mercoledì 14 dicembre 2011

Federali_mattino_14.12.11. Come previsto: a Monfalcone!----Dal primo gennaio tutti gli operai della Fincantieri di Palermo saranno in cassa integrazione; gli ammortizzatori scatteranno a rotazione ma, se non ci saranno commesse, tutti saranno in cig contemporaneamente e la fabbrica chiuderà per mancanza di lavoro.----Vendola: Ancora una volta – è stato detto – abbiamo dato priorità al cofinanziamento dei fondi comunitari, versando 676 milioni di euro. E ciononostante non utilizziamo quanto previsto dal decreto Monti per la parziale nettizzazione del cofinanziamento dei fondi europei: i 218 milioni concessi ci avrebbero fatto comunque andare in sanzione. Però al 31 dicembre confermiamo che il patto di stabilità sarà del tutto rispettato dalla Puglia.----Grecia: Oggi infatti, dopo che sono state rese note le ultime le cifre del deficit di bilancio per i primi 11 mesi del 2011, e' apparso evidente che i ricavi sono scesi di circa il 3% a fronte di un previsto aumento dell'1%, mentre la spesa e' salita del 6,2% contro un calo previsto del 3,8%.

Vendola: un bilancio regionale per dare futuro ai giovani
Oro verde di Puglia «Per difendere le nostre olive lottiamo contro le speculazioni»
Fincantieri, a Palermo operai in cassa integrazione da gennaio
Manovra, colpite pensioni d'oro Ici, sconti per le famiglie con figli
Treviso, padania. Province, niente elezioni nel 2012
Pensioni salve fino 1.400 euro, prelievo su maxi-assegni
Grecia: Troika vuole di piu', valanga tasse e licenziamenti
Spagna: Juan Carlos, 'in arrivo tempi molto duri per Paese'



Vendola: un bilancio regionale per dare futuro ai giovani
BARI – «Stiamo mettendo in sicurezza il futuro della Puglia»: così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha presentato, stamane a Bari, il bilancio di previsione 2012 dell’Ente, «un bilancio – ha sottolineato – che nonostante tutto mantiene un carattere fortemente sociale grazie anche al contributo delle forze datoriali e dei sindacati». Per Vendola, «stiamo vivendo il passaggio a uno degli anni che sarà ricordato tra quelli più drammatici della storia italiana, il 2012, che si presenta male da ogni punto di vista, noi ci presentiamo con le carte in regola per attenuare al massimo livello la sofferenza e il disagio dei pugliesi».
«Io - ha detto il presidente – ho preso la Regione Puglia con un debito strutturale di 3 miliardi di euro e oggi consegno un dato alla Puglia che è di autentica virtù: un debito strutturale più che dimezzato, di un miliardo e 400milioni di euro». «Per me – ha sottolineato – questo è un indice di virtuosità assoluto riconosciuto anche dalle agenzie di rating; questo per me è il principale banco di prova. Come un buon padre di famiglia, cerco soprattutto di intervenire su una voce che può rappresentare una ipoteca drammatica sul futuro di una regione».
Vendola e l’assessore al Bilancio, Michele Pelillo, hanno assicurato che in Puglia “non saranno aumentate le tasse”. Il bilancio 2012 approvato ieri sera a tarda ora dalla giunta pugliese “si chiude agli stessi livelli del 2011”. Nei prossimi giorni comincerà l’iter nelle commissioni consiliari competenti fino alla 'maratonà di fine anno nell’aula del Consiglio regionale.
La disponibilità finanziaria per i settori che sarebbero stati colpiti, come il trasporto (treni, pullman e aerei) e il fondo per le non autosufficienze, è stata trovata anche grazie - è stato detto – ai “lusinghieri risultati del piano di rientro sanitario”.
“Ancora una volta – è stato detto – abbiamo dato priorità al cofinanziamento dei fondi comunitari, versando 676 milioni di euro. E ciononostante non utilizziamo quanto previsto dal decreto Monti per la parziale nettizzazione del cofinanziamento dei fondi europei: i 218 milioni concessi ci avrebbero fatto comunque andare in sanzione. Però al 31 dicembre confermiamo che il patto di stabilità sarà del tutto rispettato dalla Puglia”.
«Stiamo cercando il modo per esentare dal pagamento del ticket i disoccupati e i cassintegrati - ha spiegato poi Vendola -. Lo abbiamo fatto l’anno scorso, la Corte Costituzionale ha bocciato il provvedimento. Ora stiamo cercando di capire come tecnicamente rimetterlo in campo perchè è uno scandalo che un cassintegrato o un disoccupato paghino anche il balzello sulla sanità».
Il bilancio di previsione 2012 e il bilancio pluriennale 2012-2014 aprovato ieri sera in giunta, adesso dovrà passare all’esame delle varie commissioni consiliari già convocate e negli ultimi giorni dell’anno in aula. Il bilancio di previsione come ha spiegato l’assessore Michele Pelillo ammonta a circa 1 miliardo di euro senza introdurre nuove tasse. «La pressione nel 2012 rimane inalterata», ha spiegato quest’ultimo.
«La fatica è stata grande - ha spiegato Vendola - perchè siamo in un contesto particolarmente drammatico e difficile. Noi ci troviamo a fare i conti con la perdita di 400 milioni di euro con cui finanziavamo servizi essenziali per i cittadini. Ci troviamo a fare i conti con il fatto che il fondo per la non autosufficienza il ministro Tremonti e il presidente Berlusconi lo cancellarono completamente. Un atto che grida vendetta. Quindi abbiamo questo affanno: con le stesse risorse dobbiamo provare a far vivere i diritti fondamentali dei cittadini».
Vendola ha spiegato come con questa manovra di bilancio è stato salvaguardato «il diritto numero uno: il diritto alla mobilità. Centinaia di migliaia di pugliesi viaggiano come studenti e lavoratori pendolari. E il rischio che il taglio di quasi due miliardi di euro al trasporto pubblico locale in Puglia come in tutta Italia, faceva saltare semplicemente il diritto alla mobilità. Noi - ha continuato - con risorse nostre copriamo questo settore. Noi copriamo i fondi per la non autosufficienza e cerchiamo di mantenere e, per certi versi, anche di implementare le risorse per le persone con disabilità e per le persone più fragili. Abbiamo salvato le Province che rischiavano un autentico un crac - ha concluso Vendola - a causa del problema del finanziamento agli enti di formazione professionale, che non è stato rimborsato da Bruxelles. Lo stiamo rimborsando noi. Stiamo dando risorse importanti per l’agricoltura, sia pure anche qui in condizioni di contesto drammatico».

Oro verde di Puglia «Per difendere le nostre olive lottiamo contro le speculazioni»
BARI - «I bassi prezzi delle olive da olio di questi giorni non hanno alcuna giustificazione, perchè abbiamo una carenza di olio extravergine di oliva a livello nazionale, e quindi siamo di fronte esclusivamente ad una speculazione fatta da commercianti, industriali, imbottigliatori, e dal 'sistema della trasformazionè, con i frantoi oleari che sono sempre più forti nel processo produttivo e speculativo». Lo ha affermato il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori della Puglia, Antonio Barile.
«La speculazione in Puglia sui prezzi dell’olio extravergine di oliva - ha aggiunto - sta determinando risvolti negativi nei confronti delle aziende olivicole pugliesi che producono olio di eccellente qualità e sta mettendo in ginocchio un comparto che registra una crisi economica senza precedenti. Dall’altra parte registriamo una debolezza intrinseca della produzione, perchè la vendita delle olive è un elemento di svantaggio. Gli olivicoltori, invece, dovrebbero fare il possibile per trasformare le olive in olio».
La Cia Puglia chiede, in ogni caso, che l’olio extravergine «venga veramente tutelato, e propone l’abbassamento del parametro degli Alchil Esteri da 75 milligrammi al chilogrammo a 30, in modo da non consentire le miscele fraudolente con olio lampante, che ancora viene utilizzato sul mercato».
La Cia Puglia, a tal fine, lancia una petizione sul territorio affinchè l’Unione Europea riduca immediatamente a 30 milligrammi al chilogrammo il parametro degli Alchil Esteri, per garantire la qualità dell’extravergine e impedire le miscele fraudolente.
«L'assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefano, su nostra richiesta - conclude Barile - ha convocato un tavolo per affrontare questa situazione, che sta seriamente compromettendo il futuro di migliaia di aziende olivicole pugliesi, già sul lastrico per la crisi economica che, ormai, da anni sta caratterizzando il settore. L’olivicoltura in Puglia, infatti, interessa 360mila ettari, con l’impiego di 9 milioni di giornate lavorative ed una Produzione lorda vendibile di quasi 300 milioni di euro».

Fincantieri, a Palermo operai in cassa integrazione da gennaio
Gli ammortizzatori scatteranno a rotazione ma, se non ci saranno commesse, tutti saranno in cig contemporaneamente e la fabbrica chiuderà per mancanza di lavoro. Previsti anche 175 esuberi
PALERMO. Dal primo gennaio tutti gli operai della Fincantieri di Palermo saranno in cassa integrazione; gli ammortizzatori scatteranno a rotazione ma, se non ci saranno commesse, tutti saranno in cig contemporaneamente e la fabbrica chiuderà per mancanza di lavoro. L'azienda ha comunicato l'avvio ai sindacati delle procedure di Cig straordinaria, a rotazione, e per 24 mesi, a partire dal primo gennaio 2012 per un massimo di 475 addetti, tra operai e impiegati del sito palermitano. Previsti, inoltre, 175 esuberi, allo scadere della cig.
La decisione, formalizzata in una nota ai sindacati venerdì scorso, arriva come una doccia fredda - a pochi giorni da Natale - per le circa 510 tute blu dello stabilimento. Intanto, la Fiom lancia l'allarme e chiede la convocazione di un tavolo nazionale sulla crisi della cantieristica navale. "Se non ci saranno nuovi cararichi di lavoro - dice Francesco Piastra, della segreteria provinciale Fiom - c'é il rischio che la cassa integrazione sia a zero ore, questo significa il blocco totale delle attività nel Cantiere navale".
"Allo scadere dei due anni - prosegue - Fincantieri ha annunciato nell'incontro della scorsa settimana a Roma 175 esuberi, cosa che potrebbe significare una riduzione di personale: questo è assurdo, manca un piano industriale e non c'é stato un confronto con le organizzazioni sindacali".  Il sindacato chiede anche un intervento della Regione siciliana. "Non accetteremo esuberi, nel 2010 è stato siglato un accordo tra l'azienda e la Regione, che prevedeva un impegno di Fincantieri a mantenere i livelli occupazionali e le missioni produttive - aggiunge il sindacalista - a fronte del finanziamento per la ristrutturazione dei bacini di carenaggio della Regione. Chiediamo una presa di posizione al governo Lombardo sulla vertenza"

Manovra, colpite pensioni d'oro Ici, sconti per le famiglie con figli
Ecco le ultime novità introdotte dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La detrazione per la nuova Imu sulla prima casa sale da 200 euro fino ad un massimo di 400 euro
ROMA. Ici  ammorbidita con una detrazione che tiene conto dei figli; salve le pensioni sotto i 1.400 dal blocco dell'indicizzazione. Ma arriva anche un maxi-prelievo del
15% sugli assegni pensionistici oltre i 200.000 euro. E altre risorse arriveranno anche dal prelievo sui capitali scudati. Sono tra le ultime novità introdotte alla manovra dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Il capitolo 'liberalizzazioni' torna ad essere d'attualità perché viene cancellata la norma che le spostava al 2013. I pagamenti della pubblica amministrazione (comprese le pensioni) saranno in contanti fino a 1.000 euro. Saltato dalla manovra l'intervento via decreto sugli stipendi dei parlamentari, che si impegnano però ad intervenire entro gennaio prossimo. Molte novità riguardano anche Equitalia: ci sarà più tempo per pagare il fisco a rate, e la società uscirà dalla riscossione comunale solo alla fine dell'anno prossimo.
"Siamo in grado di accogliere suggerimenti per rafforzare l'equità del provvedimento per salvare l'Italia", ha detto il premier Mario Monti, intervenendo alla Camera. ++  "Un ulteriore elemento di equità della manovra è la mancata riduzione delle agevolazioni alle famiglie e risparmi certi con l'aumento dell'Iva. Si potrà così rivedere il sistema delle deduzioni per un più efficace intervento fiscale nei confronti della famiglia".
E ancora: "Riteniamo di aver introdotto, senza drammi, l'imposta patrimoniale possibile, fattibile, per il nostro Paese in questo momento. Una cosa però alla quale nessuno si era fino ad ora avvicinato". "Ci sarà una tassa dello 0,4% sui capitali scudati e sarà il prezzo per proseguire l'anonimato".
 Ecco alcune delle ultime novità della manovra:
 - PENSIONI: Sono salve, cioé avranno un'indicizzazione del 100%, quelle sotto 3 volte il minimo (circa 1400 euro).
 - MAXI-PRELIEVO SU PENSIONI D'ORO: Arriva un prelievo del 15% per gli assegni pensionistici oltre i 200.000 euro.
 - PENALITA' RIDOTTA PER CHI ANTICIPA: Chi andrà in pensione prima dei 62 anni avrà una riduzione delle quote di trattamento pari a 1 punto percentuale e non più 2%.
- PIU' CONTRIBUTI PER GLI AUTONOMI: Aumentano i contributi per artigiani e commercianti: fino ad arrivare, nel 2018, al 24%.
- ICI, DETRAZIONE FINO A 400 EURO (CON FIGLI): La detrazione per la nuova Imu sulla prima casa sale da 200 euro fino ad un massimo di 400 euro. L'aumento è di 50 euro nel caso di figli di età non superiore a 26 anni.
- BOLLO SCUDATI: I capitali 'scudati' sono soggetti ad un'imposta di bollo speciale del 10 per mille negli anni 2012 e 2013, mentre l'aliquota ordinaria è fissata al 4 per mille.
- NO TASSA C/C SOTTO 5.000 EURO: La tassa sui conti correnti (34 euro) non ci sarà su depositi sotto 5.000 euro. 
- CASH P.A.: La pubblica amministrazione potrà pagare cash fino a 1.000 euro, incluse dunque le pensioni più basse.
- COMMISSIONI PER NEGOZI A 1,5%: La commissione massima che i negozianti dovranno d'ora in poi dare alle banche per i pagamenti con carte di credito non potrà superare l'1,5%.
- TETTO STIPENDI P.A.: Per gli stipendi della pubblica amministrazione ci sarà un tetto massimo: il trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione.
- STIPENDI PARLAMENTARI: Saranno le Camere a provvedere al taglio delle indennità di deputati e senatori e non un decreto del governo (come prevedeva la manovra).
- SALVI STIPENDI CIRCOSCRIZIONI: I Consiglieri delle Circoscrizioni o quelli delle Comunità montane oggi in carica manterranno il loro gettone sino a fine mandato.
- STOP ASTE EQUITALIA: I beni espropriati da Equitalia ai debitori verso il Fisco, non saranno più messi all'asta dall'Agenzia ma saranno venduti dal contribuente. Il debitore venderà il bene pignorato o ipotecato e consegnerà l'intera somma ad Equitalia, che interverrà all'atto della cessione e che restituirà al contribuente la somma che eccede il debito.
- PIU' RATE PER FISCO: Le aziende in difficoltà a causa della crisi che sono in ritardo nel pagamento delle cartelle ad Equitalia, potranno ottenere una ulteriore proroga di 72 mesi.
- EQUITALIA RISCUOTE PER COMUNI: Slitta di un anno (a fine 2012) l'uscita di Equitalia dalla riscossione dei Comuni.
- PROVINCE A SCADENZA NATURALE: Le province continueranno a esistere fino alla loro scadenza naturale (e non fino al 31 marzo 2013 come previsto da un emendamento del Governo).
- SCUOLE PIU' SICURE CON FONDI FAS: Si punta a velocizzare l'impiego dei Fondi Fas per mettere in sicurezza le scuole sul fronte dell'edilizia antisismica.
- PIU' FAMIGLIA IN NUOVO ISEE: Il nuovo Isee dovrà tenere conto "delle quote di patrimonio e reddito dei diversi componenti della famiglia nonché dei pesi dei carichi familiari, in particolare dei figli successivi al secondo".
- TETTO STIPENDI MANAGER: Arriva un tetto ai compensi dei manager delle società pubbliche non quotate.
- LSU NAPOLI E PALERMO: I lavori socialmente utili per Napoli e Palermo vengono rifinanziati.
- AUTORITA' VIGILANZA TRASPORTI: Anche la "mobilità urbana collegata a stazioni, aeroporti e porti" nonché le infrastrutture e le reti stradali e autostradali vengono
sottoposti alla vigilanza dell'Autorità.
- CNEL: Scende a 64 il numero dei Componenti del Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.

Treviso, padania. Province, niente elezioni nel 2012
Commissariate Vicenza e Belluno
Un emendamento del governo stabilisce che alla scadenza del mandato gli enti saranno commissariati. Zaia: la Regione Veneto presenterà ricorso alla Corte costituzionale
TREVISO - Niente elezioni a Vicenza e Belluno. Le due Province che dovevano andare al voto nel 2012 saranno commissariate. Lo ha stabilito un nuovo emendamento apposto dallo stesso governo alla manovra finanziaria. L'esecutivo ha stabilito un termine, il 31 marzo 2013, entro il quale gli organi in carica delle Province (consiglio, giunta e presidente) decadono, in vista della riforma stabilita in manovra, che prevede la cancellazione della giunta e un consiglio non eletto ma formato dai sindaci del territorio e con compiti di organo di indirizzo. Slitta dal 30 aprile al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale le funzioni delle Province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni. Nel decreto non era stata prevista una disciplina transitoria per gli enti in scadenza anticipata e neanche regole che salvassero le prerogative delle regioni a statuto speciale e delle province autonome. In particolare l'emendamento del governo prevede che le regioni a Statuto speciale hanno «sei mesi» di tempo per adeguare i propri ordinamenti alle novità della manovra sulle province e le norme «non trovano» invece «applicazione» per le province autonome di Trento e Bolzano.
La Regione del Veneto presenterà ricorso alla Corte Costituzionale, anche per conto delle Province del Veneto che non hanno titolo per farlo. La Regione, inoltre, costituirà un tavolo di lavoro con gli Enti Locali per esaminare complessivamente le ricadute della manovra in discussione in questi giorni in Parlamento. Sono questi gli impegni che il presidente Luca Zaia ha assunto nei confronti dei presidenti delle Province venete, giunti oggi pomeriggio a Palazzo Balbi per ottenere dalla Regione sostegno in quella che considerano più che una battaglia per la sopravvivenza degli Enti da loro rappresentati, una irrinunciabile azione per dire di no a un provvedimento antidemocratico e incostituzionale. I presidenti Leonardo Muraro (provincia di Treviso e dell’Unione delle Province Venete), Francesca Zaccariotto (Venezia), Giovanni Miozzi (Verona), Barbara Degani (Padova) e Tiziana Michela Virgili (Rovigo), hanno rappresentato inoltre al presidente Zaia un quadro di grande incertezza sul futuro degli enti provinciali, in termini di programmazione, di risorse economiche e umane, che avrà una grave ricaduta sui cittadini amministrati. «Il governo - attacca Zaia - si limita a mandare a casa gli amministratori di oggi, democraticamente eletti dai veneti, per sostituirli con altri nominati dai Comuni».
Nel 2012 erano previste le elezioni per il consiglio e il presidente della Provincia di Vicenza, i cui organi erano stati eletti nel 2007. Il governo ha stabilito che Vicenza, come altre cinque Province il cui mandato scadeva nel corso dell'anno, sarà commissariata dal prefetto. Il commissario gestirà la transizione delle deleghe dell'ente Provincia ai Comuni e alle Regioni. Diversa è la situazione di Belluno, dove la giunta è caduta dopo la mozione di sfiducia contro il presidente Giampaolo Bottacin (Lega Nord). Il prefetto di Belluno ha nominato il 31 ottobre Vittorio Capocelli, già prefetto di Treviso, commissario per la provvisoria amministrazione della Provincia. Nella primavera i cittadini bellunesi non saranno chiamati alle urne ma Capocelli proseguirà il suo mandato di commissario fino alla fine dell'anno.
Il presidente delle Provincia di Treviso, Leonardo Muraro (Lega Nord), in qualità di rappresentante delle Province venete Leonardo Muraro, aveva convocato per il 14 dicembre a Treviso i consiglieri di tutte le sei Province in carica. All'ordine del giorno le novità della manovra Monti. Nel pomeriggio è arrivata l'annullamento della riunione congiunta dei sette consigli e delle sei giunte provinciali del Veneto. La decisione è stata presa dopo l’incontro in Regione con il presidente Luca Zaia.

Pensioni salve fino 1.400 euro, prelievo su maxi-assegni
Sopra i 200.000 euro contributo 15% in solidarieta'
13 dicembre, 20:08
Le pensioni con un importo inferiore ai 1.402 euro mensili avranno la rivalutazione piena rispetto all'inflazione: è quanto prevede un emendamento del Governo alla manovra correttiva che dovrebbe quindi "salvare" dal blocco dell'indicizzazione circa tre quarti dei pensionati Inps visto che secondo i dati 2010 dell'Istituto circa il 78,4% dei pensionati ha un reddito pensionistico inferiore ai 1.500 euro. Sempre in materia previdenziale invece spunta la possibilità che si introduca un prelievo del 15% sulla parte eccedente le pensioni superiori ai 200.000 euro. La misura proposta dal ministro del Welfare Elsa Fornero, se venisse adottata, sarebbe un segnale importante nel senso della solidarietà ma riguarderebbe comunque un numero molto esiguo di trattamenti. All'Inpdap infatti gli assegni superiori a questa cifra annuale sono appena 244, mentre all'Inps dovrebbero stare sotto quota 2.000.
 La revisione della norma sulla deindicizzazione che porta il blocco della rivalutazione dagli assegni superiori a due volte il minimo (935 euro) a quelli superiori a tre volte (1.402 euro) salva quindi circa 3,3 milioni di pensionati rispetto alla prima versione (7,5 milioni erano comunque sotto i 1.000 euro e quindi già esclusi dal blocco). La platea di coloro che potrebbero avere la rivalutazione piena inoltre potrebbe essere anche più ampia visto che la norma si riferisce alla singola pensione mentre il reddito pensionistico potrebbe per il pensionato cumulare più di un assegno. In pratica dovrebbe essere escluso dal blocco anche un pensionato che ha un reddito complessivo di 1.600 euro se questo reddito è composto da due pensioni, una di 1.000 e una di 600 euro. L'aumento del tetto per le pensioni che avranno la rivalutazione piena comunque vale solo per il 2012, mentre per il 2013 dovrebbe tornare a valere il blocco per gli assegni superiori a due volte il minimo.

Grecia: Troika vuole di piu', valanga tasse e licenziamenti
Dal 2012 nuove imposte e mobilita' per altri 150mila statali
13 dicembre, 18:51
(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 13 DIC - A meno di 24 ore da quando sono state pronunciate, le dichiarazioni, ieri, del ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos secondo cui non vi sarebbe stato bisogno di nuove misure di austerita' ''se il bilancio 2011 sara' applicato cosi' come e' previsto'' non hanno piu' valore. Oggi infatti, dopo che sono state rese note le ultime le cifre del deficit di bilancio per i primi 11 mesi del 2011, e' apparso evidente che i ricavi sono scesi di circa il 3% a fronte di un previsto aumento dell'1%, mentre la spesa e' salita del 6,2% contro un calo previsto del 3,8%.
 Le cifre dimostrano quindi che il deficit di bilancio della Grecia ha continuato a crescere nel mese di novembre mentre la recessione, alimentata dalle rigide misure di austerity, ha azzerato gran parte delle entrate extra che il governo sperava di raccogliere attraverso le tasse di emergenza. Infatti, stando ai dati provvisori del ministero delle Finanze, il ''buco nero'' del bilancio dello Stato si e' allargato del 5.1% nei primi 11 mesi di quest'anno toccando i 20.52 miliardi di euro rispetto ai 19.5 miliardi di un anno fa.
 E' per questo motivo, ovvero per ridurre drasticamente la spesa pubblica, che la troika ha chiesto al governo di Atene ulterioni e pesanti misure di austerity tra cui il licenziamento di altri 150mila dipendenti statali entro il 2015 oltre ai 30mila che saranno messi in mobilita' entro la fine del mese. La richiesta della troika - Fmi, Ue e Bce - e' stata annunciata dal ministro della Riforma Amministrativa, Dimitris Reppas, al termine di un incontro con i rappresentanti dei creditori internazionali Matthias Mors, Mark Flamagan e Bob Traa. Reppas ha spiegato loro che la misura della messa in mobilita' del personale statale in eccedenza non ha dato i risultati sperati perche' e' stata applicata in fretta e senza una corretta valutazione del settore pubblico. Intanto i contribuenti greci si stanno preparando a subire una vera e propria valanga di nuove tasse che andranno ad incidere pesantemente sui loro redditi per far sì che il governo riesca ad ottenere, come previsto dal programma economico varato per salvare il Paese dalla bancarotta, un surplus di 2,3 miliardi. I piu' tartassati saranno in particolare i lavoratori a stipendio fisso e i pensionati perché ogni mese saranno costretti a pagare una tassa straordinaria così come altre imposte che il ministero delle Finanze non è stato in grado di calcolare quando avrebbe dovuto, come l'imposta comunale sugli immobili per il 2009 e le tasse di proprietà per gli anni 2010 e 2011. Fra le nuove imposte che andranno ad accumularsi sulle spalle dei contribuenti greci c'é quella di solidarietà (per il triennio 2010-2012) alla quale si aggiungerà il significativo abbassamento dell'esenzione fiscale e l'aumento delle quote annuali per l'esercizio di una professione. Il nuovo sistema fiscale sarà particolarmente duro per le famiglie con tre o più figli in quanto dovranno pagare un'imposta addizionale sul reddito che andrà dai 540 ai 2.750 euro all'anno.

Spagna: Juan Carlos, 'in arrivo tempi molto duri per Paese'
13 dicembre, 16:54
(ANSAmed) - Madrid, 13 DIC - Il re Juan Carlos ha avvertito che sono in arrivo "tempi molto duri" per la Spagna, ma ha esortato a lavorare per "vincere la battaglia alla disoccupazione". E' quanto ha affermato oggi il capo dello Stato spagnolo durante il pranzo di saluto ai membri del governo socialista uscente, offerto oggi al Palazzo reale. Juan Carlos, citato dall'agenzia Europa Press, ha inoltre esortato a "consumare la vittoria definitiva" sul "codardo e sterile terrorismo". Da parte sua, il premier uscente, José Luis Rodriguez Zapatero, ha esaltato la figura del monarca, "decisiva" nello sviluppo democratico del Paese e "imprescindibile" nel posizionemanto della Spagna nel mondo.

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