sabato 8 ottobre 2011

Federali.sera_8.10.11. Belluno, oltrepadania, Irene Aliprandi: La vera beffa è quei soldi verranno prelevati dal Fas: il fondo per le aree svantaggiate. Mentre la Provincia di Belluno chiede da un anno, senza ottenerli, 8 milioni di euro per chiudere le spese correnti e garantire i servizi minimi ai cittadini, i vicini già super ricchi (il loro bilancio è di circa 3 miliardi di euro) ne ottengono 74 con un semplice incontro con il ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto. E' successo giovedì a Roma, dove il governatore Luis Durnwalder era accompagnato da un deputato e doveva parlare con Fitto di tutt'altro. La notizia ha scandalizzato i bellunesi, già al limite della pazienza.----Non poteva certamente uscirne indenne una regione come il Molise, collocata in un rating, Baa1, che pure le consente di mantenere un livello di affidabilità superiore a quello di regioni come il Lazio, la Campania, la Calabria (che hanno un rating di Baa2) e pari a quello dell'Abruzzo – ha spiegato l'assessore regionale alla programmazione Gianfranco Vitagliano –. Nulla, dunque, di drammatico, nessuna apocalisse all'orizzonte.

Moody's declassa anche il Molise. Vitagliano: «Restiamo affidabili»
Belluno, oltrepadania. E' bufera sui soldi dati a Bolzano
Agenzie rating, Italia nel mirino: 14 interventi dal '93
Patto Atene-Berlino su crescita, Germania invia esperti in Grecia


Moody's declassa anche il Molise. Vitagliano: «Restiamo affidabili»
Aldo Ciaramalla
 È polemica forte, tradottasi subito in uno scontro politico durissimo fra centrodestra e centrosinistra, sul declassamento operato dall'Agenzia Moody's riguardo al rating regionale del Molise.
La scure di Moody's, infatti, si è abbattuta dapprima sul debito italiano, poi su grandi aziende e multinazionali, sulla Cassa depositi e prestiti e sulle due principali banche italiane, Unicredit e Intesa San Paolo, tutte in qualche misura declassate, infine su città e regioni italiane compresi noti colossi finanziari.«Non poteva certamente uscirne indenne una regione come il Molise, collocata in un rating, Baa1, che pure le consente di mantenere un livello di affidabilità superiore a quello di regioni come il Lazio, la Campania, la Calabria (che hanno un rating di Baa2) e pari a quello dell'Abruzzo – ha spiegato l'assessore regionale alla programmazione Gianfranco Vitagliano –. Nulla, dunque, di drammatico, nessuna apocalisse all'orizzonte. E per regioni, comuni e province il declassamento – lo specifica la stessa Moody's nel suo rapporto – è dovuto alle misure di austerità imposte dal governo centrale, misure che andranno a impattare in varia misura sugli enti locali, alle tensioni finanziarie sui Bot. Tra l'altro per il Molise l'abbassamento di soli due livelli rispetto ai tre dell'Italia e di tante altre Regioni, rappresenta un riposizionamento di favore da leggere assai positivamente». Secondo il Governatore Iorio c'è stato, tutto sommato, rispetto all'Italia, però, declassata di tre posizioni nella scala di Moody's, per il Molise la perdita di sole due posizioni. «In termini relativi – ha detto il presidente della Regione Michele Iorio – questa attenuata rivalutazione può essere vista come un aspetto positivo. Ovviamente ciò nell'ambito dei cambiamenti a livello generale che questa crisi sta causando all'intero mondo. Ricordiamoci, infatti, che anche gli Stati Uniti ed altre grosse economie dell'occidente sono stati declassati. È evidente che noi non potevamo sperare di fare eccezione».

Belluno, oltrepadania. E' bufera sui soldi dati a Bolzano
Ben 74 milioni che il governo preleva dal fondo aree svantaggiate
di Irene Aliprandi
BELLUNO. Per i giornali altoatesini la notizia vale quattro righe, eppure si parla dell'impegno del governo di stanziare, entro fine anno, qualcosa come 74 milioni di euro alla Provincia autonoma di Bolzano, per interventi nella protezione civile, nei bacini montani e nelle foreste. La vera beffa è quei soldi verranno prelevati dal Fas: il fondo per le aree svantaggiate. Mentre la Provincia di Belluno chiede da un anno, senza ottenerli, 8 milioni di euro per chiudere le spese correnti e garantire i servizi minimi ai cittadini, i vicini già super ricchi (il loro bilancio è di circa 3 miliardi di euro) ne ottengono 74 con un semplice incontro con il ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto. E' successo giovedì a Roma, dove il governatore Luis Durnwalder era accompagnato da un deputato e doveva parlare con Fitto di tutt'altro. La notizia ha scandalizzato i bellunesi, già al limite della pazienza. «Il governo sta giocando col fuoco», dive il portavoce del Comitato referendario Belluno Autonoma Dolomiti Regione, Moreno Broccon, «non sappiamo fino a quando i bellunesi accetteranno trattamenti tanto ingiusti. Prima o poi ci sarà una reazione», continua Broccon, «e sarà giusta. Qui chiudono gli ospedali, le strade e non abbiamo i soldi per mandare a scuola i figli, non si può insistere. Riteniamo questo comportamento inaccettabile, perché usa una doppia faccia in territori contermini». Per Broccon: «La colpa non è di Bolzano, ma i nostri vicini dovrebbero capire che non possono continuare a far
finta che nulla accada attorno a loro. Penso, ad esempio, ai pedaggi sui passi dolomitici: collaboreremo e diremo di sì solo quando ci saranno pari condizioni, prima non se ne parla nemmeno». Stupiti i parlamentari bellunesi: «Non sapevo nulla ma farò subito un'interrogazione urgente, chiedendo chiarimenti al ministro Fitto. E' ovvio che trattamenti così diversi non sono accettabili», dice il senatore della Lega Nord Gianvittore Vaccari. Il suo compagno di partito alla Camera, Franco Gidoni, afferma: «Ne risponderà Fitto, se le cose stanno così l'arrabbiatura bellunese è condivisibile. Martedì sarò a Roma e potrò approfondire che tipo di operazione è stata fatta con Bolzano». Com'è immaginabile il "giramento" più vorticoso è quello del presidente della Provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin: «Non metto in dubbio che quei soldi siano necessari e Bolzano in molti casi ha dimostrato di spendere bene, ma è quasi l'intero ammontare del nostro bilancio! Il fatto è molto triste perché ci penalizza ancora una volta e il nostro bilancio lacrime e sangue va a danno dei cittadini, perché il nostro ente non è più in grado di garantire i servizi essenziali. I bellunesi vivono in condizione di concorrenza sleale con i vicini e questo è grave, ma è anche un peccato che, chi dovrebbe far rispettare la Costituzione (art. 3) sia impegnato nel lanciare ultimatum e mozioni di sfiducia che non interessano nulla ai cittadini. Di fronte a una cosa del genere è qualcun altro che dovrebbe essere sfiduciato». Bottacin poi torna sul fondo Fas: «Non so chi sia più svantaggiato tra noi e Bolzano», ironizza, «ma noto una certa arroganza di chi si porta già a casa un sacco di soldi e poi si rivolge al capo dell Stato in tedesco. A Durnwalder è bastato un solo deputato, ma anche i nostri parlamentari sono autorevoli e quindi sono certo che otterranno qualcosa anche per noi, a meno che il disegno non sia un altro e si limiti a colpire me. Spero di no, perché a rimetterci saranno cittadini e imprese».

Agenzie rating, Italia nel mirino: 14 interventi dal '93
 Ben 9 sul debito in poco meno di 20 anni - Scheda
La decisione di Moody’s di declassare il debito italiano di ben tre livelli da Aa2 ad A2 non ha precedenti in termini di ampiezza del taglio. Ma l’Italia è da tempo nel mirino delle agenzie di rating, con nove interventi in tutto sul debito in poco meno di 20 anni
Roma, 7 ottobre 2011 - La decisione di Moody’s di declassare il debito italiano di ben tre livelli da Aa2 ad A2 non ha precedenti in termini di ampiezza del taglio. Ma l’Italia è da tempo nel mirino delle agenzie di rating, con nove interventi in tutto sul debito in poco meno di 20 anni, di cui gli ultimi tre da parte di Standard & Poor’s ed uno di Fitch.
L’ultima promozione è sempre di Fitch nel giugno 2002. Moody’ invece non declassava il Belpaese dal 1993. Ecco nel dettaglio i precedenti:
- SETTEMBRE 2011: Standard & Poor’s declassa il rating sul debito pubblico italiano di un livello, da A+ ad A. Ugualmente declassate, di conseguenza, nei giorni a seguire, le principali banche italiane, le societa’ pubbliche e diversi comuni province e citta’ italiane.
 - MAGGIO 2011: Standard & Poor’s modifica le prospettive della A+ da stabili a negative.
 - OTTOBRE 2006: Standard & Poor’s abbassa la sua valutazione da AA- ad A+. Anche Fitch declassa da AA ad AA- con prospettive stabili.
 - MAGGIO 2006: Fitch modifica le prospettive da negative a rating watch negative.
- AGOSTO 2005: Standard & Poor’s modifica le prospettive sulla AA- da stabili a negative.
 - GIUGNO 2005: Fitch modifica le prospettive della AA da stabili a negative.
 - LUGLIO 2004: Standard & Poor’s declassa da AA ad AA-.
 - GENNAIO 2003: Standard & Poor’s modifica le prospettive della AA da stabili a negative.
 - GIUGNO 2002: Fitch alza la valutazione da AA- ad AA. E’ l’ultima promozione.
 - MAGGIO 2002: Moody’s alza il giudizio da Aa3 ad Aa2.
 - MAGGIO 1998: Standard & Poor’s modifica le prospettive sulla AA da negative a stabili.
 - LUGLIO 1996: Moody’s promuove il debito da A1 ad Aa3.
 - OTTOBRE 1995: Standard & Poor’s modifica da stabili a negative le prospettive sul rating AA sul debito pubblico.
 - MAGGIO 1993 : Moody’s rivede al ribasso il rating dell’Italia.

Patto Atene-Berlino su crescita, Germania invia esperti in Grecia
Il ministro dell’economia tedesco Philip Roesler e quello dello sviluppo greco Michalis Chrysochoidis hanno raggiunto un’intesa, per cui la Germania fornirà assistenza alla Grecia, riguardo alle misure da adottare per tagliare i costi della pubblica amministrazione, nonchè su come attirare gli investimenti privati e consulenza sui sussidi e aiuti europei.
L’intento di Roesler è di creare le condizioni, affinchè la Grecia resti nell’Eurozona, rilanciando la sua produttività e la crescita. Il ministro tedesco ha anche sottolineato come la Grecia rappresenti un’opportunità di investimento, tanto che al suo seguito vi era un gruppetto di imprenditori di energia solare.
Dal canto suo, i politici ellenici vedono di buon occhio l’intesa con i tedeschi, che potrebbe portare a un clima diverso nelle relazioni tra i due stati. Ricordiamo, infatti, che la Germania guida i Paesi più riluttanti ad aiutare Atene. E i tedeschi continuano anche in queste ore a sollecitare il governo Papandreou nell’attuazione delle misure richieste di risanamento, che sono molto rallentate dalle proteste vivaci e numerose di piazza, specie da parte dei dipendenti pubblici.
E la stampa greca non sta dando molto risalto nè alla visita di Roesler, tanto meno all’intesa raggiunta con il governo di Atene. Roesler è stato definito in patria “Herr Insolvenz”, “signore insolvenza”, a causa delle sue posizioni rigoriste sulla Grecia, sulla base delle quali sarebbe disposto anche ad accettare un possibile default ellenico.
Il 29 settembre, la Germania ha votato per il rafforzamento dell’Efsf, a larga maggioranza, ma le tensioni e lo scetticismo tra i partiti sono abbastanza forti, tanto che sono stati temporaneamente sopiti solo dall’insistenza delle richieste del cancelliere Merkel sull’unità della coalizione di governo.
Giuseppe Timpone

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