lunedì 31 ottobre 2011

Federali.mattino_31.10.11. Le prodigiose pizze di Tartarin de Tarascon.----Napoli. Fatto sta che i clienti del locale l'hanno riconosciuto e hanno chiesto al titolare, che non lo aveva notato, di praticare il sovraprezzo per i deputati che è segnalato in grande evidenza all'ingresso del locale. D'Antoni, raccontano Borrelli e Simioli, non ha battuto ciglio e ha pagato il salatissimo conto per una pizza salsiccia e friarielli, che probabilmente gli rimarrà per sempre sullo stomaco. Siamo solo all'inizio.----Per l'Inghilterra è essenziale preservare le regole che scandiscono la vita della City, che gli euroscettici ritengono essere minacciata da un'azione concertata di Parigi e Francoforte. Per questo, anche il premier David Cameron, è favorevole a rinegoziare, al momento opportuno, i termini dei trattati dell'Ue.

Napoli. Commercianti contro la Casta: prezzi maggiorati per i parlamentari
La destra sudtirolese contro l'adunata degli alpini
«Cameron non toccherà gli accordi con la Ue». Così Clegg prende le distanze dal premier britannico



Napoli. Commercianti contro la Casta: prezzi maggiorati per i parlamentari
La Russa atteso al varco. Napoli, 30 ott. - Sergio D'Antoni, parlamentare Pd, è il primo onorevole a pagare la pizza a prezzo maggiorato, come promesso dai pizzaioli napoletani che hanno aderito alla nuova campagna contro la "casta". E' successo nella pizzeria Sorbillo, in Via Tribunali nel Centro antico di Napoli, dove una pizza agli onorevoli costa 100 euro. "Sabato 29 ottobre intorno alle 22.30 - raccontano il commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e lo speaker radiofonico Gianni Simioli, ideatori della nuova campagna contro la casta - Sergio D'Antoni si è recato nella nota pizzeria ai Tribunali. Forse non sapeva del prezzo per i deputati o forse ha ritenuto giusto pagare di più. Fatto sta che i clienti del locale l'hanno riconosciuto e hanno chiesto al titolare, che non lo aveva notato, di praticare il sovraprezzo per i deputati che è segnalato in grande evidenza all'ingresso del locale". D'Antoni, raccontano Borrelli e Simioli, «non ha battuto ciglio e ha pagato il salatissimo conto per una pizza "salsiccia e friarielli", che probabilmente gli rimarrà per sempre sullo stomaco. Siamo solo all'inizio».
«Questa vicenda dimostra - continuano Borrelli e Simioli - che se il popolo vuole la casta paghi. In tre giorni già 30 locali hanno messo i sovrapprezzi per i deputati, dai caffè a 90 euro ai panini a 350, fino ai pastori di San Gregorio Armeno a 1.200 euro. Ovviamente, qualora i deputati italiani si riducessero i benefit e gli stipendi, la nostra campagna si fermerebbe subito». «I primi 100 euro - racconta Gino Sorbillo - li donerò a un centro per il sostegno ai poveri. Mi spiace per l'onorevole D'Antoni, ma finchè non si leveranno i privilegi della casta io e tanti altri commercianti li "bastoneremo" con il conto.
Adesso aspetto il ministro La Russa. Se si presenta gli chiedo mille euro per un pizza perchè in piena crisi economica ha acquistato con il suo Ministero 19 Maserati. Questi personaggi vanno fermati perchè non hanno ritegno», conclude. (Adnkronos)

La destra sudtirolese contro l'adunata degli alpini
Affondo della destra sudtirolese contro gli alpini. Roland Lang, presidente dell'Heimatbund, attacca il sindaco Spagnolli per la decisione di assegnare un contributo comunale di 1,5 milioni per l'adunata nazionale dell'Ana
BOLZANO. Affondo della destra sudtirolese contro gli alpini. Roland Lang, presidente dell'Heimatbund, attacca il sindaco Spagnolli per la decisione di assegnare un contributo comunale di 1,5 milioni per l'adunata nazionale dell'Ana.
«Soldi - dice Lang - che sarebbe meglio investire in asili, scuole o verde pubblico invece che per un fine settimana che riempirà la città di tricolori e soldati».
Gli Schützen invece criticano il Sesto reggimento Alpini che il 2 novembre deporrà una corona di fiori sotto il Monumento all'Alpino di Brunico: «Si tratta di un omaggio alla Divisione Pusteria, responsabile di omicidi di massa tra la popolazione civile in Etiopia».30 ottobre 2011

«Cameron non toccherà gli accordi con la Ue». Così Clegg prende le distanze dal premier britannico
dal nostro corrispondenteLeonardo Maisano
LONDRA - L'alta tensione che attraversa il governo di coalizione britannico in seguito alla crisi dell'eurozona, e soprattutto alle misure deliberate per superare l'impasse dei 17, è esplosa con un duro attacco ai conservatori. Lo ha firmato il vice premier e leader liberaldemocratico Nick Clegg, il più europeista fra i governanti e anche fra i politici del Regno. In un'intervista all'Observer ha definito un "suicidio economico" la linea adottata dai deputati Tory euroscettici che nei giorni scorsi hanno proposto un referendum per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
Il timore, lo ricordiamo, è che una più stretta integrazione delle politiche fiscali da parte dei Paesi dell'eurozona porti a una crescente emarginazione di Londra a Bruxelles, condannandola a un ruolo secondario nella gestione del mercato interno. Per l'Inghilterra è essenziale preservare le regole che scandiscono la vita della City, che gli euroscettici ritengono essere minacciata da un'azione concertata di Parigi e Francoforte. Per questo, anche il premier David Cameron, è favorevole a rinegoziare, al momento opportuno, i termini dei trattati dell'Ue. Un'ipotesi che il suo vice ha escluso. «Non saremo noi a fare per primi una richiesta per cambiare gli accordi esistenti», come dire: se accadrà, per volontà di altri, faremo le nostre mosse, ma non daremo mai il fuoco alle polveri. Un'intonazione molto diversa da quella espressa fino a ora del premier.
Non solo. Nick Clegg ha voluto anche rivolgersi a chi crede che Londra potrà sempre contare sulla speciale relazione con l'America. «Noi siamo ascoltati a Washington – ha ribadito – solo perché siamo ascoltati a Bruxelles, Parigi e Berlino». Ovvero: se saremo ai margini dell'Unione lo saremo anche nella partnership con gli Usa. La divaricazione all'interno della coalizione che governa la Gran Bretagna va quindi ampliandosi confermando i timori che la crisi europea possa rivelarsi mortale per la coppia conservatori-liberali che pilota Downing street.
E questo avviene in un momento sempre più difficile per l'economia. Questa settimana si prevede che l'ufficio nazionale di statistica rivelerà una crescita del pil su base trimestrale dello 0,3%, più dello 0,1 del precedente trimestre, ma lontano dagli obbiettivi che Cameron si era dato. La crisi morde a fondo, quindi. Tanto a fondo da aver spinto più di 100 economisti a scrivere una lettera all'Observer sollecitando il premier a smentire il suo cancelliere, George Osborne. Gli accademici invocano misure più morbide per superare il disavanzo inchiodato al 10% del pil. Chiedono un piano B, visto che il piano A promosso da Osborne e fatto di giganteschi tagli alla spesa pubblica – a loro avviso – sta strangolando l'economia del regno di Elisabetta.
 30 ottobre 2011

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