello di abuso d'ufficio. Destinatari del provvedimento sono Giuliano Genitti, Lorenzo De Feo, ingegnere, Carlo Clementi, dirigente attualmente in servizio all'Aquila; Giovanni Guglielmi, ex provveditore. Con loro quattro esponenti interni ed esterni del comitato tecnico amministrativo tutti provenienti da Roma.
 Indagato risulta anche il legale rappresentante della ditta Inteco spa, che aveva ricevuto inizialmente l'affidamento diretto dei lavori, poi ritirato.
 Per via dell'urgenza i lavori erano stati assegnati dal provveditorato interregionale alle opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna con affidamento diretto alla ditta Inteco spa ma dopo i rilievi della Corte dei conti il nuovo provveditore alle opere pubbliche, Donato Carlea, ha ritirato l'affidamento per indire una nuova gara d'appalto vinta dall'associazione temporanea d'imprese (Ati) Nidaco-Califel.
 A far scattare l'inchiesta sarebbe stata la forte lievitazione dei prezzi passati da 3 a 18 milioni di euro.

Isole Tremiti trivelle in stand-by
 di Antonello Di Lella  
In stand-by le trivellazioni della Petroceltic Italia nei fondali marini a largo delle isole Tremiti. La società ha annunciato che attenderà fino alla sentenza definitiva del Tar del Lazio, prevista il 22 marzo 2012, prima di avviare nuove attività finalizzate alla ricerca di idrocarburi nel tratto di mare antistante le Diomedee.
Il tribunale sarà chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di annullamento, previa sospensiva, del decreto con cui il ministero dell'Ambiente, il 29 marzo scorso, ha espresso parere favorevole di compatibilità ambientale per le trivellazioni a largo delle coste di Abruzzo e Molise. Il ricorso presentato da numerose associazioni ambientaliste lamenta il mancato coinvolgimento nella procedura di Via della regione Puglia e del Parco Nazionale del Gargano, l'assenza di un approfondimento sui rischi di incidenti e sulla possibilità di effetti dannosi causati dalla tecnica di ispezione Air Gun.

Made in Italy: in 2010 cala a 8/0 posto
Export cresce in valore ma cala quota mercato
(ANSA) - ROMA, 28 LUG - L'Italia perde una posizione nella classifica dei maggiori Paesi esportatori a livello mondiale, scendendo nel 2010 all'ottavo posto dal settimo dell'anno precedente. E' quanto fa sapere l'Istat, che oggi ha pubblicato l'Annuario statistico 'Commercio estero e attivita' internazionali delle imprese', messo a punto insieme al ministero dello Sviluppo economico. La quota di mercato dell'Italia e', infatti, calata dal 3,3% del 2009 al 3% del 2010.

La Corte di giustizia dà torto a Mediaset: «Gli incentivi ai decoder aiuti di Stato»
Ora spetterà alla giurisdizione italiana stabilire l'entità dell'importo da rimborsare
MILANO - Altra tegola su Mediaset, alle prese anche con la crisi di Endemol. La Corte di giustizia dell'Unione europea ha ribadito che Mediaset dovrà rimborsare lo Stato per gli aiuti erogati negli anni scorsi per l'acquisto dei decoder. La Corte ha quindi respinto il ricorso presentato dall'azienda televisiva dopo la sentenza dell'anno scorso. E ha perciò confermato che i contributi italiani per l'acquisto dei decoder digitali terrestri nel 2004 e 2005 «costituiscono aiuti di Stato incompatibili con il mercato comune. Le emittenti radiotelevisive che hanno beneficiato indirettamente degli aiuti di Stato sono tenute a rimborsare le somme corrispondenti ai vantaggi in tal modo ottenuti».

LA SENTENZA UE - Con la legge finanziaria del 2004 - si ricorda nel dispositivo - l'Italia ha concesso un contributo pubblico di 150 euro ad ogni utente del servizio di radiodiffusione che acquistasse o noleggiasse un apparecchio per la ricezione, in chiaro, dei segnali televisivi digitali terrestri. Il limite di spesa del contributo è stato fissato a 110 milioni. La legge finanziaria del 2005 ha reiterato tale provvedimento nello stesso limite di spesa di 110 milioni, riducendo tuttavia il contributo per ogni singolo decoder digitale a 70 euro. Il consumatore che avesse però scelto un apparecchio che consentisse esclusivamente la ricezione di segnali satellitari non poteva ottenere il contributo: contro i contributi le emittenti televisive Centro Europa 7 e Sky Italia hanno inoltrato esposti alla Commissione. Con la decisione del 2007, Bruxelles osservava, in effetti, che detti contributi costituivano aiuti di Stato a favore delle emittenti digitali terrestri che offrivano servizi televisivi a pagamento nonché degli operatori via cavo fornitori di servizi televisivi digitali a pagamento, ordinando il recupero degli aiuti. Mediaset ha allora presentato un ricorso ma, nel giugno del 2009, il Tribunale lo ha respinto, confermando che il contributo costituiva un vantaggio economico a favore delle emittenti terrestri. Giovedì anche la successiva impugnazione di Mediaset è stata respinta. Ora «spetterà al giudice nazionale fissare l'importo dell'aiuto da recuperare sulla base delle indicazioni delle modalità di calcolo fornite dalla Commissione».

Bozen, Oltrepadania. Kritzinger ammette: il sistema era marcio
Doppio interrogatorio del funzionario Ipes in Procura: «Regali in cambio di lavoro»
di Mario Bertoldi
  BOLZANO. Peter Kritzinger ha iniziato a collaborare con gli inquirenti. Il funzionario Ipes, reduce da un serio intervento chirurgico, si è presentato nei giorni scorsi due volte in Procura per essere sentito dal pubblico ministero Axel Bisignano sul sistema che per anni avrebbe garantito corsie preferenziali ad un gruppo di artigiani in cambio di piccoli regali e microtangenti. Le ammissioni di Kritzinger (accusato di diversi episodi di corruzione) sono importanti e potrebbero rappresentare una svolta nell'inchiesta.  Il funzionario, finito a suo tempo in carcere per tre mesi, ha sostanzialmente confermato quello che il pubblico ministero Bisignano sperava di sentire. Il sistema illegittimo, per agevolare un gruppo di artigiani nell'assegnazione dei lavori di manutenzione dell'istituto, c'era. E Kritzinger ha ammesso di aver, almeno in parte, sfruttato il sistema ottenendo qualche regalo a titolo di contropartita. Non solo. I due interrogatori (il secondo si è svolto per delega davanti ai carabinieri) hanno fatto segnare posizioni in rotta di collisione con quanto dichiarato da sempre dall'altro funzionario dell'Ipes a suo tempo arrestato e cioè Stefano Grando. In altre parole Peter Kritzinger ha detto agli inquirenti di aver sempre avuto ruoli esecutivi nell'organigramma dell'ente e di aver operato, anche nell'ambito del presunto sistema truffaldino sull'assegnazione dei lavori di manutenzione, per conto di Stefano Grando che era anche l'unico - tra i due - ad avere poteri decisionali. Sotto questo profilo alcune dichiarazioni messe a verbale da Stefano Grando nei mesi scorsi avrebbero notevolmente infastidito Peter Kritzinger che avrebbe avuto la sgradevole sensazione di essere stato a suo tempo usato ed ora scaricato. In sostanza Kritzinger si sarebbe sentito chiamato in causa per responsabilità che non sarebbero state sue. Nel corso dei due interrogatori il funzionario Ipes (che dovrebbe andare in pensione nella primavera prossima) avrebbe chiarito alcuni aspetti importanti del suo rapporto professionale con Stefano Grando. A prendere le decisioni, a tenere i contatti con il gruppo di artigiani compiacenti, a decidere come i lavori di manutenzione sarebbero stati suddivisi ed assegnati, sarebbe sempre stato Stefano Grando con Kritzinger in posizione subalterna e di mera esecuzione di accordi e decisioni già assunte. Nel corso dei due interrogatori Peter Kritzinger (difeso dagli avvocati Giacarlo Massari e Renato Brazzini) avrebbe anche chiarito ai fini dell'inchiesta alcuni aspetti dei rapporti professionali avuti direttamente con alcuni artigiani ammettendo di essere stato «premiato» con alcuni omaggi a titolo di microtangenti, anche se non c'era una corrispondenza diretta tra lavoro assegnato e regalo ottenuto. E' probabile che per definire gli ultimi aspetti di alcuni episodi contestati nei capi d'imputazione, Kritzinger venga convocato in Procura nuovamente la prossima settimana. Poi, in vista delle decisioni della Procura sulla possibile richiesta di rinvio a giudizio, il funzionario dovrà anche decidere con i propri legali se chiedere o meno di poter patteggiare una pena direttamente in sede preliminare, uscendo anzitempo dal processo.

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