lunedì 1 agosto 2011

Federali.Sera_1.8.11. Marina di Ginosa, Angelo Loreto: Contro i ritardi e le mancate risposte a cinque mesi dall'alluvione, l'arma su cui centinaia di persone contano è lo sciopero della fame. Che però potrebbe non bastare.----L'Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media quasi 2.195 euro a persona, che vengono sottratti all'economia reale, minorenni inclusi, il cui numero è passato da 860 mila unità a 3,1 milioni.----Vittorio, non mollare, questo paese ha ancora molto bisogno di voci libere che sappiano anche pensare…Forza, c’è tanta gente come me che ti stima e ti vuole bene. Questo l'incipit della lettera che Totò Cuffaro ha scritto dal carcere di Rebibbia a Vittorio Sgarbi.

Ancora in sciopero della fame gli agricoltori di Scanzano e Ginosa
La «fica mandorlata» di San Michele S.no diventa internazionale
Cuffaro, lettera dal carcere. A Sgarbi: «Non mollare, sei una voce libera»
Giochi d'azzardo, contribuenti.it: boom di minorenni +7,6% nel 2011.


Ancora in sciopero della fame gli agricoltori di Scanzano e Ginosa
di ANGELO LORETO
MARINA DI GINOSA - Contro i ritardi e le mancate risposte a cinque mesi dall'alluvione, l'arma su cui centinaia di persone contano è lo sciopero della fame. Che però potrebbe non bastare. E così ecco che è in via di organizzazione una grande manifestazione popolare di quelle che non si vedevano dai tempi della marcia dei 100mila contro la costruzione di un deposito di scorie nucleari a Scanzano Jonico. È un'intera comunità mobilitata quella che unisce due regioni, la Puglia e la Basilicata, entrambe duramente colpite dallo straripamento del Bradano del 2 marzo scorso.

Quella notte e il giorno successivo vennero distrutti migliaia di ettari di coltivazioni, uccisi centinaia di capi di bestiame, travolte strade, allagate fattorie e abitazioni. Circa 200 milioni di euro il computo dei danni complessivi, mentre a Marina di Ginosa una ventina di famiglie sono ancora costrette a vivere fuori dalle proprie case, da parenti, amici o in albergo.

Con il Comune, fa sapere il sindaco Vito De Palma, che ha già sforato il patto di stabilità, avendo già speso oltre un milione di euro per le prime emergenze (la Regione Puglia ha stanziato solo 100mila euro, a fronte dei 2 milioni messi a disposizione dalla Basilicata). Cinque mesi di attese e di risposte che tardano ad arrivare. Così dieci giorni fa il comitato Terre Joniche, che riunisce i cittadini delle due comunità, ha deciso di lanciare uno sciopero della fame. A farsi avanti sono stati sei volontari: Mimmo, Agostino e Maria a Serramarina di Metaponto e Ernesto, Adele e Patrizia a Marina di Ginosa. Ieri, decimo giorno della protesta, i primi tre hanno detto basta.

Gli altri proseguono, nonostante tre giorni fa Adele e Patrizia siano state portate in tutta fretta in ospedale a Castellaneta per un collasso. La loro richiesta è semplice e una sola: che il premier Silvio Berlusconi nomini un commissario straordinario che gestisca l'emergenza, concluda il computo dei danni e stanzi i fondi per i risarcimenti e per la ricostruzione. Ma il governo non risponde. E sebbene in questi ultimi giorni la Camera abbia non solo chiesto al ministero dell'Economia una deroga al patto di stabilità ma abbia anche approvato un emendamento che chiede di allentare gli effetti del decreto Milleproroghe che impone alle Regioni di cofinanziare le spese per le emergenze, con conseguente aumento delle tasse locali, il comitato è deciso ad andare avanti.

Lo sciopero dei volontari prosegue, ma soprattutto è in fase di organizzazione una grande manifestazione che dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni alla quale hanno già aderito le associazioni agricole della Basilicata e Rifondazione comunista della provincia di Taranto. Un anticipo lo si è avuto ieri sera, quando una ventina di trattori sono partiti da Serramarina, hanno raggiunto la statale 106 Jonica a Metaponto e sono tornati indietro a passo d'uomo. Solo un assaggio di quello che sarà e della dimostrazione del fatto che la pazienza di due intere comunità pugliesi e lucane sia ormai finita.

La «fica mandorlata» di San Michele S.no diventa internazionale
SAN MICHELE SALENTINO - Tutto pronto a San Michele Salentino per la decima edizione della Fiera
della Fica Mandorlata e dell’incontro internazionale delle Città del Fico. L’iniziativa, si terrà venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 agosto in Piazza Marconi, Piazzetta Papa Giovanni Paolo II e nelle vie del centro storico.

Nella tre giorni, saranno presenti delegazioni provenienti da Xaghra (Malta), Corfù (Grecia), Carmignano (Prato) e Atessa (Chieti). Tutti membri del progetto denominato Ficusnet, la Rete Mediterranea delle Città del Fico che vede capofila proprio il Comune brindisino.
L’apertura ai mercati internazionali ha riportato alla luce il legame e i profondi significati del fico secco rispetto alla storia di diversi popoli dal punto di vista dell’alimentazione intercettando l’interesse di fasce sempre
più ampie di cittadini che, nel recupero delle tradizioni dei popoli, del loro rapporto con la natura e i relativi prodotti, hanno costruito le motivazioni di nuovi flussi turistici”, spiega Pierangelo Argentieri, delegato alla
Promozione del Territorio del Comune di San Michele Salentino.
Il programma della fiera prevede, come sempre, tanti appuntamenti quali concorsi enologi; convegni, mostre, concerti e, ovviamente, degustazioni del prodotto principe del territorio in attesa del riconoscimento quale
presidio Slow Food: il fico mandorlato.
Anche quest’anno sulle bancarelle della Fiera non mancheranno le magliette "I Love la Fica Mandorlata” che intendono promuovere l’iniziativa voluta dall’ amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Torroni. Proprio su questo fronte da qualche giorno è già partita l’operazione zucchero.
40.000 bustine di zucchero con frase e logo simile alle magliette che si possono trovare nei bar di San Michele Salentino.

Cuffaro, lettera dal carcere. A Sgarbi: «Non mollare, sei una voce libera»
L'ex governatore sprona il sindaco di Salemi a resistere alle bufere giudiziarie che hanno investito il Comune
PALERMO - «Vittorio, non mollare, questo paese ha ancora molto bisogno di voci libere che sappiano anche pensare…Forza, c’è tanta gente come me che ti stima e ti vuole bene». Questo l'incipit della lettera che Totò Cuffaro ha scritto dal carcere di Rebibbia a Vittorio Sgarbi. Un invito a «non mollare» riferito all’operazione «Salus Iniqua» che coinvolge il Comune amministrato dal critico ferrarese e in cui è indagato l’ex deputato regionale Pino Giammarinaro (secondo gli inquirenti avrebbe tentato di condizionare l’attività comunale a Salemi).

A REBIBBIA - L'ex governatore, com'è noto, è in carcere dal gennaio di quest’anno per scontare una condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. La lettera è giunta nell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Salemi ad aprile.

«MESSO ALLA PROVA» - La missiva prosegue con un ampio passaggio è dedicato alla sua vicenda giudiziaria: «So che ti viene difficile crederlo, per fortuna in tanti non ci credono, sicuramente la stragrande maggioranza dei siciliani onesti, ma purtroppo non serve essere nel giusto se i giudici dicono diversamente. Io ho scelto non solo di osservare il mio dovere, ma soprattutto di garantire il mio diritto, cioè il rispetto per le Istituzioni tutte. E la magistratura è una istituzione. E la fiducia riconfermata alla giustizia, anche quando non è giusta. Il rispetto per le istituzioni si misura con i fatti non a parole, ed è più vero e reale quando nonostante esse ti mettono alla prova, come hanno fatto con me, tu riconfermi rispetto e fiducia perché voli di più… … Per quel che mi riguarda - continua - sto scontando la mia pesantissima pena, senza mortificazione con grande forza morale, tenendo alta la testa e forte il cuore. So nel mio cuore e nella mia coscienza di non aver mai favorito nè la mafia nè i mafiosi»

CONFERENZA STAMPA - La lettera viene resa pubblica adesso perché sabato 6 agosto alle 11,30, nella sede di «Sud» (il mensile di economia e politica diretto da Salvatore Carrubba) , il critico d’arte e sindaco di Salemi terrà una conferenza stampa per spiegare, tra le altre cose, questi primi 3 anni alla guida della Città di Salemi e il ruolo di Giammarinaro nelle vicende politiche locali.

CÈZANNE AL SUD COME NEL FILM DI RUBINI - Sgarbi illustrerà i dettagli delle mostre che s’inaugurano domenica 7 agosto alle 18,30 nella cittadina siciliana, e tra queste l’esposizione al pubblico, per la prima volta in Sicilia, di un capolavoro di Paul Cézanne proveniente dalla collezione privata della Fondazione Magnani Rocca di Parma. L'arrivo della tela del genio francese in una cittadina del Sud ha un sapore da film: nel suo L'uomo nero, Sergio Rubini fa ruotare la vita dei suoi personaggi, in un paesino della Puglia, intorno a un favoloso ritratto proprio di Cézanne.
Al. Ch.

Giochi d'azzardo, contribuenti.it: boom di minorenni +7,6% nel 2011.
Carlomagno: italia prima in europa con 2195 euro a testa.
SANREMO - "L'Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media quasi 2.195 euro a persona, che vengono sottratti all'economia reale, minorenni inclusi, il cui numero è passato da 860 mila unità a 3,1 milioni. L'Erario si preoccupa più di fare cassa che di sensibilizzare sulle tematiche di dipendenza da gioco." Lo afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani alla presentazione dello studio "Giochi e Usura: il triste primato italiano", avvenuta stamane a Sanremo, che sarà pubblicato su "Contribuenti.it Magazine" del mese di settembre.
Nei primi sei mesi del 2011 si è registrato un aumento delle perdite legate alla dipendenza da giochi e scommesse del 19,7%. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente sono stati lasciati sul tavolo da gioco circa 860 mln in più, con un tendenziale annuo che potrebbe arrivare al 28%.
In Italia, il solo gioco legalizzato coinvolge circa 31,6 MLN di persone, di cui 7,9 MLN con frequenza settimanale, e sviluppa un fatturato di circa 58,9 MLD di euro. Anche il coinvolgimento dei minorenni è aumentato del 7,6%, passando da 860 mila unità a 3,1 milioni. Davvero preoccupante la situazione in Campania dove 32% delle giocate sono effettuate da minorenni, con punte record a Vallo della Lucania con il 35%.
Secondo l'indagine di Contribuenti.it, nel nostro Paese, il consumo e l'abuso di alcol e droghe viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, mentre la dipendenza da gioco non viene riconosciuta dallo Stato, e chissà perché, come una malattia sebbene a livello psichiatrico, invece, venga catalogata come una vera e propria patologia. E così, tra il Superenalotto che presenta un montepremi per il "6″ fuori da ogni logica razionale, ed il poker on line legalizzato, non mancano le tentazioni di chi, affetto in maniera latente dal vizio del gioco, rischia di entrare nel tunnel della dipendenza. Ai tempi della crisi, tra l'altro, il fatturato dei giochi di Stato, anziché scendere, aumenta, a conferma di come gli italiani, sempre più disperati, sono alla ricerca di un full d'assi o di una sestina vincente per ottenere ciò che non gli è permesso nella vita reale.
L'Associazione Contribuenti Italiani chiede misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato, identificando tutti i giocatori per evitare il riciclaggio del denaro sporco e l'accesso ai minorenni, il divieto al gioco d'azzardo in tutti i luoghi pubblici, sulla scia del divieto delle sigarette e l'aumento della tassazione sulle vincite al fine di renderle meno appetibili, introducendo un'imposta unica sostitutiva su tutti i giochi legalizzati (IUG) pari al 50% della vincita.
"Lo scopo delle istituzioni è quell! o di educare i cittadini, proteggere la loro salute, mentale e fisica - afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani - non di certo quello di indurli a giocare al poker o ad indebitarsi con persone senza scrupoli. Senza contare che sono non pochi i giocatori fanno uso di sostanze stupefacenti o si prostituiscono per racimolare i soldi. Per un reale rilancio dell'economia e per accompagnare il paese dall'uscita della crisi economica - conclude Carlomagno - i risparmi degli italiani dovrebbero entrare in circolazione nel mercato attraverso canali legali e produttivi e non lasciare che le perdite al gioco diventino prima fonte di entrate nelle casse statali."
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani
L'ufficio stampa Infopress 3314630647

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