mercoledì 28 dicembre 2011

Federali_mattino_28.12.11. Filadelfo Scamporrino: Al mare in treno, che offre benefit che spaziano da sconti a ingressi gratuiti al cinema, parchi divertimento e musei, ma anche biglietti ferroviari gratis, è un’iniziativa che da tempo Trenitalia porta avanti con il sostegno della Provincia di Rimini e delle FS in forza anche ad un accordo stipulato con le Associazioni degli albergatori della riviera romagnola.----Aldo Guagliani: Una notte all’addiaccio da Bologna a Ostuni (sul treno intercity partito giovedì scorso alle 23.05 dal capoluogo emiliano e diretto a Lecce), per otto interminabili ore a causa del sistema di riscaldamento fuori uso.----Il Made in Italy deve ripartire dalle enormi risorse del Sud, che sono un'opportunità fantastica. Qui abbiamo trovato maestranze altamente qualificate e a un'ora di auto aziende che fanno pelle, accessori e capi in Puglia, Campania e Abruzzo. Si lavora bene e ad un prezzo contenuto, cose che al Nord non esistono più.----Il debito estero in mano alla Cina si è attestato a 697,2 miliardi di dollari alla fine di settembre.

Brindisi, 8 ore al gelo sul treno «Intercity»
Inchiesta sui rifiuti: chiusura indagini per Bassolino, Catenacci e Di Gennaro
Il made in Italy riparte dal Sud
Capodanno in treno: sconti verso la riviera romagnola
Imprese: 5,3 mln attive in Italia, oltre un quarto legate al commercio
Francia: allarme mense poveri, piu' utenti ma meno soldi
Cina, debito estero a fine settembre a 697,2 miliardi



Brindisi, 8 ore al gelo sul treno «Intercity»
BRINDISI - Una notte all’addiaccio da Bologna a Ostuni (sul treno intercity partito giovedì scorso alle 23.05 dal capoluogo emiliano e diretto a Lecce), per otto interminabili ore a causa del sistema di riscaldamento fuori uso.
Questo è quanto hanno denunciato i viaggiatori scesi alla stazione della Ciuttà Bianca che ora si stanno consultando per avviare una procedura di rimborso biglietto e richiesta di danni alle Ferrovie Italiane Spa.
Il convoglio era composto da 7 vagoni tra cui 6 cuccette-letto ed uno con le cabine e tantissima gente anche nel corridoio per una nottata da Bologna in giù affrontando un viaggio che si è tramutato in un incubo per il freddo. Tra i tanti passeggeri adirati, molti protestano per il mancato supporto del personale viaggiante che, in questo caso, nulla poteva fare stante il fatto che i guasti all’impianto di riscaldamento delle vetture era strutturale.
Il giovane universitario, Gianni Blasi racconta: «Con il controllore ci siamo lamentati per il freddo gelido e lui ci ha risposto che non potevano fare niente, che loro dovevano solo controllare il biglietto mentre la manutenzione doveva essere effettuata da personale che forse era stata licenziato da Trenitalia. Non lo sapevano di certo e non ci hanno spiegato i fatti. Noi dentro allo scompartimento abbiamo detto: per quello che si può fare, cercate di risolvere la situazione per il riscaldamento ma loro hanno ribadito che non si poteva fare niente».
I disagi, hanno raccontano altri passeggeri infuriati, infreddoliti e incavolati all’ennesima potenza, hanno riguardato anche le cuccette, quelle classificate da Trenitalia "comfort" (con un prezzo più alto rispetto alle carrozze "normali") dove si è patito il freddo per una notte da ricordare.
«Tante le proteste verbali che abbiamo e hanno fatto ai controllori – ha proseguito Blasi – anche perché abbiamo pagato un biglietto di 60 euro ma il servizio non c’era, era scadente e gli spifferi arrivavano dappertutto, con i finestrini che non contenevano il vento gelido che entrava nelle carrozze. L’intercity notte ha rispettato l’orario ma abbiamo trascorso 8 ore di notte terrificanti». “I treni notturni - dice arrabbiato il passeggero - richiederebbero una manutenzione più decente e l’utenza che ha pagato il costoso biglietto meriterebbe un po’ più di rispetto dovendo essere costretti a tentare di dormire al freddo senza riscaldamento».
Tra guasti dei macchinari, mancanza di pezzi di ricambio e cessione di manutenzione all’esterno, i problemi di Trenitalia creano tanti disservizi all’utenza passeggera mentre pochi sono quei convogli che offrono garanzie ma con costi alti dei biglietti. Le conseguenze di tali disservizi, ovviamente, ricadono anche sui tanti viaggiatori che si trovano a fare i conti, in questo caso, col freddo della notte, senza contare la scarsa pulizia all'interno dei vagoni e i problemi di sicurezza che potrebbero sorgere a causa della mancata manutenzione.
Ora molti stanno vedendo che azione intraprendere e cosa fare. «Abbiamo denunciato al controllore questo disservizio», ha concluso il giovane universitario che dice che per il futuro utilizzerà i pullman invece del treno.
Aldo Guagliani

Inchiesta sui rifiuti: chiusura indagini per Bassolino, Catenacci e Di Gennaro
Indagate 41 persone. Le accuse: favorito a vario titolo
lo smaltimento 'illecito' del percolato negli impianti di cdr
NAPOLI - Associazione a delinquere, falso e reati ambientali. Sono questi i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Napoli nell'ambito di un'inchiesta che coinvolge 41 indagati, destinatari, oggi martedì 27 dicembre, di un avviso di chiusura indagini. Tra gli indagati figurano: l'ex governatore della Regione Campania Antonio Bassolino, il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario straordinario ai rifiuti, l'ex vice di Guido Bertolaso, Marta Di Gennaro, l'ex capo della segreteria politica di Bassolino, Gianfranco Nappi. L'ex commissario vicario per l'emergenza rifiuti, Massimo Paolucci, pur comparendo nei capi di imputazione, non figura nell'elenco delle 41 persone alle quali è stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini preliminari.
LO SMALTIMENTO «ILLECITO» DEL PERCOLATO - L'inchiesta ha preso in considerazione un lungo arco di tempo, dal 2006 al 2011. Gli indagati sono accusati di essere responsabili di uno smaltimento «illecito» del percolato prodotto negli impianti di cdr della Campania creando una «apparente situazione di legittimità».

Il made in Italy riparte dal Sud
La molisana Ittierre investe nel Mezzogiorno: licenze e assunzioni
Leonardo Ventura
 Nuovi marchi in licenza e produzioni concentrate nei distretti del Sud: la Ittierre di Antonio Bianchi riparte valorizzando i punti di forza della società finita in amministrazione straordinaria e, da marzo scorso, passata di proprietà alla famiglia comasca.
E per una volta si tratta di una storia di emigrazione al contrario: un industriale del Nord che crede nel Mezzogiorno e sulle sue potenzialità. «Il nostro - ha spiegato il presidente e amministratore delegato della Ittierre - vuole essere anche un piccolo messaggio per il Paese. Il Made in Italy deve ripartire dalle enormi risorse del Sud, che sono un'opportunità fantastica. Qui abbiamo trovato maestranze altamente qualificate e a un'ora di auto aziende che fanno pelle, accessori e capi in Puglia, Campania e Abruzzo. Si lavora bene e ad un prezzo contenuto, cose che al Nord non esistono più. Ci abbiamo creduto a tal punto che io e i miei figli siamo ormai diventati molisani acquisiti. La forza della Ittierre è il suo contesto territoriale e produttivo, altrove non sarebbe così». Il piano della Albisetti spa (società detenuta al 100% dalla famiglia Bianchi) è ambizioso: 150 milioni di fatturato nel 2011, 220 milioni nel 2012 e 300 milioni nel 2013, grazie anche all'arrivo di sei nuove licenze di produzione: Pierre Balmain, Fiorucci, Karl Lagerfeld, Acquascutum, Cnc, Tommy Hilfiger. I marchi segneranno anche il riposizionamento delle collezioni con linee sartoriali e di fascia più alta. «Non saremo più quelli che fanno solo il giovane - dice Bianchi -, ma per noi diventano importanti le prime linee e la reinterpretazione in chiave luxury di brand come Acquascutum e Cnc». Sul fronte occupazionale la razionalizzazione dei costi e il ritorno sulla rete di vendita hanno prodotto risultati molto incoraggianti. Il piano di rilancio prevedeva, per il 2011, 570 addetti riassorbiti, che sono saliti a 605 nel corso degli ultimi mesi; altre cento unità lavorative arriveranno, invece, nel 2012 sulle sei «cellule di prodotto», una per ogni marchio, che si occuperanno di tutte le fasi (modelli, taglio, campionatura). In programma c'è poi anche l'acquisto della factory di Pettoranello del Molise (Isernia), oggi in affitto, ricompresa negli asset gestiti ancora dai commissari e l'apertura di show room nei cinque continenti. «Saremo a Parigi, Londra, Hong Kong, Milano, Roma, New York, Dusseldorf, Barcellona - ha detto Antonio Bianchi - oltre al raddoppio dei dieci negozi già aperti in Cina. La nostra espansione all'estero, da cui ci aspettiamo oltre il 60% del fatturato, sarà in linea con i marchi internazionali che abbiamo in portafoglio». Alla Ittierre la famiglia Bianchi ha portato in dote anche l'esperienza della Albisetti (intimo, mare, foulard, cravatte). «Le due aziende sono complementari e perfettamente integrabili - ha aggiunto Bianchi - Tutto quello che Ittierre non fa lo può fornire Albisetti».

Capodanno in treno: sconti verso la riviera romagnola
Filadelfo Scamporrino - 27 dicembre 2011
Nonostante sia arrivato il grande freddo, il Gruppo Ferrovie dello Stato ha annunciato d’aver esteso “Al mare in treno”, l’iniziativa che offre agevolazioni e promozioni per chi prende il treno con destinazione la riviera romagnola da qui a Capodanno, ed in particolare Riccione e Rimini. “Al mare in treno”, che offre benefit che spaziano da sconti a ingressi gratuiti al cinema, parchi divertimento e musei, ma anche biglietti ferroviari gratis, è un’iniziativa che da tempo Trenitalia porta avanti con il sostegno della Provincia di Rimini e delle FS in forza anche ad un accordo stipulato con le Associazioni degli albergatori della riviera romagnola.
Nel dettaglio, ed in accordo con una nota emessa in data odierna dal Gruppo FS, fino all’1 gennaio del 2012, con “Al mare in treno”, è possibile prendere il treno con partenza o arrivo a Riccione e/o Rimini per ottenere, soggiornando presso gli alberghi che aderiscono all’iniziativa, il rimborso del biglietto, sconti sui pernottamenti, ed anche ticket di ingresso gratuiti, come sopra detto, al cinema, parchi divertimento e musei.

Imprese: 5,3 mln attive in Italia, oltre un quarto legate al commercio
Sono quasi 5 milioni e 300 mila le imprese attive presenti sul territorio nazionale, stabili rispetto allo scorso anno. Tra i settori, oltre un quarto delle imprese attive in Italia è legato al commercio (1.425.186, il 26,9% del totale italiano), seguono l'agricoltura (836.349, 15,8%) e le costruzioni (832.247, 15,7%). Tra i settori che crescono di più la fornitura di energia elettrica, gas e vapore con 5.878 imprese attive, +36,8% rispetto al 2010, l'istruzione (+7%), la sanità ed assistenza sociale (+6,3%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (3,8%).
È quadro emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Registro imprese al terzo trimestre 2010 e 2011. Con 830.128 imprese (15,7% del totale nazionale), la Lombardia si colloca al primo posto nella classifica delle regioni italiane per numero di imprese, al secondo posto la Campania (8,9%) e in terza posizione il Lazio (8,8%), rispettivamente con 473.014 e 465.186 imprese. Tra le province Roma è prima con 330.276 imprese (6,2% del totale italiano) e seconda Milano con 287.152 imprese (5,4%). Seguono Napoli e Torino con 226.471 e 208.396 attività imprenditoriali. Se si considera il peso delle singole specializzazioni in ogni regione la Lombardia detiene il primato in tutti i settori tranne in quello agricolo, le cui attività si concentrano in Sicilia (10,9% del comparto agricolo italiano), Puglia (10,3%) e Veneto (9,3%). "L'Italia", ha dichiarato Carlo Sangalli presidente della Camera di commercio di Milano, "conferma la sua tradizionale vocazione imprenditoriale anche per il 2011, in un anno ancora difficile a causa della crisi. È quindi importante in questa fase sostenere le imprese con strumenti adeguati e innovativi nel loro sforzo di ripresa".

Francia: allarme mense poveri, piu' utenti ma meno soldi
Presidente 'restos du coeur', servono 5 mln in piu' nel 2012
27 dicembre, 16:31
(ANSAmed) - PARIGI, 27 DIC - I 'Restos du coeur', la piu' diffusa rete di mense per i poveri di Francia, avranno bisogno di almeno 5 milioni di euro in piu' da qui a fine 2012 per soddisfare la crescente domanda, dato il taglio delle sovvenzioni pubbliche. Lo ha affermato il presidente dell'omonima associazione, Olivier Berthe, lanciando dai media un appello alla generosita' nazionale.
 Le persone che si rivolgono ai 'ristoranti del cuore', ha spiegato, ''sono sempre piu' numerose'': nell'arco degli ultimi tre anni c'e' stato un aumento del 25%, e l'anno scorso l'associazione ha servito oltre 109 milioni di pasti, a 860 mila beneficiari, grazie alla mobilitazione di 60 mila volontari in tutta la Francia. Ma di fronte a questo sforzo crescente, i finanziamenti si fanno sempre piu' esigui: le sovvenzioni europee, versate attraverso il Programma di aiuto alimentare agli indigenti stagnano da diversi anni e rischiano di essere presto tagliati, e gli enti pubblici francesi possono permettersi di spendere sempre meno per queste iniziative.
 ''Risultato: dobbiamo fare di piu' con meno'' ha concluso Bezier, ricordando che i Resto (che oltre alle mense per i poveri gestiscono programmi di reinserimento sociale) sono finanziati per un terzo da denaro pubblico, e per due terzi da donazioni private. La richiesta di aiuto dell'associazione giunge pochi giorni dopo la visita del presidente francese Nicolas Sarkozy al centro logistico dei Resto du coeur a Vitry-sur-Seine, nelle banlieue parigina, durante il quale l'inquilino dell'Eliseo aveva lodato ''il lavoro eccezionale'' dei suoi operatori. (ANSAmed).

Cina, debito estero a fine settembre a 697,2 miliardi
Il debito estero in mano alla Cina si è attestato a 697,2 miliardi di dollari alla fine di settembre. Lo ha reso noto l'Amministrazione statale cinese per gli scambi con l'estero (Safe) aggiungendo che il dato è in rialzo rispetto a quello registrato alla fine del 2010 (548,9 miliardi di dollari).

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