martedì 29 novembre 2011

Federali.mattino_29.11.11. Apertis verbis (A chiare lettere): 1. Bari. Con l'uscita di scena di Berlusconi per Vendola inizia una lunga traversata nel deserto. Le sue capacità pirotecniche adesso sono meno indispensabili. Ora ci vuole affidabilità, serietà, competenza, capacità di leggere la realtà. Non è il momento di Nichi. Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell'assemblea regionale pugliese del Pd, Michele Emiliano. 2. Un rafforzamento del fondo europeo di stabilità finanziaria Efsf con un fattore leva di 4-5 volte la sua dotazione effettiva non è più possibile a causa della condizioni di mercato. E' quanto ha detto il numero uno dello European Financial Stability Facility (Efsf), Klaus Regling----3. Le imprese con titolari extracomunitari aperte al 30 settembre di quest’anno registrano un incremento del 7,2% rispetto all’anno scorso (+18.967 unità). Questo dato positivo si scontra però con il saldo negativo tra aperture e chiusure che emerge tenendo a considerazione la totalità delle attività individuali. In un anno infatti la flessione è stata di 5.449 imprese. Una flessione che sarebbe stata ben peggiore se le imprese di stranieri non fossero cresciute con i tassi sopracitati.

«Nichi senza Silvio non ha più senso. Per lui inizia una traversata nel deserto»
Gli imprenditori stranieri rallentano la crisi dell’impresa
Crisi: Bankitalia, riciclaggio aumenta
Crisi: Rehn, incoraggiante incontro Monti
Efsf, una leva di 4-5 volte non è più possibile
Austria non terrà asta 6 dicembre
Germania: inflazione +2,8% a novembre
Belgio:ai massimi 11 anni asta bond 2021
Svizzera. Monti il premier dell’élite



«Nichi senza Silvio non ha più senso. Per lui inizia una traversata nel deserto»
Stoccata di Emiliano (Pd) al governatore della Puglia
«Bersani è rimasto al palo, spazio a De Magistris»
BARI - «Con l'uscita di scena di Berlusconi per Vendola inizia una lunga traversata nel deserto. Le sue capacità pirotecniche adesso sono meno indispensabili. Ora ci vuole affidabilità, serietà, competenza, capacità di leggere la realtà. Non è il momento di Nichi». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell'assemblea regionale pugliese del Pd, Michele Emiliano, alla Zanzara su Radio 24. «Il Pd - ha continuato Emiliano - non ha una linea politica chiara: avrebbe bisogno di un capo carismatico, di una leadership forte, che per ora non ha con Bersani. Ne abbiamo bisogno come il pane. Altrimenti come si tiene insieme un partito che ha idee così diverse al suo interno?».
«Napolitano scegliendo il governo tecnico - ha detto ancora Emiliano - ha certificato che il Pd non è pronto per governare: avevo ragione io a dirlo e Bersani torto. Altrimenti sarebbe andata a finire come in Spagna, con elezioni, vittoria e cinque anni davanti. Il Pd si è fatto trovare impreparato». Chi è rimasto più fregato dal governo Monti? «Bersani sicuramente, perché - ha detto - avrebbe vinto le elezioni, e anche Vendola. Ma forse il più fregato è Renzi, perché tutto il sistema delle banche e delle grandi imprese che si stava accalcando dietro di lui sperando nelle elezioni adesso lo ha abbandonato e sostiene il governo tecnico». Secondo Emiliano, Renzi era appoggiato «da un gruppo di lobbisti interessati al governo del Paese».
Sempre su Renzi il sindaco di Bari, ha chiarito: «Non sa cos'è la riconoscenza, non ha sentimenti. È anaffettivo. Lui immagina che sia impossibile costruire rapporti umani accettabili dentro la politica; non riesce a costruire rapporti di amicizia, stima e rispetto». E chi potrebbe essere un leader per il centrosinistra? «Luigi De Magistris ha fatto cose importanti. La stoffa c'è», ha risposto. Antonio Ingroia in politica? «Niente di scandaloso se si utilizza - ha concluso Emiliano - il meglio del Paese per fare politica».

Gli imprenditori stranieri rallentano la crisi dell’impresa
I dati di Unioncamere-Infocamere e Movimprese, sulle imprese individuali gestite da stranieri, forniscono un’istantanea delle trasformazioni in corso nel tessuto produttivo italiano
Comunicato del 28/11/2011
Le imprese con titolari extracomunitari aperte al 30 settembre di quest’anno registrano un incremento del 7,2% rispetto all’anno scorso (+18.967 unità). Questo dato positivo si scontra però con il saldo negativo tra aperture e chiusure che emerge tenendo a considerazione la totalità delle attività individuali. In un anno infatti la flessione è stata di 5.449 imprese. Una flessione che sarebbe stata ben peggiore se le imprese di stranieri non fossero cresciute con i tassi sopracitati.
I settori: Le imprese con titolare extracomunitario si concentrano soprattutto nel commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazione di automobili, settore in cui, con 121.450 unità, rappresentano il 12,3% del totale delle aziende. Ma numerose sono anche nelle costruzioni (13,2%), nelle attività manifatturiere (10,3%) e in quelle di noleggio, viaggi e servizi alle imprese (15,1%).
Localizzazione: In Lombardia, regione che ne ospita il maggior numero, sono presenti 52mila imprese con titolare straniero (+8,1% rispetto al 2010). In lazio e Puglia si registrano però gli incrementi maggiori rispetto all’anno scorso, rispettivamente +10,8% e +10,4%.
Provenienza: Le nazionalità maggiormente rappresentata è quella marocchina con 54.673 imprese individuali di stranieri. Seguono la cinese (39.781) e l’albanese (29.817).
Genere: Una presenza femminile rilevante si registra solo tra gli imprenditori di origine cinese, dove le donne rappresentano il 43,25% del totale. Mentre tra gli imprenditori marocchini e albanesi, le donne fanno registrare l’incidenze più basse, rispettivamente il 9,86% e il 6,5%. Tra le attività aperte nell’ultimo anno si registra un’importante presenza si donne tra i circa 7mila imprenditori di origine nigeriana (51%) e quelli di origine ucraina (53%).
Specializzazione: Tra le attività condotte da imprenditori di origine marocchina, ben 40.404 si svolgono nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di auto. Questo tipo di attività è praticato invece in 17.928 imprese condotte da cinesi. Tra le imprese condotte da albanesi invece, il settore prevalente (23.989 imprese) è quello delle costruzioni. Nel settore manifatturiero si contano ben 15.000 imprese condotte da cinesi, che presiedono anche il settore dei servizi di alloggio e ristorazione. Gli imprenditori provenienti dal Bangladesh sono invece i più presenti nel settore del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi alle imprese.
Fonte: Il Sole-24 Ore

Crisi: Bankitalia, riciclaggio aumenta
Focus su aziende in difficolta'
28 novembre, 12:34
(ANSA) - MILANO, 28 NOV - La crisi economica favorisce il riciclaggio di denaro sporco e impone quindi un'azione di contrasto ancora piu' decisa. E' il messaggio di Anna Maria Tarantola, vice direttore di Bankitalia. ''La pericolosità del riciclaggio si accresce nel contesto attuale, caratterizzato da una grave e perdurante crisi economico-finanziaria'' ed ''e' in questi momenti di crisi che il riciclaggio trova il suo massimo sviluppo

Crisi: Rehn, incoraggiante incontro Monti
per determinazione mostrata da governo italiano
28 novembre, 12:39
(ANSA) - BRUXELLES, 28 NOV - ''Il vicepresidente Rehn non e' uscito inquieto dall'incontro'' di venerdi' con il premier Mario Monti ''ma anzi ne e' uscito molto incoraggiato per la determinazione dimostrata da Monti e dal suo governo'' per procedere sulle linee del consolidamento di bilancio, le riforme strutturali e l'equita' sociale. Lo ha detto il portavoce.

Efsf, una leva di 4-5 volte non è più possibile
Un rafforzamento del fondo europeo di stabilità finanziaria Efsf con un fattore leva di 4-5 volte la sua dotazione effettiva non è più possibile a causa della condizioni di mercato. E' quanto ha detto il numero uno dello European Financial Stability Facility (Efsf), Klaus Regling, alla coalizione di governo tedesco, secondo quanto riferito da una fonte dell'Unione (Cdu-Csu).
Un moltiplicatore di 4-5 inizialmente atteso per il cosiddetto fondo europeo salva-stati "non è più raggiungibile a causa dell'evidente deterioramento del contesto di mercato", ha riferito la fonte citando Regling che ha incontrato il gruppo parlamentare della coalizione di centro-destra del governo Merkel prima di presentarsi ad un'audizione alla commissione bilancio del parlamento tedesco.
Prima della commissione bilancio, il portavoce per il bilancio dell'Unione, Norbert Barthle, ha detto ai giornalisti che l'entità del moltiplicatore del fondo sarà deciso dagli analisti di mercato. "Ma quando questi strumenti arriveranno sul mercato non raggiungeranno certamento un fattore di 4 come inizialmente desiderato. Il fattore leva potrebbe essere di 3-4 volte se consideriamo un livello di garanzia del 20-30%", ha detto.

Austria non terrà asta 6 dicembre
L'Austria non terrà l'asta su titoli di stato il mese prossimo, perché il governo ha già i finanziamenti di cui ha bisogno. L'ha detto l'agenzia di debito del paese. L'agenzia austriaca finanziamento federale si era risevata di fare un'asta il 6 dicembre, se necessario.
"Visti gli sviluppi di bilancio migliori delle attese e l'associato completamento del programma di finanziamento 2011, la Repubblica d'Austria non utilizzerà la seduta d'asta", ha detto l'agenzia sul suo sito web www.oebfa.at. L'Austria aveva già saltato le aste nel mese di dicembre in passato per lo stesso motivo.

Germania: inflazione +2,8% a novembre
Da +2,9% di ottobre, indice invariato su mese
28 novembre, 14:33
(ANSA) - ROMA, 28 NOV - L'inflazione in Germania segna un +2,8% a novembre, in base all'indice armonizzato europeo, dal 2,9% di ottobre. Il rallentamento e' piu' contenuto di quanto atteso dagli analisti che avevano previsto un +2,7%. (ANSA).

Belgio:ai massimi 11 anni asta bond 2021
Rendimento salito al 5,659%,piu' alto da gennaio 2000
28 novembre, 16:15
(ANSA) - ROMA, 28 NOV - Il Belgio ha collocato titoli di Stato a dieci anni per 450 milioni ma il rendimento e' volato ai massimi da 11 anni: il tasso medio e' infatti salito al 5,659%, un livello mai visto da gennaio 2000 quando in un'asta di titoli decennali il rendimento raggiunse il 5,915%. Nell'emissione di fine ottobre di titoli con scadenza 2021 il rendimento era stato del 4,372%.

Svizzera. Monti il premier dell’élite
di Robi Ronza
Quello oggi salito al potere in Italia, su diretta indicazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è un Governo di ottimati, diremo usando questa antica parola di diretta origine latina che significa persona notabile, ricca, potente, influente nei più diversi significati di questi sinonimi (che attengono a ogni forma di ricchezza e non solo a quella economica). È l’ideale? No di certo, ma che cosa si può fare quando la democrazia si appanna, come in Italia è accaduto in questi ultimi anni? Una volta, e senza dubbio era peggio, entravano in scena i capi militari, i generali, o peggio ancora i demagoghi. Adesso, di fronte all’ormai inaccettabile incapacità delle forze democratiche italiane di controllare la spesa pubblica, sono entrati in scena dei notabili dell’economia e della scienza economica. Se questo è il quadro, finisce per diventare un inutile pettegolezzo la pruriginosa caccia – cui diversi si stanno dedicando in Italia – alle appartenenze di tipo elitario che caratterizzano la biografia di Mario Monti e di diversi suoi ministri. Monti è o è stato un consulente della banca Goldman Sachs, è membro del Club Bildenberg, è membro della Trilateral Commission. Al di là del fatto che in questi club per pochi si ritrovano, per citare solo il caso dei loro membri italiani, anche nomi di personalità politiche di opposto orientamento come Giulio Tremonti ed Enrico Letta, tanto per fare due esempi, o di grandi industriali privati come Pesenti e di manager di Stato come Scaroni, oppure ancora di noti intellettuali a suo tempo prestati alla politica come Piero Bassetti, che cosa c’è di sorprendente nel fatto che pure il presidente dell’Università Bocconi sia della partita? Casomai ci si dovrebbe sorprendere, se non fosse per i motivi già detti, che il presidente dell’Università Bocconi sia divenuto capo del Governo. Si aggiunga poi che se sulla natura elitaria di questi club non ci sono dubbi, va anche poi detto che la loro fama di oscura onnipotenza è ampiamente immeritata. Al di à delle loro eventuali intenzioni, oggi più che mai la complessità del mondo è tale de rendere non solo nefasto ma prima ancora velleitario qualsiasi progetto di occulto Governo mondiale.
Tornando al caso dell’Italia, nella nuova stagione politica apertasi con l’entrata in carica del Governo Monti è divenuto quanto mai importante che il Parlamento, in quanto comunque rappresentanza democratica del popolo, torni ad assumersi fino in fondo il proprio originario ruolo di organo di controllo del Governo. Un ruolo che in Italia non riusciva più a svolgere proprio a causa del fatto che a norma della vigente Costituzione italiana il Governo di Roma è espressione immediata della maggioranza parlamentare alle Camere; tanto che si scioglie al concludersi della legislatura per lasciare comunque il passo a un nuovo Governo che dovrà presentarsi al nuovo Parlamento per esserne approvato. Adesso, benché la Costituzione sia rimasta quella di prima, “de facto” anche se non “de jure” per la prima volta nella sua storia il Parlamento della Repubblica Italiana si trova di fronte a un Governo che non è sua diretta espressione, che è “altro” da sé. Se, come si deve sperare, il Governo Monti dovesse davvero impegnarsi in quel risanamento generale della spesa dello Stato italiano che non sono riuscite a fare né le coalizioni di centro-sinistra né quelle di centro-destra, e se il Parlamento dovesse per l’occasione riscoprire il proprio originario compito di grande controllore del Governo, vuoi vedere che dovremo magari ridurci ad ammettere ancora una volta che non tutto il male viene per nuocere?

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