martedì 29 novembre 2011

Federali.sera_29.11.11. Emigrare, o morire.----Campania, Giorgio Onofri: La bonifica non e' necessaria solo da un punto di vista tecnico o per la salute dei cittadini, ma e' anche un problema economico e politico: bisogna capire che e' una cosa essenziale anche per il rilancio di un'economia di piccola scala, qui per esempio si e' rischiato di perdere il noto marchio doc della mozzarella di bufala. Ci sono imprenditori che, nonostante il momento particolare, potrebbero investire ma chi ci ha provato si e' trovato davanti a un muro: se un sito e' contaminato, non si sa chi lo bonifichera' e quanto costera’.----Trieste, oltrepadania; Maria Cristina Pedicchio può pensare a un futuro più sereno: Dunque, 11 milioni e mezzo sono il finanziamento ordinario. Due milioni riguardano la nave da esplorazione Explora - afferma –, uno il progetto Eurargo sulle osservazioni in siti marini e 500mila euro vanno a quello sulle strutture di calcolo che si sviluppa d’intesa con il Cineca. Inoltre, 880mila euro sono frutto del cosiddetto fondo di riequilibrio post-tagli. Una fetta della torta, quest’ultima, decisiva: Così chiuderemo - conclude Pedicchio - il bilancio in pareggio.----E' sempre piu' chiaro che il debito pubblico italiano e' insostenibile e deve essere ristrutturato in maniera organizzata, per evitare un default caotico. A dirlo e' Nouriel Roubini

Gestione rifiuti in Campania, l'Ue: in 48 ore risposta o rischio sanzioni
In 9 milioni su terreni contaminati
Valore aggiunto agricolo, vince Italia
Trieste, oltrepadania. Enti di ricerca, pioggia di 63 milioni
Napoli. Il «maestro di strada» diventa sottosegretario all'Istruzione
Roubini a Ft, Italia ristrutturi debito



Gestione rifiuti in Campania, l'Ue: in 48 ore risposta o rischio sanzioni
La domanda dell'Europa: il Paese come si conforma alla condanna della Corte di giustizia di Bruxelles?
NAPOLI - Due giorni di tempo per chiarire alla commissione europea in che modo ci si intende conformare alla sentenza di condanna emessa dalla Corte di giustizia dell'Ue sulla gestione dei rifiuti a Napoli. L'Italia ha tempo fino alla mezzanotte di mercoledì 30 novembre per inviare alla Commissione Europea una risposta alla lettera di messa in mora per i rifiuti a Napoli emessa da Bruxelles il 29 settembre scorso. Di questo impegno da rispettare entro una scadenza così ravvicinata ha parlato nelle scorse ore Joe Hennon, portavoce del commissario europeo all'ambiente Janez Potocnik, sottolineando che «la Commissione europea - ha detto Hennon - attende sempre di conoscere la risposta dell'Italia».
RISCHIO SANZIONI - Se la commissione europea nei prossimi giorni dovesse ricorrere nuovamente alla Corte di Giusitizia, l'Italia rischierebbe una seconda condanna. In questo caso il provvedimento sarebbe accompagnato anche da alcune sanzioni.

In 9 milioni su terreni contaminati
Tanti gli italiani che vivono in aree a rischio
Oltre 9 milioni di italiani vivono su terreni contaminati. Porti, ex miniere, cave, discariche non conformi alla legislazione, discariche abusive rappresentano il 3% dell'intero territorio nazionale. Un totale di 57 siti a rischio, che, sfatando anche qualche luogo comune, sono localizzati non solo al Sud. Anzi, delle 57 aree contaminate che sono state dichiarate siti di interesse nazionale (Sin), ben 7 sono situate in Lombardia, che e' la regione dove insiste il maggior numero di Sin, seguita a ruota dalla Campania con 6, da Piemonte e Toscana con 5, da Puglia e Sicilia con 4. A lanciare l'allarme sono i geologi della Campania, che ribadiscono la necessita' di "un piano nazionale per le bonifiche, che miri a investimenti legati a efficienza e sostenibilita', certezza sulle risorse finanziarie e alleggerimento degli iter procedurali degli organi di controllo locali".
"E' un problema di necessita' e di sopravvivenza, si puo' evitare di costruire una casa con piscina ma non si puo' evitare di bonificare una falla contaminata", spiega all'Adnkronos il consigliere dell'Ordine dei geologi della Campania, Giorgio Onofri, che venerdi' a Castel Volturno, in provincia di Caserta, ha aperto il Convegno sui siti di interesse nazionale.
I Sin sono in generale zone industriali dismesse, aree in cui l'attivita' industriale e' ancora attiva, e la gravita' della contaminazione in queste zone, con rilevanti impatti ambientali, sanitari e socio-economici, ha fatto si' che venissero prese in carico dallo Stato, con stanziamento di fondi ad hoc per la loro messa in sicurezza e bonifica.
"Quello del litorale domizio, sul quale ricade anche Castel Volturno, e' il piu' esteso d'Italia con circa 170mila ettari - aggiunge Onofri -. All'interno della penetrazione del Sin rientrato 75 comuni, divisi tra provincia di Napoli e di Caserta. La bonifica non e' necessaria solo da un punto di vista tecnico o per la salute dei cittadini, ma e' anche un problema economico e politico: bisogna capire che e' una cosa essenziale anche per il rilancio di un'economia di piccola scala, qui per esempio si e' rischiato di perdere il noto marchio doc della mozzarella di bufala. Ci sono imprenditori che, nonostante il momento particolare, potrebbero investire ma chi ci ha provato si e' trovato davanti a un muro: se un sito e' contaminato, non si sa chi lo bonifichera' e quanto costera'".
Quello che manca in questo momento, e' la denuncia dei geologi, "e' una sorta di strumento normatico che, dopo la perimetrazione del Sin, coinvolga in maniera seria chi ha il dovere di intervenire. In queste zone la camorra gioca un ruolo fondamentale, ma il problema e' politico".
Non c'e' regione italiana che non abbia nel suo territorio almeno un sito contaminato. Il primato lo detiene la Lombardia, con 7 aree, seguita dalla Campania con 6, da Piemonte e Toscana con 5, da Puglia e Sicilia con 4.
La Campania, insieme alla Sardegna condivide inoltre il primato delle regioni dove ci sono le aree contaminate piu' vaste (in totale 345mila ettari in Campania e 445mila ettari in Sardegna).
Il Molise invece rappresenta la regione con meno superficie contaminata, solo 4 ettari. Dei 6 siti che ospita la Campania, 3 sono nella citta' di Napoli: si tratta di Napoli Est, Bagnoli e Pianura. Completano l'elenco, il Sin vesuviano all'interno dei quali ricadono diverse discariche, tra cui quella di Terzigno, il litorale domizio e l'area del fiume Sarno, "che si dice sia il fiume piu' inquinato d'Europa ma probabilmente si puo' andare anche oltre", sottolinea Onofri.
"Devono essere prese decisioni coraggiose e impopolari", dichiara all'Adnkronos il vicepresidente dell'Ordine dei geologi della Campania, Francesco Russo, che richiama l'attenzione "sull'incidenza che questi siti non bonificati hanno sulla salute dei cittadini, perche' va sottolineato che la percentuale di malformazioni e tumori in queste zone aumenta in maniera esponenziale, ma anche sull'economia delle zone interessate".
Ad oltre dieci anni dall'adozione del decreto ministeriale che nel 1999 fissava le procedure per l'effettuazione delle bonifiche, aggiunge Russo, "i risultati sono molto deludenti".
"La questione bonifiche - spiega Russo - non puo' prescindere dal piu' ampio concetto di 'danno ambientale' causato dagli inquinanti localizzati nelle aree di cui e' nota la contaminazione e l'esigenza di una pronta bonifica. L'inquinamento di acque, aria, suoli e le conseguenti ricadute sanitarie sulle popolazioni interessate, si estende infatti ben oltre quel 3% di territorio nazionale dichiarato inquinato".
"Sicuramente - esorta il numero due dei geologi campani - devono essere prese decisioni coraggiose e impopolari: la fine della gestione emergenziale, un Piano nazionale per le bonifiche dei Sin che miri a investimenti legati a efficienza e sostenibilita', certezza sulle risorse finanziarie da parte del governo e soprattutto un alleggerimento degli iter procedurali degli organi di controllo locali, che troppo spesso rappresentano un vero ostacolo all'avvio delle attivita' di bonifica".

Valore aggiunto agricolo, vince Italia
Coldiretti, primato in Ue, +11% primi sei mesi 2011
29 novembre, 09:31
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - L'Italia sorpassa la Francia per valore aggiunto agricolo prodotto nel 2011 e conquista il primato europeo, nonostante una superficie coltivata pari ad appena la meta' di quella dei cugini d'oltralpe. Lo afferma la Coldiretti sulla base di un'analisi del trend del valore prodotto nel primo semestre dell'anno, in aumento dell'11%. Il valore aggiunto per ettaro e' ''il triplo di quello inglese, doppio dei francesi; il numero di occupati per ettaro e' quasi il triplo di Francia e Spagna''.

Trieste, oltrepadania. Enti di ricerca, pioggia di 63 milioni
Il ministro Profumo firma il decreto: una “torta” che si divideranno Sincrotrone, Area e Ogs
di Matteo Unterweger
Un sospiro di sollievo da 63 milioni di euro complessivi. È quello che hanno tirato, ieri, i massimi vertici di Ogs - Istituto di oceanografia e di geofisica sperimentale, Sincrotrone e Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica, una volta appreso che il governo Monti, l’esecutivo dei tecnici, sulla ricerca i soldi ce li mette. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo ha infatti firmato ieri lo schema di decreto per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (Foe) finanziati dal Ministero: in tutto un miliardo, 794 milioni e 212.530 euro. Il solo 7% della cifra totale, la “porzione” cioè legata al merito, deve ancora essere assegnato.
Se una parte del denaro in arrivo alle tre realtà scientifiche triestine (Ogs e Area sono enti vigilati dal Miur mentre la Sincrotrone Trieste è una spa) era in qualche modo atteso, ci sono quote legate a specifici progetti che, alla luce delle evoluzioni sullo scenario economico e su quello politico nazionali, avrebbero anche potuto rischiare di essere messe da parte. Tolti i 125 milioni abbondanti della quota del 7% del finanziamento e altri 14 milioni di euro assegnati al Sincrotrone, sono stati distribuiti fra i dodici enti di ricerca “ministeriali” il miliardo 655 milioni e 114.653 euro rimanenti, tenendo conto degli impegni per la realizzazione dei Progetti Bandiera contenuti nel Programma nazionale della ricerca 2011-2013 e della programmazione dello stesso Pnr.
È di 33 milioni e 62.395 euro il supporto assicurato al Consorzio per l’Area di ricerca, di cui è presidente l’attuale ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Una situazione in fotocopia a quella di Profumo con il Cnr. E proprio Profumo ha firmato il decreto di riparto del Foe. Di questi 33 milioni abbondanti - fa sapere Area - in realtà 26 sono destinati alla Sincrotrone. «Oltre ai 14 milioni attesi - spiega il vicepresidente della Sincrotrone Trieste spa, Giovanni Comelli - in quanto parte del finanziamento ordinario che riceviamo ogni anno, ne sono arrivati degli altri per attività derivanti da accordi internazionali finalizzati alla realizzazione di infrastrutture di ricerca». Di progetti che coinvolgono anche altri Paesi e vedono designata per l’Italia la Sincrotrone ce ne sono cinque in piedi: da quello sul laser a elettroni liberi fino alla creazione della rete per le attività di nanotecnologie. Fra gli euro in entrata, «11 milioni - aggiunge Comelli - sono collegati a uno dei 14 Progetti Bandiera individuati dal Miur in Italia, cioè per la seconda fase dello sviluppo del laser a elettroni liberi Fermi@Elettra».
Esulta anche l’Ogs, dopo le difficoltà denunciate nel corso di quest’anno. Per l’Istituto sono stati stanziati 15 milioni e 985.093 euro. E la presidente Maria Cristina Pedicchio può pensare a un futuro più sereno: «Dunque, 11 milioni e mezzo sono il finanziamento ordinario. Due milioni riguardano la nave da esplorazione “Explora” - afferma –, uno il progetto Eurargo sulle osservazioni in siti marini e 500mila euro vanno a quello sulle strutture di calcolo che si sviluppa d’intesa con il Cineca. Inoltre, 880mila euro sono frutto del cosiddetto fondo di riequilibrio post-tagli». Una fetta della torta, quest’ultima, decisiva: «Così chiuderemo - conclude Pedicchio - il bilancio in pareggio».

Napoli. Il «maestro di strada» diventa sottosegretario all'Istruzione
Marco Rossi Doria, insegnante elementare, si è formato nel Movimento di cooperazione educativa
NAPOLI - Una lunghissima carriera tutta dedicata alla scuola tra incarichi ufficiali di prestigio e volontariato. Il neo sottosegretario all'Istruzione Marco Rossi-Doria è nato a Napoli nel 1954. Insegnante elementare di ruolo a 21 anni, si è formato nel Movimento di cooperazione educativa. Ha insegnato a lungo nelle zone povere dei comuni vesuviani, poi all'estero, in qualità di vincitore del concorso per le scuole italiane all'estero (1987) negli Usa, a Parigi e a Nairobi (Kenya) dove ha anche svolto lavoro volontario di strada e nel settore manufatturiero informale e, di nuovo, a Napoli. Dal 1985 è formatore di gruppi docenti secondo metodi partecipativi. Tornato a Napoli nel 1994, oltre all'insegnamento a scuola, ha partecipato al lavoro di strada con bambini e adolescenti insieme all' Associazione Quartieri Spagnoli, nel quartiere dove vive: doposcuola, laboratori creativi, costruzione di una rete integrata nella prospettiva dello sviluppo locale partecipativo, avvio di percorsi scuola-lavoro.
PRIMO MAESTRO D'ITALIA - Il ministro Berlinguer - su progetto pilota - lo ha nominato primo maestro di strada d'Italia (1994-1997). Sulla base di questa esperienza è stato ideatore del progetto Chance, una innovativa scuola pubblica di seconda occasione e di avvio alla formazione professionale e a stage in botteghe artigianali in tre quartieri a forte rischio sociale di Napoli - esperienza di punta della legge 285/97 ritenuta buona pratica dalla UE e dal Consiglio dell'Europa - nel quale, oltre a insegnare ad adolescenti drop-out, ha co-curato progettazione e coordinamento per oltre dieci anni (1996-2007). Ha fondato e presieduto (2001 - 2007) la Onlus Maestri di strada per l'accompagnamento alla formazione e al lavoro di soggetti deboli. È stato membro della Commissione per la Riforma dei cicli di istruzione su nomina del Ministro De Mauro e della Commissione di studio per un Codice deontologico degli insegnanti su nomina del ministro Moratti. Ha fatto parte della delegazione italiana presso le sessioni ONU per la implementazione delle misure previste dalla Convenzioni del 1989 di New York sui diritti dell'infanzia (2000-2001). Ha presieduto la commissione di studio del Consiglio dell'Europa sui bambini non accompagnati (2000).
NEL 2006 CANDIDATO SINDACO - È co-fondatore della rete italiana di scuole della seconda occasione. È membro della network europea di lotta alle povertà. Con nomina del ministro Fioroni ha fatto parte della Commissione nazionale che ha elaborato le competenze e i saperi relativi all' elevamento dell'obbligo di istruzione a 16 anni e della Commissione che ha scritto le Nuove indicazioni nazionali per tutta la scuola di base, dai 3 ai 14 anni. Con DPR è stato membro della Commissione nazionale di indagine sulla povertà e sull'esclusione sociale (CIES) per il triennio 2007-2009. Collabora con numerosi riviste, italiane e straniere tra cui La Stampa, Repubblica, Vita. È autore, tra gli altri, del libro «Di mestiere faccio il maestro», finalista del premio Viareggio - letteratura; è co-autore di «La scuola deve cambiare». Ha conseguito anche il Premio Unicef Italia per l'infanzia (2000), la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per la cultura, l'educazione e la scuola (2001). Alle elezioni amministrative del maggio 2006 è stato candidato a sindaco di Napoli.

Roubini a Ft, Italia ristrutturi debito
Per evitare default caotico
29 novembre, 11:11
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - ''E' sempre piu' chiaro che il debito pubblico italiano e' insostenibile e deve essere ristrutturato in maniera organizzata, per evitare un default caotico''.
 A dirlo e' Nouriel Roubini, economista della New York University noto per alcune sue stime che hanno anticipato la crisi, in un articolo sul Financial Times pubblicato sul sito web del quotidiano.

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